Dentro il 2019: non dimenticatevi che ... (parte 1)
 

Quando, durante la giornata, oppure la sera, date un’occhiata ai mercati per vedere ciò che è successo, e decidere eventualmente che cosa fare, non limitatevi a prendere nota di rialzi e ribassi. Chiedetevi anche, sempre, quali sono le ragioni che li determinano. Chiedetevi sempre quali sono i fattori che dominano, nella fase di mercato che è in corso.

Ad esempio, sui recenti rialzi della Borsa di New York, leggete ciò che scrive oggi JP Morgan.

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Vi sarà molto utile, in aggiunta, ricordare che negli ultimi mesi la strategia di portafoglio vincente è stata quella di VENDERE, e non di COMPERARE.

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In questo modo, potrete valutare meglio se questo recente rimbalzo è una occasione per vendere, oppure per comperare ancora.

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Ma soprattutto potrà essere una utile occasione per riflettere sul ruolo del CASH nei vostri portafogli. Il CASH è stato il vero dominatore nei portafogli nel 2018: sarà vero che la tendenza adesso si è invertita, come dice qui sotto il titolo di Bloomberg?

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Mercati oggiValter Buffo
Cambiano i temi di mercato (7): e ritorna in prima pagina l'Europa
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In un sabato tranquillo del gennaio 2019, finisce in prima pagina su tutti i quotidiani in Italia il rischio della recessione.

I nostri Clienti, ed anche chi segue il sito, sanno benissimo e da mesi che in questi recenti dati per la produzione industriale non c’è la minima novità, non c’è alcuna sorpresa. E sanno altrettanto bene che il problema non riguarda soltanto l’Italia.

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Come sanno benissimo i nostri lettori, Recce’d vede questi dati (che interessano l’intera Europa, come vedete qui sotto nel grafico) come fortemente intrecciati con la situazione politica, che nel 2019 vedrà crescere ancora le incertezze.

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Alle incertezze della politica, per l’Europa si aggiunge in questo momento l’incertezza che riguarda la BCE, sia nella persona di Draghi sia nelle modalità di uscita dal QE, in un contesto macroeconomico che resta molto complesso (grafico qui sotto).

Tanti quindi i “temi da prima pagina”: e voi come tenete conto di questi dati di fatto, nelle vostre scelte per gli investimenti oggi?

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Mercati oggiValter Buffo
Cambiano i temi di mercato (6): ma cosa è Brexit?
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La settimana prossima porterà sui mercati qualche cosa di definitivo su Brexit: Recce’d ne scriverà, nella Sezione Analisi, ogni mattina in The Morning Brief.

Questa è l’occasione giusta per fare il punto: e sottolineare che la linea di Recce’d, da quel giugno 2016, ha trovato una piena conferma nei fatti, almeno fino ad oggi.

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Ad oggi, Brexit è nulla. Solo dibattito politico, con zero implicazioni concrete per l’economia.

Sui mercati, Brexit ha imposto un clima di incertezza e di paura sulla sterlina GBP, e sugli asset del Regno Unito in generale, per oltre due anni: ma questa paura è spiegata unicamente dall’emozione, e non dai fatti.

Per questo, improvvisi movimenti, in particolare del cambio, come quello che avete visto la settimana scorsa si ripeteranno anche nel prossimo futuro (nel grafico sotto).

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Se invece vogliamo tornare al lato politico della vicenda, vogliamo essere ancora più espliciti che in passato: non succederà nulla, perché NESSUNO ha interesse in una soluzione NO DEAL, ed un accordo ci sarà in ogni caso, come tra Salvini, Di Maio e la UE.

Ci aspettiamo quindi una specie di girotondo infinito, come quello che vi viene descritto qui sotto

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Mercati oggiValter Buffo
Cambiano i temi di mercato (5): e tornano gli utili
 

Come scrivevamo già la settimana scorsa, anziché blaterare su “boom economico in arrivo”, “clima di fiducia”, e “tariffe e relazioni diplomatiche”, adesso molti di quelli che intrattengono i Clienti con previsioni e promesse saranno costretti … a mettersi a lavorare.

