Fake news, fake markets (parte 4)

Il private banker, il consulente ed il promotore oggi portano ai loro Clienti la lieta novella: "si registra un diffuso miglioramento delle prospettive di crescita economica".

  • Rispetto a quando? Rispetto a sei mesi fa. 
  • Da che cosa deriva il miglioramento? "C'è più ottimismo".
  • E da che cosa deriva il maggiore ottimismo? In estrema sintesi, da Trump e la sua Trumponomics.
  • Che cosa è la Trumponomics? Di preciso, nessuno sa rispondere.

Ma da ieri, con l'annuncio del Budget, ovvero la Legge Finanziaria (la prima di Donald J. Trump) è possibile avere un'idea più precisa.

Il succo è raccolto dal grafico in alto che apre il Post: i tagli alle tasse saranno finanziari da un incremento delle entrate. Da dove verrà questo incremento? Dal fatto che la crescita economica tornerà al 3% annuo.

E chi lo dice? In realtà, nessuno, come vedete sotto nel grafico.

Come ci riguarda tutto questo? Ci riguarda, in quanto è questo il SOLO supporto per i rialzi delle Borse nel 2017. Non ce ne sono altri. Rifletteteci bene, quindi, leggendo le parole che riportiamo qui sotto:

President Donald Trump's budget is premised on the projection that the United States will be able to raise its long-run economic growth rate to 3 percent a year. This rate allows the budget to assume large tax cuts and still project a balanced budget after ten years. This long-run forecast represents the largest divergence between an administration forecast and that of either the consensus forecast of the Blue Chip survey of private forecasters (2.0 percent) or that of the nonpartisan Congressional Budget Office (CBO, 1.9 percent) in many decades. For example, the administration's forecast is 1.0 percentage point above the Blue Chip consensus—whereas in the 24 budgets under Presidents Bill Clinton, George W. Bush, and Barack Obama, the administration never once forecast long-run growth more than 0.1 percentage point above the Blue Chip. In fact, the optimism of the Trump administration's forecast relative to the Blue Chip is larger than that of any administration since at least 1984 (come vedete nel grafico qui sopra), and the administration's forecast shows the greatest difference relative to CBO's since at least 1977.

In running 10,000,000 simulations, the estimated median annual growth rate over the next decade was 1.8 percent, while the 90-percent confidence interval ran from 0.7 percent to 3.0 percent (see figure 2). The odds of the growth rate being at or above 3 percent are only 4 percent—essentially requiring the economy to repeat some of the fastest productivity growth it has seen over the past seven decades.

Fake news, fake markets (parte 3)

Un burocrate, un pianificatore, un funzionario dello Stato non ha alcuna possibilità di fissare i prezzi in modo migliore rispetto ad un meccanismo di mercato.

La ragione? La medesima per cui una democrazia, anche molto imperfetta, resta un sistema politico superiore a una Dittatura, per quanto efficiente. Lo spiegava tra i tanti George Orwell nella "Fattoria degli animali", qualche decennio addietro.

VIX_april_2017.png

Per questo motivo, non c'è la più piccola possibilità che in futuro derivi un beneficio dal fatto che la BCE, oppure la Federal Reserve, oppure la Bank of Japan, oggi decide quale deve essere il prezzo di mercato delle obbligazioni. Oppure delle azioni.

Per questa stessa ragione, gli investitori ed i gestori professionali hanno il dovere di esercitare la loro critica ed il loro scetticismo verso i prezzi che oggi vedono sui mercati, come anche verso questa "calma artificiale" che deprime la naturale volatilità dei prezzi. Sui mercati, oggi, è tutto Animal Farm.

Solo la critica e lo scetticismo potranno salvare i vostri portafogli ed i vostri investimenti dalla (inevitabile) conclusione di questa fase di distorsione dei mercati finanziari. Conclusione, lo capirete da soli, che è già segnata.

Fake news, fake markets (parte 2)

Come vedete dal grafico, sono tre mesi che questo mercato non se lo compera nessuno. Nessuno. Eppure, questa è la Borsa di New York.

"Nessuno vende, però", osserverà qualcuno. "Tiene benissimo" diranno altri. Non fatevi ingannare: il grafico qui sopra è la rappresentazione della Paura. Anzi, del Terrore: anche se ai massimi, questa Borsa e le altre Borse sono ormai in uno stato di Panico.

L'anno era cominciato a livelli meno esasperati, ma comunque elevati (2.275 punti), e poi c'è stato quel rialzo della seconda metà di febbario che, almeno fino ad oggi, nessuno è in grado di spiegare. Voci di tagli alle tasse? Ma quali? Non c'è traccia ad oggi di concrete misure sulle tasse negli USA. E non parliamo poi dell'effetto-Macron: che per le Borse conta e conterà meno ancora dello effetto-Brexit.

Nessuno, in quel febbraio, sapeva il perché di quel rialzo, che forse (forse) fu indotto dall'esterno del mercato, proprio per creare il clima di euforia (globale). Euforia che però è durata pochissimo, 15 giorni. Dal 1 marzo scorso, la Borsa di New York si è paralizzata: tra massimo e minimo di periodo, c'è meno del 3%. Se ne parla tantissimo ("nuovi record!" "guardate i titoli FANG cosa fanno!") ma poi nessuno ci mette un centesimo. Che strano ...

