Euforia va sempre via
Chi segue il lavoro di Recce’d sa bene che noi da sempre suggeriamo a chi investe di NON fare attenzione ai sondaggi di opinione, agli umori, ai sentimenti, e di guardare invece ai fatti: questo è il solo modo per assicurarsi una serie di successi nelle proprie attività di investimento, mantenendo allo stesso tempo sotto stretto controllo il rischio delle proprie operazioni e del proprio portafoglio
Se oggi facciamo un’eccezione, è a causa dell’anomalia della situazione nella quale tutti i mercati si sono cacciati nel 2017 e nel 2018: due anni nei quali la distanza tra realtà e mercati finanziari si è ampliata come raramente si era visto in precedenti fasi di mercato.
Misurare l’euforia, per noi gestori professionali di portafoglio, è diventato così un obbligo: ed in particolare, questo è vero se guardiamo alla Borsa di New York, che negli ultimi anni è stata gonfiata anche dalle quotidiane interferenze esterne motivate da finalità di tipo politico.
Un’euforia artificiale, alimentata dal’intero comparto dell’informazione.
Per questo, oggi a noi pare importare sottolineare l’inversisone di tendenza che leggete sopra nel grafico, e che si riflette poi dagli Stati Uniti a tutto il resto del Mondo, come viene documentato sotto nel grafico di Bloomberg.
Andando a fondo, si possono poi vedere segnali ancora più profondi di un cambiamento di titpo psicologico tra gli investitori e più in generale tra i consumatori, come potete leggere nel grafico che segue, dove vi viene raccontato come è cambiata nel tempo la differenza tra l’indice delle aspettative per il futuro e l’indice che misura la soddisfazione per lo stato attuale delle cose tra i consumatori USA.