Su Marte e su Venere, allo stesso tempo

 

Anche se è trascorso quasi un anno e mezzo, noi siamo certi che molti tra i nostri lettori ricordano quando, nel mese di gennaio 2023 noi scrivemmo di “Immacolata disinflazione”. E ci auguriamo, soprattutto che ricordino che cosa Recce’d scrisse in quel mese di gennaio 2023.

Quelli che lo ricordano, ne avranno certamente anche ricavato utili indicazioni pratiche. Chi non lo ricordasse, lo può rileggere qui.

Proprio oggi, quel concetto viene richiamato in causa perché utile ad illustrare la situazione presente, come leggerete poi più sotto.

E viene anche commentato con i medesimi argomenti da noi utilizzati un anno e mezzo fa.

Cinque mesi prima, nel mese di agosto del 2022, ovvero circa due anni fa, noi di Recce’d avevamo introdotto il concetto di “cambiamento di paradigma” ovvero di “cambiamento di regime”, e noi ci auguriamo che anche di questo Post i nostri lettori abbiano memoria.

Chi non lo ricordasse, lo potrà rileggere qui.

Come per il precedente, anche questo tema è stato richiamato in causa, più volte, nelle ultime settimane. Un esempio, lo trovate qui sotto, nel grafico.

Un punto di collegamento, tra il primo ed il secondo tema, Recce’d lo aveva evidenziato già lo scorso 21 ottobre 2023, in un Post che sicuramente il lettore ricorderà e che trattava della “legge delle conseguenze involontarie”, che in quel Post veniva illustrata con dettaglio e molti riferimenti all’attualità. Potete rileggere questo Post, per il vostro piacere, utilizzando questo link.

In questo Post dello scorso ottobre, noi avevamo ricordato anche che:

INIZIO DELLA CITAZIONE

“ … la soglia del 5% è stata superata giovedì scorso, immediatamente dopo l’intervento di Jerome Powell.

Le ragioni di questo fatto, e degli altri fatti che le accompagnano, Recce’d le ha con chiarezza illustrate qui nel Blog.

Fin dal mese di gennaio 2023, e poi a partire dal Post dello scorso 3 giugno con cadenza quasi settimanale.

Recce’d aveva pubblicato il 3 giugno, un Post dove avevamo già scritto ai nostri lettori che è stata fatta una scelta politica, di tirare una corda fino a che non sarà spezzata; spiegando poi che è stata scelta con decisione la strada del “fare finta di non capire e non vedere”, come altre volte nel passato recente. Di tollerare, di continuare a sperare, e di spargere “ottimismo”.

Avevamo scritto, il 3 giugno, che proprio a causa di questa scelta politica oggi tutti gli investitori (che non siano decisamente distratti, malissimo informati … oppure un po’ semplicioni) si trovano davanti un solo scenario possibile, e stiamo tutti andando verso questo esito con massima velocità.

Il solo scenario possibile metterà in massima evidenza la differenza tra la ricchezza “soltanto sulla carta” e la “vera ricchezza”: questo noi di Recce’d lo avevamo già chiarito sette giorni prima. Ed in aggiunta a questo vi avevamo anticipato già il 24 giugno che “ci aspetta un’estate calda (caldissima) e poi un inverno freddo (freddissimo): ma soprattutto, un agosto indimenticabile”, ed è andata esattamente così.

Come avevamo scritto in data 10 giugno scorso, oggi dovrebbe esservi chiaro che il “punto di svolta” è stato ampiamente superato: ormai, siamo già tutti dentro quello scenario che noi anticipammo appunto il 3 giugno.

Ma se per caso non vi è stato sufficiente tutto questo nostro lavoro, allora il 5 agosto scorso siamo arrivati noi, a ricordare al lettore … come si previene l’insolazione. Ed è proprio in quel Post (se lo leggete con attenzione ed un pizzico di arguzia) che trovate le indicazioni su che dovete fare del vostro portafoglio e dei vostri investimenti sui mercati finanziari.

In estrema sintesi, oggi vi ripetiamo che, come tutti voi lettori sicuramente ricordate, Recce’d con massima chiarezza il 3 giugno vi aveva avvisati:

attenzione, da oggi rimane UN SOLO SCENARIO possibile, sia per i mercati finanziari, sia per le economie reali.”

