Le Buone Notizie per il 2024: parte 4. Il nostro Outlook innovativo.

 

Il nostro Outlook 2024 si chiude con questo Post.

Il nostro Outlook è diverso da quello di tutti gli altri.

E non ci riferiamo alle previsioni per ogni asset o classe di asset. Oppure per questo o quell’evento.

No: perché, nel nostro Outlook, semplicemente, questo tipo di “previsioni” NON ci sono.

Il classico Outlook, del vostro promotore finanziario, della vostra Rete di promotori, della vostra banca, della grande banca internazionale, della casa di Fondi Comuni, è sempre costruito, più o meno, come nell’immagine sopra.

Un elenco di cose che “si prevede” succederanno.

Il nostro Outlook è costruito in modo decisamente diverso.

Sono moltissime, le cose che potrebbero succedere, nel 2024. E abbiamo ZERO (letteralmente: zero) interesse di sapere dove Goldman Sachs o JP Morgan oppure BNP Paribas prevede che sarà l’indice S&P 500 a dicembre di quest’anno. Oppure il FTSE MIB. Oppure il rendimento del BTp. Oppure il dollaro contro euro.

Delle loro previsioni ci importa nulla.

“… ma allora voi, sulla base di che cosa impostate la vostra strategia e fate le vostre scelte?” vi chederete

La risposta è semplicissima: su tutto ciò che, nell’elenco dell’immagine qui sopra, nella pubblicazione di Morgan Stanley oppure JP Morgan, di Fideuram e di Mediolanum e di Generali, NON trovate.

Ed è così, ragionando e poi lavorando in questo modo, che Recce’d ha fatto e farà la differenza.

Lo avete già capito, ne siamo certi, che cosa è che manca, nell’elenco che apre questo Post.

Tutte quelle cose che leggete nell’elenco dell’immagine sopra, a voi a che servono? Sono una raccolta di curiosità, di quelle che trovate leggendo la Settimana Enigmistica. Ma in pratica, a che servono?

Come si spiega che, alla fine della fiera, i portafogli modello di Recce’d hanno performato meglio di quelli di chi fa questo tipo di elenchi con le “previsioni”? Se loro sapevano già tutto prima, e noi invece che siamo andati CONTRO …

La risposta a questa domanda, in realtà, è semplicissima.

Nell’elenco dell’immagine che apre il nostro Post di oggi, ciò che manca del tutto …

… è la costruzione del portafoglio.

La costruzione del portafoglio è quella cosa che noi in più occasiono abbiamo riassunto con

  • what

  • when

  • where

  • how much

  • with whom

La costruzione del portafoglio è una pratica minuziosa e delicata, come quella di un orafo.

Una volta che ha lette tutte le ipotesi fantasiose fatte nell’immagine che apre il nostro Post, che poi sono esattamente le medesime che avete letto nel classico Outlook che circola in queste settimane, l’investitore (e tanto più il gestore dei portafogli modello) ha in mano nulla.

L’investitore ed il gestore devono poi impegnarsi per:

  • scegliere quali e quanti asset o asset class fare entrare nel portafogli

  • attribuire ad ognuno degli asset una percentuale

  • decidere su quali piazze operare

  • decidere quali strumenti finanziari, quali veicoli, utilizzare

  • scegliere i propri interlocutori, sia come consulenti sia come esecutori degli ordini di acquisto e poi di vendita.

La quasi totalità dei risultati di ogni investitore dipende dalle scelte che abbiamo appena elencato qui sopra, e non dall’elenco che leggete nell’immagine che apre il Post di oggi.

Gli investitori più ingenui, quelli poco esperti, quelli che mancano delle competenze oppure del tempo necessario, quelli più superficiali, alla fine di ogni anno si ritrovano sempre a leggere la classifica degli asset che hanno reso di più negli ultimi 12 mesi, e poi dicono a sé stessi con rimpianto:

… ah, se solo avessi messo tutti i miei soldi in un unico titoli, in quella specifica azione che ha reso più di tutte, oggi avrei svoltato la mia vita … pensa, se avessi messo tutto in Nvidia ..

