Le impressioni di settembre ed i portafogli modello (parte 1)

 

E’ arrivato settembre: mese, storicamente, molto significativo per i mercati finanziari, in tutte le annate passate.

Nelle prime due sedute, non sono mancate le emozioni, le reazioni, i movimenti.

Recce’d attribuisce, da sempre, poca rilevanza alle reazioni dei mercati finanziari di brevissimo termine: e vi abbiamo dimostrato, in decide e decine di occasioni, che dalle reazioni immediate si ricavano indicazioni di mercato SBAGLIATE.

Attenzione però: perché SBAGLIATE non equivale ad INUTILI. Questa è la ragione per la quale noi di Recce’d siamo sempre attentissimi ai movimenti di breve termine in tutti i comparti dei mercati finanziari.

Ed è sempre questa la ragione per la quale noi da sempre riteniamo indispensabile una informazione QUOTIDIANA dell’investitore, andando decisamente CONTRO la tradizione delle Reti di promotori finanziari pagati a retrocessione, Reti che da sempre raccontano agli investitori che “è sufficiente dare al portafoglio titoli uno sguardo ogni due, tre, magari anche sei mesi … perché tanto, che cosa vuoi che succeda?”.

Si tratta di una pratica commerciale, spregiudicata e anche dannosa, ma molto molto comoda. Una pratica commerciale, nulla a che vedere con ciò che serve all’investitore finale.

La realtà però, si evolve ogni giorno: e i mercati finanziari, tutti i comparti del mercato finanziario internazionale, riflettono sempre e soltanto la realtà. A volte facendo lunghi giri, ed escursioni molto ampie, ma poi è sempre alla realtà che si ritorna, è sempre la realtà che domina.

Come ha insegnato, proprio nelle ultime settimane, la (triste e meschina) storiella del “pivot”.

La gestione dei portafogli modello di Recce’d, così come la gestione le vostro stesso portafoglio di investimenti finanziari, necessita di una quotidiana attenzione: come noi in Recce’d facciamo, anche voi avete necessità di rivedere, raffinare e limare, ogni giorno, sia il RENDIMENTO atteso da ogni asset finanziario, sia il RISCHIO che quel singolo asset presenta.

E questo deve essere fatto con metodo, e qualità di analisi, ed in modo sistematico.

Sia per ciò che riguarda gli asset finanziari che già oggi sono presenti nel vostro portafoglio di investimenti. Sia per tutti quegli asset che, domani, dopodomani, tra un mese oppure tre mesi, potrebbero entrarci.

Di questo noi scriviamo nella pagina del sito che è dedicata a metodi, strategie e strumenti: la pagina che noi abbiamo chiamato SCELTE DI PORTAFOGLIO ispirandoci alla “portfolio choice” del Nobel Robert Merton (poi sviluppata nel corso di 50 anni).

Dopo una pausa estiva, riprenderemo a giorni la pubblicazione sistematica di contributi nella pagina SCELTE DI PORTAFOGLIO.

Ritorniamo però in questo Post a settembre, ed in particolare al settembre 2022.

Come abbiamo appena scritto, il mese di settembre 2022 è iniziato … con i botti, sul mercato finanziario internazionale.

In particolare, venerdì 2 settembre è arrivata sulle scrivanie degli operatori la notizia della più forte iniziativa (fino ad ora) presa dai Governi dell’Occidente per intervenire sul prezzo delle materie prime energetiche e dell’energia in generale.

Nientemeno che il G7 annuncia un accordo per mettere un “price cap”, ovvero un tetto, sul prezzo del petrolio che viene acquistato dalla Russia.

Non entreremo qui nei dettagli: la notizia merita una analisi approfondita, che consegneremo al nostro quotidiano bollettino The Morning Brief, per l’intera prossima settimana.

Nella medesima giornata, poi, sulle scrivanie degli operatori finanziari arriva una seconda notizia “pesante”: il dato dagli Stati Uniti per nuovi occupati, per il tasso di disoccupazione, per il tasso di incremento delle retribuzioni (insieme con le revisioni dei dati dei mesi precedenti)

Un dato che Recce’d ha immediatamente commentato, con tre nuovi tweet, nella pagina del sito che si chiama Twit-Twoo.

Il nostro commento rifletteva, almeno in parte, quello che, a caldo, è stato scritto ad esempio dal Financial Times.

Nell’immediato, questi dati e queste notizie hanno prodotto un cambiamento di “umore” tra gli operatori. La cosa funziona, più o meno, nel modo che adesso spieghiamo:

se c’era paura prima del dato, ma nell’immediato nessuno vende,

allora è il momento di comperare,

o meglio di chiudere gli SHORT.

Questa è la ragione per la quale, tre ore dopo che il dato è stato pubblicato, alla chiusura delle Borse in Europa, si vedevano rialzi del 3% (Germania e Italia), come vedete sotto nell’immagine.

