Le buone notizie per la strategia di investimento ed i portafogli modello

 

Rileggiamo quello che si leggeva, nelle conversazioni tra gli operatori dei mercati finanziari, venerdì 16 settembre, un’ora prima dell’apertura della Borsa a New York.

I futures sugli indici azionari puntano a un nuovo calo questa mattina dopo le ultime quattro sedute difficili, con il mercato che si appresta a registrare la quarta settimana di ribasso sulle ultime cinque. L'indice di riferimento S&P 500 (SP500) è in ribasso del 4% nell'ultimo giorno di contrattazioni della settimana, mentre il Nasdaq (COMP.IND) e il Dow (DJI) sono in calo rispettivamente del 4,6% e del 3,7%. È anche il quadruplo giorno delle streghe, che si riferisce alla scadenza simultanea di futures su indici di mercato, futures su azioni, opzioni su indici di mercato e opzioni su azioni. L'evento può portare a un aumento della volatilità, che non è la ricetta migliore nel contesto attuale.

Cattive notizie: FedEx (FDX) ha fatto rabbrividire i trader nella tarda serata di giovedì, dopo aver lanciato l'allarme sulla debolezza macro e aver ritirato la sua guidance per l'intero anno. L'amministratore delegato Raj Subramaniam ha dichiarato di aspettarsi che l'economia entri in una fase di recessione mondiale e di dover attuare iniziative di riduzione dei costi (chiusura di 90 uffici e cinque sedi aziendali, congelamento delle assunzioni, riduzione dei voli, ecc. Le azioni della FDX sono crollate di quasi il 20% e lo stesso sentimento è stato riscontrato anche altrove, con l'azienda che funge da barometro per "gli affari di tutti gli altri".

"La Federal Reserve potrebbe trovarsi di fronte a una scelta difficile", ha osservato Anastasia Amoroso, Chief Investment Strategist di iCapital. Prima dicevano: "Cercheremo di avere un atterraggio morbido e di far scendere l'inflazione". Ora potrebbero dover fare una scelta. O un atterraggio morbido o un calo dell'inflazione. In altre parole, potrebbero dover organizzare un maggiore giro di vite sulla crescita economica per far scendere l'inflazione".

A seguire: Giovedì i tori hanno difeso nuovamente l'importante livello di supporto dell'S&P a 3.900, ma una chiusura al di sotto di questo livello oggi potrebbe aprire le porte a ulteriori ribassi, soprattutto nella tradizionalmente debole seconda metà di settembre.

Tutti i nostri lettori sanno che, alla fine della seduta di ieri, venerdì, l’indice della Borsa di New York ha poi chiuso SOTTO quel livello di 3900 punti. Anche se, deve essere detto, POCO sotto i 3900 punti.

Un calo delle Borse che è spiegato anche a causa dei dati che sono stati comunicati al mercato dalla Società Fed Ex, di cui sicuramente siete già informati.

La questione rimane quindi da risolvere, e tutti lo vedremo già dalla seduta del lunedì 19 settembre. Di questa questione, in questo Blog, Recce’d ha scritto fornendo qualificate analisi sia sette giorni fa, sia quattordici giorni fa, sia trenta giorni fa. Anticipando ai propri lettori questi tipo di alti-e-bassi.

Resta, guardando oltre gli alti-e-bassi, un fatto: la caduta degli indici, alla Borsa USA, in data 13 settembre 2022 è stata la più ampia (in una sola seduta) dai tempi del COVID (immagine che segue).

Un segnale: su questo, non ci sono dubbi.

Vogliamo ragionare, in questo Post, sulla strategia di gestione e sui portafogli modello: come si interpretano, nell’ambito di una corretta strategia di gestione del portafoglio titoli, questi segnali che arrivano dai mercati finanziari?

E’ opportuno rivedere le proprie previsioni? Le proprie aspettative dal portafoglio titoli?

Vanno rettificate le stime, le previsioni di rendimento dei singoli asset presenti nel portafoglio?

Oppure: dobbiamo modificare le stime dei rischi che accompagnano gli asset che abbiamo oggi nei nostri portafogli modello?

