Parliamo di cose serie: parliamo di Dorian

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Nella settimana appena conclusa, molti nostri lettori, vessati e soffocati da ore ed ore di bla-bla su Draghi e sul nuovo Governo Conte, si sono davvero persi il meglio.

Ad esempio, si sono persi gli strascichi della polemica su Dorian

Insomma, l’uragano Dorian ormai era già passato, era già finito, era già superato: eppure, il più importante quotidiano al Mondo si è sentito in dovere di titolare ancora su Dorian (lo vedete sopra nell’immagine). E ha scritto più spesso di Dorian che di Draghi!

Ma che cosa ci interessa, a noi, dell’uragano Dorian?

Vi mettiamo all’attenzione questo fatto, che non è un dettaglio: il punto controverso NON era se Dorian avesse effettivamente toccato lo Stato dell’Alabama (NON ci è arrivato). Il punto caldo era se Dorian AVREBBE POTUTO toccare l’Alabama.

Molte persone sono state LICENZIATE a causa di questa divergenza di vedute. Una divergenza, ripetiamo, sulle PREVISIONI.

Ora: se questo è il metodo, l’atteggiamento, l’approccio ai problemi, come dovremmo leggere il titolo che segue qui sotto?

Davvero, può esistere qualcuno al Mondo che muove i propri portafogli a seconda delle “voci che trapelano dalla Casa Bianca”? Da questa casa Bianca dove nel frattempo si spendono ore sulle previsioni quando Dorian è già passato?

Nella gestione del portafoglio, pesano molto come abbiamo già scritto i rischi, e in particolare gli “unknown unknowns”: e qui ritorniamo a Dorian, che “avrebbe potuto” toccare anche l’Alabama.

Vi lasciamo riflettere: perché questa, anche se non sembra, è una concreta indicazione operativa nell’era di Trump 2.0.

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Mercati oggiValter Buffo