PTSD: persone troppo stressate delirano (parte 1)
 

Erano evidenti da tempo: i segnali della diffusione, tra il pubblico e nella Società, di PTSD, di turbe psicologiche, comportamentali e mentali quali ricaduta principale della pandemia da COVID-19.

Ed in effetti, dobbiamo riconoscerlo: siamo tutti sottoposti ad una serie di stress aggiuntivi (limitazioni negli spostamenti, limitazioni nei comportamenti) e di incertezze aggiuntive (in merito alla salute, ma pure al lavoro) ed è per questo che diventiamo tutti più nervosi ed irascibili, emotivamente fragili ed intellettualmente confusi, diventiamo tutti impazienti ed irrequieti, e tutti cambiamo idea più spesso, e più spesso cambiamo la nostra visione delle cose intorno a noi.

Passiamo troppo tempo sul divano con il tablet, troppo tempo davanti al pc, ci facciamo impigliare nella Rete, dedichiamo troppa attenzione ai social, andiamo alla ricerca di retroscena e misteri che non esistono, cominciamo a credere alle fiabe, agli elfi, agli unicorni, ai maghi, alle streghe, agli intrighi, alle pozioni magiche.

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Ed è per questo che, alla fine, moltissime persone sono precipitate nella confusione, che genera angoscia, che genera stress, che guasta sia l’umore sia l’appetito..

I mercati finanziari fanno parte del tessuto sociale, e ovviamente non possono mantenersi da una parte: sono pienamente coinvolti da questo clima PTSD, e sono vittime della confusione mentale (profonda) delle persone che ci operano.

Ovviamente, di questa confusione mentale c’è chi approfitta, per aumentare il proprio volume di affari ed i propri profitto: e tutti lo vediamo tutti i giorni. Non tutti, quindi, sono innocenti: ci sono forti interessi di parte, che alimentano questa “epidemia di PTSD”.

Alimentare il PTSD significa alimentare la confusione mentale: non mancano certo esempi concreti di persone che, nei loro diversi ruoli, non sanno più che fare, non sanno più che pesci prendere e vanno in affanno. E questo vale anche, e soprattutto, per le persone che occupano ruoli di responsabilità, le cosiddette Autorità..

Persone che si impegnano ogni giorno a lanciare segnali rassicuranti, segnali che però alla prova dei fatti risultano poi smentiti, e quindi falsi segnali. Oppure, segnali che tra loro si contraddicono.

E’ necessario, proprio per questa ragione, porre una particolare attenzione alla selezione delle informazioni: un suggerimento pratico, che Recce’d ha rivolto in decine di occasioni ai suoi lettori.

E’ necessario lavorare sulla raccolta delle informazioni (sulle fonti), e dopo è necessario lavorare sulla selezione (vero/Falso) e sulla sistemazione (in quali caselle) delle informazioni che rimangono, ed infine è necessario lavorare sulla prioritizzazione (che cosa ha davvero importanza e che cosa non ne ha alcuna)..

Tutto questo lavoro è indispensabile, se volete evitare di perdere il vostro denaro, ed anche solo e volte evitare di dire delle sciocchezze quando parlate di mercati finanziari.

Recce’d si è impegnata, nel corso degli ultimi settanta giorni, in una ennesima battaglia contro le illusioni collettive, Ammettiamolo: sul piano professionale la gratificazione è scarsa: ritrovarsi costretti, ogni 12-18 mesi, a spiegare al pubblico che quella cerca cosa “non esiste” suggerisce qualche dubbio in merito all’utilità stessa della cosa. E se fosse il pubblico degli investitori non professionali, lui stesso, a chiedere di essere ingannato? A volere essere fregato?

In un ‘epoca così strana, e sotto il dominio del PTSD, non possiamo escludere neppure quello: ma in Recce’d siamo sempre e irrimediabilmente ottimisti, e sulla base di questo ottimismo vogliamo fondare la nostra speranza, che la malattia chiamata PTSD venga un giorno del tutto sconfitta, magari attraverso massicce dosi di quel vaccino che si chiama realtà.

Un esempio facile e concreto. I nostri lettori avranno fatto caso alla chiusura di venerdì 15 gennaio dell’indice di Borsa S&P500 a New York? Avranno preso nota del livello? Il livello è di 2768 punti.