E che cosa è cambiato, per gli asset finanziari che oggi NON si trovano nel portafoglio, ma che stiamo monitorando per un futuro inserimento?


Ovviamente, Recce’d nel Post che state leggendo non potrà fornire una risposta nel dettaglio: i metodi e la strategia di gestione sono proprietari ed esclusivi.

Allo stesso tempo, e come sempre è stato, leggere questo Post vi sarà utile: Recce’d, come sempre, fornirà elementi concreti, che potranno immediatamente aiutarvi, sia nelle vostre analisi, sia nelle vostre valutazioni, sia infine nelle vostre scelte di investimento che traducono in pratica la vostra strategia di investimento.

Nell’immagine qui sopra, la presentazione di un articolo del Financial Times mette alla vostra attenzione tre diversi elementi, e precisamente

  1. l’instabilità

  2. gli errori dei decisori della politica (economica e anche non economica)

  3. la situazione di forte stress sui mercati finanziari

per arrivare a quel conclusione? Che “per i mercati e le economie si profila un periodo di instabilità” e che “ci troveremo tutti come su un ottovolante”.

Vi facciamo notare che il Financial Times qui scrive che il periodo di instabilità, per le economie e per i mercati, NON è quello appena passato, ma è quello che sta arrivando.

E su questo, oggi ci sono davvero pochi dubbi.

Voi lettori, come vi state preparando?

E come state preparando il portafoglio di investimenti finanziari, a questa sfida che ci attende, e che è la sfida più difficile degli ultimi 50 anni, per tutti gli investitori'?

Sia chiaro: non c’è solo il lato negativo.

E’ vero che sono aumentati, a dismisura, i rischi (che molti di voi oggi neppure riescono ad immaginare). Ma sono aumentati, a dismisura anche i potenziali guadagni per chi investe sugli asset finanziari.

Questa, è la buona notizia: sono queste, le buone notizie che, quasi ogni giorno, ci vengono portate dai dati e dalle nostre analisi successive.

A seconda della strategia di portafoglio che avete scelto, a seconda dello scenario sulla base del quale avete costruito il vostro portafoglio di asset finanziari, a seconda delle stime di rendimenti e di rischio sulla base delle quali avete fondato le vostre scelte di investimento, un certo particolare dato può essere letto come una notizia “buona” oppure come “cattiva” notizia.

Un esempio: avete basato le vostre scelte sulla “speranza” (che NON è una strategia), se siete andati dietro ai suggerimenti della Rete di promotori o della Banca, se avete abboccato alle (solite) esche, quelle di Goldman Sachs, di UBS, di BNP Paribas, e di JP Morgan (nomi fatti al solo scopo di esemplificare, perché poi tutte le banche di investimento ripetono in coro sempre le medesime storielle inventate)? Allora in quel caso per voi lo scorso martedì 13 è stato un “martedì nero”.

Per tutti gli altri, per tutti quelli che si erano già chiariti che il “pivot” non è mai esistito, per tutti quelli che avevano già concluso che quella del “soft landing” era l’ennesima favoletta slegata dalla realtà, martedì 13 settembre 2022 è stata una giornata luminosa, e il valore dei loro asset finanziari è salito.

Non esistono notizie che siano per tutti “cattive”: esistono invece investitori “cattivi”, analisi “cattive”, suggerimenti “cattivi” e consulenti “cattivi”, perché agiscono NON nell’interesse del Cliente bensì per massimizzare i guadagno delle loro Reti.

Tutto dipende da voi: da chi scegliete e da come siete posizionati.

Veniamo alla pratica delle scelte di investimento.

Se in questo preciso momento desiderate mettere voi stessi, ed il vostro portafoglio, in “favore di vento”, oggi diventa prima di tutto capire “da quale parte spinge il vento”. per fare questo, dovete oggi stesso realizzare quale è la realtà intorno a voi, sui mercati finanziari ma soprattutto FUORI dai mercati finanziari.

A questo scopo, vi potrà essere utile rileggere almeno alcuni dei Post che Recce’d ha pubblicato nel corso degli ultimi 24 mesi: Post che, anche se letti a posteriori, vi saranno utilissimi, per comprendere perché ci ritroviamo proprio in questo punto, nel settembre 2022, e quali sono le cause che hanno prodotto la situazione attuale.

