La dittatura sudamericana
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In un certo numero di Paesi sudamericani, c’è la tradizione di affidarsi ad un dittatore, o quanto meno ad una figura forte, che utilizza toni populisti. Dove con “populisti” noi vogliamo definire quegli atteggiamenti che promettono “benessere per tutti”, ed al tempo stesso di “farla finita con i sacrifici”, e magari anche di “non ripagare più i debiti con l’estero”.

In sostanza, promesse che non possono essere mantenute.

Dopo pochi anni, la cosa viene a galla (che le promesse non possono essere mantenute) e il leader populista viene rimosso, a volte anche messo in galera, e qualche volta fa una brutta fine in piazza.

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Il paragone coi in mercati finanziari di questi ultimi anni ci sta tutto. Sui mercati finanziari, oggi, il pubblico degli investitori dimostra un atteggiamento da popolo sudamericano (nel senso che abbiamo appena illustrato).

Il popolo degli investitori vuole assolutamente crederci. Vuole credere all’impossibile.

Lo sanno già tutti, fino dall’inizio, che è impossibile: ma vogliono, tutti, ascoltare promesse impossibili e riempirsi gli occhi con sogni irrealizzabili. Eccoci allora alle prese (oggi come pochi anni fa) con i “mercati che salgono mentre le cose si mettono al peggio”.

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Il pubblico degli investitori oggi vuole sentirsi dire che i mercati finanziari saliranno sempre, anche se quello stesso pubblico sa benissimo che è una cosa impossibile. Vuole sognare, come con le canzoni di Al Bano e Romina, che appunto si definiscono “spensierate”, per non vedere quello che vedono intonro a loro, aprendo la finestra di casa oppure il finestrino dell’auto.

E in questo modo si convincono che alla fine ci guadagneranno, poveri ingenui. O peggio ancora, che “sapranno loro come uscire un attimo prima del crollo”. Poveri ingenui davvero.

Anche questa volta, come dieci anni fa, e proprio come accade per i leader populisti in alcuni Paesi del Sud America, sui mercati finanziari quando verrà a galla la realà dei fatti, ovvero che ci sono in giro promesse che NON saranno mantenute, vedrete i tumulti, le rivolte, la disperazione, le lacrime, i gas lacrimogeni e altre atrocità.

Mercati oggiValter Buffo
Chi non vorrebbe vivere 120 anni?
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A molti piacerebbe vivere 120 anni. Non a tutti, ma a molti.

Da qui, dall’essere capace di intercettare il desiderio di molti, deriva il successo del signore qui sopra.

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Con la salute non si scherza, dice l’immagine qui sopra. E neppure con il denaro: ed è esattamente per questa ragione che Recce’d ha avviato la propria attiità di consulenza, molti anni fa.

Sono moltissimi, nel settore del risparmio, quelli che promettono 120 anni di vita, e senza essere neppure medici professionisti, esattamente come fa il signore delle due immagini che avete appena visto.

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Nel mondo del risparmio, fino ad oggi, non si sono ancora registrate incursioni di programmi TV di inchiesta, come le Iene o Report.

Non è un caso: il settore è chiuso a riccio, arroccato nella propria fortezza, non trasparente e non aperto. Chiuso come una società segreta oppure una camorra.

Peccato: peccato perché il pubblico in questo modo viene, a forza, tenuto nell’ignoranza.

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Proprio per questo, fino ad oggi la grande maggior parte degli investitori privati non ha compreso quanto sia drammatico il momento che stiamo vivendo, tutti insieme, sui mercati finanziari, e non ha compreso quanto siano grandi i rischi che tutti stamo sopportando proprio in questo momento.

Il pubblico va alla ricerca della ricetta miracolosa, semplice, e poco impegnativa: come guarire dalle malattie seguendo una dieta (oppure con l’imposizione delle mani).

Come abbiamo scritto nel Blog nelle settimane precedenti a questa, nel 2019 “è salito tutto”, e quindi è “un anno in cui tutti guadagnano”. Tutti si rendono conto che però le cose nella realtà dell’economia e della politica sono peggiorate, ma perché preoccuparsi? Evidentemente, sui mercati finanziari è arrivata una dieta miracolosa, che fa guadagnare tutti, e magari ci farà anche vivere 120 anni. Che problema c’è?

