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Quiz per l'ombrellone: gioco di memoria, chi si ricorda cosa è il bazooka?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

Siamo certi che i lettori del Blog non ci deluderanno: impossibile dimenticare l’emozione del bazooka. Grosso, lungo e oliato a dovere. Il bazooka di Draghi, ovviamente, che cosa avete capito?

A decine, centinaia, migliaia, sono stati pubblicati prima nel 2015 (indimenticabile primo bazooka) e poi nuovamente nel 2019 (secondo più moscio bazooka) articoli in tutto e per tutto identici, che annunciavano la “grandissima svolta epocale e storica”.

La svolta NON è MAI arrivata: non si vede la svolta nelle economie reali, che sono a pezzi, e non si vede la svolta sui mercati finanziari, con il DAX a 13000 punti e lo Stoxx 600 immancabilmente sotto quota 400 (da vent’anni). Un fallimento, lui sì, epocale e storico. Un buco nell’acqua grande quanto un oceano intero.

Ma i giornali, le TV, CNBC, loro no: loro, che sanno bene come vanno le cose, dicono, scrivono e annunciano che con il Recovery Fund tutto cambierà. Questa volta sarà diverso.

Ci ritrovate sempre la medesima retorica, sempre le medesime parole, sempre quel medesimo tono enfatico: e sempre, un totale disinteresse verso la realtà dei fatti. Ogni volta, lo stesso.

Noi oggi pubblichiamo un articolo che è stato pubblicato la settimana scorsa da Businessinsider, versione italiana. Così, se qualcuno tra i nostri lettori tra sei mesi vorrà andarlo a rileggere, lo troverà a portata di click. Diciamo che è un servizio del tipo Pubblicità Progresso.

(Per inciso: mai successo che un giornalista, neppure la nostra amata Gabanelli, abbia chiesto a Mario Draghi per quali motivazioni lo spinsero ad approvare l’acquisizione di Antonveneta da parte di Monte dei Paschi. Un imbroglio che al confronto ENIMONT era un gioco dell’asilo. Ma quella è un’altra storia, vero?)

Adesso, leggiamo Businessinsider.

Dopo una nuova notte di trattative per ammorbidire e in parte andare incontro alle posizioni dei Paesi cosiddetti “frugali”, Olanda in testa, i 27 Paesi dell’Unione Europea la mattina presto del 21 luglio hanno finalmente raggiunto l’accordo sul Recovery fund, che stanzia 750 miliardi, che saranno reperiti attraverso l’emissione di titoli europei, per aiutare gli Stati membri a far fronte all’emergenza legata alla pandemia del coronavirus. Questa cifra è, a sua volta, suddivisa in 390 miliardi di aiuti diretti o sussidi ai Paesi e in 360 miliardi di prestiti.

In base al disegno di fine maggio denominato “Next generation Eu” e presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, di questi 750 miliardi, 173 circa sarebbero dovuti andare all’Italia, suddivisi in quasi 82 in forma di aiuti e quasi 91 come veri e propri prestiti. L’accordo appena siglato ha, tuttavia, cambiato le carte in tavola, aumentando a 209 miliardi le risorse per il nostro Paese, primo beneficiario in assoluto davanti alla Spagna, ma, nello stesso tempo, diminuendo intorno a quota 81 miliardi gli aiuti diretti e facendo crescere la quota dei prestiti.

I mercati finanziari hanno preso bene la notizia dell’accordo: la seduta di Borsa del 21 luglio è terminata con l’indice di Piazza Affari Ftse Mib in rialzo dello 0,49%, dopo avere guadagnato molto di più nel corso della seduta, mentre lo spread tra rendimenti dei titoli di Stato decennali italiani e tedeschi, che inizialmente in mattinata era tornato sui livelli di febbraio, è risalito a 154 punti a fine giornata. A questo punto, secondo un’analisi di Morgan Stanley, gli spread dei Paesi dell’Europa periferica, a cominciare quindi da Italia e Spagna, “dovrebbero restringersi ai livelli pre Covid-19, guidati dai Btp, in vista di minori emissioni e di un’offerta netta che dovrebbe diventare negativa per i periferici, riflettendo le emissioni dell’Ue legate al programma Sure e al Recovery fund”.

