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PTSD: persone troppo stressate delirano (parte 3)
 

Sul vostro divano, oppure la sera mettendovi a letto prima di dormire, avete sicuramente controllato sul vostro smartphone oppure sul tablet almeno una dozzina di siti finanziari, con tutti quei bei numeri colorati, per non dire dei fantastici grafici, quelli che vanno un po’ su e un po’ giù.

Sicuramente vi siete fatti un’idea, un’opinione, un parere: anche due, tre, cinque, dieci. E sicuramente vi siete fatti due conti, su quanto avreste potuto guadagnare, investendo su quel certo titolo, o magari acquistando quell’altra opzione call, risolvendo così ogni problema.

Il fenomeno sociale è stato già etichettato come “gamification”: è la trasformazione dei mercati finanziari in un grandissimo videogioco, videogioco al quale tutti possono partecipare, e ognuno più legittimamente sperare di vincere. Non ci sono regole, ognuno fa ciò che vuole come vuole. Ognuno ha diritto a sognare, e poi magari di scriverne sui social, proprio per commentare Signal, o Tesla, oppure il Bitcoin..

Sicuramente, molti tra di voi lettori di questo Blog hanno glà letto la buffa storia del titoli SIGNAL: i quotidiani, i supplementi economici come PLUS del Sole oppure il Corriere Economia, e le TV specializzate (Class CNBC) e non adorano mettere in prima pagina elementi di colore come questi. Noi frequentiamo poco, e quindi non ne siamo informati.

Pensateci: un titolo azionario che guadagna il 1000% in poche ore! Che opportunità da sogno: quello si, che fa sognare.

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Come detto, siamo convinti che la gran parte di voi ha già letto di questa vicenda, ed è quindi già informato del Tweet di Elon Mask, dell’unico dipendente di questa Società. che non ha fatturato, e di ciò che è successo al prezzo del titolo.

I pochi che ancora non sono informati, sul Web potranno senza la minima difficoltà trovare centinaia di articoli e commenti.

Parlare del nulla, in queste settimane di PTSD, è un’attività che eccita la gran parte del pubblico dei social networks, e che ne scrive su Facebook, su Twitter, su Whatsapp, su Telegram. E su Signal (che però, purtroppo per tutti loro, non è quello del titolo azionario).

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Noi vogliamo utilizzare questo Post per ritornare su un argomento già trattato: ovvero, vogliamo documentare in questo Post che per quanto Signal sia eclatante, non si tratta di una novità assoluta. Episodi come questi si verificarono anche nel passato, più o meno recente, e proprio il passato ci offre utili termini di paragone.

A titolo di esempio, ricordiamo l’episodio che interessò il titolo Volkswagen, nel pieno delle Grande Crisi Finanziaria 2007-2009. Il grafico qui sotto ci aiuta a ricostruire quella vicenda, che potrete approfondire sul Web senza alcuna difficoltà.

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Ed è esattamente per questa ragione, ovvero perché in Recce’d abbiamo solidi punti di riferimento nella storia dei mercati finanziari, aiutati dalla nostra memoria, che non ci impressiona in alcun modo il vedere sui mercati finanziari episodi di questo genere.

Così come non proviamo alcuna emozione nel vedere quello che succede a titoli come Tesla, oppure leggere nelle cosiddette “ricerche” delle banche globali di investimento argomenti come quello che leggete qui sotto, e precisamente che:

  1. Tesla sale perché Tesla sale; più sale e più è aiutata a salire, e questo perché un valore più elevato del titolo azionario le permette di raccogliere denaro a buon mercato per gli investimenti; e quindi, abbiamo appena inventato una spirale di crescita infinita a costo zero; resta soltanto da comprendere perché non lo fanno anche tutti gli altri: fai salire il prezzo di Borsa, piazzi nuove azioni, investi, il prezzo sale ancora, tu piazzi nuove azioni … all’infinito

  2. ma non basta, perché c’è una seconda cosa meravigliosa: Tesla è corretto valutarla 25 volte il fatturato, e non più 12,5 volte il fatturato come prima; le altre Società automobilistiche? Sono valutate 1,5 (uno virgola cinque) volte il fatturato, ma la colpa è loro, perché sono dei fessi

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Come leggete qui sotto, c’è poi chi (UBS) ha qualche rimorso di coscienza ed informa i propri Clienti (nel 2021, con un … notevole ritardo) che acquistando i Bitcoin è possibile anche perdere tutto ciò che si è investito, perché il Bitcoin potrebbe andare a zero.

