2019: le ultime curve del percorso (parte 1)
Aggredito ogni giorno dai mezzi di comunicazione, quotidiani e TV, che spiegano quanto un “rinnovato ottimismo” sulle trattative tra Cina e Russia abbia rilanciato le Borse, molti lettori potrebbero essere andati in confusione. Leggono i titoli, e vendo che i mercati reagiscono COME SE ci fossero anche i risultati. Poi però vanno a cercare i risultati: e non se ne vedono.
Anche la stampa che è più vicina alla Amministrazione Trump, come leggete qui sopra, scrive che non ci potranno essere né vincitori né vinti, nella trattativa tra Cina ed USA: nella migliore delle ipotesi, non se ne farà nulla.
Mettere questo stato delle cose a confronto con il comportamento delle Borse dopo il venerdì 11 ottobre suscita perplessità, e come già scritto confusione.
Abbiamo messo in evidenza in giallo, nell’immagine qui sopra, la serie di micro-rialzi dell’indice della Borsa di New York dopo quel 11 ottobre, giornata nella quale fu annunciato un accordo che a tutto oggi, 1 dicembre, non è scritto (neppure in bozza) e quindi NON ESISTE.
E’ corretto parlare di micro-rialzi: il rialzo MENSILE dell’indice S&P 500 in novembre è stato del 3,5%. Non abbiamo detto settimanale, e neppure giornaliero: il dato mensile è +3,5%. Mettete a confronto questo dato con i titoli, sguaiati e strillati, dei mezzi di informazione.
La Borsa di New York in ogni caso scommette, poco ma scommette: su che cosa?
I mezzi di informazione dicono che scommette sull’accordo USA-Cina, che ad oggi NON esiste, e su un rimbalzo della crescita economica, che a tutto oggi NON esiste (grafico qui sotto).
Oppure, ed è la nostra ipotesi di lavoro, la Borsa viene mossa soltanto da chi scommette di trovare, dopo di lui, un “fesso più fesso” a cui vendere dopo avere comperato, in ragione del fatto che “il mercato sale e continuerà a salire”.
Come abbiamo già scritto, sono situazioni PER NULLA NUOVE. Si tratta di situazioni già viste, che poi arrivano all’improvviso ad un punto morto (come quello delle ultime settimane) a cui segue una violenta e brusca inversione di tendenza.