“Per i mercati finanziari – osserva Patrick Moonen, principal strategist di NN Investment Partners – l’accordo sul Recovery fund è importante. Nel mercato obbligazionario, il Recovery fund ridurrà significativamente il rischio sovrano in Europa, poiché fornisce il necessario sostegno fiscale sia dal punto di vista della sostenibilità del debito che da quello della crescita potenziale, in particolare per i paesi periferici. Inoltre, l’emissione di una sorta di sicurezza congiunta per finanziare questo più ampio pacchetto fiscale europeo può essere visto come un rafforzamento strutturale del progetto europeo che è positivo per il reddito fisso europeo in generale. Abbiamo avviato un forte sovrappeso sui titoli di Stato italiani a dieci anni. Gli spread si sono infatti ridotti e i rendimenti dei titoli periferici sono scesi in modo significativo, con l’Italia che ne è il principale beneficiario. Per il futuro ci aspettiamo che gli spread e i rendimenti dei periferici si abbassino ancora, ma forse a un ritmo più lento”.

“L’accordo – commenta Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi di Equita – rappresenta un passo importante verso una maggior integrazione dell’Europa, elimina un tail-risk e fornisce uno stimolo economico importante in una fase di crisi”. Guardando all’Italia, prosegue De Bellis, l’intesa sul Recovery fund, “nel breve, potrebbe sostenere un ulteriore restringimento dello spread e una riduzione del premio per il rischio, anche se in gran parte il mercato azionario aveva anticipato l’accordo, visto che dalla proposta franco-tedesca di metà maggio il Ftse Mib aveva già guadagnato il 24 per cento”.

Guardando ai settori che in Borsa dovrebbero beneficiare in misura maggiore, De Bellis fa sapere che “nel nostro portafoglio raccomandato continuiamo a privilegiare i titoli più difensivi e meno legati al ciclo economico, come le utility, le telecomunicazioni e l’healthcare, con una buona visibilità sulla generazione di cassa e sul dividendo, dato che riteniamo che il mercato stia guardando con eccessivo ottimismo alla velocità di recupero dell’attività nella seconda parte dell’anno”.

“Anche per il mercato azionario europeo – aggiunge Moonen – l’accordo sul Recovery fund rappresenta uno sviluppo importante in quanto potrebbe portare a un ulteriore restringimento del premio di rischio azionario europeo rispetto a quello statunitense. Come per il reddito fisso, riteniamo che i principali beneficiari siano i mercati azionari periferici in generale e più specificamente il settore finanziario, grazie alla combinazione di spread più ristretti, migliori prospettive di crescita e basse valutazioni. Anche il settore delle utility potrebbe beneficiarne grazie al focus sostenibile degli investimenti. Abbiamo già una preferenza per le azioni dell’Eurozona e la manterremo per il momento” conclude l’esperto di NN Investment Partners.

Gli esperti di Morgan Stanley pensano che, a questo punto, le Borse europee potrebbero registrare una performance migliore del 10% rispetto agli altri mercati azionari internazionali, guidate dagli indici dei Paesi periferici, che a loro volta potrebbero fare del 15% meglio con il comparto finanziario che potrebbe registrare un +20 per cento. “Anche le utility potrebbero guadagnare” aggiungono gli esperti della banca d’affari. Quanto al mercato dei cambi, da Morgan Stanley restano ottimisti (“bullish”) sull’euro e vedono l’euro/dollaro in area 1,16 in un primo momento per poi portarsi intorno a 1,17-1,18, contro gli 1,15 della sera del 21 luglio 2020.

“Ora – nota Quentin Fitzsimmons, gestore Global Aggregate Portfolio di T. Rowe Price – è opinione diffusa che l’euro si rafforzerà, dato che ci sono diversi segnali, sia economici che politici, che puntano in questa direzione. Tuttavia, è importante ricordare che i mercati raramente reagiscono in linea con le previsioni. La determinazione dimostrata da Germania, Francia e Italia nel lavorare insieme a un ambizioso programma per la ripresa rappresenta un segnale importante e riduce il rischio di una rottura all’interno dell’Eurozona. La Germania ha dato il via libera all’estensione del deficit fiscale per i Paesi europei. È una notizia positiva non solo per l’euro, ma anche per il debito e per le obbligazioni corporate dei Paesi periferici dell’Eurozona” conclude Fitzsimmons.