Per sentirsi rispondere (ed è giustificato) che però il Bitcoin può andare anche da zero a 42000 dollari. Il che è vero, ed è indiscutibile.

Ed infatti il problema non è quello: ma per il momento a tutti conviene fare finta di non capirlo, persino alla BCE ed alla Federal Reserve.

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Perché noi di Recce’d ne scriviamo oggi? Perché siamo bene informati, sia di ciò che accade, sia delle opportunità che ne derivano.

Opportunità che, tutte, stanno dal lato di chi ne rimane FUORI.

E poi, sa approfittarne.

Mercati oggiValter Buffo
I grandi guadagni del 2021, l'anno che risolve
 

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

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Volete a costo zero una utilissima lezione su come investire i vostri risparmi?

Il giorno 8 gennaio 2021, l’indice della Borsa USA ha chiuso a 2825 punti. Un nuovo massimo assoluto nella sua storia.

Fatto celebrato, sia da CNBC, sia da Milano Finanza, sia da Corriere Economia, sia da Sole 24 Ore Plus, sia da un milione di milioni di siti Web. “Le Borse sono tutte in forte rialzo!”, “Prevale l’ottimismo”.

Ora, fate bene attenzione ai numeri: l’indice S&P 500 sta oggi a 3825 punti, ed era arrivato il giorno 9 novembre 2020, ovvero esattamente due mesi prima, a 3668 punti.

La differenza fa: 157 punti. Non è uno scherzo: è vero!

Volete che facciamo noi la percentuale, oppure fate da soli?

Dove sta la lezione? Se ve lo state chiedendo, allora proprio non ci siamo. Dovete correre ai ripari. E noi qui vi aiutiamo, gratis.

fate bene attenzione: negli ultimi due mesi abbiamo avuto:

  • l’annuncio di un vaccino

  • poi l’annuncio di un altro vaccino

  • poi l’annuncio di almeno altri 20 vaccini

  • l’avvio della fase di somministrazione dei vaccini

  • il piano di sostegno all’economia approvato dal Congresso USA

  • la vittoria dei Dem in Georgia

  • un secondo, e più grande, piano di sostegno all’economia che è stato promesso da tutti a tutti

  • almeno cento dichiarazioni della Federal Reserve che dice: “anche se sale l’inflazione, ed anche se l’economia si riprende, noi continueremo a fare QE lasciano i tassi ufficiali di interesse a zero”.

Lezione di investimento: se questo elenco ha prodotto un rialzo di 4,2 punti percentuali in sessanta giorni, sarà sufficiente per azzeccare le prossime scelte di portafoglio fare un secondo elenco, delle notizie che potrebbero arrivare nei prossimi tre, sei, dodici mesi (ad esempio: un terzo piano di sostegno all’economia, nei prossimi 12 mesi? ad esempio: un ulteriore aumento del QE da parte della Fed, nei prossimi 12 mesi? ad esempio: un miglioramento degli utili e della crescita del PIL, nei prossimi 12 mesi? noi pensiamo si possa escludere un’altra Elezione di Biden, ma non si sa mai), vedete un po’ voi ) , e ricavarne la più probabile variazione dell’indice S&P 500.

E per conseguenza, anche di tuti gli altri indici di Borsa del nostro amato Pianeta.

