La nostra tombola di Natale (parte 2)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il secondo gioco è un puzzle: si tratta di rimettere insieme tanti pezzi diversi, per formare un’unica immagine coerente.

Noi proponiamo questo gioco utilizzando i dati pubblicati di recente per l’economia degli Stati uniti.

Partiremo dai dati per l’occupazione. Ogni mese, c’è la massima attenzione dei mezzi di informazione e degli operatori di mercato per i dati per l’occupazione degli Stati Uniti

Anche Recce’d li considera molto importanti, e ne spieghiamo la ragione in numerosi Post degli ultimi mesi ed anni.

Ai nostri lettori, suggeriamo quindi di seguire con attenzione questa serie di dati.

Con due sole avvertenze:

  1. non basatevi solo sui titoli di CNBC, dei siti e dei quotidiani: con pazienza ed attenzione, fate uno sforzo per approfondire

  2. non seguite unicamente questa serie di dati: non ci dicono tutto ciò che conta (e come potrebbero?

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Partiamo dai dati per gli occupati di venerdì 6 dicembre 2019. Dati, come molti di voi avranno già letto, superiori a ciò che era previsto.

Dati accolti, ovviamente, con il massimo entusiasmo da chi commenta i dati in televisione, per non dire di Trump e della sua Amministrazione.

Dati che ci segnalano quindi un punto di svolta?

Premesso che da qualche mese ogni volta che esce il dato per gli occupati c’è qualcuno che ci annuncia che sono “meglio delle previsioni” e che quindi “siamo ad un punto di svolta” (anche quando il numero era la metà di quello pubblicato venerdì 6 dicembre) c’è soprattutto da comporre il puzzle di cui dicevamo più sopra.

E qui incontriamo qualche problema. Ad esempio, come facciamo a mettere il tassello del dato per gli occupati che leggete nell’immagine più sopra con il tassello (devono necessariamente incastrarsi!) dei dati per gli occupati del solo settore privato, che vedete sotto nell’immagine e che era stato pubblicato 48 ore prima? E’ il dato più basso in dieci anni!

Come capite subito, risolvere un puzzle richiede sempre intelligenza, e pazienza, e lucidità.

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Quando un tassello non si incastra, i più esperti nel completamento dei puzzle vanno alla ricerca di altri pezzi, e noi allora proviamo con i dati pubblicati pochi giorni fa per l’indice americano che si chiama ISM, e che è forse tra tanti “indici anticipatori” quello più importante.

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Se da un lato il primo dato che avete letto, quello per gli occupati di venerdì 6 dicembre, risultava “clamorosamente migliore delle attese”, l’entusiamo si smorza se leggiamo i dati pubblicati solo poche ore prima per gli indici ISM, di cui ci parla anche l’immagine che segue.

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Non sembrano incastrarsi facilmente, il primo dato e gli altri. Andiamo allora alla ricerca di un altro pezzo di questo puzzle: la settimana scorsa, avete visto tutti il dato USA per gli ordini all’industria, che riportiamo nel grafico qui sotto.

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Niente incastri: per ora, i pezzi del puzzle ci lasciano con molti dubbi. Abbiamo provato con i dati ADP per gli occupati, con i due indici ISM, e poi con gli ordinativi all’industria. Qui sotto ci proviamo anche con la spesa delle Aziende per Investimenti. Ma nulla. Nulla che si incastra in quella prima tessera del puzzle, i dati per gli occupati di venerdì 6 dicembre. Come è possibile?

Il puzzle era già sbagliato al momento della stampa? Oppure qualcuno ne ha modificato un tassello?

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Mercati oggiValter Buffo
La nostra tombola di Natale (parte 3)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il terzo gioco è un gioco di Società, del tipo Monopoli: fai un percorso, e poi si vede chi guadagnerà di più all’arrivo.

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Martedì 3 dicembre, i media erano alle prese con l’ultima giravolta del Presidente Donald J. Trump in merito alle trattative con la Cina.

Le sue dichiarazioni hanno provocato una immediata reazione negativa sui mercati finanziari, e (come ci racconta l’immagine in basso) numerosi operatori hanno richiamato in causa la forte discesa dei mercati nella parte finale del 2018.

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La cosa ha ovviamente agitato Trump ed il suo staff, che con tutta fretta hanno messo insieme una serie di “dichiarazioni anonime fa fonte qualificata”, per riportare la calma sui mercati finanziari.

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Non si tratta certo di cose nuove: sia la reazione dei mercati finanziari, sia lo scetticismo a proposito di questi “annunci anonimi da ambienti qualificate” sono cose alle quali tutti noi, purtroppo abbiamo fatto l’abitudine.

