Quiz per l'ombrellone: ma lo capite che cosa sta succedendo ai vostri soldi?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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Dite la verità: sdraiati sul lettino, con la crema, Vanity Fair, il Gambero Rosso, la Gazzetta dell Sport e il Sole 24 ore, un pochino anche voi vi annoiate (come noi, che però ci stiamo per pochissimo tempo).

Per combattere la noia, vi proponiamo un gioco.

I mercati finanziari, come tutti avete visto sicuramente, si sono fermati più o meno a fine maggio, con pochissime eccezioni. Sarà che il Mondo si è fermato? No, per nulla. E allora?

Quale migliore occasione per fare due chiacchiere con il wealth manager? Per telefonare al “consulente”? Per interpellare il private banker?

Noi di Recce’d, del tutto gratuitamente, vi forniremo in questo Post un po’ di scuse per disturbare il promotore finanziario, e farvi spiegare ciò che sta succedendo, proprio in queste ore, ai vostri soldi investiti.

Ad esempio, il primo grafico qui sopra vi racconta che, per la prima volta nella storia, alla Borsa di New York , il valore nozionale delle opzioni trattate sui titoli azionari è risultato superiore alll’ammontare dei titoli azionari scambiati. Non avete capito? Chiamate il private banker. Pensate che la cosa non vi riguardi? Che abbia poco o nessun significato? Che sul valore del vostro portafoglio non abbia alcun impatto? Non chiamatelo, e andate a fare un bagnetto rinfrescante.

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Oppure, prendete in esame il secondo grafico del nostro Post: voi lo sapevate, che sulla Borsa più grande al Mondo la maggior parte dei titoli azionari da un mese a questa parte risulta essere IN CALO?

Lo sapete, che cosa ha tenuto in alto l’indice di quella Borsa (e quindi, di tutte le altre)?

Voi pensate che la cosa abbia una certa importanza? Telefonate subito al wealth manager, perché a lui deve essere sfuggita, stavolta. Oppure, se pensate che sia priva di importanza, date uno sguardo al grafico che segue.

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Chissà che cosa ne pensa il vostro promotore finanziario, altrimenti detto “consulente” del fatto che la Borsa più grande al Mondo sale … soltanto durante l’orario di chiusura? A voi sembra una cosa normale? Vi pare una cosa senza importanza? Eppure, i vostri Fondi Comuni che sono investiti in Borsa oscillano tutti, ma proprio tutti, a seconda di come Wall Street mena le danze, ballano tutti come ballerine di terza fila al suono della musica di Wall Street. Come tante paperelle. E quindi, probabilmente, se vi interessa sapere che fine faranno i vostri soldi tra sei mesi, fareste bene a chiarirvi le idee. Telefonate al family banker, subito.

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E a proposito delle paperelle ballerine, con l’occasione perché non chiedete al wealth manager di spiegarvi perché la correlazione tra i diversi mercati proprio oggi ha raggiunto livelli mai visti prima (grafico qui sopra)? Cosa spiega questo dato? E sarà forse il caso di rivedere i portafogli, alla luce di questo record? Non abbiamo dubbi, il promotore finanziario vi aiuterà a capire.

Così come vi aiuterà a comprendere che cosa cambia, per voi investitori, quando cambia il livello di volatilità dei mercati (grafico qui sotto).

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Facciamo un esempio concreto: oggi la Borsa di New York risulta essere volatile tanto quanto un Mercato Emergente. Ma allora, per voi è sensato avere sia un Fondo Comune che investe a New York, sia un secondo Fondo Comune che investe sui mercati Emergenti, se poi sono la stessa cosa? Il vostro private banker su questo avrà senza dubbio le idee chiare.

Così come saprà sicuramente rispondere alla domanda che è implicita nel grafico qui sotto .

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Quello che vedete nel grafico è il rendimento di un Titolo di Stato americano a 10 anni. Che cosa sta capitando qui? La parte obbligazionaria del mio portafoglio “ad asset allocation” e quindi bilanciato (e quindi uguale a quello di chiunque altro) potrebbe essere toccata in futuro dai movimenti che vedremo in questo grafico? la riga di colore rosso significa qualche cosa , per mé? Tutte domande per il vostro “consulente”, che su questi argomenti è fortissimo.

Ma adesso ritorniamo alla Borsa, e vediamo ancora un grafico insieme.

