Trending oggi su Twitter: la follia (parte 1)
Madness: oggi è questa la parola che si ascolta più spesso, e che si legge più spesso, quando ci si occupa di mercati finanziari.
Recce’d quindi, con la tempestività che tutti ci riconoscete, si concentra proprio su questo: la follia tra gli operatori di mercato, e le implicazioni per la gestione nel proprio portafoglio titoli.
Ovvero: come noi gestiamo i portafogli modello nelle fasi di mercato che tutti chiamano “madness”.
Pur avendo, collettivamente ed anche individualmente, una vasta e profonda esperienza di mercati finanziari, noi non abbiamo memoria di una situazione simile a questa: neppure durante gli episodi, spesso citati anche dai media, del 1999-2003 e poi del 2007-2009.
In una sola occasione, noi ricordiamo di avere letto, con così tanta frequenza, il termine “madness” nei commenti ai mercati finanziari: ed è una recentissima occasione, ovvero il 2021.
Perché il termine “madness”, ovvero follia, viene utilizzato con frequenza e insistenza senza precedenti, e da tutti, nell’estate 2023?
Non è affatto difficile da spiegare: ci sono tanti, troppi, fatti concreti che possono dimostrare che sui mercati finanziari la follia ha preso il sopravvento.
Ad esempio: leggete qui sotto. Non c’è necessità di commentare le due immagini (e poi, noi lo abbiamo già fatto …)
Come abbiamo scritto il 3 giugno, proprio nel Blog, è stata scelta con decisione la strada del “fare finta di non capire e non vedere”, come altre volte nel passato recente. Di tollerare, di continuare a sperare, e di spargere “ottimismo”. Abbiamo scritto, il 3 giugno, che il risultato di questa scelta è che rimane un solo scenario possibile, e stiamo tutti andando verso questo esito con massima velocità.
Il solo scenario possibile metterà in massima evidenza la differenza tra la ricchezza “soltanto sulla carta” e la vera ricchezza”: lo avevamo già chiarito sette giorni prima.
Come vi avevamo anticipato già il 24 giugno, ci aspetta un’estate calda (caldissima) e poi un inverno freddo (freddissimo).
Come invece abbiamo scritto in data 10 giugno scorso, il “punto di svolta” è stato ampiamente superato: ormai, siamo già tutti dentro a quello scenario che noi anticipammo il 3 giugno.
Infine, solo la settimana scorsa abbiamo chiarito qui nel Blog che la attuale situazione (lo scenario che è uno solo, e la reazione di brevissimo termine dei mercati, e delle Borse in particolare) non è nulla di nuovo: sono tutte cose già viste, e da noi affrontate sempre con successo.
Ma se, nonostante il nostro amplissimo lavoro di comunicazione a qualche lettore rimanesse ancora qualche dubbio …
… ecco subito documentato un altro esempio concreto di follia dilagante sui mercati finanziari nel mese di luglio 2023, un esempio che sarà divertentissimo (per noi) riprendere tra tre mesi, e poi sei mesi, e poi un anno.
A perdere la testa, questa volta, sono proprio i GRANDI nomi del mercato finanziario: stiamo parlando di JP Morgan, di UBS, di Morgan Stanley, di BNP Paribas, di Goldman Sachs, eccetera: la lista di nomi è nella tabella qui sotto.
Avendo tutte queste “reputate” Istituzioni perso del tutto il lume della ragione, adesso si mettono tutte a fare … l’errore del principiante: ovvero quell’errore che, in genere, viene attribuito agli investitori poco esperti e non capaci di controllare le loro emozioni.
Soc Gen, Barclays, HSBC, tutte insomma si sono messe a correre dietro al mercato. Tutte hanno aumentato a metà anno 2023 il target di fine anno 2023 perché … il mercato nel frattempo è salito.
Come agiscono … i bambini: si sono fatti mettere paura dell’Uomo Nero.
Tutte quelle Istituzioni che dovrebbero (ovvero pretendono di) fornire utili indicazioni ai medesimi investitori, e poi invece vanno dietro a quello che fa una massa impazzita e preda dell’isteria
E tutti (addetti ai lavori, investitori e media) lo hanno notato e commentato: perché è un fatto che dice molto
sul modo in cui funzionano le macchine di vendita
sul modo in cui funzionano i media
sul futuro dell’industria del risparmio
sul futuro dei nostri e dei vostri risparmi
sullo stesso andamento degli indici di Borsa nelle prossime settimane e mesi
Noi, per i Clienti, lo approfondiamo poi, da lunedì a venerdi prossimi, nel nostro bollettino quotidiano riservato ai Clienti di Recce’d.