Queste cose raramente vanno a finire bene, per quelli che ci cascano.

Sono proprio questi i rischi che corre chi ricorre a ricette miracolose e prodotti non testati: chi dimentica che la salute è una cosa seria, ed l’attività di investimento lo è altrettanto.

Proprio a questo fanno riferimento le condierazioni che oggi abbiamo sviluppato nella nostra Lettera al Cliente.

Mercati oggiValter Buffo
Quella barzelletta che non ha fatto ridere nessuno
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Come ogni bravo attore di teatro, anche Donald Trump sa come si crea un effetto. Come ogni grande comico, sa che la barzelletta va allungata il più possibile, per creare una aspettativa.

Ma al tempo stesso dovrebbe sapere che alla fine ci vuole il colpo ad effetto, il “pugno allo stomaco”, la sorpresa che crea la risata nel pubblico.

Venerdì 13 dicembre però il pubblico è rimasto in silenzio: nessuna risata si è alzata dalla platea.

La lunghissima barzelletta sull’accordo tra Cina e USA è finit, poi solo il silenzio.

Alla ricerca affannosa di una via di uscita, che gli permettesse di NON applicare le nuove tariffe che lui stesso aveva annunciato per il 15 dicembre, il Presidente degli Stati Uniti venerdì 13 dicembre è stato costretto ad annunciare di nuovo le medesime cose che erano state annunciate da lui stesso lo scorso 11 ottobre.

Naturalmente, l’accordo commerciale con la Cina non esiste. Semplicemente, non c’è. Non sta da nessuna parte.

Pur avendo una capacità di venditore superiore persino a quella dei promotori finanziari italiani, anche Trump si è dovuto alla fine arrendere: ha cancellato gli aumenti delle tariffe che aveva minacciato, ottendo in grado “maggiori acquisti di prodotti agricoli”, esattamente come (lo ricorderete) a fine 2018, e poi a maggio 2019. In pratica, il nulla più assoluto.

I mercati sono delusi: si attendevano, da questa “fase 1” dell’accorso USA - Cina qualche cosa a cui potersi aggrappare, per poi vendere un’altra barzelletta, ovvero quella di un’economia che crescerà più rapidamente nel 2020.

Ma non c’è assultamente nulla di tutto questo.

Noi ne abbiamo scritto, in modo più esteso (ed inserendo questa notizia nella nostra strategia per la gestione del portafoglio) nella Lettera al Cliente che abbiamo spedito oggi.

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Mercati oggiValter Buffo
La nostra tombola di Natale (parte 1)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il primo gioco è un quiz, del tipo “Trova l’errore” sulla Settimana Enigmistica.

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Il titolo qui sopra è ricavato dal Corriere della Sera. Era in prima pagina, sul titolo di questo importantissimo quotidiano italiano, venerdì 6 dicembre 2019.

L’articolo fa riferimento alle scelte di gestione di portafoglio fatte da Ray Dalio, un personaggio importantissimo nel settore della gestione di portafoglio, che noi di Recce’d vi abbiamo presentato anni ed anni fa e che seguiamo con attenzione, proponendone poi alcune riflessioni, con una certa regolarità, ai nostri Clienti.

L’articolo del Corriere, che vi proponiamo di andare a cercare sul Web e di leggere, fa riferimento in modo esplicito ad un altro articolo, questa volta del Wall Street Journal.

L’articolo in questione è quello qui sotto.

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Non trovate che c’è qualche cosa che non va?

In particolare, la data. L’articolo del WSJ è datato 22 novembre.

A quell’articolo, va chiarito subito, seguì na presa di posizione pubblica di Ray Dalio in persona.

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Anche i Tweet di Dalio sono datati 22 novembre, ovvero 20 giorni fa.

Nell’articolo, il giornalista del Corriere scrive: “proprio ieri 5 dicembre Dalio è uscito allo scoperto, dichiarando …”.

Purtroppo per il Corriere e per il suo giornalista, queste dichiarazioni di Dalio … le ha lette soltanto lui.

Forse farà riferimento alle dichiarazioni ufficiali della sua Società? Forse.

Peccato però che dicono L’OPPOSTO di ciò che dice l’articolo del Corriere.