FINE DELLA CITAZIONE

Questo che avete appena letto è ciò che scrivevamo lo scorso ottobre 2023: oggi, quella medesima soglia del 5% che era stata citata proprio all’inizio del brano è ritornata un elemento quotidiano della discussione e dell’analisi di strategisti, opinionisti, operatori di mercato, ed investitori.

Insieme con questa soglia del 5%, oggi molte altre soglie sono in discussione: citeremo soltanto le più conosciute, ovvero

  • il 3% del Bund decennale (grafico sotto)

  • quota 5000 dell’indice S&P 500

  • quota 500 dell’indice Stoxx 600

  • quota 8000 del FTSE di Londra

  • quota 8000 del CAC francese

  • quota 3000 dell’indice di Shanghai

  • quota 60000 del Bitcoin

Il momento, dunque, è allo stesso tempo molto particolare, ma pure molto simile (almeno nei suoi tratti fondamentali) al mese di ottobre del 2023.

E’ stato cancellato il semestre successivo, quello del “soft landing”, quello del “pivot”, quello dei “tagli dei tassi già a marzo” (ed infatti, come avrete notato, siamo ad aprile).

Tutto spazzato via: non è per caso, che la spazzatura si chiama proprio spazzatura.

Oggi invece, si ritorna a scrivere ed a parlare della legge delle conseguenze involontarie, come viene fatto ad esempio in questo libro, di cui vi abbiamo già detto, al quale facciamo pubblicità (del tutto gratuita), e la cui lettura potrebbe esservi davvero utile.

Dicevamo: oggi tutti noi investitori ci troviamo a fronteggiare una situazione davvero particolare: situazione della quale noi di Recce’d abbiamo scritto, qui nel Blog, settimana dopo settimana, per tutto il corso del 2024, anticipando i fatti che tutti oggi leggono sul Sole 24 Ore, su Milano Finanza, sul Corriere della Sera, e su ogni altro giornale.

Una situazione che è stata efficacemente riassunta, proprio dall’Autore del libro, con la frase che leggete qui sotto:

Mercati finanziari con l’indice VIX a 13 in una realtà con il VIX a 40

Vi abbiamo suggerito la lettura di questo nuovo libro dell’amico Larry per una ragione specifica.

E ci importa di chiarire subito che NON ci riferiamo alle indicazioni di investimento: quelle di Larry, che sono spiegate nel libro (potete leggere una sintesi nell’immagine che segue) noi le condividiamo solo in parte, e quindi solo in parte le troverete riflesse nel nostro portafoglio modello.

Ciò che però è non meno importante, di questo libro, è la capacità di alzare lo sguardo. Di guardare al di là. Di vedere il nuovo paradigma, il nuovo regime. Di liberarsi dal giochetto (ideato ad arte e a danno del pubblico dei risparmiatori) che si chiama “indovina il prossimo dato per l’inflazione”.

Tra l’altro: la settimana prossima vedremo un nuovo dato per l’inflazione. Ma non conta nulla. Recce’d, in uno dei Post citati sopra, vi aveva anticipato già il 21 ottobre 2023 che

attenzione, da oggi rimane UN SOLO SCENARIO possibile, sia per i mercati finanziari, sia per le economie reali.

Non possiamo sfuggire a questo destino, e neppure voi che state leggendo potrete sfuggire: la strada che tutti stiamo per percorrere è da tempo segnata. Il 21 ottobre 2023 vi avevamo anche spiegato le ragioni per cui c’è una sola strada davanti a noi.

Tutto ciò che oggi leggete sui quotidiani, ed ascoltate in TV, e tutto ciò che vi viene raccontato dal financial advisor, dal private banker, dal family banker, tutto questo è semplicemente una conseguenza. Una conseguenza di fatti e azioni che erano chiaramente visibili, e da molti mesi, come è dimostrato anche dai nostri Post.

L’articolo che segue è stato pubblicato il 18 aprile 2024, e lo ripresentiamo perché si tratta di una sintesi puntuale, accurata, efficace e completa, di cose che potevate leggere mesi ed anni fa, proprio qui nel Post di Recce’d.