Quiz per l'ombrellone: ma lo capite che cosa sta succedendo ai vostri soldi?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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Dite la verità: sdraiati sul lettino, con la crema, Vanity Fair, il Gambero Rosso, la Gazzetta dell Sport e il Sole 24 ore, un pochino anche voi vi annoiate (come noi, che però ci stiamo per pochissimo tempo).

Per combattere la noia, vi proponiamo un gioco.

I mercati finanziari, come tutti avete visto sicuramente, si sono fermati più o meno a fine maggio, con pochissime eccezioni. Sarà che il Mondo si è fermato? No, per nulla. E allora?

Quale migliore occasione per fare due chiacchiere con il wealth manager? Per telefonare al “consulente”? Per interpellare il private banker?

Noi di Recce’d, del tutto gratuitamente, vi forniremo in questo Post un po’ di scuse per disturbare il promotore finanziario, e farvi spiegare ciò che sta succedendo, proprio in queste ore, ai vostri soldi investiti.

Ad esempio, il primo grafico qui sopra vi racconta che, per la prima volta nella storia, alla Borsa di New York , il valore nozionale delle opzioni trattate sui titoli azionari è risultato superiore alll’ammontare dei titoli azionari scambiati. Non avete capito? Chiamate il private banker. Pensate che la cosa non vi riguardi? Che abbia poco o nessun significato? Che sul valore del vostro portafoglio non abbia alcun impatto? Non chiamatelo, e andate a fare un bagnetto rinfrescante.

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Oppure, prendete in esame il secondo grafico del nostro Post: voi lo sapevate, che sulla Borsa più grande al Mondo la maggior parte dei titoli azionari da un mese a questa parte risulta essere IN CALO?

Lo sapete, che cosa ha tenuto in alto l’indice di quella Borsa (e quindi, di tutte le altre)?

Voi pensate che la cosa abbia una certa importanza? Telefonate subito al wealth manager, perché a lui deve essere sfuggita, stavolta. Oppure, se pensate che sia priva di importanza, date uno sguardo al grafico che segue.

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Chissà che cosa ne pensa il vostro promotore finanziario, altrimenti detto “consulente” del fatto che la Borsa più grande al Mondo sale … soltanto durante l’orario di chiusura? A voi sembra una cosa normale? Vi pare una cosa senza importanza? Eppure, i vostri Fondi Comuni che sono investiti in Borsa oscillano tutti, ma proprio tutti, a seconda di come Wall Street mena le danze, ballano tutti come ballerine di terza fila al suono della musica di Wall Street. Come tante paperelle. E quindi, probabilmente, se vi interessa sapere che fine faranno i vostri soldi tra sei mesi, fareste bene a chiarirvi le idee. Telefonate al family banker, subito.

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E a proposito delle paperelle ballerine, con l’occasione perché non chiedete al wealth manager di spiegarvi perché la correlazione tra i diversi mercati proprio oggi ha raggiunto livelli mai visti prima (grafico qui sopra)? Cosa spiega questo dato? E sarà forse il caso di rivedere i portafogli, alla luce di questo record? Non abbiamo dubbi, il promotore finanziario vi aiuterà a capire.

Così come vi aiuterà a comprendere che cosa cambia, per voi investitori, quando cambia il livello di volatilità dei mercati (grafico qui sotto).

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Facciamo un esempio concreto: oggi la Borsa di New York risulta essere volatile tanto quanto un Mercato Emergente. Ma allora, per voi è sensato avere sia un Fondo Comune che investe a New York, sia un secondo Fondo Comune che investe sui mercati Emergenti, se poi sono la stessa cosa? Il vostro private banker su questo avrà senza dubbio le idee chiare.

Così come saprà sicuramente rispondere alla domanda che è implicita nel grafico qui sotto .

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Quello che vedete nel grafico è il rendimento di un Titolo di Stato americano a 10 anni. Che cosa sta capitando qui? La parte obbligazionaria del mio portafoglio “ad asset allocation” e quindi bilanciato (e quindi uguale a quello di chiunque altro) potrebbe essere toccata in futuro dai movimenti che vedremo in questo grafico? la riga di colore rosso significa qualche cosa , per mé? Tutte domande per il vostro “consulente”, che su questi argomenti è fortissimo.