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Questo grafico mette insieme il titolo Tesla e la Federal Reserve. Le due cose c’entarno, o non c’entrano? C’è qualche legame tra le politiche messe in atto contro il COVID-19 e il prezzo del titolo Tesla? Un argomento curioso, che vale quanto meno una telefonata.

Così come noi crediamo che fareste bene a interpellare il vostro private banker anche sul grafico che segue.

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Magari lo avete già letto sul Sole 24 Ore. Oppure forse ne ha fatto un’analisi Milano Finanza. O magari il vostro wealth manager vi ha già telefonato, spiegando che la riga di colore verde in basso, è molto significativa, per voi e per i vostri Fondi Comuni di JP Morgan, di Franklin Templeton, di Schroeders, di Amundi e per il vostro robo-portafoglio sottoscritto presso Poste Italiane.

La riga di colore verde è il rapporto fra la capitalizzazione complessiva della Borsa a New York ed il controvalore complessivo dei titoli acquistati dalla Federal Reserve. Parliamo anche qui di Stati Uniti (dell’Europa, sui mercati finanziari, importa nulla a nessuno).

Se nessuno ve lo ha detto, ve lo dice Recce’d. Se non vi è chiara l’importanza, rivolgetevi al “consulente, telefonate al private banker, consultate il wealth manager, interpellate il family banker.

A meno che anche lui, il vostro promotore finanziario, non sia sul lettino. Sotto l’ombrellone. Addormentato, con il Sole 24 Ore che gli è caduto sulla faccia. Ignaro, sogna che i mercati finanziari continuino a salire per sempre, e che i suoi Clienti continuino a pagare a lui il 3% mentre lui dorme beato.

Quiz per l'ombrellone: ma perché non recuperano mai?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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I numeri che leggete sopra nella tabella sono numeri impresentabili.

Già è molto, molto difficile comprendere come possa sopravvivere ancora, ed anzi a prosperare ed arricchirsi, una intera industria nel settore dei servizi per il risparmio (la cosiddetta “catena fabbrica-rete”) che offre al Cliente questa semplice soluzione: “Se i mercati salgono, tu guadagni. Quando i mercati scendono, tu perdi. A mé, paghi comunque dal 3% al 5%, più le commissioni di performance.”. E una buona fetta del pubblico dei risparmiatori, docile come un gregge di pecore, ci casca, abbassa la testa e dice “Tanto, non esiste un’alternativa”.

Molto, molto difficile da capire, specie da parte di chi poi è convinto che “lui ne capisce”, e non solo di investimenti: anche di automobili, di orologi, di calcio, di politica internazionale, di rapporti tra i sessi, di barche, di golf, e un po’ di tutto quanto. Anche di Leggi, di CONSOB, di tutto.

Ma non capisce questo. Almeno, fino ad oggi. Neppure guardando i numeri.

Tornando sul punto: è difficile capire l’esistenza, ma pure i risultati di questa industria. Dunque, osservate bene: i numeri della tabella sopra dicono che una linea bilanciata, di Fondi Comuni oppure magari GPM, oppure GPF, ha reso al Cliente italiano ZERO in cinque anni. Con un rischio a quota 10.

Questi sono esattamente i portafogli “da asset allocation” che propongono tutti i wealth managers, tutti i private bankers, tutti i family bankers, tutti i “consulenti”, tutti i robo-advisors: con poche eccezioni. Ne abbiamo già scritto, anche di recente, ed anche nel Blog.

Il fatto notevole è questo: l’indice Nasdaq sta a 10500 punti circa, lo S&P 500 sta a 3200 punti circa. Roba mai vista prima. Il DAX sta a 13000 punti, il FTSE MIB a 20000, e si è visto di molto peggio. E le obbligazioni? I prezzi delle obbligazioni stanno su massimi mai toccati nella storia dell’umanità.

E loro si presentano con questa porcheria di risultati? E i Clienti? Tutti zitti?

Mentre siete sotto l’ombrellone, amici lettori, rifate un po’ di conti: e poi, chiamate il vostro cosiddetto “consulente” e chiedetegli almeno che cosa lo avete pagato a fare.

Poi chiedetegli a chi servivano, a che cosa servono oggi, le polizze Unit Linked che vi hanno fatto sottoscrivere.