C’è una curiosità, in questo numero: è distante solo 100 punti dal massimo toccato dal medesimo indice in data 9 novembre 2020, un lunedì nel quale arrivò, a soli sei giorni dalle Elezioni Presidenziali, il primo annuncio de “il vaccino” da parte di Pfizer (ne seguirono a centinaia). La data che moltissimi avrebbero voluto “storica”, la data che invece a guardare bene per i mercati finanziari internazionali non ha cambiato nulla.

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Da quel 9 novembre ad oggi, sono trascorsi due mesi ed una settimana. In due mesi ed una settimana, la variazione dell’indice S&P 500 è stata del 2,25%. In due mesi e una settimana, ognuno di voi lettori ha letto sui quotidiani, ed ascoltano in TV, di un “clima di euforia” in Borsa e in generale sui mercati finanziari, così come ha letto sui quotidiani e ascoltato in TV di “nuove prospettive per l’economia”, così come si sarà sentito raccontare anche in TV ed anche sui quotidiani di due mesi nei quali si sono fatti “favolosi guadagni” oppure “ottimi risultati” (racconti fatti sempre e soltanto da chi non li può dimostrare).

Vi hanno raccontato, semplicemente, cose che non esistono: che non sono mai esistite.

In numerose occasioni, nel nostro Blog, abbiamo analizzato e commentato fatti come questi, allo scopo di fornire al lettore una serie di strumenti utili nel momento nel quale deve prendere delle decisioni di investimento.

Non proporremo oggi né analisi né riflessioni: soltanto dati.

Accompagnati da una domanda: sappiamo (sono documentati) di importanti flussi di denaro in ingresso sui Fondi Comuni, ed in particolare sui Fondi Comuni di tipo azionario. Domanda. a fonte di questo nuovo, massiccio “atto di fede” del popolo dei piccoli investitori, gli indici di Borsa di fatto sono rimasti fermi. Chi sono, quelli che tra il 9 novembre ed oggi hanno venduto? E per quali ragioni?

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Precisiamo che qui Recce’d non fa riferimento soltanto alle Borse: il medesimo discorso può essere fatto, trattando ad esempio di materie prime. Ve lo ricordate l’oro? mesi, e mesi, e mesi a leggere sui quotidiani e poi ascoltare in TV che “l’oro non bisogna mai venderlo, è sempre una sicurezza”. per mesi. In aggiunta, poi “in giro tutti parlano di debasement”.

Poi, però, si presenta il classico problema che si presenta su tutti i mercati: siamo tutti d’accordo, ma proprio tutti tutti: ma poi chi è che apre il portafoglio e se lo compera?

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Discorso del tutto simile possiamo fare in merito al petrolio greggio, del quale da mesi una campagna di stampa massiccia decanta la forza ed i rialzi. Per rimanere con i piedi ben ancorate sul Pianeta Terra, sarà utile rivedere il grafico dell’ultimo anno: dov’è questo “rialzo del petrolio”? A occhio nudo, noi non lo vediamo: magari, però, se prendiamo la lente di ingrandimento di Sherlock Holmes …

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Chiudiamo con il grafico per i rendimenti obbligazionari: in questo caso, vi presentiamo il rendimento dei Titoli di Stato USA a 10 anni.

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Come potete vedere, anche qui negli ultimi due mesi ed una settimana è successo nulla: la differenza, che a nostro giudizio importante sul piano operativo e delle scelte di investimento, è un intervallo di oscillazione meno ampio, che rende di maggiore significato i movimenti di modeste dimensioni, come il recente passaggio da 0,90% a 1,10% del rendimento a scadenza.

Ma di questo, Recce’d parlerà in altre sedi Con questo Post, noi intendiamo semplicemente evidenziare.al lettore ciò che ci sta dicendo la realtà dei mercati finanziari: negli ultimi due mesi ed una settimana, abbiamo avuto una serie infinita di annunci di nuovi vaccini, un primo piano di sostegno all’economia degli Stati uniti, e poi anche un secondo piano di sostegno annunciato dal Presidente incaricato Biden, e a questo si aggiunga che Trump è stato messo da parte, e tutta una serie di altre notizie che secondo le banche globali di investimento sono “buone notizie” ed anzi “ottime notizie”.

Tutto questo ha prodotto risultati pari a zero sui mercati finanziari.