Un ottimo articolo: in particolare, perché vi dice cose che sono VERE; a differenza di ciò che vi dicono Bank of America, Morgan Stanley, UBS, BNP Paribas, Santander, Barclays e Goldman Sachs, e naturalmente anche Mediolanum. Generali, Fideuram, FINECO e tutte le altri Reti che vi vendono i “prodotti finanziari”, e che sono l’equivalente del “discount” nelle Reti dei supermercati.

Queste Reti sono il discount nel mondo dell’investimento finanziario.

Leggere l’articolo che segue poteva essere molto utile, per la gestione del vostro risparmio, e per ottenere un rendimento, se fosse stato pubblicato due anni fa, oppure un anno fa, oppure sei mesi fa.

Oggi la lettura dell’articolo che segue può senza dubbio esservi utile, ma soltanto per comprendere cosa sta succedendo al vostro risparmio oggi.

La gestione del portafoglio però si fa sul domani e non sull’oggi. Ed infatti, noi di Recce’d siamo già andati molto oltre, molto più avanti.


Benvenuti in quella che Goldman Sachs chiama “disperazione della reflazione”. Per i politici e gli investitori, questa sarà una corsa nauseante e probabilmente lunga.

L’imbarazzante ripristino è avvenuto perché si è scoperto che, dopo tutto, il drago dell’inflazione non era stato ucciso, nonostante i mercati in effetti ne avessero proclamato la vittoria alla fine dello scorso anno.

Un dato incisivo sull’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti può essere considerato una sfortuna. Due sembrano disattenzione. Tre mesi su tre, come quelli attuali, sono impossibili da spiegare. Il fatto che gli aumenti siano modesti e che questa non sia la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve non è sufficiente a negare il segnale, soprattutto se combinato con i dati strepitosi delle vendite al dettaglio statunitensi di questa settimana.

La grande scommessa sui tagli dei tassi – ed era enorme – è morta. All’inizio del 2024, l’aspettativa era di sei, forse sette tagli dei tassi statunitensi quest’anno. Sembrava sciocco già allora, ma si sta svelando in modo umiliante. Oggi i mercati ne stanno delineando uno, forse due.

La Bank of America ha rinviato la richiesta di un primo taglio da parte della Fed da giugno a dicembre: un enorme balzo in avanti per un aggiustamento che in genere avviene con incrementi di uno o due mesi alla volta e che apre la reale possibilità che i tagli potrebbero non arrivare affatto quest’anno. Goldman Sachs, che una volta era nel campo dei “cinque tagli”, ora è passata da tre a due, a partire da luglio invece che da giugno. I prezzi delle obbligazioni sono scesi e stanno trascinando con sé le azioni.

Come sono riusciti tutti a lasciarsi trasportare dall'idea che i tassi fossero pronti a subire un taglio aggressivo? Sembra certamente giunto il momento di fare un po’ di introspezione da tutte le parti.

La ragione principale è che siamo intrappolati in vecchi modi di pensare, convinti che l’inflazione ricadrà a qualcosa che sembra una norma e che le banche centrali si affretteranno a ritirarsi nelle acque calde dei bassi tassi di interesse che hanno dominato l’era post-crisi. finché non arrivarono la guerra e la pestilenza.

La realtà è chiaramente più complicata di così.

Per un po’, c’è stata una chiara linea di demarcazione: i mercati hanno ripetutamente sussultato ai segnali di potenziali tagli, e i banchieri centrali li hanno nuovamente soffocati, ricordando agli investitori il loro sacro dovere di tenere sotto controllo l’inflazione. Sembrava che i mercati venissero da Marte e i politici da Venere, osservando gli stessi fatti e traendo conclusioni completamente diverse.

Per Jean Boivin, ex vice governatore della Banca del Canada e ora capo del BlackRock Investment Institute, ulteriori complicazioni si sono presentate durante la riunione di fissazione del tasso della Fed a dicembre. Successivamente, la banca centrale ha mantenuto i tassi invariati, ma non ha nemmeno respinto le crescenti aspettative del mercato secondo cui avrebbero iniziato a scendere rapidamente, e anzi ha fornito indicazioni secondo cui avrebbe tagliato tre volte nel 2024.

“I banchieri centrali si sono comportati più come trader negli ultimi tempi”, ha detto Boivin. “Erano consapevoli dell’incertezza, ma hanno detto che avrebbero fatto una scommessa. Hanno puntato tutto su una disinflazione immacolata . . . Quella cosa di Marte e Venere è cambiata. O forse sono entrambi su Venere.