Ma adesso ritorniamo alla Borsa, e vediamo ancora un grafico insieme.

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Questo grafico mette insieme il titolo Tesla e la Federal Reserve. Le due cose c’entarno, o non c’entrano? C’è qualche legame tra le politiche messe in atto contro il COVID-19 e il prezzo del titolo Tesla? Un argomento curioso, che vale quanto meno una telefonata.

Così come noi crediamo che fareste bene a interpellare il vostro private banker anche sul grafico che segue.

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Magari lo avete già letto sul Sole 24 Ore. Oppure forse ne ha fatto un’analisi Milano Finanza. O magari il vostro wealth manager vi ha già telefonato, spiegando che la riga di colore verde in basso, è molto significativa, per voi e per i vostri Fondi Comuni di JP Morgan, di Franklin Templeton, di Schroeders, di Amundi e per il vostro robo-portafoglio sottoscritto presso Poste Italiane.

La riga di colore verde è il rapporto fra la capitalizzazione complessiva della Borsa a New York ed il controvalore complessivo dei titoli acquistati dalla Federal Reserve. Parliamo anche qui di Stati Uniti (dell’Europa, sui mercati finanziari, importa nulla a nessuno).

Se nessuno ve lo ha detto, ve lo dice Recce’d. Se non vi è chiara l’importanza, rivolgetevi al “consulente, telefonate al private banker, consultate il wealth manager, interpellate il family banker.

A meno che anche lui, il vostro promotore finanziario, non sia sul lettino. Sotto l’ombrellone. Addormentato, con il Sole 24 Ore che gli è caduto sulla faccia. Ignaro, sogna che i mercati finanziari continuino a salire per sempre, e che i suoi Clienti continuino a pagare a lui il 3% mentre lui dorme beato.

Quiz per l'ombrellone: ma perché non recuperano mai?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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I numeri che leggete sopra nella tabella sono numeri impresentabili.

Già è molto, molto difficile comprendere come possa sopravvivere ancora, ed anzi a prosperare ed arricchirsi, una intera industria nel settore dei servizi per il risparmio (la cosiddetta “catena fabbrica-rete”) che offre al Cliente questa semplice soluzione: “Se i mercati salgono, tu guadagni. Quando i mercati scendono, tu perdi. A mé, paghi comunque dal 3% al 5%, più le commissioni di performance.”. E una buona fetta del pubblico dei risparmiatori, docile come un gregge di pecore, ci casca, abbassa la testa e dice “Tanto, non esiste un’alternativa”.

Molto, molto difficile da capire, specie da parte di chi poi è convinto che “lui ne capisce”, e non solo di investimenti: anche di automobili, di orologi, di calcio, di politica internazionale, di rapporti tra i sessi, di barche, di golf, e un po’ di tutto quanto. Anche di Leggi, di CONSOB, di tutto.

Ma non capisce questo. Almeno, fino ad oggi. Neppure guardando i numeri.

Tornando sul punto: è difficile capire l’esistenza, ma pure i risultati di questa industria. Dunque, osservate bene: i numeri della tabella sopra dicono che una linea bilanciata, di Fondi Comuni oppure magari GPM, oppure GPF, ha reso al Cliente italiano ZERO in cinque anni. Con un rischio a quota 10.

Questi sono esattamente i portafogli “da asset allocation” che propongono tutti i wealth managers, tutti i private bankers, tutti i family bankers, tutti i “consulenti”, tutti i robo-advisors: con poche eccezioni. Ne abbiamo già scritto, anche di recente, ed anche nel Blog.

Il fatto notevole è questo: l’indice Nasdaq sta a 10500 punti circa, lo S&P 500 sta a 3200 punti circa. Roba mai vista prima. Il DAX sta a 13000 punti, il FTSE MIB a 20000, e si è visto di molto peggio. E le obbligazioni? I prezzi delle obbligazioni stanno su massimi mai toccati nella storia dell’umanità.

E loro si presentano con questa porcheria di risultati? E i Clienti? Tutti zitti?