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Alzando un poco lo sguardo, però, notiamo come da qualche settimana le cose siano cambiate. sia l’atteggiamento dei rappresentanti della Cina in questa vicenda, sia ad esempio l’andamento del cambio tra yuan e dollaro USA, che vedete nel grafico qui sotto.

In apertura abbiamo fatto un paragone tra questa vicenda ed il Monopoli, e purtroppo in questo gioco siamo tutti come le pedine del Monopoli: sia Trump, sia la Cina, sia noi investitori.

A differenza del Monopoli, qui le regole NON sono certe: e vale anche giocare sporco, e vale anche mentire. Vale tutto.

I nostri lettori devono avere chiaro che l’esito di questo gioco non è scontato: come nel Monopoli, dipende dalle carte che si pescano e dai numeri che escono lanciando i dadi. Ai nostri lettori, noi da tempo abbiamo suggerito di posizionare il loro portafoglio, e quindi i loro investimento, nel modo più appropriato per “minimizzare i rimpianti” (ricordate un nostro Post del mese di novembre?) e proteggere il patrimonio da svolte improvvise che potrebbero, in particolare, arrivare prima del 15 di dicembre prossimo.

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Mercati oggiValter Buffo
La nostra tombola di Natale (parte 4)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il quarto gioco si chiama “Vero o falso?”, proprio come quello della Settimana Eningmistica

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Il volto perplesso dell’immagine sopra serve a sottolineare la stranezza di una frase pronunciata dal Presidente Trump martedì 3 dicembre (in alto nell’immagine). C’è da chiedersi: ma sarà vero?

E’ curioso leggere che al Presidente “non importa di quello che succede sul mercato di Borsa”, visto che ne scrive ogni giorno.

(Cosa che, tra l’altro, ha poi fatto anche e proprio la settimana scorsa).

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Come tutti sapete, il Presidente Trump ha da tempo deciso di giocarsi le sue chances di rielezione, il prossimo anno, sui temi dell’economia. Nell’immagine qui sopra, lo vedete mentre afferma che “l’economia è andata meglio delle aspettative”.

Purtroppo per lui, sono le sue stesse aspettative, le sue stesse previsioni, ad essersi rivelate del tutto sbagliate.

L’uomo decise fin da subito di puntare su un “nuovo boom economico”, boom che (secondo le sue stesse parole) avrebbe dovuto essere innescato dai tagli alle tasse, e dalla conseguente spesa per investimenti per le aziende.

Non è successo nulla, di tutto questo: e lo documentiamo in un altro Post, in data odierna.

A Trump non restano da presentare che i “nuovi record di Borsa”, da lui tanto reclamizzati, e commentati pressoché ogni mattina.

Perché Trump allora afferma che a lui “non interessa la Borsa bensì interessano i posti di lavoro”?

La risposta ovviamente è la campagna elettorale. Ma non si tratta di una risposta che spiega tutta la complessità della situazione, che noi qui cercheremo di riassumere.

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Come leggete qui sopra, il Financial Times ci racconta che tra gli americani una maggior parte NON considera l’andamento della Borsa come variabile decisiva per la sua situazione finanziaria. E forse basterebbe questo, a spiegare il perché dell’improvvisa svolta di Trump sulla Borsa, ma non è (come già detto) sufficiente.

I nostri lettori sanno che Trump è sottoposto ad una fortissima pressione che deriva dal procedimento di impeachment, che lui dimostra di soffrire molto, come ci racconta l’immagine che segue.

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Ma soprattutto, a nostro giudizio, sul Presidente Trump pesa la decisione della Corte di Appello, che ha giudicato legittima la richiesta della Camera dei Deputati USA di accedere alle dichiarazioni fiscali del Presidente (nell’immagine in basso).

Questa (fate bene attenzione) è la battaglia che Trump ha combattuto con maggiori energie negli ultimi tre anni: ha dedicato più tempo a questa vicenda, che alla Cina, alla Corea ed allo stesso impeachment.

Cosa si leggerà, in quelle dichiarazioni fiscali, noi non lo sappiamo. Ma di certo, ritornando alla nostra domanda iniziale, è possibile che queste pressioni congiunte determinino reazioni poco controllate e poco coerenti, da parte del Presidente in carica.

Per questo, Recce’d al quiz “Vero o falso"?” sceglie di … non rispondere. Noi lasciamo per il momento, la risposta in sospeso.

Ci sono pochissimi dubbi sul fatto che Trump sarebbe (e sarà) disposto a scarificare la Borsa ai suoi obbiettivi politici, ed alla rielezione nello specifico. Specie se il sondaggio del Financial Times, che avete letto più in alto, rappresentasse in modo corretto l’opinione degli elettori. Solo a quel punto, noi investitori sapremo se è “Vero o falso?”.