Ed infine, chiedete anche: che senso aveva proporvi RIDURRE l’azionario in portafoglio a marzo e sui minimi di prezzo, ed AUMENTARE l’azionario a luglio sui massimi di prezzo?

Siete certi, ma proprio sicuri, di sapere che cosa stanno facendo, tutti questi “consulenti”, personal bankers, wealth managers, con i vostri soldi?

Quiz per l'ombrellone: ma chi ci guadagna col trading?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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Questo Post è dedicato ai tanti che pensano, tra sé e sé “A mé non capiterà mai: perché io sono più furbo”.

Adesso che il trading on line è scoppiato in prima pagina su tutti i quotidiani in Italia come “caso politico”, saranno in molti quelli che si avvicineranno anche in Italia al trading on line.

Sul trading on line, c’è una cosa sola da dire, ed una soltanto: e la dicono tutti (ma proprio tutti) i siti stessi che offrono il trading online. Basta leggere in fondo (scritto piccolo): Ma guardate anche quanto è BEATO l’investitore nella fotografia!

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Tutto ciò detto, noi un mese fa abbiamo richiamato l’attenzione dei nostri Clienti sul fenomeno Robinhood e sul fenomeno Dave Portnoy , attraverso in particolare il nostro bollettino quotidiano The Morning Brief. ma pure attraverso questo Blog, e poi alla nostra pagina Mercati aggiornata ogni mattina Alla pagina mercati avevamo pubblicato, per un’intera settimana, il video di Dave Portnoy che annuncia al Mondo: “Io sono il Re, Warren Buffet è il passato”. In sintesi: un disperato.

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Tutto questo sforzo di informazione, noi di Recce’d lo abbiamo fatto con un solo scopo, che è quello di mettere in guardia i nostri Clienti dagli effetti distorsivi, e per questa ragione avversi, del fenomeno sociale che va diffondendosi come una epidemia (del trading on line in sé, di chi ci fa i soldi alle spalle di chi ci perde i soldi, ci importa nulla).

Un fenomeno sociale che è nostro nemico, un nemico da battere, così come lo è per ogni investitore (professionale e non) che avesse a cuore sia la stabilità e la funzionalità dei mercati finanziari sia il rendimento dei propri investimenti sui mercati finanziari.

E a proposito di nemici da battere, e di epidemie da estirpare in quanto psicosi di massa, ce n’è almeno un’altro, oltre a Dave Portnoy, che è altrettanto sguaiato, altrettanto confuso, e altrettanto pericoloso.

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In settimana si sono incontrati: nella foto qui sopra, li vedete ridere alle spalle di quei poveri disgraziati che hanno abboccato e sono andati sul mercato a comperare azioni di Tesla nelle ultime settimane.

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Svuotiamo i magazzini: la ripresa a "V", sarà la "V" di Vertice?
 

Arriva luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di luglio. Vedremo che succede.

 

Pubblichiamo questo Post alle 13 della domenica 19 luglio 2020, PRIMA della fine del Vertice Europeo. Ogni nostro commento, quindi, è un “rischio professionale”. Potrebbe sempre esserci il “miracolo”, il “gol nei minuti di recupero”.

Tante, tantissime volte ne abbiamo scritto, dello stato delle cose in Europa. la settimana scorsa, in particolare, per i nostri Clienti nella Sezione Analisi, mettendo in evidenza quella frase di Conte poi ripresa da tutti i quotidiani italiani “O si vince tutti, o si perde tutti”.

In quanto investitori, a noi interessa in particolare di comprendere quel “o si perde tutti”. Tutti chi? Noi no, di sicuro.

Come detto, scriviamo prima della chiusura del Vertice: ci giudicherete forse arroganti, ma a noi pare che tutto ciò che c’era da capire, sia già venuto fuori. E non si tratta di una sorpresa.

A dimostrazione di questa nostra affermazione, vi invitiamo a leggere un articolo che è stato pubblicato venerdì 17 luglio, due giorni fa. Scritto bene, ordinato, aiuta a comprendere, più di un TG italiano, più di un quotidiano italiano, più di un sito italiano di cosiddetti “consulenti finanziari” sia ciò che è già successo sui mercati finanziari europei, sia ciò che probabilmente vedremo da domani in avanti. In sintesi: ciò che davvero è rilevante, per la gestione dei vostri investimenti.