Chi ha sufficiente conoscenza dei mercati finanziari, e sufficiente professionalità, ha fornito ai propri Clienti indicazioni di cautela, in questo periodo: ha suggerito di fare nulla. Era questo, il solo consiglio utile, e professionale: prima capire, e solo dopo investire.

Chi invece ha suggerito al proprio Cliente di “darsi da fare”, dicendo che è questo il “momento di investire”, magari sul Bitcoin, di affannarsi e di agitarsi, non ha sufficiente conoscenze, non è dotato della necessaria professionalità per dare suggerimenti in materia di investimenti: fa semplicemente da pappagallo ripetendo le filastrocche che gli vengono messe in bocca.

E vi ha fatto cadere nella trappola preparata da quelli che, tra il 9 novembre ed oggi, invece di comperare hanno venduto. A voi.

Voi: proprio voi che ora state pensando “però, non è neppure sceso: finché non scende, non vendo”. Ecco, bravi, fate così.

Mercati oggiValter Buffo
PTSD: persone troppo stressate delirano (parte 2)
 

Chi mai poteva pensarlo? Chi, solo due mesi ed una settimana fa, poteva immaginare di leggere un titolo come quello che leggete qui sotto?

Chi mai avrebbe messo in guardia il Cliente investitore, quel 9 novembre 2020, che poteva essere utile valutare le cose anche da una diversa angolazione?

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E che bisogno c’era, poi, di valutare diversi scenari, tra loro alternativi?

Che bisogno c’è mai oggi? Visto che tutti sappiamo, con certezza, che tra 12-18 mesi tutto sarà tornato come prima?

Che bisogno c’è, oggi di riflettere sulla possibilità di ritardi, difficoltà, contraccolpi negativi?

Nessuno avrebbe potuto immaginarlo, due mesi fa. E poi c’era l’ordine. L’ordine dall’alto era “pensare positivo”, come nelle canzoni di Jovanotti.

Proprio da qui, esattamente da questo punto, per chi ha competenza e capacità, si genera una ’opportunità operativa.

Una opportunità autentica: non una di quelle false opportunità, fabbricate allo scopo di fare vedere al pubblico cose che non esistono.

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Tornate con la memoria a due mesi fa: a chi mai, due mesi ed una settimana fa, avrebbe osato anche solo accennare al forte calo della spesa delle famiglie negli Stati Uniti, al netto rallentamento delle vendite al dettaglio che si vede qui sopra nel grafico di venerdì 15 gennaio? Chi mai poteva immaginare una cosa del genere?

Chi mai avrebbe potuti immaginare, due mesi ed una settimana fa, che nonostante i miglioramenti del secondo semestre, negli Stati Uniti il livello della produzione industriale sarebbe rimasto molto al di sotto del livelli pre-crisi, e sui medesimi livelli del 2009, come trovate evidenziato da noi sotto nel grafico?

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Ma c’è davvero bisogno di fare caso a questi dati? Tutti noi sappiamo che, a fronte di dati come questi, è già pronta la soluzione: un immenso volume di nuovo debito, e precisamente il nuovo, enorme piano di spesa pubblica in deficit di Joe Biden, Presidente USA non ancora insediato.

Certo, chi avrebbe mai potuto immaginare che, fin dal giorno successivo, avrebbero iniziato a circolare dubbi sui numeri di questa manovra economica? E che, persino, qualcuno (tipo Goldman Sachs) avrebbe scritto che i numeri della manovra di Biden non verranno mai realizzati?

Chi poteva immaginarlo? Non succede mai.

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Del tutto impossibile da immaginare, solo qualche settimana fa, anche il fatto che Biden poi dovesse pensare anche ad aumentare le tasse.

Ma perché poi, preoccuparsi delle tasse? Le tasse non esistono, non esistono più.

Quando il Governo spedisce ai cittadini un assegno di 2000 dollari USA, utilizza soldi che arrivano direttamente dalla Luna, o da un altro Pianeta, dove esistono magiche stamperie che creano dal nulla la ricchezza ed il benessere, senza lavorare.

Li porta sulla Terra la nuova Linea di Astronavi di Elon Musk.

Ed infatti: si sta pensando di spedire ai cittadini un assegno da 2000 dollari ogni mese, e chiudere così ogni questione. Ce la godiamo tutti, e basta.