Detto della follia (“madness”) che colpisce sia le banche di investimento, sia la massa degli investitori, ritorniamo sul tema di questo Post: come dobbiamo gestire i nostri soldi, il nostro portafoglio titoli, il nostro risparmio quando ogni giorno si legge di “madness” sui media, quando ogni giorno tra gli operatori si scrive e si parla di “follia”?
Partiremo leggendo con voi una selezione delle notizie che sono apparse sui media.
Ma prima, una importante ed utilissima precisazione sul metodo di lavorare sulle news in Recce’d. Un metodo proprietario.
Questa che leggete nel Blog di Recce’d non è una rassegna stampa: e oggi spieghiamo il perché.
Una generica rassegna stampa vi dice che cosa c’è scritto sui giornali ed in TV: Recce’d fa tutt’altra cosa.
Il lavoro di Recce’d che viene gratuitamente offerto ai lettori si chiama “prioritizzazione” (prioritization).
noi abbiamo il panorama completo delle news, di cui aggiornaimo le fonti continuamente
facciamo un lavoro di selezione
poi ordiniamo e suddividiamo le news
poi attribuiamo (prima ad ognuno dei temi, e successivamente ad ognuna delle news) un peso relativo, una rilevanza
infine, fatto questo lavoro, ci impegniamo a collegare ognuna delle news alla classe di asset, oppure al singolo asset, che viene influenzato in modo diretto
ed effettuiamo così l’aggiornamento delle stime sia per il rendimento atteso a sei-dodici-ventiquattro mesi, sia per il rischio inteso come potenziale ribasso o drawdown
Ciò che leggete nel Blog NON è una rassegna di titoli: dietro ad ogni singola scelta di pubblicazione, sta una precisa indicazione relativa al rischio ed al rendimento di uno o più asset finanziari.
Ed ora entriamo nel merito.
Vi abbiamo documentato che il tema del giorno è “madness” ovvero la follia, e in situazioni come questo il quotidiano piazza in prima pagina una domanda inquietante:
che cosa succede?
La domanda è, in effetti, inquietante. In particolare, per il fatto che questo medesimo quotidiano, solo qualche giorno prima, selezionava e consigliava ai propri lettori i “40 titoli azionari su cui investire a dieci anni”.
E poi, pochi giorni dopo, non capisce che cosa succede.
Andiamo bene …
Il Corriere della Sera, che vuole scrivere di Borsa e che intende suggerire ai lettori le azioni su cui investire del denaro, dovrebbe PRIMA familiarizzare con termini ed argomenti dei quali oggi, in Borsa, è indispensabile avere dimestichezza. Day traders. Call Options. FOMO.
L’immagine qui sotto ci dice che oggi sono diventati “la forza dominante alla Borsa di New York”: cosa che è vera ma che (come tutti abbiamo già sperimentato, nel 2021) dura poco.
E si interrompe poi senza il minimo preavviso, come fu a metà del 2021.
Questo è un cambiamento della STRUTTURA del mercato di Borsa, che incide pesantemente anche sui COMPORTAMENTI della massa degli investitori, e quindi sui prezzi.
E si assiste così a fenomeni di “madness”, di “follia” vera e propria: il settimanale Businessweek qui sotto ci parla di “girotondo” a proposito dell’indice USA che si chiama Nasdaq.
Dice Businessweek: “è il girotondo della narrativa, i medesimi titoli che hanno trascinato l’indice al ribasso lo hanno poi guidato nel recupero”.
E come tutti i lettori sanno il girotondo è un giochetto per bambini che non va da nessuna parte, e non produce nulla.
Anche gli indici maggiori della Borsa di New York sono coinvolti: e si notano altre “follie”, come quella che abbiamo evidenzato nel titolo di Bloomberg che segue.
E come per magia, ricompaiono i medesimo titoli del 2021:
la “bolla di tutto” ovvero “the everything bubble”; e poi
l’ottimismo sull’inflazione e la Fed, proprio come era due anni fa; ed infine
“the Casino crowd”: la folla di scommettitori al Casinò, magari di St Vincent, Venezia o Monte Carlo. O sarà magari Las Vegas?
