Quiz per l'ombrellone: ma perché non recuperano mai?
Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico
E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.
Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.
Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.
I numeri che leggete sopra nella tabella sono numeri impresentabili.
Già è molto, molto difficile comprendere come possa sopravvivere ancora, ed anzi a prosperare ed arricchirsi, una intera industria nel settore dei servizi per il risparmio (la cosiddetta “catena fabbrica-rete”) che offre al Cliente questa semplice soluzione: “Se i mercati salgono, tu guadagni. Quando i mercati scendono, tu perdi. A mé, paghi comunque dal 3% al 5%, più le commissioni di performance.”. E una buona fetta del pubblico dei risparmiatori, docile come un gregge di pecore, ci casca, abbassa la testa e dice “Tanto, non esiste un’alternativa”.
Molto, molto difficile da capire, specie da parte di chi poi è convinto che “lui ne capisce”, e non solo di investimenti: anche di automobili, di orologi, di calcio, di politica internazionale, di rapporti tra i sessi, di barche, di golf, e un po’ di tutto quanto. Anche di Leggi, di CONSOB, di tutto.
Ma non capisce questo. Almeno, fino ad oggi. Neppure guardando i numeri.
Tornando sul punto: è difficile capire l’esistenza, ma pure i risultati di questa industria. Dunque, osservate bene: i numeri della tabella sopra dicono che una linea bilanciata, di Fondi Comuni oppure magari GPM, oppure GPF, ha reso al Cliente italiano ZERO in cinque anni. Con un rischio a quota 10.
Questi sono esattamente i portafogli “da asset allocation” che propongono tutti i wealth managers, tutti i private bankers, tutti i family bankers, tutti i “consulenti”, tutti i robo-advisors: con poche eccezioni. Ne abbiamo già scritto, anche di recente, ed anche nel Blog.
Il fatto notevole è questo: l’indice Nasdaq sta a 10500 punti circa, lo S&P 500 sta a 3200 punti circa. Roba mai vista prima. Il DAX sta a 13000 punti, il FTSE MIB a 20000, e si è visto di molto peggio. E le obbligazioni? I prezzi delle obbligazioni stanno su massimi mai toccati nella storia dell’umanità.
E loro si presentano con questa porcheria di risultati? E i Clienti? Tutti zitti?
Mentre siete sotto l’ombrellone, amici lettori, rifate un po’ di conti: e poi, chiamate il vostro cosiddetto “consulente” e chiedetegli almeno che cosa lo avete pagato a fare.
Poi chiedetegli a chi servivano, a che cosa servono oggi, le polizze Unit Linked che vi hanno fatto sottoscrivere.
Ed infine, chiedete anche: che senso aveva proporvi RIDURRE l’azionario in portafoglio a marzo e sui minimi di prezzo, ed AUMENTARE l’azionario a luglio sui massimi di prezzo?
Siete certi, ma proprio sicuri, di sapere che cosa stanno facendo, tutti questi “consulenti”, personal bankers, wealth managers, con i vostri soldi?