Che bazooka userà Trump?

Nel fine settimana appena trascorso, abbiamo chiesto ai nostri Clienti la pazienza di leggere sei nostre pagine di messa a punto della strategia di investimento: per spiegare che non abbiamo le idee chiare sul da farsi, almeno nei prossimi giorni. Oggi, ne scriviamo perché non siamo più soli: anche il più grande gestore di Fondi Comuni al Mondo, che è Blackrock, non sa che fare“I’m pretty confused.” Those three words last week from Laurence D. Fink, BlackRock Inc.’s chief executive officer, would seem to sum up the feelings of many bond traders. The global reflation trade has all but flatlined in recent weeks: After reaching a more than two-year high in December, benchmark 10-year Treasury yields have been stuck in a 25-basis-point range this year. Even congressional testimony Tuesday from Federal Reserve Chair Janet Yellen, in which she said it’d be “unwise” to wait too long to raise interest rates, failed to jolt the market out of its trading band.

Troviamo più di una affinità tra questo avvio del 2017 e l’avvio del 2015: ricordate quando, due anni fa, la grandissima maggioranza dei commentatori usava la parola “bazooka” come una clava, per smontare gli argomento degli scettici e spiegare che tutto, ma proprio tutto (tassi, valute, borse) sarebbe andato per il meglio? Allora, c’era l’effetto combinato di tre elementi, ovvero la miopia (e a volte l'ignoranza), il non avere capito a fondo che cosa fosse quel “bazooka", e (soprattutto) la volontà di spingere comunque il Cliente investitore, privato e Istituzionale, verso gli asset più rischiosi, perché rendono di più in termini di commissioni, per quelli che vendono prodotti gestiti come sono le GPM oppure i Fondi Comuni di Investimento.

Oggi, qualche cosa di simile accade con Trump: l’errore è lo stesso, ovvero pensare che esista una bacchetta magica, o meglio un “bazooka magico”, capace di fare 1) salire le Borse e 2) salire il dollaro e 3) contenere la salita dei tassi, il tutto mentre 4) migliora l’economia e 5) sale il debito pubblico e magari 6) migliora pure la bilancia commerciale degli USA e contemporaneamente quella di ogni altro Paese al Mondo. Dobbiamo forse spiegarvi perché è impossibile? Non vogliamo fare perdere tempo al lettore. Ci limitiamo qui a ricordare che l’effetto del primo bazooka ad aprile 2015, dopo tre mesi, già era sparito del tutto, fino ai disastri fatti poi nella seconda parte di quell'anno. E quindi: occhio al secondo bazooka, il mercato potrebbe girargli le spalle anche prima. Magari anche domani.

Queste sono le fasi in cui è evidente, sul piano operativo, che il CASH è una componente attiva, e non passiva, nella gestione di un portafoglio. che, come noi di Recce'd ricordiamo spesso, è fatta di ricerca di rendimento ma anche, e con uguale importanza, di gestione attiva dei rischi nel portafoglio.

Mercati oggiValter Buffo
Happy Days? La Federal Reserve ci dice di no (parte 2)

Nel nostro Post di qualche giorno fa, abbiamo messo in evidenza il fatto che numerosi interventi dei Banchieri Centrali esprimono un timore: il timore che, in realtà, non si sia mai usciti dalla Grande Depressione, nonostante un decennio di politiche economiche "non convenzionali".

Anche tra gli operatori di mercato, ed anche in una fase come quella in atto, che si potrebbe definire di "ottimismo Trumpiano", trapelano qui e là preoccupazioni di questo genere. Si tratta di spunti ai quali noi di Recce'd riteniamo giusto prestare grande attenzione. Per questo vi offriamo qui sotto un esempio, che abbiamo selezionato per voi: ed è alla luce di dati come questo che giudicheremo, nei prossimi gionri, l'anticipato "fenomenale annuncio sulle tasse" di cui ha parlato il Presidente Trump venerdì 10 febbraio. Anche in quel caso, come facciamo sempre, in Recce'd guarderemo prima di tutto ai dati.

