Capire perché Draghi se l'è cavata al meglio che era possibile (parte 2)
Da domani, sui mercati, nessuno si ricorderà più di Draghi e delle mosse di tre giorni fa, giovedì 10 marzo: da domani c'è la Fed, che pesa 10, 100, 1000 volte di più sui movimenti dei prezzi sui mercati finanziari. La BCE resta solo uno side show.
Perché allora ci torniamo, tre giorni dopo? Perché vogliamo mettervi in evidenza quello che, da molti mesi e forse anni, è un tema strisciante: avete letto, in numerosi Post di questo Blog, del nuovo central banking dopo il 2015 e delle ragioni per le quali le politiche "non convenzionali" hanno fallito (lo scrivevamo già nel 2013, ai tempi del pericolosissimo QE3 di Bernanke, per quelli che ci seguono da allora). Cambiamenti non reversibili, d'accordo: e tuttavia, va riconosciuto che le Banche Centrali dispongono ancora di una "arma finale", che non possiamo escludere venga tirata fuori dall'arsenale in presenza di condizioni estreme.
Ne ha scritto, ad esempio, JP Morgan venerdì 11 marzo:
To the extent this week’s ECB decision marks a shift towards private sector asset purchases, the ammunition the ECB has expands hugely. Assuming the ECB will be willing to navigate eventually into other private sector asset classes,the asset universe for QE purchases could expand to include uncovered bank bonds, bank loans and equities.
In effetti, il "delirio di onnipotenza" che abbiamo riscontrato nelle parole di alcuni banchieri centrali, negli ultimi cinque anni, ci suggerisce di non escludere che qualche alto funzionario statale, a fronte di fasi estreme di volatilità e panico, decida di "nazionalizzare tutto": in fondo, la logica resterebbe la stessa degli anni 2013-2014, ovvero quella di "comprimere la volatilità attraverso una distorsione massiccia dei mercati finanziari".
Si tratterebbe, ovviamente, di un evento tragico per ognuno di noi: investitori, consumatori e cittadini. E tuttavia, noi in Recce'd, che prendiamo in considerazione ogni possibile scenario per il nostro lavoro di simulazione, non possiamo più, oggi, attribuire a questa eventualità una percentuale pari a zero.