Come diceva già il brano da noi selezionato, e riprodotto più in alto, oggi la situazione non è (non è mai stata) quella di un “soft landing che accompagna il calo dell’inflazione”. Le due cose sono tra di loro in alternativa, ed oggi (con grande ritardo) lo hanno compreso persino le Banche Centrali.

Nell’immagine che segue Mohamed El Erian dice che:

  1. il futuro oggi preoccupa, ma la via di uscita non è quella di “lasciare correre l’inflazione”, scelta che causerebbe molti danni per molte aziende e famiglie

  2. ma la seconda e la terza via di uscita sicuramente anche loro provocherebbero danni ingenti

  3. i danno che oggi DEVONO essere presi in esame PRIMA di ogni altro sono quelli al tessuto SOCIALE e NON quelli ai mercati finanziari; è DOVEROSO proteggere le fasce più deboli della Società, se si intende evitare un disastro peggiore di quello che già hanno fatto

Sono moltissimi gli investitori, in tutto il Mondo, che proprio NON VOGLIONO accettare questa verità: ma verranno COSTRETTI ad accettarla.

Sono moltissimi oggi, quegli investitori che preferiscono chiudere gli occhi, e continuare a SOGNARE: disperatamente, voglio che la FESTA continui.

Quando si sveglieranno si renderanno conto che NON c’è mai stata alcuna festa.

Spostiamo un po’ il discorso: avviciniamoci al piano della strategia di portafoglio e delle scelte di investimento.

Risulta del tutto evidente, anche a chi è meno attento e non segue ogni giorno gli alti-e-bassi dei mercati finanziari, che oggi le Borse sono totalmente allo sbando: salgono e scendono, ma senza alcuna ragione. Si sprecano parole e commenti, che tirano in ballo opzioni call, opzioni put, Delta e Gamma, posizioni SHORT e LONG dei gestori dei Fondi.

Si tratta di parole senza la minima rilevanza, nell’ambito di una strategia di investimento: è il classico cla-bla degli operatori di mercati, che si moltiplica ogni volta che gli operatori di mercato sono nel PANICO.

Come sono da mesi a questa parte.

La prossima mossa degli indici di Borsa arriverà quando verrà IMPOSTA da altri segmenti del mercato finanziario internazionale. Come, ad esempio, quel segmento che noi abbiamo messo in evidenza con l’immagine precedente.

Dai diversi segmenti di mercato, però, arrivano segnali che poi debbono essere interpretati: la gestione dei portafogli modello, come pure quella dei portafogli di investimento dei lettori del sito, richiede di prendere tutti questi segnali, sistemarli ed analizzarli, e grazie a questi segnali costruire poi un quadro coerente e futuribile.

Ed eccoci con il nostro (solito) contributo concreto alla gestione del vostro portafoglio.

Vi interesse rendervi conto (finalmente) di dove vi trovate oggi e di cosa sta accadendo intorno a voi?

Siete interessati a capire quali sono i rendimenti potenziali dei diversi asset finanziari, da qui a fine 2022? E poi nel 2023?

Volete stimare nel modo più corretto i rischi di ribasso impliciti in ognuno degli asset finanziari che avete in portafoglio?

Vi interessa, di disporre finalmente di avere una strategia di investimento dotata di basi solide, e che vi porta a fare scelte consapevoli e produttive?

Oppure preferite state lì fermi, a prendere ceffoni come quelli dello scorso martedì 13 settembre?

Ecco la buona notizia: non è difficile.

Vi sarà sufficiente leggere, e rileggere, le parole che trovate nell’immagine precedente, nel riquadro rosso.

Che sono scritte in modo chiaro e sintetico: parole che, nella sostanza, ripetono ciò che Recce’d ha scritto (in modo sicuramente MENO efficace ed elegante e sintetico) per tutti gli ultimi 24 mesi.

Per rendere massima la concretezza dell’aiuto che Recce’d oggi regala a tutti gli investitori, noi abbiamo investito altro tempo per tradurre l’intero articolo dal quale quella frase è tratta.