Che nessun altro vi dice.

European stocks are benefiting from renewed investor popularity, largely on hopes that the European Union’s proposed 750 billion-euro ($854 billion) recovery fund will be agreed.

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As the bloc’s leaders try to thrash out a deal over the next two and a bit days, any serious clash could put the market rally at risk. The Stoxx Europe 600 Index has advanced about 9%, while the euro-area focused Euro Stoxx 50 benchmark is up 16% since the French-German agreement on the economic stimulus proposal was made public on May 18. The plan has been cited as one of the main reasons for the preference for European equities over U.S. or global shares by investors, as well as strategists at Barclays Plc, Morgan Stanley and Goldman Sachs Group Inc. The spread between Italian and German benchmark bond yields - a measure of risk in Europe - narrowed about 50 basis points over the same period.

Fund managers are getting upbeat, with allocations to euro-area stocks jumping nine percentage points to a net 16% overweight, according to the Bank of America Corp.’s July Fund Manager Survey. The EU is now the most-favored region, because surveyed investors “bought Europe on fiscal stimulus,” wrote strategist Michael Hartnett last week.

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Since mid-May, the European rally has been driven mostly by economically sensitive shares, such as technology, financials, chemicals and industrials, amid hopes that increased government spending would benefit those sectors. “Given the recent outperformance of European cyclicals, there is some expectation that something will be agreed,” Bloomberg Intelligence strategist Laurent Douillet said by phone. “So the meeting of European leaders over the weekend is very important."

The rally in the euro and Europe’s riskier government bonds also started to gain traction in May and is contingent on an agreement between EU leaders over the fund. While the European Central Bank’s bond-buying programs have backstopped the region’s debt, President Christine Lagarde reiterated on Thursday that efforts to bolster economies are incomplete without a joint fiscal response and that it’s assumed that a deal will be approved. But Dutch Prime Minister Mark Rutte, who’s been leading the criticism of the plan on the table, this week said he’s “somber” about the prospects for this weekend while Germany’s Angela Merkel and French President Emmanuel Macron, who helped trigger the rally with their May proposal, are talking about a deal by the end of the month rather than the start of next week.

The 27 leaders all need to be in agreement for the plan to move ahead and Austria, Denmark and Sweden have also voiced some of the concerns articulated by Rutte. Consequently, not all investors expect rapid progress. Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic said the group is aware of the weight of expectations as they head into the talks. “For the markets, for the general image of the European Union, for the political message toward our member states, toward our citizens, it would be fantastic if we can reach agreement,” he told reporters on Thursday evening in Brussels.. “The political willingness of the Germany-France axis to get the package in place is very big,” Markus Steinbeis, managing partner at Steinbeis & Haecker Asset Management, said by phone. “Capital markets know this, but are also used to the fact that things move slowly in Brussels and a solution is often reached at the last minute. Little progress on the weekend should cause a short-term disappointment, but hopes will remain.”

Svuotiamo i magazzini: la nostra strategia di investimento al 19 luglio 2020
 

Arriva luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di luglio. Vedremo che succede.

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Come spiegano i “bravi venditori” alla Nino Frassica, quando propongono al Cliente una imbattibile “asset allocation”, ogni investitore deve avere una chiara “strategia di medio- lungo termine” e invece NON deve farsi “distrarre dalle oscillazioni di breve termine”.

Sarà vero? Oppure è la ricetta per il disastro garantito?

Per non sapere né leggere né scrivere, noi in Recce’d abbiamo tutte e due: una grande attenzione per il breve termine e una solida strategia di medio termine.

La settimana scorsa, per gli amici che leggono il Blog, abbiamo regalato le nostre considerazioni più utili per il breve termine, e le potete leggere qui.

Oggi, a sette giorni di distanza, allo scopo di risparmiare energia (fa caldo …) chiediamo aiuto ad un amico di Recce’d: che proprio questa settimana ha pubblicato, sul Financial Times, un articolo che condensa alla perfezione ciò che noi in Recce’d pensiamo in merito a ciò a cui deve essere orientato, e preparato, il portafoglio in titoli oggi. Potete leggerlo sotto., gratis

Fatta la strategia, che poi è la teoria, c’è da fare la pratica:; le scelte di portafoglio, scelte che sono di quantità, di abbinamento, di timing, di strumento. E quello è il lavoro che facciamo per il nostro Cliente.

