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Qualche suggerimento pratico (parte 4)

Quelli che se ne intendono, quelli che sanno "vedere un trend", hanno campato (a sbafo, cioè senza produrre nulla di utile) per 12 mesi sul "buy the dip", ovvero sul dire ai Clienti di comperare ogni ribasso di Borsa.

Come in altre occasioni precedenti, si era diffusa la convinzione di avere inventato ... l'acqua calda, ovvero la macchinetta per fare i soldi.

Che NON esiste, ovviamente. Infatti, tutte quelle fasi di mercato finiscono, sempre, allo stesso modo.

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Oggi, sui mercati, si è diffuso il dubbio: che si sia passati dal "buy the dip" al "sell the rally": lo vedete ad esempio nella affermazione di Deutsche Bank qui sopra (di una settimana fa)

Per chiarezza: in Recce'd NON facciamo affidamento né alla prima né alla seconda regoletta: lasciamo agli ingenui di credere di poter fare i soldi con giocattoli adatti al massimo ai bambini (poco svegli).

Non stiamo dicendo che il "buy the dip è finito". Stiamo dicendo che finirà, e male come sempre.

Mercati oggiValter Buffo
Qualche suggerimento pratico (parte 3)
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Le Borse in Europa sono sotto i livelli di 12 mesi fa.

Quindi, anche tutti quelli che negli ultimi mesi hanno investito sulle Borse in Europa sono ... sott'acqua. E tutti i Fondi Comuni di Investimento.

Che male c'è? Capita a tutti, di sopportare delle minusvalenze.

Infatti: è così. Noi di Recce'd lo ripetiamo sempre ai Clienti. le minusvalenze, in sé e per sé, NON hanno grande importanza. Vanno CONTROLLATE (risk management), non possono essere AZZERATE.

Infatti è così: le minusvalenze sulle Borse europee, in sé e per sé, significano poco. Hanno invece un significato enorme la RAGIONI che spiegano quelle minus. Le valutazioni che ci stanno sotto.

Chi è andato ad investire in Europa, negli ultimi 12 mesi? Quelli che hanno puntato sulla "crescita globale sincronizzata". Quelli che hanno puntato sul "boom economico in Europa" Sull'indice IFO e sugli indici PMI. 

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Ma tutto questo, ragazzi miei, c'è ancora: è ancora tutto lì, come prima. Non bastano le tariffe o Facebook, a cancellare un "boom economico in Europa".

Quindi, se avete le idee chiare, ora raddoppiate le posizioni.

Oppure no? Non avete le idee chiare? Non siete sicuri neppure voi, che ci sia una "crescita globale sincronizzata"? Vi è sorto il dubbio di avere dato retta a gente che non lo meritava?

Questa è la ragione per la quale le minusvalenze di oggi contano poco: per voi conta, invece, la stima delle minusvalenze tra 9-12 mesi. Che ne pensate, dove stiamo andando? Rimbalza?

Le banche di investimento, per ora, hanno un target di fine anno a +10%. E allora che aspettate? Se vi fidate di loro, allora comperate, comperate a piene mani il "boom economico in Europa"!

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Mercati oggiValter Buffo
Il 2018? Un anno del tutto nuovo (parte 4)

Nei primi tre Post di questa serie, abbiamo messo all'attenzione di chi ci segue le ragioni, di grande sostanza, per le quali il 2018 si dimostra essere un anno del tutto diverso dal precedente.

Chi, a fine 2017, aveva previsto per il 2018 una prosecuzione, magari a un ritmo più lento, delle tendenze e dei trend del 2017 ha ... preso una cantonata. Enorme.

Eppure, quanti erano, solo 40 giorni fa, quelli che "non potevano credere" ad un cambiamento del clima sui mercati finanziari? La maggioranza (purtroppo per loro, anche degli investitori finali).

Dimostrazione? I due tweet qui sotto, di questa mattina, in uscita da Deutsche Bank, che (ricordiamolo) è una delle grandissime banche globali di investimento.

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Sulla seconda affermazione, siamo del tutto d'accordo.

Sulla prima, no. Per nulla. In Recce'd, a costo di risultare presuntuosi, riteniamo che chi 40 giorni fa non avesse previsto momento di mercato come questi deve essere sinceramente miope, oppure sinceramente ottuso.

Persino noi di Recce'd, che non abbiamo di certo la capacità di prevedere il futuro (e siamo molto più piccoli delle grandi banche di investimento) siamo stati capaci di prevedere che il 2018 sarà l'anno della Grande Volatilita.

Certo, tre mesi fa scrivere queste cose suonava ... fuori dal coro: ai Clienti, tutti spiegavano di "stare sereni".