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In un contesto di universale felicità, chi avrebbe potuto immaginare che si manifestassero dei conflitti sociali come quelli che vediamo in queste settimane? Le Autorità Monetarie e di Governo hanno in mano il mazzo delle carte, e le distribuiscono come vogliono. Hanno una capacità di previsione pressoché perfetta, ed hanno la forza di prevenire ogni possibile inciampo. Quindi, perché protestare?

Tra un anno, massimo un anno e mezzo staremo tutti meglio di prima, e non solo: saremo anche tutti molto più ricchi. Grazie ai nuovi “record di Borsa” e grazie al nuovo “record di obbligazioni che pagano rendimenti negativi”. E’ la felicità eterna ed universale, alla quale tutti abbiamo diritto.

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Naturalmente, tutto questo non vale soltanto per gli Stati Uniti: vale per il Mondo intero. E quindi anche per l’Italia

In un contesto di universale felicità, perché litigare? Come si sarebbe potuto prevedere che nel 2021 già a metà gennaio l’Italia si sarebbe trovata ad affrontare una crisi di Governo? In fondo, diciamolo: in Italia non succede mai!, come dice il grafico più sotto. Perché preoccuparsene?

E poi ci sono “i ristori”: che tengono su i consumi, e l’economia. In questo caso, i soldi arrivano direttamente dal Pianeta Papalla (un altro volo di linea di Elon Musk), e le tasse non ci sarà mai e poi mai bisogno di aumentarle. Patrimoniale? Non scherziamo! I soldi ci arrivano direttamente dallo spazio.

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La Forza di Vendita, da tempo, si era preparata, ed infatti appena cominciato il 2021 si è presentata allineata e compatta a raccontare che “bisogna guardare oltre”., L’ordine dall’alto è: “i dati di oggi non contano, il Cliente deve guardare obbligatoriamente alla metà del 2022, va fatto distrarre, forza amici venditori!”.

Mercati oggiValter Buffo
PTSD: persone troppo stressate delirano (parte 3)
 

Sul vostro divano, oppure la sera mettendovi a letto prima di dormire, avete sicuramente controllato sul vostro smartphone oppure sul tablet almeno una dozzina di siti finanziari, con tutti quei bei numeri colorati, per non dire dei fantastici grafici, quelli che vanno un po’ su e un po’ giù.

Sicuramente vi siete fatti un’idea, un’opinione, un parere: anche due, tre, cinque, dieci. E sicuramente vi siete fatti due conti, su quanto avreste potuto guadagnare, investendo su quel certo titolo, o magari acquistando quell’altra opzione call, risolvendo così ogni problema.

Il fenomeno sociale è stato già etichettato come “gamification”: è la trasformazione dei mercati finanziari in un grandissimo videogioco, videogioco al quale tutti possono partecipare, e ognuno più legittimamente sperare di vincere. Non ci sono regole, ognuno fa ciò che vuole come vuole. Ognuno ha diritto a sognare, e poi magari di scriverne sui social, proprio per commentare Signal, o Tesla, oppure il Bitcoin..

Sicuramente, molti tra di voi lettori di questo Blog hanno glà letto la buffa storia del titoli SIGNAL: i quotidiani, i supplementi economici come PLUS del Sole oppure il Corriere Economia, e le TV specializzate (Class CNBC) e non adorano mettere in prima pagina elementi di colore come questi. Noi frequentiamo poco, e quindi non ne siamo informati.

Pensateci: un titolo azionario che guadagna il 1000% in poche ore! Che opportunità da sogno: quello si, che fa sognare.

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Come detto, siamo convinti che la gran parte di voi ha già letto di questa vicenda, ed è quindi già informato del Tweet di Elon Mask, dell’unico dipendente di questa Società. che non ha fatturato, e di ciò che è successo al prezzo del titolo.

I pochi che ancora non sono informati, sul Web potranno senza la minima difficoltà trovare centinaia di articoli e commenti.

Parlare del nulla, in queste settimane di PTSD, è un’attività che eccita la gran parte del pubblico dei social networks, e che ne scrive su Facebook, su Twitter, su Whatsapp, su Telegram. E su Signal (che però, purtroppo per tutti loro, non è quello del titolo azionario).

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Noi vogliamo utilizzare questo Post per ritornare su un argomento già trattato: ovvero, vogliamo documentare in questo Post che per quanto Signal sia eclatante, non si tratta di una novità assoluta. Episodi come questi si verificarono anche nel passato, più o meno recente, e proprio il passato ci offre utili termini di paragone.