Non è un esercizio difficile, e può essere anche divertente. A questo elenco, poi aggiungete un ultimo punto: che a nostro giudizio, è il punto che avrà il peso maggiore sui risultati del vostro portafoglio di Fondi Comuni e titoli. Ne ha scritto Bank of America, e si tratta di una statistica, di un dato di fatto, di un dato oggettivo. Che avrà una grandissima influenza sui vostri risultati, e sui risultati di tutti.

Dove si faranno i soldi, nel 2021? Sta scritto qui sotto, in poche parole..

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Mercati oggiValter Buffo
Molto, molto, molto peggio del 1999
 

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

 

Avete letto, sia qui in questo Blog, sia in numerosissime altre sedi (dai quotidiani, alle pubblicazioni per la vendita di banche di investimento come Morgan Stanley e Goldman Sachs, fino al materiale pubblicitario di Fideuram, Fineco, Mediolanum e compagnia) il paragone fra la situazione di Borsa del 2020 e la situazione delle Borse nel 1999.

Il tema non ci appassiona: “la storia non si ripete mai, ma spesso fa rima”, scrisse Mark Twain, e ci pare che la frase sia sufficiente a chiudere ogni questione.

Ma lo spirito di servizio gratuito, che da sempre ha animato il nostro Blog, ci spinge ad offrire al lettore un supporto informativo, un ancoraggio alla realtà, un set aggiornato di informazioni: che spieghi perché il paragone tra il 1999 ed il 2020 è totalmente sbagliato.

La situazione, nel 1999, era gravissima, e produsse danno profondi per le economie di tutto il Mondo.

Ma tutto ciò che si vide allora è NULLA rispetto a ciò a cui andiamo incontro oggi. Il rapporto è di 1 a 100, oppure di 1 a 1000. Negli anni 2000-2003 ci furono conseguenze gravi, ma controllabili, per gli investitori, per le famiglie, per le imprese, per i Governi.

Oggi, la situazione è fuori da ogni possibile controllo.

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Sarà sufficiente un semplice grafico, come quello qui sopra, ad illustrare la differenza. Nulla, di ciò che successe nel passato, può essere paragonato agli eccessi che si stanno verificando oggi.

Ci sono, va riconosciuto, una serie di tratti in comune: primo di tutti, il ruolo attivo delle banche globali di investimento, attive nel buttare tutta la benzina che è a loro disposizione per alimentare l’incendio, incuranti delle conseguenze per l’insieme dei mercati finanziari e delle economie.

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Non si tratta di una novità: ma questo fatto supporta però la nostra affermazione. la situazione è molto, molto più grave rispetto al 1999, perché tutti sono coscienti ed informati di come vanno le cose. basterà una semplicissima tabella per dimostrarlo, tabella che è a disposizione di chiunque (sotto).

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L’industria della Finanza e del risparmio gestito non ha alcuna intenzione di aiutare gli investitori: in frangenti come questi, il solo scopo di banche, promotori finanziari e private bankers è rendere massimo il profitto di brevissimo periodo, come viene documentato anche dalla pagina che riproduciamo sotto, che dovreste leggere con attenzione e tra le righe, perché illustra in modo chiarissimo “come gira il fumo” all’interno dell’industria delle banche di investimento e delle grandi Reti di promozione finanziaria.

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Il risparmiatore, ed in generale il cittadino che sarà poi chiamato a pagare, lui e non altri, del disastro economico che seguirà, della Grande Depressione che sarà superiore a quella degli anni 2007-2009, delle turbolenze finanziarie che dureranno per anni, non viene aiutato neppure dai mezzi di informazione.

Mezzi di informazione che (come disse nel 2007 l’allora Amministratore Delegato di Morgan Stanley) “fino a che la musica suona continuano a ballare”, pur sapendo di trovarsi sul Titanic.

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Ciò che colpisce, ciò che è diverso dal passato, ciò che è nuovo, del 2020, è che tutti sanno tutto e tutti sanno come andrà a finire. Ma restano ugualmente incantati, come le falene che vanno verso la fiamma che le brucerà.

