Turbolenza in arrivo sull'Italia
Non siamo stati tra quelli che hanno visto nel Governo Draghi la “soluzione di ogni problema” per l’Italia: atteggiamento che, invece, è stato adottato da una buona maggioranza dei media in Italia un anno fa.
A distanza di 12 mesi, possiamo affermare che ci avevamo visto giusto. Noi, e non loro.
Non è troppo presto, per tirare le somme: anche se riconosciamo che per qualsiasi Governo 12 mesi sono un periodo molto breve.
Ma qui noi non lamentiamo l’assenza di risultati definitivi, quanto il mancato effetto di “stabilizzazione” del quadro politico e sociale che gran parte della stampa, della politica e dell’economia italiana avevano immaginato come “effetto immediato” dell’avvento di Draghi alla Presidenza del Consiglio.
Lo stesso Mario Draghi, qualche giorno fa, ha messo all’attenzione dell’opinione pubblica tre sfide che l’Italia deve affrontare proprio in questo febbraio del 2022: è facile notare che si tratta di sfide a tutto oggi ben lontane dalla loro risoluzione.
Che cosa salta all’occhio, leggendo le parole qui sopra?
A noi salta all’occhio il fatto che non era vero quello che si leggeva soltanto pochi mesi fa: ovvero che grazie al Pnrr saremmo stati messi al riparo “da ogni possibile problema” ed in grado di portarci sulla strade della “vita ideale”. La “transizione verde” oggi sembra un problema più distante, nel tempo ma pure nella scala di priorità.
In quanto italiani, ed in quanto gestori di portafoglio, ci sentiamo quindi perfettamente legittimati a chiedere al Presidente del Consiglio: caro Mario, oggi le sfide sono tre, non sarà che tra tre mesi poi saranno sei o sette?
Non sarà per caso, caro Mario, che certi toni utilizzati fino a pochi mesi fa erano molto molto distanti dalla realtà delle cose?
Con questo Post, e proprio per guardare negli occhi la realtà, Recce’d intende mettere all’attenzione dei lettori una quarta sfida che già oggi e davanti a tutti noi italiani: sfida che va a toccare la persona stessa del Presidente del Consiglio in carica.
Frasi irritate, come quella di Draghi stesso che leggete nel titolo qui sopra, sono la conferma più esplicita del fatto che il clima di “generale benevolenza” verso la figura del Presidente del Consiglio nello spazio di 12 mesi è svanito: nessuno, in Italia, oggi, si affida più senza condizioni alla figura di Mario Draghi.
Per questo sopra abbiamo scritto che, anche soltanto dopo 12 mesi, ed al di là del giudizio che ognuno di voi può dare sugli specifici provvedimenti del Governo in carica, è andata persa quell’ispirazione che molti hanno chiamato “unità nazionale intorno agli obbiettivi del Governo”.
Ovvia conseguenza: sono molti a chiedersi a che cosa serve, a questo punto, un Governo come il Governo Draghi.
Lo stesso Draghi, nell’ultima settimana, è uscito allo scoperto, ed ha preso in considerazione in modo esplicito l’eventualità di una propria uscita di scena.
Tutto questo a noi ovviamente interessa con particolare riferimento agli investimenti finanziari, e quindi ai BTp ed alla Borsa di Milano.
Siamo posizionati, all’interno dei nostri portafogli modello, su entrambe le due classi di asset, e siamo molto soddisfatti della nostra attuale posizione, in ragione delle prospettive del nostro Paese sia nel breve, sia nel medio termine, e non soltanto con riferimento al ruolo di Draghi e del suo Governo.
Non abbiamo bisogno di inventarci chissà quale argomento, per spiegare la nostra posizione attuale: è più che sufficiente, in questo febbraio 2022, guardare alla realtà dei fatti anziché affidarsi alla “narrativa dominate” dei media.
Ognuno di voi, semplicemente scendendo in strada per fare una spesa, può rendersi conto non solo di dove stiamo oggi, ma pure di dove stiamo andando, come economia ma soprattutto come Paese.
Se avete interesse nell’approfondire sulle nostre posizioni, siamo disponibili per voi attraverso i contatti di questo stesso sito.