It’s been 10 years now since the credit bubble began to unravel, and we’re still struggling to recover from the Great Recession that resulted from that collapse. John Silvia, chief economist at Wells Fargo Economics, says that in important ways we’ll never really recover.

The Great Recession permanently altered the economy of the United States, Silvia and his colleagues argue in a new reserach paper: We are much poorer than we would be if the recession hadn’t happened. How much poorer? By one estimate, U.S. real gross domestic product has been nearly 10% lower, on average, for each of the past nine years, Silvia says, which means that (by my calculations) we’ve lost about $13.6 trillion in output.

Real disposable incomes are about $11 trillion lower over those nine years, amounting to a loss of more than $35,000 per person. That’s the equivalent of everyone in America getting laid off for 11 months.

Mercati oggiValter Buffo
Il silenzio degli agnelli: che fine ha fatto il bazooka?

Sono trascorsi solo 2 anni, ovvero 24 mesi, un lasso di tempo brevissimo.

Perchè allora non si trova più una sola riga sul bazooka di Draghi?

Dalle SGR? Arriva niente, silenzio. Dalle Reti di promotori? Niente: non ci dicono più di "prendere più rischio". Sui quotidiani? Nulla, gli "opinionisti profesori" parlano d'altro. Sulle TV tematiche come CNBC? Zero, i dibattiti si occupano d'altro. E le famose banche americane? Mute anche loro. Tutti fanno finta. Fanno finta di avere dimenticato. O che non sia mai esistito. Eppure esiste: il bazooka di Draghi spara a tutto oggi, ogni mese, i suoi proiettili.

Quei proiettili che, due anni fa, erano presentati come arma finale. Che avrebbe distrutto il nemico. Il nemico erano gli scettici, come Recce'd.

Oggi nessuno, neppure più una voce, si alza a difendere quel bazooka, a promettere orizzonti di gloria a quella politica, a giurare che il nemico sarà sconfitto. Nessuno che dica oggi "Bravo Draghi!". I toni arroganti e sopra le righe di allora sono scomparsi. Anche perché la realtà dei fatti li qualificati per ciò che erano: argomenti senza sostanza, buttati là come discorsi da bar.

Oggi, nel febbraio 2017, l'Eurozona si trova ad affrontare una serie di passaggi molti difficili. E ciò che colpisce maggiormente è proprio il fatto che tutto il clamore, l'enfasi e l'emozione con la quale era stato accolto quel bazooka nel 2015 si è tradotto in nulla.

Come agnelli, oggi i tifosi del bazooka stanno in silenzio ad attendere che si paghi il prezzo di quegli eccessi: perché il prezzo, a qualcuno toccherà di pagarlo. vediamo a chi:

  • per ciò che riguarda gli investitori, noi da anni segnaliamo che è necessario difendere il proprio portafoglio dalle distorsioni di prezzo provocate dalle politiche monetarie di Draghi. Distorsioni che sono destinate a sparire, ad essere azzerate, e magari in un brevissimo arco di tempo.
  • allargando il discorso, vale la pena di riflettere ancora sull'Italia: che si trova oggi in una posizione scomoda, la più scomoda dal periodo 2010-2011. Il Presidente della Bundesbank ha ricordato, la settimana scorsa, che l'Italia ha "perso un'occasione", e i nostri quotidiani in coro lo hanno attaccato, parlando come fanno sempre dei "falchi tedeschi".

Purtroppo però, lui (Weidmann) ha ragione, e la nostra stampa invece riporta, ed alimenta, idee faziose e strumentali, come da sempre ha fatto su questo ed altri argomenti. Guardando indietro, tra qualche anno, questi atteggiamento faranno ridere.

