Perché a noi importa di Peloton
 

Insieme con la vicenda dei tassi interbancari USA, l’attenzione della stampa e dei media internazionali nell’ultima settimana si è concentrata su un secondo tema: il fallimento di una serie di operazioni di quotazione alla Borsa di New York. Che la stampa internazionale etichetta IPO, initial public offerings.

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In particolare, la stampa internazionale ha tratto spunto da due fatti recenti: il primo riguarda WeWork, il secondo riguarda Peloton.

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Di Peloton (un’azienda che produce macchinari per la palestra e l’esercizio fisico) ha colpito il calo del prezzo nello stesso giorno di apertura delle contrattazioni, superiore al 10%, come potete leggere sotto nell’immagine.

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In questo Post, non ci occupiamo del perché e del percome le due operazioni (WeWork e Peloton) siano andate a finire male. Il grafico che segue, in estrema sintesi, è la risposta a questa domanda. Noi in questo Post utilizziamo lo spunto degli IPO per mettere in guardia gli investitori, ed in particolare gli investitori … in obbligazioni.

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Si avete letto bene: il dramma si è svolto alla Borsa di New York, ma il comparto che potrebbe andare in tensione a causa di questa serie di fallimenti nelle operazioni di IPO è proprio quello obbligazionario. Vi offriamo alla lettura per questa ragione un brano che vi documenta lo stato degli affari oggi nel comparto dei junk bonds, le cosiddette obbligazioni spazzatura ovvero ad elevato rischio di credito, e delle operazioni di LBO, ovvero le operazioni finanziamento a rischio più elevato.

E’ molto interessante, per voi e per i vostri portafogli, prendere nota del fatto che, come spiega bene questo articolo, la situazione è del tutto capovolta rispetto a 12 mesi fa.

At a quick glance, everything seems wonderful in the world of risky credit. In September alone, companies have raked in more than $52 billion by tapping the U.S. leveraged-loan and high-yield bond markets.

But look a little closer and cracks start to emerge. Lots of cracks.

In recent weeks, a slew of companies -- typically those considered the riskiest of the risky -- have been forced to either ratchet up interest rates or dangle sweeteners to drum up investor demand and complete deals. A few more -- including at least four this month -- have been yanked from the market entirely.

One common refrain coming from investors is that they don’t want to touch companies with excessive debt, especially those from struggling sectors or with businesses that could suffer more in a downturn. Particularly problematic: companies rated B3 by Moody’s Investors Service or B- by S&P Global Ratings, one step away from the junk market’s riskiest tier.

“If you’re looking to finance an LBO in the wrong sector or a business vulnerable to a slowdown, that’s tougher,” said John Cokinos, co-head of leveraged finance at RBC Capital Markets. “The loan market has limited appetite for new B3 rated deals, and the high-yield market is pushing back on highly levered deals.”

LBO Pushback

The financing for Apollo Global Management’s buyout of Shutterfly has been a particular struggle. Pricing on the loan was increased twice, the size was cut and terms were sweetened. Major concessions have also been made in secured bonds that are part of the financing.

It’s just one example in a long list of difficult deals that have run up against a more risk-averse buyer base. Other LBO financings for Sotheby’s, Del Frisco’s and Vungle have had to make concessions, in some cases boosting interest rates to double digits.

Take Howden, a spinoff from Colfax to KPS Capital Partners. It hiked the yield on a junk bond to 11.75% amid worries about its exposure to coal and concerns from investors with environmental, social and governance mandates. Industry giant Peabody, meanwhile, withdrew a loan and then a junk bond after it faced pushback over headwinds in the sector. And steel manufacturer Stelco Holdings Inc. scrapped a $300 million bond, citing market conditions.

Howden’s isn’t the highest yield seen this month either. Australian steel and recycling company InfraBuild had to pay 12% on a five-year bond -- even after owner Sanjeev Gupta pledged to kick in $150 million of equity to appease prospective lenders.

The struggles have been masked by other positive market dynamics that paint a rosier picture. And pickiness of junk-debt buyers may offer a taste of what‘s in store for would-be borrowers headed into 2019’s final quarter.

Slowdown Concern

September was the busiest month of the year for leveraged-loan launches as well as for speculative-grade bond pricings. And yields on junk bonds reached the lowest in almost two years. That points to a risk-on market for investors looking for greater returns in a world with $15 trillion of negative-yielding debt.

But those days may be numbered with a slowdown weighing on investors’ minds.

“A recession isn’t imminent, but you need to have more robust growth to allow companies to grow into their capital structures,” said Greg Zappin, a money manager at Penn Mutual Asset Management, which oversees $27.6 billion.

The pushback on recent LBOs is a sharp contrast to a year ago, when multibillion-dollar buyout financings -- including those for Refinitiv and Envision Healthcare -- were flying off the shelf despite some of the worst investor protections ever seen. Since then, though, there’s been a clear shift toward quality.

“The whole talk that we’ve been in this credit cycle for so long isn’t new, but trade tensions have really had an impact, and there are parts of Europe now in recession,” Zappin said. “There’s also a U.S. election coming up,” he added. “People are just being more careful about what they want to own.”

