PTSD: persone troppo stressate delirano (parte 1)
Erano evidenti da tempo: i segnali della diffusione, tra il pubblico e nella Società, di PTSD, di turbe psicologiche, comportamentali e mentali quali ricaduta principale della pandemia da COVID-19.
Ed in effetti, dobbiamo riconoscerlo: siamo tutti sottoposti ad una serie di stress aggiuntivi (limitazioni negli spostamenti, limitazioni nei comportamenti) e di incertezze aggiuntive (in merito alla salute, ma pure al lavoro) ed è per questo che diventiamo tutti più nervosi ed irascibili, emotivamente fragili ed intellettualmente confusi, diventiamo tutti impazienti ed irrequieti, e tutti cambiamo idea più spesso, e più spesso cambiamo la nostra visione delle cose intorno a noi.
Passiamo troppo tempo sul divano con il tablet, troppo tempo davanti al pc, ci facciamo impigliare nella Rete, dedichiamo troppa attenzione ai social, andiamo alla ricerca di retroscena e misteri che non esistono, cominciamo a credere alle fiabe, agli elfi, agli unicorni, ai maghi, alle streghe, agli intrighi, alle pozioni magiche.
Ed è per questo che, alla fine, moltissime persone sono precipitate nella confusione, che genera angoscia, che genera stress, che guasta sia l’umore sia l’appetito..
I mercati finanziari fanno parte del tessuto sociale, e ovviamente non possono mantenersi da una parte: sono pienamente coinvolti da questo clima PTSD, e sono vittime della confusione mentale (profonda) delle persone che ci operano.
Ovviamente, di questa confusione mentale c’è chi approfitta, per aumentare il proprio volume di affari ed i propri profitto: e tutti lo vediamo tutti i giorni. Non tutti, quindi, sono innocenti: ci sono forti interessi di parte, che alimentano questa “epidemia di PTSD”.
Alimentare il PTSD significa alimentare la confusione mentale: non mancano certo esempi concreti di persone che, nei loro diversi ruoli, non sanno più che fare, non sanno più che pesci prendere e vanno in affanno. E questo vale anche, e soprattutto, per le persone che occupano ruoli di responsabilità, le cosiddette Autorità..
Persone che si impegnano ogni giorno a lanciare segnali rassicuranti, segnali che però alla prova dei fatti risultano poi smentiti, e quindi falsi segnali. Oppure, segnali che tra loro si contraddicono.
E’ necessario, proprio per questa ragione, porre una particolare attenzione alla selezione delle informazioni: un suggerimento pratico, che Recce’d ha rivolto in decine di occasioni ai suoi lettori.
E’ necessario lavorare sulla raccolta delle informazioni (sulle fonti), e dopo è necessario lavorare sulla selezione (vero/Falso) e sulla sistemazione (in quali caselle) delle informazioni che rimangono, ed infine è necessario lavorare sulla prioritizzazione (che cosa ha davvero importanza e che cosa non ne ha alcuna)..
Tutto questo lavoro è indispensabile, se volete evitare di perdere il vostro denaro, ed anche solo e volte evitare di dire delle sciocchezze quando parlate di mercati finanziari.
Recce’d si è impegnata, nel corso degli ultimi settanta giorni, in una ennesima battaglia contro le illusioni collettive, Ammettiamolo: sul piano professionale la gratificazione è scarsa: ritrovarsi costretti, ogni 12-18 mesi, a spiegare al pubblico che quella cerca cosa “non esiste” suggerisce qualche dubbio in merito all’utilità stessa della cosa. E se fosse il pubblico degli investitori non professionali, lui stesso, a chiedere di essere ingannato? A volere essere fregato?
In un ‘epoca così strana, e sotto il dominio del PTSD, non possiamo escludere neppure quello: ma in Recce’d siamo sempre e irrimediabilmente ottimisti, e sulla base di questo ottimismo vogliamo fondare la nostra speranza, che la malattia chiamata PTSD venga un giorno del tutto sconfitta, magari attraverso massicce dosi di quel vaccino che si chiama realtà.
Un esempio facile e concreto. I nostri lettori avranno fatto caso alla chiusura di venerdì 15 gennaio dell’indice di Borsa S&P500 a New York? Avranno preso nota del livello? Il livello è di 2768 punti.
C’è una curiosità, in questo numero: è distante solo 100 punti dal massimo toccato dal medesimo indice in data 9 novembre 2020, un lunedì nel quale arrivò, a soli sei giorni dalle Elezioni Presidenziali, il primo annuncio de “il vaccino” da parte di Pfizer (ne seguirono a centinaia). La data che moltissimi avrebbero voluto “storica”, la data che invece a guardare bene per i mercati finanziari internazionali non ha cambiato nulla.
