Boooooooooooooom! Il bazooka (parte 4 e finale)
 

La totale indifferenza dei mercati finanziari, giovedì 12 settembre e venerdì 13 settembre, alle mosse annunciate da Draghi è la più sostanziale delle conferme: abbiamo parlato troppo di bazooka.

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Ne abbiamo parlato troppo tutti: trascinati dalla corrente dei media, del “settore dell’informazione”, i cui rappresentanti amano riempirsi la bocca di parole come “politica monetaria” e quantitative easing” delle quali non conoscono l’esatto significato. ma molti, di questi improvvisati commentatori, mancano proprio la basi: e lo si capisce subito, ascoltandoli alla TV oppure leggendo i loro articoli. Lo stesso, azzardano affermazioni e conclusioni, perché piace giocare con i temi macro-macro, quelli che poi ogni verifica risulterà impossibile e quindi … chissenefrega!

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Anche noi, in Recce’d, ne abbiamo scritto troppo: decisamente troppo, per un evento che è privo di importanza per i mercati, che è privo di importanza per i nostri portafogli e che è privo di importanza anche per le nostre stesse valutazioni.

Ma il nostro scopo era, fin da subito chiarissimo: proteggervi.

Proteggere i lettori, e prima ancora i nostri Clienti, da questa pressione mediatica quotidiana, che voleva vedere l’evento dove non c’è evento, che prometteva cambiamenti dove non ci sono cambiamenti, che descriveva implicazioni dove non ce ne sono, che immaginava conseguenze che non esistono.

E Draghi, lui, se la ride sotto i baffi: lui, tra 60 giorni, saluterà la compagnia e … arrangiatevi.

Mercati oggiValter Buffo
Parliamo di cose serie: parliamo di Be-Beep
 

L’immagine utilizzata dalla autorevole rivista Barron’s, nel titolo qui sotto (che commenta la settimana della Borsa che si è appena conclusa) è molto forte. Diremo violenta.

Scrive Barron’s: si deve essere sentito come Wyle E. Coyote quando viene lascito sul posto da BeBeep che passa sfrecciando.

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Di chi o che cosa parla Barron’s? Chi sarebbe Wyle E. Coyote? E chi sarebbe BeBeep?

Barron’s si riferisce alla violentissima rotazione, fuori dalle azioni di tipo Momentum (quelle che erano salite nel 2019 e fino alla settimana prima) e a favore di quelle Value (le azioni con il rapporto più conveniente tra prezzo e utili attesi) che si è registrata nelle ultime cinque sedute.

Forse, la più violenta che si sia mai registrata.

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Recce’d ne ha scritto, e per una settimana intera (l’ultima) nella Sezione Operatività di The Morning Brief per i propri Clienti.

A tutti i lettori del Blog, oggi, noi segnaliamo (cogliendo questo spunto) che:

  1. settembre - dicembre 2019 sarà un periodo ad alta volatilità, non soltanto per le Borse ma per tutti i mercati

  2. i cambiamenti di direzione, che sono provocati ovviamente da cambiamenti della allocazione, non sono e non saranno mai più in futuro, graduali. Oggi tutto va fatto “in giornata” allo scopo di anticipare le mosse degli altri operatori. Ovvero: prima che se ne accorgano

  3. in un contesto di mercato che è, e resterà, caratterizzato da mosse violente di questo genere, dentro e anche fuori dalla Borsa, dovete avere solidi punti di ancoraggio, una chiara visione del futuro, ed una chiara strategia di investimento

Se no avete le idee chiare già oggi, il rischio è quello di rimanere sotto schiacciati, come da uno schiacciasassi: e senza avere neppure il tempo di gridare “Aiuto!”.

Mercati oggiValter Buffo
Parliamo di cose serie: parliamo di Dorian
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Nella settimana appena conclusa, molti nostri lettori, vessati e soffocati da ore ed ore di bla-bla su Draghi e sul nuovo Governo Conte, si sono davvero persi il meglio.