Slapped Down

Loan investors enforced more controls on Apollo’s Shutterfly debt, including curbing the private equity firm’s ability to fund dividends and pay down a $300 million chunk of unsecured notes that it bought as part of the funding for its own LBO.

Read more: Apollo Buys $300 Million Bond Sale for Own Shutterfly LBO 

Some of the loan financing was also shifted to bonds, a market that’s been a little more resilient. But even the bonds are offering one of the market’s biggest discounts in months.

Weak demand for the broader financing stems from the significant leverage being piled onto Shutterfly -- which will be merged with rival photo-sharing and printing company Snapfish -- and concern the business may be in a secular downtrend, according to some investors.

Mercati oggiValter Buffo
Consulenze a buon mercato: consulenti da quattro soldi?
 

Sta proprio lì: stretto fra altri due articoli.

A destra, vedete la ricetta: “come si prepara la vera cacio e pepe”.

Sulla sinistra, in bella evidenza, i consigli per gli acquisti: “Quale è il migliore negozio di Milano per la pappa del cane”

Subito sotto, un consiglio per le vacanze: “La più bella spiaggia del Trentino Alto Adige”.

In mezzo, trionfante, il pezzo sugli investimenti: ed ecco, spiegato al Mondo intero, come si fa ad investire.

Come visto in centinaia di occasioni, un ennesimo articolo al solo scopo di fare pubblicità mascherata, che associa banalità ed assurdità.

Articolo che domani poi sarà sostituito da quell’altro articolo, quello sulla Federal Reserve, o sulla BCE, il classico articolo sul bazooka e su Draghi santo subito.

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Sia chiaro: abbiamo preso ad esempio il Corriere della Sera: ma si può scrivere esattamente lo stesso a proposito di la Repubblica, la Stampa e gli altri maggiori quotidiani nazionali

Abbiamo scelto a titolo di puro esempio il Corriere, perchè un questa specifica occasione ci risulta interessante l’accostamento fatto in prima pagina, che potete vedere qui sopra, tra la spiegazione di come si investono i risparmi, e subito sotto, la constatazione che in Italia il pubblico NON investe e tiene i soldi in forma liquida sul conto corrente.

L’ex direttore del Corriere, Ferruccio De Bortoli, afferma: ci vorrebbe più fiducia. Ma si ferma qui.

Sarebbe stato molto utile, davvero, se De Bortoli avesse indagato sulle ragioni per le quali non si investe: servirebbe più fiducia, è vero, e servirebbe più fiducia in particolare verso un industria del risparmio, quella dei Fondi Comuni di Investimento, che per decenni ha “scannato” senza pietà il pubblico dei risparmiatori con costi del 5% l’anno senza produrre alcun servizio, mettendo le mani nelle tasche dei risparmiatori ai quali tuttora vengono affibbiati i cosiddetti “prodotti finanziari” che sono scatole senza nulla dentro, privi del minimo valore aggiunto, scatole dai nomi sempre più complicati ed opachi, vendute dall’esercito dei promotori finanziari senza neppure comprendere che cosa significano in termini di rischio e rendimento per il Cliente.

Certo servirebbe più fiducia: e sicuramente, certi titoli dei quotidiani con i consigli su come investire NON contribuiscono a sviluppare negli investitori questi rapporti di fiducia. Il pubblico è molto, molto meglio di quanto voi dei giornali e voi delle Reti di promotori finanziari pensiate. Ecco spiegata tutta quella liquidità, caro De Bortoli.

Mercati oggiValter Buffo
Euforia va sempre via
 

Chi segue il lavoro di Recce’d sa bene che noi da sempre suggeriamo a chi investe di NON fare attenzione ai sondaggi di opinione, agli umori, ai sentimenti, e di guardare invece ai fatti: questo è il solo modo per assicurarsi una serie di successi nelle proprie attività di investimento, mantenendo allo stesso tempo sotto stretto controllo il rischio delle proprie operazioni e del proprio portafoglio

Se oggi facciamo un’eccezione, è a causa dell’anomalia della situazione nella quale tutti i mercati si sono cacciati nel 2017 e nel 2018: due anni nei quali la distanza tra realtà e mercati finanziari si è ampliata come raramente si era visto in precedenti fasi di mercato.

Misurare l’euforia, per noi gestori professionali di portafoglio, è diventato così un obbligo: ed in particolare, questo è vero se guardiamo alla Borsa di New York, che negli ultimi anni è stata gonfiata anche dalle quotidiane interferenze esterne motivate da finalità di tipo politico.

Un’euforia artificiale, alimentata dal’intero comparto dell’informazione.

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Per questo, oggi a noi pare importare sottolineare l’inversisone di tendenza che leggete sopra nel grafico, e che si riflette poi dagli Stati Uniti a tutto il resto del Mondo, come viene documentato sotto nel grafico di Bloomberg.