Da quel 9 novembre ad oggi, sono trascorsi due mesi ed una settimana. In due mesi ed una settimana, la variazione dell’indice S&P 500 è stata del 2,25%. In due mesi e una settimana, ognuno di voi lettori ha letto sui quotidiani, ed ascoltano in TV, di un “clima di euforia” in Borsa e in generale sui mercati finanziari, così come ha letto sui quotidiani e ascoltato in TV di “nuove prospettive per l’economia”, così come si sarà sentito raccontare anche in TV ed anche sui quotidiani di due mesi nei quali si sono fatti “favolosi guadagni” oppure “ottimi risultati” (racconti fatti sempre e soltanto da chi non li può dimostrare).
Vi hanno raccontato, semplicemente, cose che non esistono: che non sono mai esistite.
In numerose occasioni, nel nostro Blog, abbiamo analizzato e commentato fatti come questi, allo scopo di fornire al lettore una serie di strumenti utili nel momento nel quale deve prendere delle decisioni di investimento.
Non proporremo oggi né analisi né riflessioni: soltanto dati.
Accompagnati da una domanda: sappiamo (sono documentati) di importanti flussi di denaro in ingresso sui Fondi Comuni, ed in particolare sui Fondi Comuni di tipo azionario. Domanda. a fonte di questo nuovo, massiccio “atto di fede” del popolo dei piccoli investitori, gli indici di Borsa di fatto sono rimasti fermi. Chi sono, quelli che tra il 9 novembre ed oggi hanno venduto? E per quali ragioni?
Precisiamo che qui Recce’d non fa riferimento soltanto alle Borse: il medesimo discorso può essere fatto, trattando ad esempio di materie prime. Ve lo ricordate l’oro? mesi, e mesi, e mesi a leggere sui quotidiani e poi ascoltare in TV che “l’oro non bisogna mai venderlo, è sempre una sicurezza”. per mesi. In aggiunta, poi “in giro tutti parlano di debasement”.
Poi, però, si presenta il classico problema che si presenta su tutti i mercati: siamo tutti d’accordo, ma proprio tutti tutti: ma poi chi è che apre il portafoglio e se lo compera?
Discorso del tutto simile possiamo fare in merito al petrolio greggio, del quale da mesi una campagna di stampa massiccia decanta la forza ed i rialzi. Per rimanere con i piedi ben ancorate sul Pianeta Terra, sarà utile rivedere il grafico dell’ultimo anno: dov’è questo “rialzo del petrolio”? A occhio nudo, noi non lo vediamo: magari, però, se prendiamo la lente di ingrandimento di Sherlock Holmes …
Chiudiamo con il grafico per i rendimenti obbligazionari: in questo caso, vi presentiamo il rendimento dei Titoli di Stato USA a 10 anni.
Come potete vedere, anche qui negli ultimi due mesi ed una settimana è successo nulla: la differenza, che a nostro giudizio importante sul piano operativo e delle scelte di investimento, è un intervallo di oscillazione meno ampio, che rende di maggiore significato i movimenti di modeste dimensioni, come il recente passaggio da 0,90% a 1,10% del rendimento a scadenza.
Ma di questo, Recce’d parlerà in altre sedi Con questo Post, noi intendiamo semplicemente evidenziare.al lettore ciò che ci sta dicendo la realtà dei mercati finanziari: negli ultimi due mesi ed una settimana, abbiamo avuto una serie infinita di annunci di nuovi vaccini, un primo piano di sostegno all’economia degli Stati uniti, e poi anche un secondo piano di sostegno annunciato dal Presidente incaricato Biden, e a questo si aggiunga che Trump è stato messo da parte, e tutta una serie di altre notizie che secondo le banche globali di investimento sono “buone notizie” ed anzi “ottime notizie”.
Tutto questo ha prodotto risultati pari a zero sui mercati finanziari.
Chi ha sufficiente conoscenza dei mercati finanziari, e sufficiente professionalità, ha fornito ai propri Clienti indicazioni di cautela, in questo periodo: ha suggerito di fare nulla. Era questo, il solo consiglio utile, e professionale: prima capire, e solo dopo investire.
Chi invece ha suggerito al proprio Cliente di “darsi da fare”, dicendo che è questo il “momento di investire”, magari sul Bitcoin, di affannarsi e di agitarsi, non ha sufficiente conoscenze, non è dotato della necessaria professionalità per dare suggerimenti in materia di investimenti: fa semplicemente da pappagallo ripetendo le filastrocche che gli vengono messe in bocca.
E vi ha fatto cadere nella trappola preparata da quelli che, tra il 9 novembre ed oggi, invece di comperare hanno venduto. A voi.
Voi: proprio voi che ora state pensando “però, non è neppure sceso: finché non scende, non vendo”. Ecco, bravi, fate così.