Proprio come si fa con la schedina per il Totocalcio oppure per il biglietto della Lotteria.

L’occasione della vita.

Peccato che oggi, 2 gennaio 2023, i soggetti di cui stiamo scrivendo non hanno la più vaga idea di che cosa fare, come investire il proprio risparmio, ragionando in quel modo.

Non hanno neppure la più distante idea di quale asset oppure classe di asset farà meglio di tutte nel 2024.

Il modo in cui Recce’d, ma pure ogni altro gestore di portafoglio che abbia senso di responsabilità, competenza sufficiente ed esperienza adeguata, ragiona in materia di scelte di investimento è, molto semplicemente, opposto a questo.

Si tratta di una ragionare di tipo probabilistico.

Ne abbiamo già parlato, e ne scriveremo ulteriormente, con numerosi approfondimenti, alla pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO di questo sito che nel vostro interesse fareste bene a seguire con attenzione (sono in arrivo alcune novità anche a proposito di quella pagina).

Per ragioni di spazio, diremo in una sintesi davvero estrema che:

  1. non esiste un solo scenario, ma esistono sempre molti scenari, e nessuno di questi scenari può mai essere adottato al 100%

  2. investire è totalmente diverso dall’acquistare: non si tratta di frutta, automobili, opere d’arte o capi di vestiario; investire è valutare se al prezzo attuale gli asset inclusi nel nostro universo investibile siano da acquistare, oppure vendere, oppure ignorare, guardando avanti di qualche mese o anno

  3. per questa ragione, a noi non interessa dove sarà questo oppure quell’indice ALLA FINE del 2024; a noi interessa ciò che accadrà DURANTE il 2024: perché è in questo modo, che si fanno le performances

  4. per la medesima ragione a noi non interessa se il BTp sale o scende, ma ci interessa piuttosto capire il perché: e quindi, che cosa succede in quel medesimo momento alle azioni, alle valute, all’oro ed al petrolio

  5. la scelta di determinati strumenti per investire, che magari sono poco efficienti, rispetto ad altri strumenti, più efficienti, contribuisce a determinare la performance in una misura significativa

Ecco spiegata la ragione per la quale, anche nel 2023, per i nostri clienti è stato conveniente investire con i nostri portafogli modello, rispetto a tutte le alternative che sono disponibili.

Anche se nell’universo investibile di Recce’d non ci trovate i “nomi alla moda” come Tesla e Nvidia, e neppure il Bitcoin. Il controllo nell’investire è importante quanto il rendimento.

Vogliamo essere molto chiari: qualche mossa nei portafogli modello la abbiamo sbagliata (e ci mancherebbe altro …).

Anche così, però, noi restiamo davanti.

Un approfondimento, su questo tema, i nostri clienti lo hanno già ricevuto in dicembre. Un secondo viene inviato in queste ore. Si tratta di due anticipazioni sul tema della performance, a cui noi da un mese abbiamo dedicato un ampio lavoro di ricognizione ed analisi.

Lavoro che sarà inviato in esclusiva ai nostri clienti in gennaio. Dove mettiamo a confronto performances REALI. Quelle dei nostri portafogli modello e quelle di tutti gli altri.

Ora ritorniamo, per le conclusioni, al nostro Outlook per il 2024: inizia il nuovo anno, e immediatamente noi di Recce’d intendiamo esporre ai nostri lettori una serie di Buone Notizie che riguardano il 2024 dei loro investimenti e dei loro portafogli titoli.

Per tutti noi investitori, il 2020 è stata come sapete tutti una enorme discontinuità, di portata storica.

I mercati finanziari, tutti, sono entrati in una Nuova Era: una fase totalmente nuova.

Questo Nuovo Paradigma ha portato i mercati finanziari, per ben quattro anni, ad uno stato di evidente confusione: gli indici dei mercati si sono mossi su e giù, ma senza una chiara motivazione. La volatilità è stata la caratteristica dominante, ed è esplosa a livelli assurdi nella seconda metà del 2023.

Non esiste un quadro coerente: manca lo scenario di riferimento. Gli indici dei mercati, e quindi anche nei vostri portafogli le azioni, e le obbligazioni, e le valute, e le materie prime sono in effetti allo sbando. Ve ne siete accorti tutti.

