La dittatura sudamericana
In un certo numero di Paesi sudamericani, c’è la tradizione di affidarsi ad un dittatore, o quanto meno ad una figura forte, che utilizza toni populisti. Dove con “populisti” noi vogliamo definire quegli atteggiamenti che promettono “benessere per tutti”, ed al tempo stesso di “farla finita con i sacrifici”, e magari anche di “non ripagare più i debiti con l’estero”.
In sostanza, promesse che non possono essere mantenute.
Dopo pochi anni, la cosa viene a galla (che le promesse non possono essere mantenute) e il leader populista viene rimosso, a volte anche messo in galera, e qualche volta fa una brutta fine in piazza.
Il paragone coi in mercati finanziari di questi ultimi anni ci sta tutto. Sui mercati finanziari, oggi, il pubblico degli investitori dimostra un atteggiamento da popolo sudamericano (nel senso che abbiamo appena illustrato).
Il popolo degli investitori vuole assolutamente crederci. Vuole credere all’impossibile.
Lo sanno già tutti, fino dall’inizio, che è impossibile: ma vogliono, tutti, ascoltare promesse impossibili e riempirsi gli occhi con sogni irrealizzabili. Eccoci allora alle prese (oggi come pochi anni fa) con i “mercati che salgono mentre le cose si mettono al peggio”.
Il pubblico degli investitori oggi vuole sentirsi dire che i mercati finanziari saliranno sempre, anche se quello stesso pubblico sa benissimo che è una cosa impossibile. Vuole sognare, come con le canzoni di Al Bano e Romina, che appunto si definiscono “spensierate”, per non vedere quello che vedono intonro a loro, aprendo la finestra di casa oppure il finestrino dell’auto.
E in questo modo si convincono che alla fine ci guadagneranno, poveri ingenui. O peggio ancora, che “sapranno loro come uscire un attimo prima del crollo”. Poveri ingenui davvero.
Anche questa volta, come dieci anni fa, e proprio come accade per i leader populisti in alcuni Paesi del Sud America, sui mercati finanziari quando verrà a galla la realà dei fatti, ovvero che ci sono in giro promesse che NON saranno mantenute, vedrete i tumulti, le rivolte, la disperazione, le lacrime, i gas lacrimogeni e altre atrocità.