Boooooooooooooom! Il bazooka (parte 3)
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Ma chi ve lo ha detto? Chi ha indotto la stampa italiana a caricare di attese salvifiche la riunione di giovedì 12 settembre della BCE?

Sono state forse le dichiarazioni di Draghi di luglio? Oppure avete ricevuto tante letterine delle banche di investimento che spingono per gonfiare le aspettative intorno a questo evento?

Leggete il titolo qui sopra (della pur autorevole Banca Pictet) e chiedetevi la ragione per la quale una Banca che si occupa di Fondi Comuni si sgola per urlare che la BCE deve assolutamente fare il QE.

Pictet sta forse pensando agli investimenti delle imprese? Al vostro mutuo sulla casa? Sta pensando al fatto che volte cambiare l’automobile?

Oppure, Pictet come tutte le altre banche si preoccupa del fatto che una buona fetta della carta che ha messo nei Fondi Comuni potrebbe diventare INVENDIBILE nel giro di 24-48 ore?

Chissà cosa passa per la testa di queste persone, quando leggono il titolo qui sotto. oppure quest’altro articolo di Bloomberg.

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Mercati oggiValter Buffo
La situazione è grave, ma non è seria (Ennio Flaiano)
 

La nostra professione, di gestori di portafoglio, ci obbliga anche a fare cose di cui abbiamo poca voglia e ancor meno interesse. Una di queste è seguire i balletti, le peripezie, le evoluzioni da saltimbanco della politica a Roma.

Non sbagliatevi: non giudicate questo un atteggiamento “da snob”. Il punto è che si tratta di una attenzione sprecata, di tempo buttato via: NULLA, di ciò che succede a Roma, ha una influenza duratura e profonda sulle prospettive di rendimento, e sulle misure di rischio, che caratterizzano gli asset nel nostro universo investibile.

Tutto ciò detto, è normale che sia in molti, tra i lettori ed anche tra i Clienti, a chiederci a proposito di ciò che succede a Roma: quanto durerà la tregua?

E che ne sappiamo, noi? Non siamo politologi: ed anche se quotidianamente facciamo almeno una decina di telefonate o Skype a chi di politica ne capisce, come già scritto riteniamo poi che da tutta questa congerie di parole esca poco o nulla di rilevante, quando passiamo alla pratica di costruzione e gestione dei portafogli.

Guardate a venerdì 6 settembre: perché il rendimento del BTp è tornato verso lo 1% da 0,78%? La ragione è una ed una sola: stava salendo anche il rendimento dei Treasuries negli USA. Fine del film: altro che Giuseppe Conte!

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Cercando però di offrire a chi impiega del tempo per leggere il nostro Blog qualche cosa di più concreto ed analitico, richiamiamo la vostra attenzione sul fatto che a Londra due Ministri del Governo di Boris Johnson si sono dimessi in settimana. Ed uno dei due proprio ieri, 7 settembre.

La notizia di ieri si aggiunge alle molte notizie negative per BoJo lette durante la settimana, tra le quali quella dell’immagine qui sopra. Ne riparleremo durante la settimana in The Morning Brief

E qui viene il suggerimento pratico, operativo: che vale per il Regno Unito, ma vale pure per l’Italia: in questa fase storico-politica, perdere molto tempo a seguire quello che dicono i Governi non è una buona scelta, se guardate ai vostri investimenti di portafoglio. Anche se i quotidiani ed i TG ne sono pieni, voi ricordate sempre che la realtà del Mondo non è quello che vedete dentro una “maratona di Mentana”.

Molti anticipano quello che conterrà la prossima Manovra Finanziaria italiana: noi giudichiamo preferibile, almeno fino ad oggi, domandarci se ci sarà una manovra.

Esattamente come sei o nove mesi fa, scrivevamo anche nel nostro Blog che era opportuno chiedersi se ad agosto 2019 avremmo avuto un Governo giallo-verde in Italia. Ricordate, amici lettori?

Mercati oggiValter Buffo
Aspettando i fuochi di artificio di fine estate
 
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Lasciamo al titolo di Bloomberg qui sopra il compito di segnalare, ai pochi lettori distratti di questo Blog, quante siano le similarità tra il settembre 2018 ed il settembre 2019.

Con una sola importante differenza: oggi, la situazione di tutte le economie è decisamente peggiore.

In effetti, abbiamo già scritto e detto tutto ciò che c’era da scrivere e da dire, per arrivare a questo settembre 2019 e non avere timore né incertezze né dubbi sul da farsi.

Al contrario, ciò che era da farsi, lo abbiamo già fatto con le nostre operazioni di giugno, luglio ed agosto sui portafogli dei Clienti.

Ora, non ci resta che rimanere seduti sulla spiaggia, ammirare i fuochi di artificio che chiudono l’estate.

Poi arriverà la vendemmia. Nel 2018, fu ricca, e quest’anno si vedrà.

Mercati oggiValter Buffo
Trump 2.0 e Vittorio Sgarbi
 

Anche la Finanza ha i suoi opinionisti.