Recce’d ritiene che questa prolungata fase di sbandamento si conclude proprio con il 2023 che è appena finito: i mercati finanziari, nel 2024, ritorneranno verso il loro fisiologico e naturale modo i relazionarsi con l’economia reale.

Grazi a questo, quindi, ritroveranno una stabilità, supereranno le fragilità, e ci forniranno finalmente una direzione. Nel 2024 vedremo la fine della “bolla del tutto” (everything bubble) che per tre anni ha imperversato sui mercati finanziari, facendo danni che voi avete per ora visto solo in una piccola parte.

La buona notizia, quella vera, quella importante, è questa che avete appena letto. Poi ne seguono altre. Il riordino ed il ritorno verso un equilibrio stabile producono grandi opportunità di guadagno per i vostri e per i nostri portafogli.

E questa sarà la (vera) occasione della vita: quella vera, non quelle false che tutti hanno raccontato, nel 2021 e nel 2023.

Passando dallo scenario alla pratica della gestione del portafoglio, come è possibile cogliere le opportunità e fare questi grandi, anzi grandissimi guadagni che abbiamo tutti proprio davanti agli occhi?

Nel nostro Blog abbiamo pubblicato nelle ultime due settimane:

·       Un Post il 24 dicembre dove abbiamo chiarito (nella parte 1 del nostro Outlook) abbiamo ricapitolato i fatti principali del 2023 e degli anni dopo il 2020: dalle stalle alle stelle, poi alle stalle, poi alle stelle, e poi …

·       Un Post il 26 dicembre (il numero 2 del nostro Outlook) illustriamo, in modo chiaro, intorno a quale fattore ruoteranno i mercati finanziari nel 2024, e quindi anche la strategia di Recce’d per il 2024

·     Un Post il 30 dicembre dove spieghiamo le ragioni per le quali il 2024 sarà un anno memorabile, per tutti gli investitori ma in modo particolare per i nostri Clienti e per i nostri portafogli modello

·       Un Post il 31 dicembre nel quale facciamo il nostro punto sui temi di mercato dell’ultima parte del 2023

·       Un Post il giorno 1 gennaio 2024 nel quale abbiamo anticipato i temi di investimento che risulteranno dominanti nel Nuovo Anno

Ogni gestore del portafoglio titoli, ed ogni investitore che abbia un portafoglio di GPM ed azioni, obbligazioni, Fondi Comuni, Fondi Hedge, certificati, e altro, può ricavare da questi nostri lavori recenti le valutazioni essenziali per decidere in merito al futuro del proprio portafoglio titoli, dati i suoi obbiettivi di rendimento futuro e di rischio che sarà da sopportare.

  1. Può scegliere a quali fattori attribuire maggiore peso, nelle proprie valutazioni.

  2. Può quindi decidere come, in quale modo e cn quali supporti, monitorerà l’evoluzione di questi fattori determinenti.

  3. Dopo, potrà costruire il proprio set di rendimenti attesi, per ogni asset o classe di asset.

  4. Può costruire il proprio set di rischi impliciti, per ogni asset o classe di asset.

  5. Dopodiché può completare l’esercizio occupandosi di

  • percentuali

  • timing

  • strumenti

  • controparti.

E come anticipato sopra ma anche nel titolo, troverete nei nostri Post una grande quantità di Buone Notizie per il 2024.

Sopra ad ogni altra cosa, ricordate che i mercati finanziari sono già oggi nel Nuovo Paradigma: non investite guardando nello specchietto retrovisore, è rischiosissimo.

In questo modo qualche si è espressa anche Blackrock: che non è soltanto la casa di gestione di Fondi Comuni al Mondo, è anche la più influente politicamente.

Leggete queste poche righe di introduzione al loro Outlook 2024: sono la base da cui partire, per le vostre scelte di portafoglio nel gennaio del 2024.