Chi ha fatto giuramento di servire gli interessi della collettività, assumendosi dieci e venti anni fa la responsabilità di garantire che MAI si sarebbero ripetuti disastri come quelli del 2000-2003, e poi del 2007-2009, ha tradito il giuramento ed ha cambiato la casacca: ora gioca nel campo di tutti quelli che alimentano questa delirante euforia. Le parole che leggete sotto sono state pronunciate, 48 ore fa, dal numero due della Federal Reserve, il vice di Jay Powell.

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Il pubblico degli investitori finali quindi è lasciato solo a fronteggiare le onde altissime dello tsunami: “decidete un po’ voi, non è responsabilità nostra”..

Il pubblico degli investitori però ha anche lui, nel suo insieme, gravi e profonde reponsaibilià.

Si è fatto accecare dagli specchietti per le allodole, e reagisce come gli animali delle gabbiette del laboratori, che corrono verso la vaschetta del cibo anche quando il cibo è avvelenato.

Il cervello viene anestetizzato e paralizzato: non c’è reazione, non c’è uno scatto di dignità neppure di fronte a fenomeni, come quello che vedete qui sotto, che fanno semplicemente ridere.

Come avete letto poco più sopra, Clarida ritiene che nel grafico si vedono “investitori che reagiscono al miglioramento delle prospettive dell’economia”.

Un clown.

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Come dicevamo, ciò che oggi fa gelare il sangue nelle vene è questa incapacità di reazione della massa degli investitori, tutti con il cervello scollegato: persino incapaci di ricordare il proprio passato di investitori.

Perché i fatti che vediamo oggi erano già successi in passato, un passato non molto distante.

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Nella parte alta dell’immagine qui sopra, la storia di CISCO nel 1999, nella parte bassa il prezzo di Tesla nel 2020.

CISCO era una delle Società leader nella fase di mercato chiamata “dot.com”. Vi ricordate: era la “New Economy”. Tutti ci avevano creduto, Dove sta oggi la New Economy? Chi ne parla più?

E’ stato per un anno o due un grande argomento di vendita per le banche di investimento ed i private bankers. Dopodiché, è stato buttato nella spazzatura.

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Come vedete grazie ai tre grafici qui sopra, il titolo CISCO valeva 15 dollari USA a metà 1998, valeva 80 dollari USA nel gennaio 2000, e poi valeva ancora 15 dollari USA a distanza di QUATTORDICI anni. Ripetiamo: sono passati quattrodici anni tra il 1998 ed il 2021.

Oggi, vale 45 dollari USA, per effetto, anzi per grazia, della “più grande bolla di Borsa di ogni tempo”.

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Di fronte a questi dati di fatto, che vi presentiamo senza commento, ci sono soltanto due strade da prendere, sul piano dell’operatività:

  1. la prima strada consiste nel cavalcare l’onda: lo fanno tutte le banche di investimento, che incaricano qualificati analisti di svolgere il ruolo del cosiddetto “utile idiota” (nell’immagine qui sopra si dice “il P/E non è più un parametro di riferimento”, e questo perché ovviamente oggi siamo di nuovo in una “New Economy”); e lo fanno anche certi “nuovi operatori di mercato” (immagine che vedete più in basso) dei quali tra 12 mesi non resterà traccia

  2. la seconda strada è quella di Recce’d: mantenere la consapevolezza, ed il contatto con la realtà, e sapere cogliere le opportunità che sono autentiche opportunità: quali sono, ve lo ha spiegato perfettamente, chiaramente, ed indiscutibilmente il grafico di CISCO che avete appena esaminato

Ed ecco perché dal nostro punto di vista il 2021 sarà un anno di grandi opportunità (autentiche) e di guadagno ancora più grandi

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Mercati oggiValter Buffo
E adesso? Che cosa faranno alla Borsa di New York senza il Tweet?

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

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La Borsa di New york, da oggi 9 gennaio guardando avanti di una settimana, un mese, un anno ed un decennio ha una montagna impressionante di problemi ed ostacoli da scalare.