Nella parte alta dell’immagine qui sopra (delle 17:30 del venerdì 2 settembre) leggete: “il dato sugli occupati USA è una storia da Riccioli d’Oro”, ovvero una storia da favola. La nuova occupazione infatti rallenta, ma non troppo, solo quel tanto che è sufficiente dal fare calare l’inflazione, senza il bisogno di alzare il costo del denaro.

Questa è (per ammissione stessa di chi la racconta) una favola. La favola di Riccioli d’Oro, ovvero Goldilocks.

Una favola, vuota di senso, e staccata dalla realtà.

E infatti, dopo, tutti partono felici per il weekend.

In particolare, negli Stati Uniti, dove il weekend è un weekend lungo, a causa del Labor Day. Tre giorni spensierati.

Ma poi succede che …

Purtroppo, Riccioli d’Oro non lo sapeva: non sapeva del weekend, e non era stata informata della Festività di Labor Day. Forse, per questa ragione, forse perché nessuno glielo ha detto, Riccioli d’Oro ha deciso di lasciare la Festa in anticipo.

Quando tutti erano già usciti per il lungo weekend.

Fino a pochi minuti prima, tutto appariva chiaro:

  • il dato NFP è così,

  • le conseguenze sono cosà,

  • quindi poi succederà questo,

  • e quindi poi tutto sale.

Tutto molto chiaro, e tutto molto semplice: stavolta ho capito! Il risultato è sicuro, e posso sorridere.

Pochi minuti dopo, non c’è più nulla di chiaro. E allora il sorriso scompare, e traspare l’incertezza. E per qualcuno la paura.

Ne rimane uno solo, di sorriso (lo vedete qui sopra): quello del Capo della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, che solo quattro giorni prima si era detto “felice” del ribasso delle Borse, come potete leggere qui sotto..

Insomma, la favola è finita prima ancora di iniziare, Goldilocks è ritornata sulla sua nuvoletta, mentre nel mondo degli umani la realtà anche questa volta ha prevalso.

Le persone di buon senso, quelle abituate a cercare una spiegazione, quelle che si affidano al ragionamento, sono state tutte spiazzate: come è possibile spiegare un cambiamento di “umore” così profondo in un tempo così breve, ed in assenza di nuove sconvolgenti notizie?

Andando a guardare bene, però, forse una notizia è arrivata, nel tardo pomeriggio europeo.

Oppure, anziché di una notizia “nuova”, se si fosse trattato di un commento?

Ad esempio, al Wall Street Journal, dicono sui mercati finanziari, c’è un giornalista che raccoglie "voci” direttamente dall’interno della Federal Reserve. Si chiama Nick Timiraos.

Il suo commento, poche ore dopo il dato, ripete in sostanza ciò che Recce’d (nel suo piccolo) aveva anticipato qualche ora prima alla pagina Twit-Twoo. Lo abbiamo tradotto per voi lettori e lo riportiamo qui sotto: la lettura è utile, perché vi anticipa i temi dei quali parleremo e leggeremo ogni giorno la settimana prossima.

Gli ultimi forti dati sull'occupazione mantengono la Federal Reserve sulla buona strada per aumentare i tassi di interesse di 0,5 o 0,75 punti percentuali durante la riunione di fine mese per combattere l'alta inflazione.

I datori di lavoro hanno aggiunto 315.000 posti di lavoro in agosto e hanno aggiunto una media mensile di 381.000 posizioni negli ultimi sei mesi, ha dichiarato venerdì il Dipartimento del Lavoro. Il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,2 punti percentuali, raggiungendo il 3,7%, perché ad agosto più americani hanno cercato lavoro rispetto a luglio.

La crescita mensile dei salari è diminuita il mese scorso, raggiungendo il ritmo più lento degli ultimi sei mesi. La retribuzione oraria media dei lavoratori del settore privato è aumentata dello 0,3%, o un tasso annualizzato del 3,8%, ad agosto rispetto a luglio e del 5,2% rispetto a un anno prima.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro - la percentuale di adulti che hanno o cercano un lavoro - è aumentato ad agosto e un ritmo più moderato di crescita dei salari potrebbe smorzare i timori di un surriscaldamento del mercato del lavoro che spinge al rialzo i prezzi. Tuttavia, i dati precedenti sul mercato del lavoro, tra cui un rapporto molto seguito sulla crescita dei salari nel secondo trimestre, hanno mostrato che i salari continuano ad aumentare ad un ritmo sostenuto che richiede un rallentamento più brusco per ridurre l'inflazione all'obiettivo del 2% della Fed.

Il rapporto di venerdì non cambierà in modo significativo l'opinione dei funzionari della Fed sull'entità dell'aumento del tasso sui fed-funds nella riunione politica del 20-21 settembre. Alcuni di loro hanno indicato che preferirebbero un aumento di 0,5 punti percentuali, anche se hanno lasciato aperta la porta a un aumento di 0,75 punti. Almeno un funzionario, il presidente della Fed di St. Louis James Bullard, ha dichiarato che sarebbe favorevole a un terzo aumento consecutivo dei tassi di 0,75 punti.