Lo potete leggere qui di seguito: come vedete, anche questo articolo annuncia le “buone notizie” di cui Recce’d vi aveva parlato già in agosto.

Leggiamo dall’articolo: “Le buone notizie risiedono nella duplice prospettiva che le economie si lascino alle spalle un lungo periodo di inefficiente allocazione delle risorse e che venga restituito valore ai mercati pesantemente distorti da un intervento troppo prolungato delle banche centrali.“. Oggi, nel settembre 2022, lo scrive (addirittura) il Financial Times. che certamente non è un “contrarian”. Come cambiano velocemente, le cose del Mondo!

Quante opportunità vi siete persi per strada, scegliendo di non seguire i nostri indirizzi, due anni fa? Senza aspettare di leggerlo sul Financial Times?

Per completare il nostro supporto alla gestione di portafoglio, noi oggi dobbiamo richiamare anche il tema che Recce’d ha già messo in evidenza in più occasioni precedenti: e precisamente il tema del “cambiamento di regime”. Tutte le scelte vanno effettuate avendo bene a mente che siamo in una fase di passaggio, fuori dalla Vecchia Era ed verso una Nuova Era, come dice ad esempio l’immagine di Bloomberg che trovate qui sotto.

Non solo: per fornirvi un aiuto completo a pratico, necessariamente dobbiamo richiamare un terzo tema, che viene anche lui citato dall’articolo che leggerete più sotto: si tratta di uno dei dei temi sui quali è fondata la nostra strategia di gestione del portafogli modello.

Nell’articolo infatti si scrive dello “scontro tra il recente eccesso di ottimismo dei mercati e la realtà economica e politica”. Di questo, noi vi abbiamo scritto già due anni fa, nel 2020, e poi nel 2021 e nel 2022. Oggi, ci siamo.

Chiudiamo quindi il nostro Post parlando di BUONE NOTIZIE: ve li ricordate, i nostri numerosi interventi sul tema della “riconciliazione” tra mercati finanziari e realtà? Bene, amici lettori: forse nessuno vi aveva ancora informato, ma quel processo è avviato, è già in movimento. E questa è la più buona delle notizie, per tutti noi investitori e anche per le future generazioni.

Il sistema ha reagito: adesso ha reagito e si oppone ad insensate politiche che creano instabilità (e spazzerà via certi … detriti del passato).

Sicuramente, ci saranno nel prossimo futuro di tutti noi passaggi difficili, emozionanti, momenti di apprensione e forse dolorosi. E per qualcuno tra gli investitori, anche danni importanti.

Ma chi si è reso conto di dove stiamo oggi, e perché ci stiamo, potrà ricavare importanti guadagni dai propri investimenti, contribuendo attivamente in questo modo alla indispensabile riconciliazione di cui Recce’d da anni vi scrive e vi parla.

Vi lasciamo adesso alla lettura delle tante BUONE NOTIZIE di questo settembre 2022.

Lo sbalorditivo cambiamento dell'umore e dei prezzi del mercato nell'ultima settimana testimonia l'instabilità di fondo dell'attuale contesto per i responsabili politici e gli investitori. Un'instabilità che si intensificherà nei prossimi mesi.

Il catalizzatore di quella che molti hanno definito la "carneficina dei mercati" di martedì - perdite dal 3 al 5% in un solo giorno nei principali indici azionari statunitensi - è stato, ovviamente, un pessimo rapporto sull'inflazione. I dati di agosto degli Stati Uniti sono stati deludenti sotto molti punti di vista, tra cui, soprattutto, l'aumento su base mensile e l'ampliamento dei fattori che determinano l'inflazione di fondo.

A giudicare dalla drammatica impennata dei rendimenti dei titoli di Stato a 2 anni e dai movimenti in altri settori dei Treasury, i mercati si sono ritrovati a cercare di prezzare un momento di "HFL", ossia tassi più alti, più rapidi e più lunghi.

Questa volta, il ritardo con cui gli investitori hanno accettato un'inversione più rapida dell'approccio altamente favorevole ai mercati da parte delle banche centrali ha avuto poco a che fare con la precedente inclinazione dei responsabili delle politiche a indebolire il messaggio politico anti-inflazione. Questa tendenza aveva in precedenza contribuito a mantenere viva la speranza di un atterraggio morbido immacolato e di un rapido allontanamento da un regime di liquidità restrittivo.