Ha una montagna di crepacci da attraversare. E rischierà più di una volta di precipitare in precipizi dei quali nessuno vede il fondo.

Tra gli ostacoli citati sopra (non vi rifacciamo l’elenco: lo trovate nei nostri Post più, e meno recenti), oggi ne mettiamo in evidenza uno, che per alcuni aspetti (non tutti) risulta persino comico. Ed allora, facciamoci insieme quattro risate.

Dunque. è accaduto, per quattro anni, che la parte del mercato che è composta di fanatici (li potremmo chiamare “fanatici dell’ottimismo”), quei soggetti per i quali “i fondamentali non contano più”, quelle figure che sostengono che “la Borsa può solo salire”, hanno contato per quattro anni su un potentissimo alleato.

Potentissimo a causa della sua capacità di garantirsi spazio su tutti i media del globo, spazio che il personaggio in questione per quattro anni ha utilizzato (anche) per diffondere messaggi come

“THE STOCK MARKET AT ALL TIME HIGHS. ENJOY!”

scritto sempre, rigorosamente, tutto in lettere maiuscole, e poi inoltrato attraverso TV, quotidiani, e siti compiacenti al Mondo intero. Il messaggio è questo: “evviva, siamo tutti più ricchi”. .

Ora è necessario aprire una parentesi.

Il fatto è che NO, non è vero che siamo più ricchi, se NON è vero che l’economia funziona meglio, produce di più, cresce più rapidamente, perché NO, non è vero che contano i numeri che leggete sullo schermo del pc, perché NO non è vero che potrete vendere TUTTI a questi prezzi che leggete sullo schermo, se là fuori, nel Mondo reale, NON esiste la maggiore ricchezza ed al contrario tutti, tutti noi, tutti quanti siamo più POVERI.

Come Recce’d ha già ampiamente dimostrato, da anni si fa leva sui più superficiali, sui più ingenui, sui più deboli, sui soggetti con minore tenuta nervosa, allo scopo di alimentare un clima di euforia. Anche nel gennaio 2021, abbiamo già letto centinaia di volte questa medesima frase: “i dati sino brutti, ma noi guardiamo già oltre, guardiamo più avanti, perché è questo il momento di investire”. La avrete sentita anche voi, decine e decine di volte, non è vero?

Ora fatevi una domanda: ma per quale ragione questo “oltre” poi non arriva mai, e siamo sempre daccapo a dodici, come usa dire a Napoli?

Chiusa parentesi: torniamo al tema di questo Post, e torniamo ai problemi della Borsa di New York nel 2021.: non ci sarà più quel “personaggio importante” che si era dato come missione della vita di alimentare l’euforia sulla Borsa di New York. Lui, lo faceva quotidianamente con i suoi Tweet.

Da oggi in avanti, quei Tweet non esisteranno più.

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Certo: fa ridere, pensare che questo argomento è diventato un tema per i mercati finanziari, un elemento dell’analisi del comportamento degli investitori tra il 2017 ed il 2020. Ma per operare in modo da avere successo (generare performance ed insieme avere un elevato controllo del rischio) è necessaro essere sempre coscienti di come cambiano i mercati finanziari sui quali si opera, e proprio per questa ragione noi ogni giorno siamo in contatto con i nostri Clienti.

Siamo del parere che, anche ora che sono stati cancellati sia l’account Twitter di Donald J. Trump, sia lo stesso Donald J. Trump come figura politica, l’irruzione dei social media nel mondo dell’investimento procederà e provocherà altri cambiamenti. Si tratta di cambiamenti molto diffusi, ma superficiali: a contare alla fine saranno solo i fatti, i fatti di cui ogni mattina noi trattiamo in The Morning Brief, ma sono cambiati e cambieranno ancora i modi, i comportamento, gli atteggiamenti, le relazioni causa-effetto.