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Andando a fondo, si possono poi vedere segnali ancora più profondi di un cambiamento di titpo psicologico tra gli investitori e più in generale tra i consumatori, come potete leggere nel grafico che segue, dove vi viene raccontato come è cambiata nel tempo la differenza tra l’indice delle aspettative per il futuro e l’indice che misura la soddisfazione per lo stato attuale delle cose tra i consumatori USA.

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Mercati oggiValter Buffo
Piccolo quiz senza premi
 

Non possiamo offrire premi in denaro: non siamo autorizzati dal Ministero competente.

Se però avete lo stesso la curiosità del gioco, allora vi offriamo un veloce quiz di fine estate: “Dove sta l’errore?”.

Il Presidente degli Stati Uniti in settimana ci ha regalato il consueto diluvio di messaggi via Twitter, e noi siamo stati colpiti in particolare da quello che segue.

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Non ci colpisce tanto la richiesta di “Stimulus!” che nel giorno in cui si apre a Monaco la Oktoberfet ci ricorda tanto il “Prosit!” detto battendo il pugno sul tavolone di legno.

NO: non è quello. Ciò che ci colpisce, ed il giochetto che noi vi proponiamo, è che qui c’è un errore.

O almeno, a noi sembra: anche se … visto che nessuno ha detto nulla … e considerando che lo staff di consiglieri alla Cosa Bianca costa solo di stipendio più di una squadra di basket professionistico americano ...

Ma ci pare lo stesso che ci sia un errore.

Se lo trovate, e ci scrivete la soluzione per il nostro quiz, ricambieremo con la nostra gratitudine. Premi in denaro, purtroppo come detto non possiamo, ma di certo potremmo aiutarvi a fare qualche buona operazione sui mercati finanziari.

Mercati oggiValter Buffo
Il giorno che Bob Dylan diventò elettrico
 
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Il secolo scorso è un secolo segnato da molti eventi drammatici.

L’evento che abbiamo ricordato nel nostro titolo non è certo uno dei più drammatici: ma è un evento che lasciò un segno forte su tutti quelli che seguono il mondo della musica.

Bob Dylan, uno dei personaggi che senza dubbio hanno fatto la storia della musica nel XX Secolo, Premio Nobel per la Poesia, si affermò come cantante folk. Pochi lo ricordano, ma i suoi primi LP (per chi si ricorda dell’esistenza del vinile) furono incisi soltanto con voce e chitarra. Bob Dylan apparteneva al mondo della musica folk.

Fu drammatico, per i puristi di quel genere musicale, il momento nel quale il mitico Bob decise di passare alla chitarra elettrica: furono scritte, allora decine di migliaia di pagine, in molte delle quali si accusò Dylan di tradimento. Un dibattito che, per alcuni, ancora oggi è vivo: era meglio che Dylan rimanesse un cantante folk?

(Per inciso: noi che amiamo “Blonde on Blonde” siamo felici del suo “tradimento”).

Si tratta di momenti che segnano la storia. In un certo senso, di punti di svolta epocali.

Questa lunga introduzione a che cosa serve? Serve a affermare ancora uno dei nostri punti forti per questo 2019. Che, a nostro modo di vedere, ma pure sulla base di ciò che ci dicono i fatti che vediamo ogni giorno, sfugge tutt’ora alla grande maggioranza degli investitori.

Il fatto è questo: stiamo attraversano giorni, mesi, ed anni, che NON sono normali. Neppure un poco pochino. Siamo in una fase che è eccezionale e che resterà nella storia.

In una fase come quella attuale, le cose cambiano, ma cambiano molto in fretta. Anche dalla sera alla mattina. “Dopo 10 anni fermi, 128 miliardi in due giorni?”, si domanda l’immagine qui sotto? Si è così. In due giorni.

Chi si salverà? Solo quei (pochi, a noi sembra) soggetti che hanno compreso questo fatto, ed hanno accettato la situazione adattando PRIMA i loro portafogli a ciò che DOPO, inevitabilmente, succederà sotto i loro occhi. Quelli che hanno capito: che cosa è la macroeconomia e cosa ci dicono i dati; che cosa è la microeconomia e dova stanno andando gli utili; che cosa è il rischio finanziario e come ci si difende; come si costruisce un portafoglio e come si segue una strategia di investimento; che cosa è la politica monetaria e che cosa fa una Banca Centrale; che cosa è la politica fiscale e come si fanno le scelte dei Governi. Non gli improvvisati, quindi: si salverà soltanto chi ha solide basi di conoscenza.

Questi sono i giorni in cui “Dylan diventò elettrico”, come dice qui sotto l’immagine. Il nostro suggerimento ai lettori è questo: non rimanete lì imbambolati e frastornati, in lutto perché Dylan non è più un cantante folk. Tanto Dylan, ve lo assicuriamo, dopo la svolta non torna più indietro. Per il suo primo LP elettrico Dylan scelse il titolo “Bringing it all back home”: che è un buon consiglio anche per voi, amici lettori, provate a vedere se riuscite come minimo a riportare a casa i vostri soldi.

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Mercati oggiValter Buffo