Ad esempio, si sono persi gli strascichi della polemica su Dorian

Insomma, l’uragano Dorian ormai era già passato, era già finito, era già superato: eppure, il più importante quotidiano al Mondo si è sentito in dovere di titolare ancora su Dorian (lo vedete sopra nell’immagine). E ha scritto più spesso di Dorian che di Draghi!

Ma che cosa ci interessa, a noi, dell’uragano Dorian?

Vi mettiamo all’attenzione questo fatto, che non è un dettaglio: il punto controverso NON era se Dorian avesse effettivamente toccato lo Stato dell’Alabama (NON ci è arrivato). Il punto caldo era se Dorian AVREBBE POTUTO toccare l’Alabama.

Molte persone sono state LICENZIATE a causa di questa divergenza di vedute. Una divergenza, ripetiamo, sulle PREVISIONI.

Ora: se questo è il metodo, l’atteggiamento, l’approccio ai problemi, come dovremmo leggere il titolo che segue qui sotto?

Davvero, può esistere qualcuno al Mondo che muove i propri portafogli a seconda delle “voci che trapelano dalla Casa Bianca”? Da questa casa Bianca dove nel frattempo si spendono ore sulle previsioni quando Dorian è già passato?

Nella gestione del portafoglio, pesano molto come abbiamo già scritto i rischi, e in particolare gli “unknown unknowns”: e qui ritorniamo a Dorian, che “avrebbe potuto” toccare anche l’Alabama.

Vi lasciamo riflettere: perché questa, anche se non sembra, è una concreta indicazione operativa nell’era di Trump 2.0.

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Mercati oggiValter Buffo
Parliamo delle cose serie: parliamo dei baffi di Bolton
 

Per i pochi tra i nostri lettori che non seguono con entusiasmo le vicende della Nord Corea, e del suo leader robustello, oggi noi ricordiamo i fatti del fine giugno 2019, quando Kim incontro Trump nella zona de militarizzata tra le due Coree. “Magnifico” è l’aggettivo che Trump scelse, con uno dei suoi più memorabili Tweet, per definire l’incontro.

Sarebbe eccessivo dire che quell’incontro non significò nulla: perché nella realtà dei fatti significo ancora meno di nulla.

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Non ci interessiamo in modo particolare della politica estera di Trump (e per dirla tutta, neppure dello stesso Trump) se non per ciò che arriva poi a toccare i rendimenti attesi, ed i rischi stimati, di tutti gli asset che compongono il nostro universo investibile.

Con riferimento a questo, la scelta di Trump di licenziare John Bolton a noi sembra legata da un lato ai falliti vertici con la Nord Corea, ai falliti abboccamenti con l’IRAN, ed alle difficoltà diventate pubbliche di recente con riferimento all’Afghanistan; e dall’altro lato ci sembra una anticipazione di ciò che noi vi scriviamo ormai da un mese: arriveranno presto cambiamenti nei ruoli di responsabilità anche nei vari dipartimenti economici dell’Amministrazione USA.

E quelli avranno conseguenze visibili anche sui mercati finanziari.

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Mercati oggiValter Buffo
Boooooooooooooom! Il bazooka (parte 3)
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Ma chi ve lo ha detto? Chi ha indotto la stampa italiana a caricare di attese salvifiche la riunione di giovedì 12 settembre della BCE?

Sono state forse le dichiarazioni di Draghi di luglio? Oppure avete ricevuto tante letterine delle banche di investimento che spingono per gonfiare le aspettative intorno a questo evento?

Leggete il titolo qui sopra (della pur autorevole Banca Pictet) e chiedetevi la ragione per la quale una Banca che si occupa di Fondi Comuni si sgola per urlare che la BCE deve assolutamente fare il QE.

Pictet sta forse pensando agli investimenti delle imprese? Al vostro mutuo sulla casa? Sta pensando al fatto che volte cambiare l’automobile?

Oppure, Pictet come tutte le altre banche si preoccupa del fatto che una buona fetta della carta che ha messo nei Fondi Comuni potrebbe diventare INVENDIBILE nel giro di 24-48 ore?

Chissà cosa passa per la testa di queste persone, quando leggono il titolo qui sotto. oppure quest’altro articolo di Bloomberg.

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Mercati oggiValter Buffo