Ma c’è un dato, che è indispensabile per completare il quadro: ne abbiamo già scritto anche nella pagina TWIT-TWOO del nostro sito.
Il clima di esuberanza e follia descritto dai media … in realtà non esiste, almeno se dobbiamo dalle performances.
Parliamo qui di performances reali di persone reali, e di performances verificabili: noi ci teniamo ben alla larga dalle “sparate” sui siti web di trading-on-line, magari riprese anche dai media, che nessuno però può verificare e che sono sbandierate da personaggi nascosti dietro ad un nome falso.
Se guardiamo alle performances, NESSUNO ha fatto nel primo semestre 2023 risultati anche soltanto simili a quelli che sono raccontati dalle immagini precedenti: e ci si deve domandare come è possibile che gli indici “esplodono” ma nessuno guadagna.
Non è uno scherzo: è un problema invece serissimo, per tutti noi gestori professionali.
Chi ha quei titoli azionari, che salgono del 40%? E quanti ne ha? E chi li ha comperati, nel primo semestre 2023?
Siamo di fronte a un fenomeno di “40% sulla carta” che poi nessuno si è messo in tasca?
E qui scatta, immediata, la domanda:
ma voi, proprio voi di Recce’d, che cosa avete fatto? che atteggiamento avete tenuto? Voi di Recce’d come cavalcate la follia?
Queste sono risposte che Recce’d deve ai propri Clienti, e non ai lettori di questo sito.
Allo stesso tempo, per premiare lo sforzo degli appassionati lettori che ogni giorno seguono il nostro lavoro di comunicazione, alla specifica domanda di cui sopra daremo una (sintetica, non dettagliata) risposta.
Avevamo previsto che tornassero certi titoli dei media, come qeulli che abbiamo visto insieme poco sopra, a distanza di soli due anni dal 2021?
No, noi di Recce’d non lo avevamo “previsto”. Allo stesso tempo, però, noi lo avevamo preso in considerazione tra gli scenari di mercato possibili.
E quindi lo avevamo anche prospettato ai nostri Clienti.
E la costruzione dei portafogli modello ne aveva tenuto conto.
E quindi, dirà qualcuno tra i lettori: voi di Recce’d se lo avevate “anticipato” allora … sarete “saltati addosso” ai titoli azionari Big Tech!
Noi ai lettori rispondiamo a una domanda con una domanda: come, in che modo, ed in quale direzione, su quali basi, con quale obbiettivo temporale, con quale obbiettivo di guadagno?
Sui Tech ovviamente abbiamo alcune posizioni nei portafogli modello: noi sui Tech ci siamo, ci saremo, e probabilmente ci muoveremo entro fine mese. Ma come?
Resteremo in questo Post sulle regole generali dell’investimento, che ad ogni lettore possono fornire un supporto concreto. Sicuramente di maggiore valore pratico, rispetto a ciò che leggono sul quotidiano, che ascoltano dalle banche internazionali (avete presente le Goldman sachs, le JP Morgan, le BNP Paribas, le UBS?) oppure dalle Reti italiane di promotori finanziari (avete presente le Mediolanum, le Allianz, le Generali, le Fideuram e tutte quante le altre uguali identiche?)
E diamo subito al settore un concreto ed utile esempio di come Recce’d può, effettivamente aiutare i propri lettori (gratuitamente) a gestire la follia ed evitare le trappole dell’investimento, che sono migliaia in questo 2023.
L’esempio che Recce’d ha scelto è concreto, è di attualità, e riguarda il titolo Tesla messo in prima pagina dal Corriere.
Il titolo NON è compreso nel nostro universo investibile. Per Recce’d rimane, a tutto oggi, NON investibile.
Al tempo stesso Tesla va seguita, ed analizzata, ogni giorno, perché influisce sulla generale psicologia dei mercati finanziari.
Il titolo del Corriere della Sera di questa settimana, che avete visto sopra, si domandava: cosa sta succedendo?
In estrema sintesi, il problema dell’ultima settimana nasce dal fatto che Tesla è una azione che, secondo le banche di investimento, va valutata … sulla base degli utili del 2032. Non si tratta di un refuso: usano davvero (per le loro pratiche di marketing) gli utili … tra 10 anni, nel 2032!