Mentre siete sotto l’ombrellone, amici lettori, rifate un po’ di conti: e poi, chiamate il vostro cosiddetto “consulente” e chiedetegli almeno che cosa lo avete pagato a fare.

Poi chiedetegli a chi servivano, a che cosa servono oggi, le polizze Unit Linked che vi hanno fatto sottoscrivere.

Ed infine, chiedete anche: che senso aveva proporvi RIDURRE l’azionario in portafoglio a marzo e sui minimi di prezzo, ed AUMENTARE l’azionario a luglio sui massimi di prezzo?

Siete certi, ma proprio sicuri, di sapere che cosa stanno facendo, tutti questi “consulenti”, personal bankers, wealth managers, con i vostri soldi?

Quiz per l'ombrellone: ma chi ci guadagna col trading?
 

Sta per finire luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di agosto. Vedremo che succede.

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Questo Post è dedicato ai tanti che pensano, tra sé e sé “A mé non capiterà mai: perché io sono più furbo”.

Adesso che il trading on line è scoppiato in prima pagina su tutti i quotidiani in Italia come “caso politico”, saranno in molti quelli che si avvicineranno anche in Italia al trading on line.

Sul trading on line, c’è una cosa sola da dire, ed una soltanto: e la dicono tutti (ma proprio tutti) i siti stessi che offrono il trading online. Basta leggere in fondo (scritto piccolo): Ma guardate anche quanto è BEATO l’investitore nella fotografia!

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Tutto ciò detto, noi un mese fa abbiamo richiamato l’attenzione dei nostri Clienti sul fenomeno Robinhood e sul fenomeno Dave Portnoy , attraverso in particolare il nostro bollettino quotidiano The Morning Brief. ma pure attraverso questo Blog, e poi alla nostra pagina Mercati aggiornata ogni mattina Alla pagina mercati avevamo pubblicato, per un’intera settimana, il video di Dave Portnoy che annuncia al Mondo: “Io sono il Re, Warren Buffet è il passato”. In sintesi: un disperato.

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Tutto questo sforzo di informazione, noi di Recce’d lo abbiamo fatto con un solo scopo, che è quello di mettere in guardia i nostri Clienti dagli effetti distorsivi, e per questa ragione avversi, del fenomeno sociale che va diffondendosi come una epidemia (del trading on line in sé, di chi ci fa i soldi alle spalle di chi ci perde i soldi, ci importa nulla).

Un fenomeno sociale che è nostro nemico, un nemico da battere, così come lo è per ogni investitore (professionale e non) che avesse a cuore sia la stabilità e la funzionalità dei mercati finanziari sia il rendimento dei propri investimenti sui mercati finanziari.

E a proposito di nemici da battere, e di epidemie da estirpare in quanto psicosi di massa, ce n’è almeno un’altro, oltre a Dave Portnoy, che è altrettanto sguaiato, altrettanto confuso, e altrettanto pericoloso.

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In settimana si sono incontrati: nella foto qui sopra, li vedete ridere alle spalle di quei poveri disgraziati che hanno abboccato e sono andati sul mercato a comperare azioni di Tesla nelle ultime settimane.

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Svuotiamo i magazzini: la ripresa a "V", sarà la "V" di Vertice?
 

Arriva luglio, e per i negozi è stagione di saldi, per svuotare i magazzini. Lo facciamo anche noi di Recce’d: svuotiamo il nostro archivio dei semilavorati che sono rimasti impubblicati da marzo in avanti. Ci troverete quindi temi sempre significativi, ma magari non di immediata attualità, e poi temi sui quali nel Blog avevamo già scritto magari in modo sintetico

E nel frattempo mettiamo a punto il nuovo Blog, che abbiamo annunciato già nei Post di quindici giorni fa, alla fine del primo semestre 2020.

Novità che si accompagnerà ad altre importanti novità nel comparto della comunicazione di Recce’d, a cominciare dal sito (sia layout sia contenuti e servizi offerti) per finire con The Morning Brief, il quotidiano distribuito in esclusiva ai nostri Clienti.

Lo svuotamento potrebbe proseguire nel mese di luglio. Vedremo che succede.

 

Pubblichiamo questo Post alle 13 della domenica 19 luglio 2020, PRIMA della fine del Vertice Europeo. Ogni nostro commento, quindi, è un “rischio professionale”. Potrebbe sempre esserci il “miracolo”, il “gol nei minuti di recupero”.