Per essere onesti nei confronti degli investitori obbligazionari, pochi credevano sinceramente in sette tagli, ma probabilmente tre o quattro, con in più alcune coperture contro una recessione davvero terribile. E in tutta onestà nei confronti dei banchieri centrali, guidare la politica monetaria attraverso una tempesta di shock, tra cui catene di approvvigionamento congelate e guerra sul suolo europeo, non è un compito semplice.

La ricerca dell'anima è iniziata. La Banca d’Inghilterra, ad esempio, ha appena concluso una revisione condotta dall’ex presidente della Fed Ben Bernanke, il quale ha concluso che i politici britannici avevano dimostrato “carenze significative” derivanti da pensieri errati, software antiquati e difficoltà a comunicare chiaramente. La Fed ha ora anche riconosciuto che sta impiegando “più tempo del previsto” per domare l’inflazione.

Si tratta di un ricco elisir per gli sfacciati politici che desiderano attribuire la colpa dell’aumento dell’inflazione e del declino del tenore di vita ai policymaker monetari indipendenti, e per gli investitori desiderosi di trovare qualcuno da incolpare per i loro passi falsi sul mercato.

La realtà è che questo è il vero aspetto della dipendenza dai dati, il mantra dei politici. I decisori dei tassi sono meno in grado di fornire agli investitori indicazioni granulari su ciò che accadrà dopo, perché sono facilmente influenzati dai dati economici come il resto di noi. Potrebbero non realizzare mai più la loro missione di essere noiosi durante la nostra vita. Finché persisteranno la deglobalizzazione, la transizione verde e una spesa fiscale più pesante per settori come quelli legati alla difesa, l’inflazione oscillerà e provocherà bruschi cambiamenti di opinione.

Dobbiamo tutti imparare a convivere con narrazioni e mercati instabili.

katie.martin@ft.com

La chiusura dell’articolo di Katie Martin è la più utile tra le tante indicazioni operative che vi si possono offrire oggi: è un suggerimento pratico.

Tutti noi investitori dobbiamo pensare ad una gestione del nostro risparmio che ci metta in condizione di trovare una linea, una strategia che sia resistente, e produttiva di risultati, in un contesto nel quale assisteremo sempre più spesso a cambi della narrativa dominante come quello che avete tutti appena visto.

Improvvisi, bruschi e violenti. Oggi di dice ciò che sei, cinque, quattro, tre mesi fa veniva giudicato impossibile, e si arriva poi a fingere di non avere mai sostenuto la linea dei SEI-SETTE TAGLI AI TASSI UFFICIALI. Si mente, sapendo di mentire. Si vuole che l’investitore mantenga la testa sotto la sabbia, come fa lo struzzo.

Alla vostra e alla nostra strategia di investimento, oggi si chiede di trovare un percorso coerente in un contesto nel quale tutti gli ancoraggi sono saltati, le narrative cambiano … quando fa comodo cambiarle, e le narrative dominanti sono del tutto scollegate dalla realtà. Le narrative sono costruite dal marketing e servono unicamente a piazzare la merce.

Voi, amici lettori ed investitori, siete sicuri di essere capaci di trovare questo percorso? Oppure: preferite investire il vostro risparmio a casaccio e chiudendo gli occhi, buttando i vostri soldi alla cieca?

Voi lettori ed investitori siete sicuri che chi oggi vi consiglia, chi vi suggerisce, chi vi spingere a mettere i vostri risparmi sui BTp, sulle Polizze Vita, sui Fondi Comuni, sui certificati, disponga di queste qualità che da sempre sono necessarie ed oggi sono diventate indispensabili?

Qualità che sono:

  • avere accesso ad informazioni selezionate

  • disporre di competenze tecniche

  • disporre di capacità analitiche

  • saper dimostrare equilibrio emotivo

  • disporre di esperienza qualificata

  • operare in totale assenza di conflitto di interessi.

In casa nostra, In Recce’d, tutte queste competenze e qualità le trovate certamente, e sono le migliori sul mercato di oggi.

Contattateci, e ve lo dimostreremo facilmente.

Valter Buffo