Un mondo strutturalmente diverso

Riteniamo che tassi più alti e una maggiore volatilità definiscano il nuovo regime. Si tratta di un grande cambiamento rispetto al decennio successivo alla crisi finanziaria globale. Gli investitori potevano fare affidamento su un’allocazione statica e ampia delle classi di attività per ottenere rendimenti – e hanno ottenuto scarsi vantaggi da approfondimenti differenziati sulle prospettive macro.

Oggi pensiamo che tutto l’opposto sia vero. I vincoli di produzione abbondano. Le banche centrali devono affrontare compromessi più difficili nella lotta all’inflazione e non possono rispondere a una crescita vacillante come facevano in passato. Ciò porta a una serie di risultati più ampia, creando a nostro avviso maggiore incertezza per le banche centrali e gli investitori.

Non il tipico ciclo economico

Riteniamo che vi sia la tentazione di interpretare il nuovo regime adottando una visione classica del ciclo economico del contesto attuale. Ciò non coglie il punto: l’economia si sta normalizzando a causa della pandemia e viene modellata da fattori strutturali: contrazione della forza lavoro, frammentazione geopolitica e transizione a basse emissioni di carbonio. A nostro avviso, la conseguente disconnessione tra la narrativa ciclica e la realtà strutturale sta alimentando ulteriormente la volatilità.

Gestire il rischio macro

La crescita apparentemente forte degli Stati Uniti riflette in realtà un’economia che sta ancora uscendo dal profondo buco creato dallo shock pandemico – e che segue un percorso di crescita debole. Ciò che conta di più, a nostro avviso, è che il contesto implica tassi di interesse persistentemente più elevati e condizioni finanziarie più difficili. I mercati finanziari si stanno ancora adattando a questo nuovo regime, ed è per questo che il contesto è fondamentale per gestire il rischio macro, il nostro primo tema.

Il contesto è tutto

Ci pare che, grazie a tutto questo lavoro che Recce’d gratuitamente vi mette a disposizione, a questo punto voi lettori abbiate una serie di strumenti per decidere in modo produttivo e consapevole.

Se siete interessati ad approfondire, e ad operare sui vostri portafogli sulla base dei nostri collaudati portafogli modello, ci troverete a vostra piena disposizione facilmente, utelezzand la pagina CONTATTI del nostro sito, molto facilmente accessibil.

Chiudiamo il nostro Outlook con un articolo. L’articolo è del maggio del 2020, ma noi lo abbiamo archiviato e lo rileggiamo di tanto in tanto.

Nel 2020 c’è stata la Grande Discontinuità, e quella fase di mercato nel 2023 non si è ancora chiusa. Recce’d vi anticipa che si chiuderà proprio nel 2024. E che questa è davvero una Grande Buona Notizia. L’opportunità di una vita.


Non sono incline a fare richiami direttivi in colonne come questa o a usare lettere maiuscole nei miei post sui social media. Piuttosto che dire alle persone cosa pensare, preferisco fortemente cercare di aiutarle a raggiungere le proprie conclusioni fornendo analisi e approfondimenti.

Nelle ultime settimane, tuttavia, ho fatto due eccezioni degne di nota: esortando ripetutamente i politici, le aziende e gli individui a rendersi conto che lo shock del coronavirus era fondamentalmente diverso in quanto avrebbe innescato arresti economici improvvisi senza precedenti, un fenomeno estremamente insolito al di fuori degli stati e delle comunità fragili o falliti colpiti da grandi disastri naturali; e, poiché prevedevo una correzione del mercato molto più ampia e generalizzata, esortando gli investitori a non continuare ad acquistare durante i cali, una strategia di investimento che aveva funzionato estremamente bene negli ultimi anni.

Durante il fine settimana, ho usato di nuovo le lettere maiuscole in un post sui social media, questa volta per avvertire che le interruzioni improvvise a cascata stavano raggiungendo la MASSA CRITICA. Sono giunto a questa conclusione attraverso molteplici consultazioni nel corso di molte settimane con medici, economisti e scienziati comportamentali e anche attingendo alla mia esperienza di decenni fa lavorando presso l’FMI sulle crisi nei paesi in via di sviluppo, compresi gli stati in fallimento.