Il rapporto sull'inflazione di agosto, previsto per il 13 settembre, insieme ad altri dati sulla spesa e sull'attività economica, potrebbe influenzare ulteriormente il dibattito sull'entità del rialzo dei tassi previsto per la fine del mese. I funzionari hanno dichiarato di voler vedere le prove che le pressioni sui prezzi e la crescita economica si stanno raffreddando prima di rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi, ma hanno anche segnalato che stanno prestando attenzione a come i precedenti aumenti di quest'anno stanno influenzando l'economia.

La Fed ha aumentato i tassi quattro volte quest'anno, il ritmo più veloce dai primi anni '90, quando ha iniziato a utilizzare il tasso sui fed-funds come strumento principale. A luglio i funzionari hanno aumentato il tasso di 0,75 punti percentuali, portandolo a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%.

La decisione sull'entità del rialzo dei tassi di questo mese dipenderà probabilmente dalla rapidità con cui il presidente della Fed Jerome Powell intende portare i tassi ad un livello tale da rallentare ulteriormente l'attività economica.

Uno dei principali luogotenenti di Powell, il presidente della Fed di New York John Williams, ha dichiarato martedì in un'intervista che il rallentamento dell'inflazione richiederà probabilmente un aumento del tasso sui fed-funds al di sopra del 3,5% e il suo mantenimento fino al prossimo anno.

"Abbiamo sempre l'opportunità, nella riunione successiva, di aggiustare anche le azioni politiche", ha detto Williams. "Quindi non è che si prende una decisione una volta per tutte, ma si pensa davvero al percorso della politica".

In un discorso tenuto la scorsa settimana, Powell ha sottolineato la volontà della banca centrale di ridurre l'inflazione, anche a costo di indebolire il mercato del lavoro, e ha affermato che la prossima decisione sui tassi "dipenderà dalla totalità dei dati in arrivo e dall'evoluzione delle prospettive".

Powell parlerà delle prospettive economiche nel corso di una discussione moderata giovedì presso il Cato Institute, un think tank di Washington. La vicepresidente della Fed Lael Brainard interverrà mercoledì a una conferenza bancaria a New York. Entrambi gli interventi precedono di qualche giorno il tradizionale periodo di silenzio che precede la riunione politica della Fed.

Dopo la pubblicazione del rapporto sull'occupazione di venerdì, gli operatori dei mercati dei futures sui tassi d'interesse hanno continuato a ritenere che le probabilità che la Fed aumenti i tassi di 0,75 punti percentuali siano più che pari. Le probabilità implicite nel mercato di un aumento dei tassi di 0,75 punti percentuali si sono attestate a circa due su tre subito dopo il rapporto, in calo rispetto a tre su quattro di giovedì.

Vorremmo che il lettore considerasse questo nostro Post del 3 settembre 2022 come una (ci auguriamo divertente) escursione nel mondo della gestione di portafoglio, che nel caso di Recce’d si traduce nella produzione e gestione di portafogli modello. Una piccola, modesta lezione pratica di gestione del portafoglio.

Che cosa bisogna fare, nel proprio portafoglio di investimenti, in una seduta come quella di venerdì 2 settembre? E soprattutto: che cosa NON bisogna fare?

Seguire gli eventi, interpretarli nel modo corretto, rimanere lucidi, rivalutare tutti i propri asset, e vedere se il rendimento ed il rischio sono cambiati in una misura tale, da giustificare nuove operazioni in vendita oppure in acquisto.

Quando prendete in mano la vostra situazione, e leggete i dati ed il contenuto del vostro portafoglio di investimenti finanziari, non potete sottrarvi ad osservazione come quelle che avete letto in questo Post. Nel caso di questo Post, riguardano soltanto una giornata di mercato, ma voi lettori fareste bene a domandarvi chi farà per voi questo lavoro lunedì, e poi martedì, e poi mercoledì.

Un esempio concreto? Ve lo offre il grafico che chiude il Post.

Sicuramente, tutti voi siete investiti anche in obbligazioni: e vi è quindi necessario comprendere per quali motivazioni, in risposta a quali eventi, reagendo a quali fattori il rendimento del Titolo di Stato USA a 10 anni, venerdì 2 settembre, è prima sceso, poi risalito, e poi sceso di nuovo.

Isteria? Follia? Movimenti casuali? Oppure ci sono indicazioni utili in questi movimenti? Indicazioni utili per le prossime operazioni?

Fermatevi a riflettere. Voi lo sapete, oppure non lo sapete, perché i vostri soldi vanno su e giù e poi su e poi giù? O preferite chiudere gli occhi e pregare?

Forse, noi di Recce’d spiegheremo il grafico lunedì, oppure martedì, nella pagina TWIT-TWOO: nel frattempo … perché non chiedete al private banker che di mestiere fa il promotore, e si mette in tasca le retrocessione che ricava dagli acquisti che voi fate con i vostri soldi risparmiati?

Valter Buffo