L'Italia ha avuto a portata di mano, grazie alle forzature di Draghi dal 2012 al 2016, una opportunità che mai si ripeterà in futuro. Nessun altro potrà garantire all'Italia una simile sforbiciata sul costo del debito (enorme) dello Stato: noi stessi siamo il simbolo del fallimento del QE. Ora che quella fase è finita, noi italiani che cosa ne abbiamo ricavato? Zero. Anzi, la nostra situazione debitoria è persino peggiorata.

Ora per l'Italia il destino è segnato: dalla cura di anestetizzanti si passerà presto a terapie più drastiche e dolorose.

Valter Buffo
Ricordate l'aumento di capitale Monte Paschi di fine 2013? (parte 2)

L'aumento di capitale di Banca MPS resta ancora oggi un evento simbolico: fu l'inizio della fine per la Banca, così come fu l'inzio della fine per la fiducia del pubblico degli investitori in Italia. Traditi in quell'occasione dai loro promotori, dai private bankers, dalle Reti e dalle banche, tutti impegnati a rappresentare quell'aumento di capitale come un'occasione di guadagno, allo scopo di piazzare i titoli MPS nelle GPM, nei conti amministrati, nei Fondi Comuni, nei Fondi Pensione. Dovunque fosse possibile.

Lo slogan di vendita del 2013 era: "E' come comperare una opzione call". Nel senso che spendendo poco si potevano guadagnare multilpi dell'importo iniziale.

Si trattava, come i fatti hanno poi dimostrato, di una sciocchezza, o meglio dire di una cretinata. Raccontata al pubblico dei risparmiatori italiani da un grande numero di vendotori poco professionali, poco informati e non competenti. Ma anche da una serie di delinquenti, che hanno spinto questa operazione pur essendo consapevoli che i numeri erano ben diversi da quelli dichiarati,numeri va detto approvati da CONSOB e da Banca d'Italia.

Leggete questo brano, datato 11 febbraio 2017:

(...) MontePaschi, una banca che dà invece l’impressione di non voler affrontare la realtà. Le sofferenze lorde di Mps ammontano a 29,4 miliardi e a bilancio sono valorizzate 10,3 miliardi, vale a dire al 35,22%: se si applicasse la valutazione di Unicredit, quelle stesse sofferenze dovrebbero essere iscritte a bilancio per appena 3,7 miliardi, generando un gap di capitale di 6,6 miliardi. Ma anche senza adottare una valutazione così aggressiva come quella di Unicredit (12,9%), e prendendo per buona una media di mercato intorno al 20-22% si genererebbe un gap intorno ai 4 miliardi. E questo per limitarsi alle sole sofferenze. I crediti inesigibili definiti “unlikely-to-pay” ammontano a livello lordo a circa 15,2 miliardi e sono iscritti a bilancio per il 60% del loro valore. Può essere, specie nel caso di MontePaschi, una valutazione credibile? Difficile dare risposte, ma è abbastanza chiaro che complessivamente il buco nei conti della banca è di gran lunga superiore a quello che si è voluto fino ad oggi rappresentare. Utilizzando come parametro l’operazione sulle sofferenze effettuata da Unicredit, agli 8,8 miliardi di aumento di capitale richiesto dalla Bce se ne aggiungerebbero altri 6,6, per un totale superiore ai 15 miliardi di euro. E una valutazione più realistica dei crediti inesigibili in capo all’istituto senese porterebbe la cifra vicino ai 20 miliardi di euro. Che ne sarebbe a quel punto dei coefficienti patrimoniali di Montepaschi? Sarebbero ben al di sotto dei requisiti minimi, facendo venire meno i presupposti per la “ricapitalizzazione precauzionale” cosa che porterebbe inevitabilmente la banca al bail-in. La realtà non cambia nemmeno utilizzando della valutazioni più generose, ma a Siena – forti della garanzia statale – continuano a fare un po’ come gli pare".