Anche a questi aspetti di superficie è bene fare quotidiana attenzione, se non si vuole essere trascinati nella confusione, nel caos e nell’ansia da … prestazione.

Ad esempio, si potrebbe farsi convincere da un paio di Tweet che si sta facendo la storia (sotto), e poi ritrovarsi fuori da ogni storia poche ore dopo.

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Mercati oggiValter Buffo
Wicksell parte 2

Pubblichiamo oggi, 9 gennaio 2021, cinque nuovi Post, che concludono la serie avviata nel 2020 per ringraziare i lettori regolari del nostro Blog, ed augurare in questo modo a tutti loro un 2021 ricco di successo e buoni risultati sui mercati finanziari. Per ragioni che questo Blog ha esposto, in modo qualificato e dettagliato, negli ultimi due mesi, il 2021 sarà probabilmente l’anno più complicato e difficile degli ultimi 12. Ma proprio per questa ragione, sarà carico (ma davvero pieno zeppo) di opportunità di fare bene e quindi di fare performance. Noi, insieme ai nostri Clienti, davvero non vediamo l’ora. Con questi Post di fine anno ed inizio anno diciamo quindi addio al 2020, e benvenuto al 2021. Diciamo inoltre addio al nostro Blog nella forma attuale: il Blog (come abbiamo già annunciato) cambierà formato e natura, e questo sarà solo uno dei tanti sforzi che arriveranno a completamento nel 2021, e che stravolgeranno sia le modalità sia la strategia della comunicazione di Recce’d.

 
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Dato l’interesse e la curiosità espressi a proposito del nostro Post precedente che chiamava in causa l’economista svedese Knut Wicksell (al quale la Federal Reserve ha dedicato un profilo, al quale potete accedere cliccando qui) torniamo rapidamente al tema di quel nostro Post.

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Lo spunto di quel Post era sottolineare il fatto che ogni nostra decisione fa riferimento ad una teoria: possiamo non rendercene conto, ma ogni decisione fa riferimento a uno schema astratto, su “come le cose dovrebbero andare”, poiché nessuno è in grado di conoscere il futuro con certezza.

Questa sottolineatura è importante per chi investe, sempre ma soprattutto nell’attuale contesto dei mercati e delle economie.

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Mercati ed economie che oggi sono pesantemente condizionate da una svolta epocale nella gestione della politica economica (fiscale e monetaria): la nuova Ministra del Tesoro USA, ed ex Governatore della Federal Reserve, ha dichiarato in uno degli ultimi giorni del 2020 che “possiamo sostenere molto più debito di quanto pensassimo”.

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Il riferimento teorico e chiaro, e diventa ancora più chiaro se guardiamo ai fatti degli ultimi giorni, con il Governo che da un lato viene finanziato direttamente dalla Banca Centrale e dall’altro mette questi soldi direttamente nelle tasche dei cittadini

Siamo nell’epoca della MMT, ovvero di una quasi-teoria della quale noi di Recce’d vi scrivemmo già due anni fa.

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Evidentemente, un po’ per convinzione, ma soprattutto per una palpabile disperazione, i vertici della Banca Centrale sono ricordi a questo estremo appiglio teorico, contestatissimo per varie ragioni, e mai supportato da alcuna evidenza statistica. Semplicemente, si afferma che visto che lo Stato emette moneta, allora il debito non conta più nulla. La storia economica del Mondo dice il contrario, ma in questo momento MMT è una cosa che si vende”, come Tesla e come il Bitcoin (non più l’oro: l’oro, è passato di moda).

Rileggere Wicksell, e il suo lavoro sul “tasso naturale di interesse” in modo particolare, può risultare non solo utile per ogni investitore, ma anche indispensabile proprio in questo preciso momento dei mercati finanziari che vi abbiamo riassunto in questo Post attraverso alcune selezionate immagini. Per evitare di commettere errori irrimediabili, come pensare che se la Fed non vuole, i tassi di interesse non salgono.

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Mercati oggiValter Buffo