Ma dal discorso di fine agosto a Jackson Hole del presidente della Fed Jay Powell, i funzionari della banca centrale statunitense sono stati insolitamente coerenti nell'affermare il loro impegno incondizionato a combattere un'inflazione inaccettabilmente alta, nonché nel trasmettere le implicazioni politiche.

Per i responsabili delle politiche e per gli investitori, nei prossimi mesi ci saranno altre realtà da digerire.

In primo luogo, la fragilità della crescita globale sta aumentando. L'Europa deve ancora integrare la protezione delle famiglie dai prezzi elevati, dettata da ragioni fiscali, con un approccio ordinato all'allocazione dell'energia che riduca al minimo i danni strutturali immediati e a lungo termine per l'economia.

La Cina deve ancora trovare una via d'uscita politicamente accettabile dalla trappola di Covid "vite contro mezzi di sussistenza" che, senza progressi nella vaccinazione efficace a livello nazionale, mina il contributo del Paese alla domanda e all'offerta nell'economia globale. Persino gli Stati Uniti, la più forte delle economie di importanza sistemica, si trovano ad affrontare venti interni di crescita. E tutto questo in un momento in cui le pressioni inflazionistiche, e la distruzione della domanda che ne consegue, si dissolveranno solo lentamente.

Con l'evolversi di questa situazione, le incoerenze del mercato diventeranno più difficili da sostenere. Con l'aumento dei rendimenti a breve termine, il vantaggio TINA (There Is No Alternative) che le azioni hanno posseduto a lungo viene eroso. Le obbligazioni a lunga scadenza offrono ora una migliore protezione contro un forte rallentamento globale e uno stress del sistema finanziario. Inoltre, i rischi economici e finanziari di un dollaro così forte, sia a livello nazionale che, soprattutto, internazionale, sono più difficili da evitare.

Non c'è bisogno di dire che questo non è un buon ambiente per le banche centrali per giocare a rimpiattino. Il rischio di un ennesimo errore politico, già scomodamente alto, sta aumentando.

Visti i numeri dell'inflazione, la Fed non ha altra scelta se non quella di anticipare la risposta politica, prevedendo un terzo rialzo consecutivo di 0,75 punti percentuali, senza precedenti, la prossima settimana. Ciò si accompagnerà a un'accelerazione del ritmo di riduzione del bilancio da parte della Fed e, sospetto, a una revisione al rialzo delle previsioni per il picco di questo ciclo dei tassi d'interesse.

Nel frattempo, la Banca Centrale Europea deve incorporare le implicazioni dei notevoli sforzi di politica fiscale per compensare l'impatto della crisi energetica sulle famiglie e sulle imprese.

La naturale inclinazione ad ammorbidire l'orientamento della politica monetaria di fronte alla fragilità della crescita globale e alla preoccupante instabilità dei mercati finanziari si scontra con la realtà di un'inflazione persistentemente elevata e con l'urgente necessità di ripristinare la credibilità della politica. In effetti, l'esitazione della banca centrale non farebbe altro che aggravare la portata e la complessità delle sfide economiche e politiche del 2023.

Le turbolenze di mercato di questa settimana non riguardano solo lo scontro tra il recente eccesso di ottimismo dei mercati e la realtà economica e politica. Si tratta anche di un riflesso del fatto che gli investitori stanno meglio affrontando la complessa incertezza che si pone di fronte sia ai responsabili politici sia al loro stesso approccio all'asset allocation.

Le buone notizie risiedono nella duplice prospettiva che le economie si lascino alle spalle un lungo periodo di inefficiente allocazione delle risorse e che venga restituito valore ai mercati pesantemente distorti da un intervento troppo prolungato delle banche centrali. Affinché tali prospettive si realizzino, le economie e i mercati devono ancora affrontare la maggiore possibilità di errori politici, lo stress del mercato e le trappole comportamentali che tipicamente accompagnano le oscillazioni del sentiment degli investitori.

Mercati oggiValter Buffo