"Però nessuno vende", dirà qualcuno: certo, ed è per il Terrore. Nessuno sa più le ragioni del rialzo, ma il Terrore è quello di rimanere indietro "rispetto al benchmark della loro categoria di Fondi".

Questa è la ragione per la quale "i mercati aspettano sempre fino all'ultimo momento per reagire", come osservava pochi giorni fa Ben Bernanke:

"It puzzles me that markets are very blasé about political
risk until the last minute," http://www.nasdaq.com/article/exfed-chairman-bernanke-puzzled-by-market-indifference-to-political-risk-20170517-01003#ixzz4hyjNb2mh

Poi, in un giorno qualsiasi, la reazione arriva, improvvisa e sempre più ampia. (Situazione creata, tra l'altro, proprio da Ben Bernanke e dai suoi ... amici).

Come vedete bene, qui stiamo parlando di come funzionano i mercati finanziari oggi: dei meccanismi interni ai mercati. L'andamento dell'economia, dell'inflazione, degli utili, della crescta, qui, in questo contesto, non c'entra.

C'entra però e c'enterà in futuro per ciò che riguarda l'andamento dei vostri investimenti. Per questo noi di Recce'd teniamo altissima la concentrazione su quei dati, su quelle variabili, e lasciamo ai Gestori dei Fondi i problemi di "non rimanere indietro rispetto al benchmark di categoria".

Mentre i bambini giocano in spiaggia con i trend e i numeri tondi ("oggi supererà 2.400?"; "la media mobile a 50 giorni resisterà?" "cosa dice questo grafico?") in Recce'd lavoriamo, ogni giorno, su cose più solide e più serie. Da qui partirà il nostro contropiede: che sarà vincente.

Fake news, fake markets (parte 1)

La professione ci costringe a leggere molto, di ciò che viene scritto sui mercati finanziari: la gran parte di quello che ci tocca di leggere è, purtroppo, materiale scritto a supporto dell'azione commerciale di vendita.

Adesso le Reti devono vendere l'Eurozona, e la sua storia di "crescita". la ragione? Non è la "crescita", ma molto più semplicemente è il fatto che non c'è nulla di altro da vendere. Le obbligazioni non si può, per ovvie ragioni, le azioni USA ... già fatto, le azioni Emergenti ... già fatto anche quello.

Ed eccoci costretti a rileggere, come due anni fa, che "gli indici PMI anticipano una accelerazione della crescita in Europa". Come due anni fa, gli indici PMI anticipano un bel nulla, semplicemente sono sondaggi di opinione che riflettono le opinioni di alcuni dirigenti di azieda, che a loro volta ripetono quello che leggono sui quotidiani, in un circolo vizioso.

Ognuno dei nostri lettori, esaminando il grafico qui sopra, è in grado di comprendere che gli indici PMI significano poco. Per la Borsa, poi, significano zero, o sotto zero: mettete a confronto il grafico qui sopra con il grafico dello Euro Stoxx a cinque anni, e vedrete che non c'è la minima correlazione.

Le domande sono due:

  1. nel circoletto bianco c'è il rialzo degli indici PMI nel 2015, quando era di moda il "bazooka"; chiediamoci oggi: che cosa anticipava, quel rialzo? Nulla, evidentemente.
  2. il punto interrogativo azzurro invece vi domanda: che cosa ha provocato il rialzo più recente? l'economia, o i titoli dei giornali su Trump e lo S&P 500?
Il vantaggio del salumiere (parte 3)

La tabella di Merrill Lynch ce lo dettaglia, ma tutti ne sono consapevoli: le Borse a metà maggio 2017 sono valutate in modo estremo, ai limiti dell'irrazionale, da ogni punti di vista.

Come dice la tabella, un solo parametro oggi non è su livelli esasperati: ed è il confronto con i rendimenti delle obbligazioni. Ed anche nella nostra amata Italia, le legioni dei promotori e dei private bankers spingono i loro Clienti ad investire in azioni perché "almeno rendono qualche cosa".

E' banale l'osservazione che confrontare oggi le cedole delle obbligazioni e i dividendi delle azioni è un errore grossolano: i dividendi futuri delle azioni NON sono garantiti, e poi sul vostro rendimento peserà, quasi esclusivamente, la variazione del prezzo, e non il dividendo, che è irrilevante.

Eppure: venditori senza scrupoli, e senza preparazione in alcuni casi, vanno in giro a vendere una storia come questa.

Solo dieci mesi fa, nel luglio del 2016, la situazione era opposta: sull'azionario, le Reti di vendita avevano tutte solo due parole di ordine, ovvero "cautela" e prudenza", quando i prezzi erano molto più bassi di quelli di oggi. Recce'd allora combatteva una battaglia opposta a quella di oggi. Quella battaglia la vincemmo alla grande: per questa, vedremo che succede da qui alla fine del semestre.