Pensa a ciò che sta accadendo come a un enorme cambiamento di paradigma per economie, istituzioni, norme e pratiche sociali che, in modo critico, non sono predisposte per un simile fenomeno. Ci impone di comprendere le dinamiche, non solo per orientarle bene ma anche per evitare comportamenti che peggiorino notevolmente la situazione.

La conclusione è che le perturbazioni economiche nell’immediato futuro saranno più gravi e diffuse di quelle vissute dalla maggior parte della popolazione nei paesi avanzati.

Viviamo in un’economia globale impegnata ad approfondire l’interconnettività; e stiamo vivendo un periodo in cui l’attuale fase della politica sanitaria – che enfatizza il distanziamento sociale, la separazione e l’isolamento – va contro ciò che guida la crescita economica, la prosperità e la stabilità finanziaria. Gli effetti di questi due fattori fondamentali saranno amplificati dall’economia della paura e dell’incertezza che tenta tutti non solo di svuotare gli scaffali dei supermercati, ma purtroppo anche di riaccendere terribili pregiudizi consci e inconsci.

Tutto ciò avrà effetti negativi stressanti e immediati sulle istituzioni. Le politiche saranno progettate in condizioni di “nebbia di guerra”, incluso quel terribile compromesso tra il bisogno fondamentale di urgenza e sia l’informazione imperfetta che l’assenza di un programma. L’efficacia delle misure tradizionali diminuirà in un momento di ripetuta necessità di un processo decisionale snello e tuttavia altamente coordinato a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. E, se non stiamo attenti, i nostri comportamenti potrebbero aggravare questo considerevole elenco di sfide.

Ovunque si guardi, l’attività economica si sta spegnendo a causa di una combinazione di direttive governative e comportamenti sociali. I divieti di viaggio negli Stati Uniti, la chiusura delle frontiere europee, le chiusure a livello nazionale e quelle di uffici e scuole sono diventate la normalità.

Il fenomeno sta accelerando anche a livello delle comunità locali – le prenotazioni del venerdì in un popolare ristorante sono diminuite di due terzi rispetto a quelle di appena una settimana prima, e il traffico senza persone è diminuito ancora di più – e ora sta raggiungendo la massa critica anche se isolato. e i segmenti della popolazione meno inclini alla paura saranno costretti a disimpegnarsi (dopo essersi uniti all’acquisto dettato dal panico delle forniture). Con ciò, il danno economico sarà ancora più immediato e diffuso. E poiché per molti sarà senza precedenti, metterà il turbo a quel tipo di incertezza, paura e sensazione di impotenza che si tradurranno in paralisi totale o massicce reazioni eccessive.

Temo che questa combinazione, strappando così tante persone dalle loro zone di comfort, ci farà anche perdere di vista il fatto che questo shock può essere contenuto e invertito. E quando arriverà la svolta economica, e arriverà, la ripresa economica sarà netta (anche se, come spiegherò in dettaglio in futuro, ci saranno anche implicazioni a lungo termine, compreso un ulteriore impulso alla deglobalizzazione).

Il più importante catalizzatore di inversione di tendenza verrà dall’efficace dispiegamento di test medici, trattamenti precoci e, infine, da una combinazione di autoimmunità e vaccino. Tutti possono facilitare questo processo seguendo i consigli medici che cercano di proteggere sia gli individui che le comunità.

Quanto a cosa fare ora (e, con le mie scuse, perché suonerà come un’altra direttiva):

  • i leader di governo, aziende e famiglie dovrebbero comunicare in modo trasparente sulle dinamiche insolite in gioco, sottolineando la natura senza precedenti per la maggior parte, insieme all’incertezza altamente inquietante e la paura che inevitabilmente ne deriva.

  • dovrebbero contribuire a tracciare il percorso da seguire che riconosca la scomoda realtà di ulteriori danni economici prima che venga raggiunto il fondo.

  • a tutto ciò si aggiungono consigli su come, attraverso una combinazione di difesa e attacco, è possibile affrontare la recessione, abbreviarne la durata e accentuare la ripresa.

E fate tutto questo nel contesto di comunicazioni regolari e professionali, lettere maiuscole e tutto il resto.

Valter Buffo