A titolo di esempio, ricordiamo l’episodio che interessò il titolo Volkswagen, nel pieno delle Grande Crisi Finanziaria 2007-2009. Il grafico qui sotto ci aiuta a ricostruire quella vicenda, che potrete approfondire sul Web senza alcuna difficoltà.

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Ed è esattamente per questa ragione, ovvero perché in Recce’d abbiamo solidi punti di riferimento nella storia dei mercati finanziari, aiutati dalla nostra memoria, che non ci impressiona in alcun modo il vedere sui mercati finanziari episodi di questo genere.

Così come non proviamo alcuna emozione nel vedere quello che succede a titoli come Tesla, oppure leggere nelle cosiddette “ricerche” delle banche globali di investimento argomenti come quello che leggete qui sotto, e precisamente che:

  1. Tesla sale perché Tesla sale; più sale e più è aiutata a salire, e questo perché un valore più elevato del titolo azionario le permette di raccogliere denaro a buon mercato per gli investimenti; e quindi, abbiamo appena inventato una spirale di crescita infinita a costo zero; resta soltanto da comprendere perché non lo fanno anche tutti gli altri: fai salire il prezzo di Borsa, piazzi nuove azioni, investi, il prezzo sale ancora, tu piazzi nuove azioni … all’infinito

  2. ma non basta, perché c’è una seconda cosa meravigliosa: Tesla è corretto valutarla 25 volte il fatturato, e non più 12,5 volte il fatturato come prima; le altre Società automobilistiche? Sono valutate 1,5 (uno virgola cinque) volte il fatturato, ma la colpa è loro, perché sono dei fessi

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Come leggete qui sotto, c’è poi chi (UBS) ha qualche rimorso di coscienza ed informa i propri Clienti (nel 2021, con un … notevole ritardo) che acquistando i Bitcoin è possibile anche perdere tutto ciò che si è investito, perché il Bitcoin potrebbe andare a zero.

Per sentirsi rispondere (ed è giustificato) che però il Bitcoin può andare anche da zero a 42000 dollari. Il che è vero, ed è indiscutibile.

Ed infatti il problema non è quello: ma per il momento a tutti conviene fare finta di non capirlo, persino alla BCE ed alla Federal Reserve.

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Perché noi di Recce’d ne scriviamo oggi? Perché siamo bene informati, sia di ciò che accade, sia delle opportunità che ne derivano.

Opportunità che, tutte, stanno dal lato di chi ne rimane FUORI.

E poi, sa approfittarne.

Mercati oggiValter Buffo
I grandi guadagni del 2021, l'anno che risolve
 

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

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Volete a costo zero una utilissima lezione su come investire i vostri risparmi?

Il giorno 8 gennaio 2021, l’indice della Borsa USA ha chiuso a 2825 punti. Un nuovo massimo assoluto nella sua storia.

Fatto celebrato, sia da CNBC, sia da Milano Finanza, sia da Corriere Economia, sia da Sole 24 Ore Plus, sia da un milione di milioni di siti Web. “Le Borse sono tutte in forte rialzo!”, “Prevale l’ottimismo”.

Ora, fate bene attenzione ai numeri: l’indice S&P 500 sta oggi a 3825 punti, ed era arrivato il giorno 9 novembre 2020, ovvero esattamente due mesi prima, a 3668 punti.

La differenza fa: 157 punti. Non è uno scherzo: è vero!

Volete che facciamo noi la percentuale, oppure fate da soli?

Dove sta la lezione? Se ve lo state chiedendo, allora proprio non ci siamo. Dovete correre ai ripari. E noi qui vi aiutiamo, gratis.

fate bene attenzione: negli ultimi due mesi abbiamo avuto:

  • l’annuncio di un vaccino

  • poi l’annuncio di un altro vaccino

  • poi l’annuncio di almeno altri 20 vaccini

  • l’avvio della fase di somministrazione dei vaccini

  • il piano di sostegno all’economia approvato dal Congresso USA

  • la vittoria dei Dem in Georgia

  • un secondo, e più grande, piano di sostegno all’economia che è stato promesso da tutti a tutti

  • almeno cento dichiarazioni della Federal Reserve che dice: “anche se sale l’inflazione, ed anche se l’economia si riprende, noi continueremo a fare QE lasciano i tassi ufficiali di interesse a zero”.

