Diciamolo: i lettori di Recce’d sono fortunati.
Hanno la fortuna di leggere, seguendo il nostro Blog, informazioni utili, ed anzi essenziali, nell’attività di investimento, con mesi di anticipo sulla stampa specializzata, con mesi di anticipo sulle pubblicazioni delle grandi banche internazionali, e persino con largo anticipo sulle analisi delle Banche Centrali, Banche Centrali. Proprio quelle Banche Centrali che secondo il parere di alcuni, sarebbero “onnipotenti” e capaci di “guidare” i mercati finanziari e le economie.
Peccato che le Banche Centrali spesso (anche di recente) ci hanno fatto vedere di non essere in grado di anticipare ciò che succede nella realtà: ed è ormai documentato che chi segue il lavoro di Recce’d cade in errore con una frequenza minore, rispetto a quello che accade agli investitori che si affidano alle Banche Centrali.
Già: voi siete fortunati a seguire questo Blog. Chi altri sei mesi fa, insisteva sul fatto che il solo fattore da seguire, il solo fattore da valutare con attenzione, il solo fattore di cui tenere conto fossero le Banche Centrali? Ricordate? Ad inizio anno il 99% dei consulenti, dei private bankers e dei wealth managers si concentrava unicamente sul tema “riaperture”, “vaccino”, “reflazione” e “boom economico”. Il futuro dei mercati e delle economie era presentato a tutti come un futuro privo di incertezza, ed ormai determinato.
La Federal Reserve? Sei mesi fa, la Federal Reserve, come la BCE, contava poco o nulla, per questo 99% di soggetti. Le Banche Centrali restavano sullo sfondo, con il costo del denaro a zero per anni. Comprimari, nel grande spettacolo del boom economico.
In questo modo, molti tra di voi lettori sono stati indotti ad investire in azioni, su Fondi Azionari, sulle Unit Linked (costosissime, una follia) azionarie. Perché bisognava cogliere l’attimo delle riaperture, del vaccino della reflazione, del boom economico.
Domanda: perché allora dopo pochi mesi, a metà giugno, voi, i vostri amici delle chat, quelli dei social media, e poi il TG Economia e PLUS del Sole 24 Ore, e poi CNBC, parlano solo ed unicamente di Federal Reserve? Perché adesso passate ore e giornate intere ad aspettare “quello che dirà Powell”?
Perché a metà giugno tutto sembra di nuovo appeso ad un filo?
Che fine hanno fatto, a metà giugno, le “riaperture, “il vaccino”, ed il “boom economico”? Come è possibile che, in pieno boom economico, una parola sbagliata da Powell può mettere paura a tutti i mercati?
Come vi spiegate che per una intera settimana (la settimana che è appena conclusa) tutti gli alti dirigenti della Federal Reserve, anziché lavorare a quello che è il loro lavoro si sono impegnati ad occupare ogni più piccolo spazio di comunicazione, sulla stampa specializzata e non , americana e non? Hanno parlato tutti, ma proprio tutti tutti: per convincere il pubblico che “sì, vero, ci siamo sbagliati: l’inflazione 2021 non sarà più del 2%, ma sarà del 3%. E comunque, rimane “transitoria”. E comunque, noi abbiamo sbagliato quella previsione di marzo, ma adesso, questa volta, a giugno, non ci sbagliamo più, è impossibile. Perché noi sappiamo come vanno le cose e cosa succede nel futuro”.
Voi lettori non ve lo spiegate, ovviamente: un po’ perché siete rimasti ancora alla puntata precedente, un po’ perché non ci avete capito molto, ed anche per il fatto che una spiegazione non esiste.
Non ci sono spiegazioni razionali per questo autentico bombardamento mediatico. I signori della Federal Reserve sono stati colti di sorpresa ed in contropiede, sono andati in affanno, ed hanno paura. Paura di perdere il controllo, pura di non avere capito, paura di essere anche loro, come voi, rimasti indietro, alla puntata precedente.
Questo nostro nuovissimo Logform’d che cosa si propone? Si propone di aiutarvi, in questo momento di massima incertezza per i mercati finanziari.
Si propone di aiutarvi, come noi facciamo sempre, in modo molto concreto.
Aiutarvi a fare cosa:
a comprendere che un momento di grandissima tensione, e di evidente difficoltà, può diventare una grande opportunità per chi investe
a fare guadagni che poi non rischiano di essere spazzati via in un mese come nel marzo 2020, perché non sono legati al fatto che “tutti i mercati stanno salendo”, guadagni che dureranno nei prossimi uno-tre-cinque-dieci anni
a fare guadagni di una dimensione tale, che voi nella vostra vita di investitori non avete mai visto
Come si fa, ad aiutarvi a prendere la strada giusta ed ottenere questi risultati coi vostri investimenti?
Si fa così: riporteremo la vostra attenzione su ciò che per voi è davvero importante, su ciò che determinerà i risultati 2021 dei vostri investimenti. Nulla, di ciò che per voi è davvero importante, era presente nei racconti del vostro private banker o wealth manager sei mesi fa. Quelle, erano solo cose ridicole, tnto quanto voi stessi giudicate ridicoli gli spot che tutti vedete in TV sugli investimenti e su come si fa ad investire.