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Mercati oggiValter Buffo
La nostra tombola di Natale (parte 5)
 

Le Feste di Fine Anno si avvicinano, e questa importante scadenza spesso ci regala momenti di riflessione, spunti per rivedere le proprie scelte e le proprie decisioni, ed anche il tempo per qualche esercizio mentale e persino qualche gioco.

Anticipando questa importante scadenza, noi oggi proponiamo ai nostri lettori una serie di giochi che mettono in esercizio la mente, augurandoci che li troviate divertenti.

Il quinto gioco è un ancora quiz, ed ancora del tipo “Trova l’errore” sulla Settimana Enigmistica, come il primo di questa nostra piccola serie.

Il Presidente del Consiglio italiano, parlando con i media della più recente (e sicuramente NON ultima) versione della Manovra Finanziaria 2020, afferma secondo la stampa quotidiana che “Abbiamo scongiurato la recessione”.

Non sappiamo bene a quale recessione faccia riferimento: di certo, a noi sembra che questa affermazione sia alquanto azzardata. Almeno, se guardiamo ai fatti ed alla realtà.

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Proprio la settimana scorsa, dalla Germania, sono arrivati dati economici di grande peso (grafico qui sopra), che ci dicono che ogni ipotesi di “rimbalzo dei dati per la crescita economica” in Europa sia del tutto priva di fondamento. In sostanza, “un miraggio”. Di nuovo, ci risiamo!

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Leggete qui sopra che “le speranze svaniscono”. Leggete qui sotto che i dati sono i più negativi in dieci anni: e quindi, dal 2009.

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Allarghiamo adesso lo sguardo, ai dati che sono stati pubblicati per l’intera economia dell’area Euro la settimana scorsa. I dati più aggiornati, quindi. Come ad esempio la spesa per i consumi delle famiglie, ovvero le vendite al dettaglio. Anche qui, da un lato ci sono le “aspettative di un rimbalzo della crescita economica”, e dal lato opposto la realtà dei fatti. Non discutibile.

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Persino gli indici “di opinione” come gli indici PMI vanno decisamente in una direzione opposta a quella che vorrebbero quelli che sui quotidiani ci raccontano che “il fondo è stato toccato, e l’economia è in ripresa”. I dati del grafico qui sotto sono della settimana scorsa.

Ora il quiz: a voi lettori di rispondere alla domanda se si ravvisa un errore nelle parole del nostro Presidente del Consiglio, e di quale errore si tratta.

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Mercati oggiValter Buffo
2019: le ultime curve del percorso (parte 1)
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Aggredito ogni giorno dai mezzi di comunicazione, quotidiani e TV, che spiegano quanto un “rinnovato ottimismo” sulle trattative tra Cina e Russia abbia rilanciato le Borse, molti lettori potrebbero essere andati in confusione. Leggono i titoli, e vendo che i mercati reagiscono COME SE ci fossero anche i risultati. Poi però vanno a cercare i risultati: e non se ne vedono.

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Anche la stampa che è più vicina alla Amministrazione Trump, come leggete qui sopra, scrive che non ci potranno essere né vincitori né vinti, nella trattativa tra Cina ed USA: nella migliore delle ipotesi, non se ne farà nulla.

Mettere questo stato delle cose a confronto con il comportamento delle Borse dopo il venerdì 11 ottobre suscita perplessità, e come già scritto confusione.

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Abbiamo messo in evidenza in giallo, nell’immagine qui sopra, la serie di micro-rialzi dell’indice della Borsa di New York dopo quel 11 ottobre, giornata nella quale fu annunciato un accordo che a tutto oggi, 1 dicembre, non è scritto (neppure in bozza) e quindi NON ESISTE.

E’ corretto parlare di micro-rialzi: il rialzo MENSILE dell’indice S&P 500 in novembre è stato del 3,5%. Non abbiamo detto settimanale, e neppure giornaliero: il dato mensile è +3,5%. Mettete a confronto questo dato con i titoli, sguaiati e strillati, dei mezzi di informazione.

La Borsa di New York in ogni caso scommette, poco ma scommette: su che cosa?

I mezzi di informazione dicono che scommette sull’accordo USA-Cina, che ad oggi NON esiste, e su un rimbalzo della crescita economica, che a tutto oggi NON esiste (grafico qui sotto).

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Oppure, ed è la nostra ipotesi di lavoro, la Borsa viene mossa soltanto da chi scommette di trovare, dopo di lui, un “fesso più fesso” a cui vendere dopo avere comperato, in ragione del fatto che “il mercato sale e continuerà a salire”.

Come abbiamo già scritto, sono situazioni PER NULLA NUOVE. Si tratta di situazioni già viste, che poi arrivano all’improvviso ad un punto morto (come quello delle ultime settimane) a cui segue una violenta e brusca inversione di tendenza.

Mercati oggiValter Buffo