Parliamo delle cose serie: parliamo dei baffi di Bolton

 

Per i pochi tra i nostri lettori che non seguono con entusiasmo le vicende della Nord Corea, e del suo leader robustello, oggi noi ricordiamo i fatti del fine giugno 2019, quando Kim incontro Trump nella zona de militarizzata tra le due Coree. “Magnifico” è l’aggettivo che Trump scelse, con uno dei suoi più memorabili Tweet, per definire l’incontro.

Sarebbe eccessivo dire che quell’incontro non significò nulla: perché nella realtà dei fatti significo ancora meno di nulla.

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Non ci interessiamo in modo particolare della politica estera di Trump (e per dirla tutta, neppure dello stesso Trump) se non per ciò che arriva poi a toccare i rendimenti attesi, ed i rischi stimati, di tutti gli asset che compongono il nostro universo investibile.

Con riferimento a questo, la scelta di Trump di licenziare John Bolton a noi sembra legata da un lato ai falliti vertici con la Nord Corea, ai falliti abboccamenti con l’IRAN, ed alle difficoltà diventate pubbliche di recente con riferimento all’Afghanistan; e dall’altro lato ci sembra una anticipazione di ciò che noi vi scriviamo ormai da un mese: arriveranno presto cambiamenti nei ruoli di responsabilità anche nei vari dipartimenti economici dell’Amministrazione USA.

E quelli avranno conseguenze visibili anche sui mercati finanziari.

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Mercati oggiValter Buffo