Da lunedì 14, arriveranno gli utili trimestrali delle Società quotate a Wall Street: e per tutti, sarà obbligatori riportare l’attenzione sui numeri, quelli veri, e cercare di capire che cosa succede. Quello che succede davvero: non nel prossimo “miraggio”.

Come leggete qui sotto, le cose di recente non sembrano andare verso il meglio.

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In Recce’d ci ha colpito, in modo particolare, la serie di annunci riguardanti i tagli all’occupazione, che NON vanno nella direzione che a tutto oggi ci viene raccontata, e venduta, dalle banche globali di investimento, secondo le quali l’occupazione negli Stati Uniti resterà a livelli record anche nel 2019.

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Le notizie della settimana scorsa hanno anche indebolito la “narrativa” che ci aveva appena raccontato di “vendite record”, almeno negli Stato Uniti, nella stagione delle Feste che si è appena conclusa.

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In sintesi, tra 48 ore si inizierà a rimettere ordine, e a mettere a confronto certe “stime e previsioni” con la realtà dei fatti. Un lavoro che, come leggete qui sotto nel grafico, è già iniziato da qualche settimana, ma che potrebbe (dovrebbe) subire una accelerazione.

Se qualche promotore finanziario, oppure il vostro private banker, vi ha appena rassicurato dicendo che “non è cambiato nulla”, forse farete bene a richiamarlo all’attenzione. Attenzione per i fatti, ed anche per i vostri soldi.

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Mercati oggiValter Buffo
Cambiano i temi di mercato (4): ma i tassi di interesse salgono oppure scendono?
 

Se ne sentono di tutti i colori, da qualche settimana a questa parte: il CAOS è l’unica certezza, mentre sui mercati lo sbandamento è evidente negli alti e bassi dei prezzi, ma anche (soprattutto) negli alti e bassi di chi dovrebbe essere capace (e NON è capace) di interpretare i movimenti dei mercati e dare indicazioni per il futuro.

Che lo stato delle cose sia questo, lo si vede in Borsa, lo si è visto negli scatti improvvisi dei tassi di cambio, ma lo si vede soprattutto nel mondo delle obbligazioni.

Partiamo, anche in questo caso, dagli Stati Uniti: il grafico qui sotto ci racconta che cosa è successo di recente ai tassi di interesse.

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Ma il passato … è passato: è già compreso, ed è già stato scontato, nei prezzi che vedete oggi.

A noi investitori ovviamente interessa solo di sapere dove andranno DOMANI i prezzi sui mercati.

E allora la domanda principale diventa: che cosa faranno, in futuro, i tassi ufficiali di interesse?

Fino a giovedì 4 gennaio, la situazione era quella che vedete sotto nel grafico.

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Anche un autorevolissimo operatore di mercato, come Goldman Sachs, aveva corretto (con la massima fretta ed un affanno evidente) le proprie previsioni sulle mosse future della Fed proprio la settimana scorsa.

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Goldman spiegava queste sue affannose mosse con le (altrettanto affannose) revisioni delle stime per la crescita del PIL USA.

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Come conseguenza, la curva dei rendimenti negli USA si avvicinava sempre di puù allo zero, ed abbondavano i paragoni con un CRASH automobilistico (immagine che segue).

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E sul mercato delle obbligazioni si registravano stranezze così grandi da risultare assurde (tipo 2017, per intendersi), come un Titolo di Stato a 5 anni che a scadenza rende MENO del tasso ufficiale di sconto (che come tutti sapete è overnight, ovvero a 24 ore).

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Poi è arrivato venerdì 5 il dato NFP per gli occupati, e la situazione si è (almeno in parte) ribaltata. Oggi, è troppo presto per ricavare indicazioni definitive, ma proprio le reazioni isteriche dell’ultima settimana ci garantiscono che la volatilità, sui mercati delle obbligazioni (negli Stati Uniti, ma pure nel Resto del Mondo) è appena cominciata.

Tra le implicazioni più forti, ovviamente, ci sono le oscillazioni dei tassi di cambio (nel grafico che chiude il Post): su questi, noi di Recce’d operiamo con frequenza ed oggi le nostre posizioni sono decisamente favorevoli, alla luce dei fatti di mercato più recenti.

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Mercati oggiValter Buffo