Lezione di investimento: se questo elenco ha prodotto un rialzo di 4,2 punti percentuali in sessanta giorni, sarà sufficiente per azzeccare le prossime scelte di portafoglio fare un secondo elenco, delle notizie che potrebbero arrivare nei prossimi tre, sei, dodici mesi (ad esempio: un terzo piano di sostegno all’economia, nei prossimi 12 mesi? ad esempio: un ulteriore aumento del QE da parte della Fed, nei prossimi 12 mesi? ad esempio: un miglioramento degli utili e della crescita del PIL, nei prossimi 12 mesi? noi pensiamo si possa escludere un’altra Elezione di Biden, ma non si sa mai), vedete un po’ voi ) , e ricavarne la più probabile variazione dell’indice S&P 500.

E per conseguenza, anche di tuti gli altri indici di Borsa del nostro amato Pianeta.

Non è un esercizio difficile, e può essere anche divertente. A questo elenco, poi aggiungete un ultimo punto: che a nostro giudizio, è il punto che avrà il peso maggiore sui risultati del vostro portafoglio di Fondi Comuni e titoli. Ne ha scritto Bank of America, e si tratta di una statistica, di un dato di fatto, di un dato oggettivo. Che avrà una grandissima influenza sui vostri risultati, e sui risultati di tutti.

Dove si faranno i soldi, nel 2021? Sta scritto qui sotto, in poche parole..

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Mercati oggiValter Buffo
Molto, molto, molto peggio del 1999
 

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

 

Avete letto, sia qui in questo Blog, sia in numerosissime altre sedi (dai quotidiani, alle pubblicazioni per la vendita di banche di investimento come Morgan Stanley e Goldman Sachs, fino al materiale pubblicitario di Fideuram, Fineco, Mediolanum e compagnia) il paragone fra la situazione di Borsa del 2020 e la situazione delle Borse nel 1999.

Il tema non ci appassiona: “la storia non si ripete mai, ma spesso fa rima”, scrisse Mark Twain, e ci pare che la frase sia sufficiente a chiudere ogni questione.

Ma lo spirito di servizio gratuito, che da sempre ha animato il nostro Blog, ci spinge ad offrire al lettore un supporto informativo, un ancoraggio alla realtà, un set aggiornato di informazioni: che spieghi perché il paragone tra il 1999 ed il 2020 è totalmente sbagliato.

La situazione, nel 1999, era gravissima, e produsse danno profondi per le economie di tutto il Mondo.

Ma tutto ciò che si vide allora è NULLA rispetto a ciò a cui andiamo incontro oggi. Il rapporto è di 1 a 100, oppure di 1 a 1000. Negli anni 2000-2003 ci furono conseguenze gravi, ma controllabili, per gli investitori, per le famiglie, per le imprese, per i Governi.

Oggi, la situazione è fuori da ogni possibile controllo.

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Sarà sufficiente un semplice grafico, come quello qui sopra, ad illustrare la differenza. Nulla, di ciò che successe nel passato, può essere paragonato agli eccessi che si stanno verificando oggi.

Ci sono, va riconosciuto, una serie di tratti in comune: primo di tutti, il ruolo attivo delle banche globali di investimento, attive nel buttare tutta la benzina che è a loro disposizione per alimentare l’incendio, incuranti delle conseguenze per l’insieme dei mercati finanziari e delle economie.

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Non si tratta di una novità: ma questo fatto supporta però la nostra affermazione. la situazione è molto, molto più grave rispetto al 1999, perché tutti sono coscienti ed informati di come vanno le cose. basterà una semplicissima tabella per dimostrarlo, tabella che è a disposizione di chiunque (sotto).

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L’industria della Finanza e del risparmio gestito non ha alcuna intenzione di aiutare gli investitori: in frangenti come questi, il solo scopo di banche, promotori finanziari e private bankers è rendere massimo il profitto di brevissimo periodo, come viene documentato anche dalla pagina che riproduciamo sotto, che dovreste leggere con attenzione e tra le righe, perché illustra in modo chiarissimo “come gira il fumo” all’interno dell’industria delle banche di investimento e delle grandi Reti di promozione finanziaria.

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Il risparmiatore, ed in generale il cittadino che sarà poi chiamato a pagare, lui e non altri, del disastro economico che seguirà, della Grande Depressione che sarà superiore a quella degli anni 2007-2009, delle turbolenze finanziarie che dureranno per anni, non viene aiutato neppure dai mezzi di informazione.