Questa pratica (che non è di analisi: è di marketing) non è solo scorretta, è anche una stupidaggine clamorosa, e spieghiamo il perché.
Se ritornate indietro, all’anno 2000, e leggete la lista dei Big Tech di quell’anno, scoprirete subito che dei 10 Big Tech del 2000 dopo 23 anni solo uno ha prodotto, per chi ci ha investito, una performance positiva. Tutti gli altri, dopo 23 anni, sono sotto zero: il risultato per chi ci ha investito è negativo. Alcuni di quei Big Tech dell’anno 2000 poi sono proprio scomparsi, hanno chiuso bottega.
I 10 grandi Big Tech di oggi, a vostro giudizio, faranno meglio di quelli? Faranno … arricchire chi ha comperato quelle azioni? Oppure quei titoli Big Tech che oggi sono sulla bocca di tutti noi li vedremo scomparire?
Decidete voi, come volete, per i vostri soldi: a noi di Recce’d pare più che sufficiente avere dimostrato, attraverso i fatti, che quella pretesa di “una valutazione fatta sugli utili tra 10 anni” è una colossale sciocchezza, e non un criterio a cui affidarsi per investire il proprio denaro.
Il che ci riporta alle regole dell’investimento. Come abbiamo scritto poco sopra, è decisivo definire i propri obbiettivi: come, in che modo, ed in quale direzione, su quali basi, con quale obbiettivo temporale, con quale obbiettivo di guadagno?
In concreto: Recce’d non intende proporre né produrre per i propri Clienti performances simili a quelle che vedete nelle due immagini che seguono. E questa scelta è una scelta decisiva, nelle fasi di “madness” come il mese di luglio del 2023.
E adesso: indovinate che cosa sono questi due grafici sotto.
Approfondite. Curiosate, cercate, divertitevi un po’.
Poi sotto noi vi spieghiamo che la sola cosa che conta davvero, in questa professione, è questa di cui vi parliamo: tutto il resto, è solo “fuffa”.
Nessuno tra i lettori del nostro Blog avrà dimenticato che cosa succedeva sui mercati finanziari nel primo semestre del 2021, due anni fa.
Nessuno tra i nostri lettori avrà dimenticato quali erano i personaggi che, nel primo semestre 2021, venivano intervistati su CNBC, e dai quotidiani, anche italiani. Per spiegare che cosa ci aspetta nel futuro.
Proprio allora, nel febbraio del 2021. noi di Recce’d pubblicammo un Post dedicato ai Fondi di Cathie Wood.
Prendete nota, del fatto che Recce’d ne scrisse allora, nel febbraio 2021: notate bene che poi noi non ne abbiamo più scritto.
Noi ne scrivemmo allora, proprio quando “TUTTI PENSAVANO” che invece …
Recce’d ne scriveva due anni e mezzo fa. Da allora più nulla. Fino ad oggi: oggi, ne scriviamo nuovamente. Chiedetevi il perché.
Allora, in quel febbraio 2021, “tutti pensavano che” quello che vedete succedere grazie ai due grafici qui sopra fosse IMPOSSIBILE.
Anche la stessa Cathie Wood ne era sicura, nel dicembre 2021: “non esiste la bolla”, ci spiegava..
Recce’d questo tipo di lavoro non lo fa: non corriamo dietro ai sogni, ai miraggi, agli “utili dei prossimi 10 anni”.
Non è questo che Recce’d produce per i propri Clienti attraverso i portafogli modello ogni giorno: Recce’d da sempre è altro, e non è questo.
Ed è questa scelta di base che ci aiuta a leggere, interpretare, e poi sfruttare con risultati le fasi di “follia dei mercati finanziari”.
Anche oggi, nel luglio 2023
Pur gestendo il rischio ed il rendimento in modo attivo, ed innovativo, i nostri portafogli modello NON si comporteranno MAI come i Fondi ARK.
La “fasi di mercato dominate dalla follia” non ci emozionano, non ci buttano fuori strada: e noi NON partiamo alla rincorsa.
Le “fasi di mercato dominate dalla follia” (causate da abnormi errori commessi da altri in anni recenti), ci sono e ci saranno, si ripetono e si ripeteranno, tornano e ritorneranno ancora. Si ripeteranno lungo tutto l’arco degli anni che, inevitabilmente, ci porteranno alla