Voi lettori, tutti, seguendo la TV nelle ultime settimane avete visto sfilare tutti i più noti “opinionisti” della TV italiana, personaggi che si sono ritagliati uno spazio andando a riempire i vuoti di notizie nelle fase nelle quali, in televisione, è necessario reggere per ore ed ore aspettando la notizia.

Tra questi opinionisti, un personaggio tra i più celebri è Vittorio Sgarbi, che ha scelto di caratterizzarsi come urlatore dal linguaggio forte, che non ha paura di usare le cosiddette parolacce, che attacca, che a volte aggredisce, che non sta ad ascoltare, e che quando gli garba si alza e se ne va. Ci furono anche episodi con schiaffoni, nel passato.

Ci sono numerosi punti si somiglianza tra Sgarbi e Jim Cramer, che alla televisione specializzata CNBC (USA) è diventato un personaggio famoso. Giornalista, si è poi buttato in una serie di iniziative (Fondi Comuni e simili) tutte di nessun successo, per cui oggi si concentra su quello che sa fare bene: intrattenere.

Anche lui è un urlatore, un amante delle iperbole: non insulta, e a differenza di Sgarbi non dice le parolacce, ma è chiaro che è diventato così riconoscibile proprio per la sua veemenza, per i toni di voce elevati, per lo stile … diciamo anticonformista. Potremmo dire che … rompe la noia dei soliti ospiti di CNBC (USA). E quanti giornalisti di Finaza, in Italia, aspirano a diventare un urlatore famoso proprio come Jim Cramer!.

Tutta questa fama però non trasforma necessariamente il nostro Jim in un buon analista, è chiaro: non fa di lui neppure un analista, se vogliamo dirla tutta. Però fa di lui un … ascoltato, un uomo che fa rating di ascolti, e quindi un uomo popolare.

Ne abbiamo già scritto di recente, e ne scriviamo di nuovo oggi. Oggi, la ragione è diversa: il Presidente degli Stati Uniti ha scelto proprio Jim Cramer come opinionista da indicare a supporto delle proprie idee sulla Federal Reserve. Lo leggete sotto nell’immagine.

Il che, a nostro avviso, merita attenzione: perché ci fa capire chi ascolta Trump, come ragionano i consiglieri di Trump, e forse anche come andranno a finire le cose per Trump.

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Mercati oggiValter Buffo
Tra common sense e nonsense la differenza è sottile
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The nominee to succeed Mario Draghi as head of the European Central Bank has defended the bank’s record low interest rates and extraordinary stimulus measures deployed in the wake of the Great Recession and eurozone debt crisis.

Christine Lagarde said during a hearing Wednesday in the European parliament in Brussels that she agrees “a highly accommodative policy is required for an extended period of time.” She also defended the bank’s new tools such as bond purchases and negative interest rates, saying they had helped create 11 million new jobs since 2013 and that without them “the crisis would have been a lot worse.”

Capita sempre più spesso di leggere sciocchezze: ma tre sciocchezze così grandi in una sola frase, è difficile metterle insieme.

Non c’è alcun dubbio che la nomina di Lagarde sia stata una scelta precisa: mettendo un politico alla guida di un Organismo che (almeno fino a 10 anni fa) si presumeva “tecnico” ed “autonomo”, si è voluto recidere alla base qualsiasi contrasto tra la volontà dei tecnici e quella dei politici. hanno vinto i secondi.

L’Europa ha realizzato, in questo modo, il sogno di Trump: una Autorità monetaria subordinata all’indirizzo della forza politica che è stata eletta più di recente.

Purtroppo, questo è il futuro verso cui marcia il Pianeta, un futuro che in Europa è già realizzato.

Quanto alle tre sciocchezze, non è difficile notare che:

  1. è contradditorio affermare che c’è bisogno di politiche ultra-espansive per un prolungato periodo di tempo visto che sono già in atto da un periodo di tempo molto prolungato e non si capisce perché prolungarle ancora

  2. è privo di senso affermare che le politiche monetarie hanno creato 11 milioni di posti di lavoro: è fuori dalla realtà, molto semplicemente, stabilire questo rapporto causa-effetto; neppure un bambino ci crederebbe

  3. è privo di senso affermare che “la crisi sarebbe stata molto peggiore”: non c’è ovviamente la prova contraria, ma soprattutto la crisi è qui, oggi, con la Germania in recessione, e quindi … dove è che si vede il miglioramento

Non ci ha stupito di leggere, in settimana, che Lagarde è stata accolta in modo freddo, al Parlamento europeo. Lagarde è una scelta che esprime la volontà di politicizzare la figura del Presidente della BCE, e lo scopo è solo uno: fare ancora più debito. Sulla stampa italiana il coro è già partito, infatti: “la Germania deve fare più debito”, e poi “L’Italia va a Bruxelles e chiede di fare più debito”.

Debito, debito, nuovo debito.

E infatti: è sufficiente aprire la finestra, e guardare un attimo fuori: e vedete subito quanta gioia, felicità e sviluppo ha generato tutto il debito che abbiamo fatto sino ad oggi. Una ricetta di sicuro successo.

E saremo costretti, come investitori, a difenderci con tutte le forse da questa nuova ondata di sciocchezze, che avranno come conseguenza una imponente DISTRUZIONE di ricchezza.

Mercati oggiValter Buffo