Tante, tantissime volte ne abbiamo scritto, dello stato delle cose in Europa. la settimana scorsa, in particolare, per i nostri Clienti nella Sezione Analisi, mettendo in evidenza quella frase di Conte poi ripresa da tutti i quotidiani italiani “O si vince tutti, o si perde tutti”.

In quanto investitori, a noi interessa in particolare di comprendere quel “o si perde tutti”. Tutti chi? Noi no, di sicuro.

Come detto, scriviamo prima della chiusura del Vertice: ci giudicherete forse arroganti, ma a noi pare che tutto ciò che c’era da capire, sia già venuto fuori. E non si tratta di una sorpresa.

A dimostrazione di questa nostra affermazione, vi invitiamo a leggere un articolo che è stato pubblicato venerdì 17 luglio, due giorni fa. Scritto bene, ordinato, aiuta a comprendere, più di un TG italiano, più di un quotidiano italiano, più di un sito italiano di cosiddetti “consulenti finanziari” sia ciò che è già successo sui mercati finanziari europei, sia ciò che probabilmente vedremo da domani in avanti. In sintesi: ciò che davvero è rilevante, per la gestione dei vostri investimenti.

Che nessun altro vi dice.

European stocks are benefiting from renewed investor popularity, largely on hopes that the European Union’s proposed 750 billion-euro ($854 billion) recovery fund will be agreed.

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As the bloc’s leaders try to thrash out a deal over the next two and a bit days, any serious clash could put the market rally at risk. The Stoxx Europe 600 Index has advanced about 9%, while the euro-area focused Euro Stoxx 50 benchmark is up 16% since the French-German agreement on the economic stimulus proposal was made public on May 18. The plan has been cited as one of the main reasons for the preference for European equities over U.S. or global shares by investors, as well as strategists at Barclays Plc, Morgan Stanley and Goldman Sachs Group Inc. The spread between Italian and German benchmark bond yields - a measure of risk in Europe - narrowed about 50 basis points over the same period.

Fund managers are getting upbeat, with allocations to euro-area stocks jumping nine percentage points to a net 16% overweight, according to the Bank of America Corp.’s July Fund Manager Survey. The EU is now the most-favored region, because surveyed investors “bought Europe on fiscal stimulus,” wrote strategist Michael Hartnett last week.

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Since mid-May, the European rally has been driven mostly by economically sensitive shares, such as technology, financials, chemicals and industrials, amid hopes that increased government spending would benefit those sectors. “Given the recent outperformance of European cyclicals, there is some expectation that something will be agreed,” Bloomberg Intelligence strategist Laurent Douillet said by phone. “So the meeting of European leaders over the weekend is very important."

The rally in the euro and Europe’s riskier government bonds also started to gain traction in May and is contingent on an agreement between EU leaders over the fund. While the European Central Bank’s bond-buying programs have backstopped the region’s debt, President Christine Lagarde reiterated on Thursday that efforts to bolster economies are incomplete without a joint fiscal response and that it’s assumed that a deal will be approved. But Dutch Prime Minister Mark Rutte, who’s been leading the criticism of the plan on the table, this week said he’s “somber” about the prospects for this weekend while Germany’s Angela Merkel and French President Emmanuel Macron, who helped trigger the rally with their May proposal, are talking about a deal by the end of the month rather than the start of next week.

The 27 leaders all need to be in agreement for the plan to move ahead and Austria, Denmark and Sweden have also voiced some of the concerns articulated by Rutte. Consequently, not all investors expect rapid progress. Croatian Prime Minister Andrej Plenkovic said the group is aware of the weight of expectations as they head into the talks. “For the markets, for the general image of the European Union, for the political message toward our member states, toward our citizens, it would be fantastic if we can reach agreement,” he told reporters on Thursday evening in Brussels.. “The political willingness of the Germany-France axis to get the package in place is very big,” Markus Steinbeis, managing partner at Steinbeis & Haecker Asset Management, said by phone. “Capital markets know this, but are also used to the fact that things move slowly in Brussels and a solution is often reached at the last minute. Little progress on the weekend should cause a short-term disappointment, but hopes will remain.”