Mezzi di informazione che (come disse nel 2007 l’allora Amministratore Delegato di Morgan Stanley) “fino a che la musica suona continuano a ballare”, pur sapendo di trovarsi sul Titanic.

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Ciò che colpisce, ciò che è diverso dal passato, ciò che è nuovo, del 2020, è che tutti sanno tutto e tutti sanno come andrà a finire. Ma restano ugualmente incantati, come le falene che vanno verso la fiamma che le brucerà.

Chi ha fatto giuramento di servire gli interessi della collettività, assumendosi dieci e venti anni fa la responsabilità di garantire che MAI si sarebbero ripetuti disastri come quelli del 2000-2003, e poi del 2007-2009, ha tradito il giuramento ed ha cambiato la casacca: ora gioca nel campo di tutti quelli che alimentano questa delirante euforia. Le parole che leggete sotto sono state pronunciate, 48 ore fa, dal numero due della Federal Reserve, il vice di Jay Powell.

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Il pubblico degli investitori finali quindi è lasciato solo a fronteggiare le onde altissime dello tsunami: “decidete un po’ voi, non è responsabilità nostra”..

Il pubblico degli investitori però ha anche lui, nel suo insieme, gravi e profonde reponsaibilià.

Si è fatto accecare dagli specchietti per le allodole, e reagisce come gli animali delle gabbiette del laboratori, che corrono verso la vaschetta del cibo anche quando il cibo è avvelenato.

Il cervello viene anestetizzato e paralizzato: non c’è reazione, non c’è uno scatto di dignità neppure di fronte a fenomeni, come quello che vedete qui sotto, che fanno semplicemente ridere.

Come avete letto poco più sopra, Clarida ritiene che nel grafico si vedono “investitori che reagiscono al miglioramento delle prospettive dell’economia”.

Un clown.

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Come dicevamo, ciò che oggi fa gelare il sangue nelle vene è questa incapacità di reazione della massa degli investitori, tutti con il cervello scollegato: persino incapaci di ricordare il proprio passato di investitori.

Perché i fatti che vediamo oggi erano già successi in passato, un passato non molto distante.

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Nella parte alta dell’immagine qui sopra, la storia di CISCO nel 1999, nella parte bassa il prezzo di Tesla nel 2020.

CISCO era una delle Società leader nella fase di mercato chiamata “dot.com”. Vi ricordate: era la “New Economy”. Tutti ci avevano creduto, Dove sta oggi la New Economy? Chi ne parla più?

E’ stato per un anno o due un grande argomento di vendita per le banche di investimento ed i private bankers. Dopodiché, è stato buttato nella spazzatura.

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Come vedete grazie ai tre grafici qui sopra, il titolo CISCO valeva 15 dollari USA a metà 1998, valeva 80 dollari USA nel gennaio 2000, e poi valeva ancora 15 dollari USA a distanza di QUATTORDICI anni. Ripetiamo: sono passati quattrodici anni tra il 1998 ed il 2021.

Oggi, vale 45 dollari USA, per effetto, anzi per grazia, della “più grande bolla di Borsa di ogni tempo”.

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Di fronte a questi dati di fatto, che vi presentiamo senza commento, ci sono soltanto due strade da prendere, sul piano dell’operatività:

  1. la prima strada consiste nel cavalcare l’onda: lo fanno tutte le banche di investimento, che incaricano qualificati analisti di svolgere il ruolo del cosiddetto “utile idiota” (nell’immagine qui sopra si dice “il P/E non è più un parametro di riferimento”, e questo perché ovviamente oggi siamo di nuovo in una “New Economy”); e lo fanno anche certi “nuovi operatori di mercato” (immagine che vedete più in basso) dei quali tra 12 mesi non resterà traccia

  2. la seconda strada è quella di Recce’d: mantenere la consapevolezza, ed il contatto con la realtà, e sapere cogliere le opportunità che sono autentiche opportunità: quali sono, ve lo ha spiegato perfettamente, chiaramente, ed indiscutibilmente il grafico di CISCO che avete appena esaminato

Ed ecco perché dal nostro punto di vista il 2021 sarà un anno di grandi opportunità (autentiche) e di guadagno ancora più grandi

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Mercati oggiValter Buffo