Voi, amici lettori, potete parlarne con il wealth manager, il private banker, oppure quello che si fa chiamare “consulente”: sentite un po’ che cosa ne pensa.

The financial stress caused by Covid-19 is far from over. Investors should brace for non-payments to spread far beyond the most vulnerable corporate and sovereign borrowers, in a reckoning that threatens to drag prices lower.

There is still time to get ahead of this trend. Rather than buying assets at valuations stunningly decoupled from underlying corporate and economic fundamentals, investors should think a lot more about the recovery value of their assets and adjust their portfolios accordingly.

So far, despite signs of rising stress on corporate and public balance sheets, non-payments have been largely contained to certain badly affected segments. But the sense that the worst did not come to pass has fed complacency among investors of all stripes. A new generation of retail investors has emerged, helping stocks on their relentless march higher. Contrast investors’ optimism with companies’ circumspection. While many central governments are focused on reopening economies that were locked down to contain the virus’s spread, most businesses have remained cautious. Many are still looking to further reduce their spending. The wariness has been encouraged by the resurgence of infections around the world. In the US, a majority of states have now opted to halt or reverse their lockdown easing plans. And there is every reason for businesses and investors to tread carefully.

Health experts warn us about over-optimism on a vaccine and, judging from the most affected areas, too many people are yet to properly take on board the infection threat and align their behaviours with the risks facing society. Recommended Coronavirus: free to read Loosening lockdowns: tracking governments’ changing coronavirus responses | Free to read Such a weak and uncertain economic backdrop reduces borrowers’ willingness and ability to meet contractual obligations. This is particularly the case in vulnerable sectors such as hospitality and retail, and in developing countries with less of a financial cushion and limited room for policy flexibility. There are already plenty of worrying signs: a record-breaking pace for corporate bankruptcies; job losses moving from small and medium-sized firms to larger ones; lengthening delays in commercial real estate payments; more households falling behind on rents and continuing to defer credit card payments; and a handful of developing countries delaying debt payments. Yet, judging from a range of market indicators, investors are showing insufficient concern.

Some continue to expect a sharp, V-shaped recovery in which a vaccine, or a build-up of immunity in the population, allows for a quick resumption of normal economic activity. Others are relying on more backstops from governments, central banks and international organisations. But policymakers’ support actions have already been extensive, including payment deferrals, direct cash transfers, covenant relief, rock-bottom interest rates and corporate bond purchases. The G20 group has agreed a “debt service suspension initiative” for the poorest developing countries.

While notable, such measures will not protect investors from sharing some of the capital losses, whether that is due to companies going bankrupt, or developing countries needing more than exceptional funds from bilateral and multilateral sources. Many have already made it clear that they expect “private sector involvement”. That is likely to mean, at the minimum, the short-term suspension of interest and principal payments. As neither a quick income recovery nor more financial engineering is likely to avert a rise in non-payments, the best that can be hoped for in a growing number of cases may well be orderly, voluntary and collaborative restructurings, such as the one announced last week in Ecuador. L

The complicated negotiations between Argentina and its creditors demonstrate that such deals are far from easy, especially given the lack of cohesion among creditors. But the alternative — a messy default — destroys even more value for debtors and investors. The potential damage is not limited to finance. Disruptions in capital markets could also undermine the already sluggish economic recovery by making consumers more thrifty, as they worry about their job prospects, and by encouraging companies to postpone investment plans pending a clearer economic outlook.

The investing challenge may well shift in the months ahead from riding an exceptional wave of liquidity, which lifted virtually all asset prices, to steering through a general correction in prices and complex individual non-payments. No wonder, then, that an increasing number of asset managers are raising funds in the hope of deploying a dual investment strategy. The first involves waiting for a correction to buy rock-solid companies trading at bargain prices. The second involves engaging in well-structured rescue financing, debt restructurings and collateralised lending as countries, and some bankrupt companies, seek to reorganise and recover. Liquidity-driven rallies are deceptively attractive and tend to result in excessive risk-taking.

This time, retail investors are front and centre. But it is the next stage that we should already be thinking about. That requires much more careful scrutiny from investors than the past few months have demanded.

The writer is Allianz’s chief economic adviser and president-elect of Queens’ College, University of Cambridge