Mercati oggiValter Buffo
Qualche suggerimento pratico (parte 2)

Sono passati soltanto 12 giorni dalla pubblicazione del dato USA di Febbraio per gli occupati. lo ricordate? E' quello che, secondo molti, ci avrebbe dovuto riportare ai Riccioli d'oro, a Goldilocks. Al Mondo delle Fiabe del 2017.

Noi scrivemmo, due giorni dopo, il primo Post di questa serie, con alcuni consigli pratici, che sono validi ancora oggi.

Aggiungiamo qualche considerazione, che ricaviamo dalla Riunione Fed di questa settimana: riunione che è stata molto più significativa di quanto non sia stato detto nei commenti a caldo, su tv come CNBC oppure sui giornali.

Rileggete ad esempio nel brano che riportiamo qui di seguito che cosa ha detto Powell sulle valutazioni di oggi sui mercati finanziari.

While some asset prices are elevated, particularly “some” equity prices and pockets of commercial real estate, financial vulnerabilities are still not at extreme levels, Powell said. He didn’t identify where specifically in the stock market   he saw elevated prices. “The current view of the [FOMC] is that financial stability vulnerabilities are moderate,” Powell said during his first press conference. It was “key,” Powell said, that the housing sector is not in bubble territory. Powell said he was not worried about excess leverage in the financial sector. The banking sector and household balance sheets are in good shape, he said. While there are “relatively elevated levels of borrowing” in nonfinancial corporations, “nothing... suggests serious risks.” “Overall, if you put all that into a pie, what you have is moderate vulnerabilities in our view,” he added. Powell said the Fed had “some tools” to combat financial instability “and I think we certainly use them.

La lettura di questo brano può portare diversi lettori a conclusioni diverse: per questo, vi lasceremo le vostre, e noi terremo per buone le nostre. A noi sembra che in particolare alcune parole non siano equivocabili, ma si sa che ognuno poi ci legge ciò che vuole.

Tornando a Powell, c'è un secondo brano che a noi sembra richiedere maggiori riflessioni. Ed è quello nel quale Powell risponde ad una domanda sulla affidabilità delle previsioni macroeconomiche che escono dal Board della Federal Reserve.

To which Powell responded, don’t pay attention to those forecasts. Or more precisely: “The summary of economic projections is individual forecasts compiled and written down. You have identified the median [GDP growth rate for 2017] as 2.7%. That is an interesting statistic. I would also say that the central tendency is interesting, the full range is interesting. You have a range of views around the table. One of the great benefits of our system is that we do have banks with their staffs and governs with different views. We discuss these things. The committee doesn’t vote or agree upon the medians. You are going to have a range of views. That is all I can say. Two points happens to be the median for [2018] but it doesn’t say what we think is possible.” Later, Powell mused about the possibility that the tax cuts would boost productivity, which in turn could lead to sustained rather than temporary gains in economic output. “I think in the tax bill, there is, there are incentives for, there are tax cut bill that allows expensing of investments should encourage additional investment, that should encourage productivity. In theory, an individual tax bill that lowers tax rates should encourage more labor-force participation,” he said. “We are certainly hopeful that there will be supply-side effects like that from the tax bill. I think estimates are really all over the place in terms of the amount and the timing of those.” The one Trump policy that even Powell couldn’t endorse was the trade restrictions pushed by the White House. “I would say is that a number of participants reported in about their conversations with business leaders around the country, and reported that trade policy has become a concern going forward for that group,” Powell said.

A noi questo passaggio sembra ancora più significativo del precedente, per una serie di ragioni. Leggetelo con attenzione.

Il tratto comune è che, in entrambi i casi, Powell dice all'investitore che la Federal Reserve non offre alcuna garanzia illimitata, né sulla stabilità dei mercati, né sulle previsioni di andamento dell'economia reale. Quindi ... state svegli, e fatevi da voi stessi valutazioni e previsioni.

Mercati oggiValter Buffo
Inflazione? NO! Normalizzazione (parte 4)

Quando ne scrivemmo, solo un mese fa, sembrava di scrivere una eresia: eravamo i soli a sostenere che NON è l'inflazione il problema che domina sui mercati finanziari.

Oggi, dopo un mese, il fatto comincia ad essere riconosciuto da molti. L'inflazione è un problema, ma NON è il problema dominante.

In un certo senso, le stesse parole di Jay Powell, Chairman della Fed, nella sua prima conferenza stampa di ieri sera (22 marzo 2018) e la tabella che segue lo confermano. Analizzate con attenzione i dati, e capirete facilmente il perché.

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Se resta qualche cosa di oscuro, allora potete leggere il brano che segue, ed ogni mistero sarà chiarito. Questo è il punto al centro dell'attenzione di tutti i mercati, oggi: dalle Borse alle obbligazioni, dagli high yield alle small caps, dalle valute alle materie prime, dovete correre correre correre a rifare tutti i conti.

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Mercati oggiValter Buffo