Questo è un articolo di ieri, 11 febbraio, da Il Fatto Quotidiano: ci ha colpito perché la stampa nazionale, o meglio i quotidiani maggiori (Corriere Sera, Repubblica, LaStampa, Sole24Ore) hanno da qualche giorno rimosso il tema MPS dalla prima pagina, come se la situazione fosse sotto controllo. Non è così: la situazione peggiora giorno dopo giorno, anzi ora dopo ora.

In questo articolo citato, si ricordano semplicemente dati che tutti conoscono: li conosce il Ministro dell'economia, li conosce l'attuale Amministratore Delegato, li conoscono nelle Reti di promotori e private bankers, li conoscono nei giornali, li conoscono al Parlamento. Li conosce perfettamente anche la BCE.

Quello che va sottolineato (perché è utile rifletterci anche oggi) è che questi dati erano già gli stessi a fine 2013: la sostanza era già questa. E come oggi, anche allora li conosceva la BCE, il Ministro, il Parlamento, la CONSOB, la Banca d'Italia, le altre banche, Reti di promotori e private bankers, i quotidiani.

Recce'd utilizza questo spunto per affermare, ancora una volta, che rappresentare in modo distorto la realtà, rassicurando il pubblico che "tutto è sotto controllo", "tutto è tranquillo", come fanno i politici, i quotidiani, le reti di promotori, è solo nel LORO interesse personale, ed è CONTRARIO all'interesse del pubblico, e dei risparmiatori in particolare. Le sciocchezze che furono dette all'epoca dell'aumento di capitale MPS, così come le sciocchezze che sono state scritte un anno fa sul Fondo Atlante, non sono gratis, casuali, non sono senza una intenzione precisa. Che è quella di proteggere interessi, e fare guadagnare commissioni: il tutto, a danno degli investitori e dei Clienti. Per i quali, lo stesso salvataggio di MPS risulterà essere un danno enorme.

Mercati oggiValter Buffo
La nostra nuova Casa: cosa significa "Parley"?

I nostri Clienti saranno sorpresi, e tutti i nostri amici saranno incuriositi, dal numero di novità che Recce'd metterà a disposizione durante il 2017. Recce'd è un progetto del quale, fino ad oggi, è stata resa pubblica solo una piccola parte: piccola parte che però è il cuore della nostra iniziativa.

Recce'd mette qualità e trasparenza sullo stesso piano: dimostra ai Clienti investitori che, senza passare per strutture obsolete come GPM, Fondi Comuni di Investimento e Reti di vendita a retrocessione di commissioni si può tranquillamente investire, senza alcun rischio aggiuntivo. I Clienti avranno (finalmente!) sotto controllo tutti i rischi, ed otterrano risultati migliori a costi decisamente inferiori. Pensateci bene amici investitori: eliminate tutto ciò che a voi non serve.

Ma Recce'd non è tutto qui: le sei sezioni che vedete nella nuova Home Page vi illustrano che questo è solo uno di sei pilastri fondamentali del nostro progetto, che punta a servire l'interesse del Cliente investitore italiano (e non solo italiano) con servizi di gestione online che si completano con una serie di iniziative a supporto. L'obbiettivo è definire uno standard di servizio più elevato per un pubblico di investitori più esigenti, selettivi, critici, in Italia e non solo in Italia. Se oggi siete soddisfatti, se vi accontentano quelli che si presentano a voi con una serie di commenti senza un ordine ed uno scopo, che poi non c'entrano nulla con le scelte fatte nel vostro portafoglio e coi vostri soldi, allora noi di Recce'd non vi potremo (purtroppo) essere utili. Se invece chiede di più e meglio, allora questa sarà la vostra Casa.

Ai nostri amici lettori, segnaliamo in particolare la sezione Parley, a cui si accede dalla Home attraverso un link: in questa sezione Recce'd lascerà lo spazio e la tastiera ad amici esterni che contribuiranno in modo qualificato, allargando (e di molto) i nostri orizzonti verso argomenti che non sono Finanza, ma che allo stesso tempo vengono a intrecciarsi con i mercati finanziari ogni mattina.

Mercati oggiValter Buffo