Immaginiamo che i lettori, e soprattutto gli investitori che si rivolgono al Corriere siano in una situazione di confusione e di imbarazzo.

Torniamo al nostro innocente Quiz di Natale: amici lettori, la domanda è semplicemente questa.

Perché? Quali sono le motivazioni, lo scopo, di tutto questo, e da che cosa è ispirato?

P.S. nell’immagine in basso, leggete anche della performance “sub-par” di Dalio nell’anno solare 2019. Un dato molto interessante, che sottoporremo ad una accurata Analisi in The Morning Brief per i nostri Clienti.

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Mercati oggiValter Buffo
La nostra tombola di Natale (parte 2)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il secondo gioco è un puzzle: si tratta di rimettere insieme tanti pezzi diversi, per formare un’unica immagine coerente.

Noi proponiamo questo gioco utilizzando i dati pubblicati di recente per l’economia degli Stati uniti.

Partiremo dai dati per l’occupazione. Ogni mese, c’è la massima attenzione dei mezzi di informazione e degli operatori di mercato per i dati per l’occupazione degli Stati Uniti

Anche Recce’d li considera molto importanti, e ne spieghiamo la ragione in numerosi Post degli ultimi mesi ed anni.

Ai nostri lettori, suggeriamo quindi di seguire con attenzione questa serie di dati.

Con due sole avvertenze:

  1. non basatevi solo sui titoli di CNBC, dei siti e dei quotidiani: con pazienza ed attenzione, fate uno sforzo per approfondire

  2. non seguite unicamente questa serie di dati: non ci dicono tutto ciò che conta (e come potrebbero?

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Partiamo dai dati per gli occupati di venerdì 6 dicembre 2019. Dati, come molti di voi avranno già letto, superiori a ciò che era previsto.

Dati accolti, ovviamente, con il massimo entusiasmo da chi commenta i dati in televisione, per non dire di Trump e della sua Amministrazione.

Dati che ci segnalano quindi un punto di svolta?

Premesso che da qualche mese ogni volta che esce il dato per gli occupati c’è qualcuno che ci annuncia che sono “meglio delle previsioni” e che quindi “siamo ad un punto di svolta” (anche quando il numero era la metà di quello pubblicato venerdì 6 dicembre) c’è soprattutto da comporre il puzzle di cui dicevamo più sopra.

E qui incontriamo qualche problema. Ad esempio, come facciamo a mettere il tassello del dato per gli occupati che leggete nell’immagine più sopra con il tassello (devono necessariamente incastrarsi!) dei dati per gli occupati del solo settore privato, che vedete sotto nell’immagine e che era stato pubblicato 48 ore prima? E’ il dato più basso in dieci anni!

Come capite subito, risolvere un puzzle richiede sempre intelligenza, e pazienza, e lucidità.

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Quando un tassello non si incastra, i più esperti nel completamento dei puzzle vanno alla ricerca di altri pezzi, e noi allora proviamo con i dati pubblicati pochi giorni fa per l’indice americano che si chiama ISM, e che è forse tra tanti “indici anticipatori” quello più importante.

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Se da un lato il primo dato che avete letto, quello per gli occupati di venerdì 6 dicembre, risultava “clamorosamente migliore delle attese”, l’entusiamo si smorza se leggiamo i dati pubblicati solo poche ore prima per gli indici ISM, di cui ci parla anche l’immagine che segue.

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Non sembrano incastrarsi facilmente, il primo dato e gli altri. Andiamo allora alla ricerca di un altro pezzo di questo puzzle: la settimana scorsa, avete visto tutti il dato USA per gli ordini all’industria, che riportiamo nel grafico qui sotto.

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Niente incastri: per ora, i pezzi del puzzle ci lasciano con molti dubbi. Abbiamo provato con i dati ADP per gli occupati, con i due indici ISM, e poi con gli ordinativi all’industria. Qui sotto ci proviamo anche con la spesa delle Aziende per Investimenti. Ma nulla. Nulla che si incastra in quella prima tessera del puzzle, i dati per gli occupati di venerdì 6 dicembre. Come è possibile?

Il puzzle era già sbagliato al momento della stampa? Oppure qualcuno ne ha modificato un tassello?

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Mercati oggiValter Buffo