Non basta un attimo, per investire.
Non è molto semplice. Tutto il contrario, è difficilissimo guadagnare, ed è molto difficile anche soltanto non perdere in modo disastroso, in questo 2021.
Domandatevi che cosa succederà, sui mercati finanziari, adesso che per tutti è chiaro che il sogno non c’è più, che il sogno non esiste, e che di nuovo siamo tornati al 2019, quando l’intero destino dei vostri soldi era legato, come è oggi, a “quello che dice Powell”.
Per questa precisa ragione, voi investitori, se volete essere consapevoli di ciò che fate dovete approfondire ed analizzare, facendovi aiutare da qualcuno che non sia un venditore a retrocessioni (come tutti i wealth managers e i private bankers, inclusi quelli che a voi raccontano di “non prendere le retrocessioni” : le prende la Società, che poi a loro paga lo stipendio):
Dovete, come detto, approfondire ed analizzare, facendovi aiutare da figure professionali che non siano specializzate nelle tecniche di vendita: al vostro fianco dovete avere qualcuno che capisca di tecniche di gestione degli investimenti, di gestione del portafoglio. Si tratta di due figure professionali tra di loro diversissime.
Avete necessità di un supporto non solo analitico, ma pure quotidiano: non è sufficiente dare “un’occhiata ogni tanto” ai propri investimento, perché mai come nel 2021 tutti gli aggiustamenti saranno improvvisi (e fuori dal controllo delle Banche Centrali, così come è fuori dal loro controllo anche l’inflazione)..
A voi serve un supporto quotidiano, analitico e finalizzato a gestire i vostri portafogli, e non invece finalizzato a prendere dalle vostre tasche le commissioni che vengono retrocesse dalle polizze Unit Linked oppure dai Fondi Comuni.
Nel Longform’d di oggi, Recce’d vi chiarisce come sta oggi la realtà, sia delle economie sia dei mercati finanziari. Come vedrete senza necessità di essere specializzati i materie economiche e finanziarie, la ragione per la quale (nuovamente) siamo e siete tutti appesi alle parole di Powell è molto semplice: nulla di ciò che vi era stato prospettato a inizio 2021 regge al confronto con la realtà a metà 2021.
Partiamo da ciò che ognuno di noi ha letto, ed ascoltato, più e più volte, nel primo semestre 2021, a proposito delle prospettive dei mercati finanziari e delle economie reali.
Il bombardamento mediatico di cui abbiamo scritto più sopra ha come scopo quello di convincere il pubblico di un’unica storia, perché si vorrebbe che tutti gli investitori del Mondo la “comperassero”, ovvero che investissero il loro denaro facendo affidamento su questa storia.
La storia che viene raccontata da tutte le Banche Centrali, e da tutti i Governi, oltre che ovviamente da tutte le banche di investimento, si sviluppa nel modo seguente:
le economie reali stanno tutte piuttosto bene, e qualcuna sta molto bene
le politiche avviate nel 2020, in risposta (oppure, con la scusa di) alla pandemia, sono politiche che funzionano
funzionano nel rilanciare la crescita del PIL, e risolvono i problemi di disoccupazione
non basta: la magia sta in questo, che non costano NULLA
nessuno paga per queste politiche di “sostegno”, “supporto”, “stimolo all’economia”
sono politiche basate sul fatto che gli Stati prendono a prestito molti soldi, ma (ed è qui la magia) gli Stati non pagano di più, avendo contratto maggiori debiti
e ancora non basta, perché tutta questa grandissima massa di “stimoli all’economia” non crea neppure inflazione, e se poi invece c’è l’inflazione, allora è un fatto passeggero
in sintesi: in 12 mesi, sono stati buttati sui mercati finanziari e sulle economia soldi per un equivalente di UN QUARTO del PIL annuale; ma non costa nulla a nessuno: sono soldi scesi dal cielo; tutto è tranquillo e non ci sono ostacoli all’orizzonte, e neppure in futuro ci saranno stress o tensioni; tutto è calmissimo.
Fate bene attenzione: questa è una storia, solo una storia che viene raccontata. Una delle tante storie possibili. Descrive un futuro di fantasia: quello che loro (quelli che la raccontano) vorrebbero che succedesse. Una speranza, null’altro.
Noi investitori, dopo che la abbiamo ascoltata, siamo chiamati a valutare: la storia è vera? La storia regge? Le cose funzionano così? Oppure no?
Con la nostra consueta franchezza, diremo che a nostro giudizio è necessario essere molto ingenui, oppure molto poco informati, per credere a una storia come questa.
Ma fino ad oggi, fino alla metà del 2021, tutti sui mercati finanziari sembra che ci abbiano creduto. Le “menti migliori del Pianeta”, si usa dire sui giornali, sono quelle che operano sui mercati. E non si sono rese conto? Come si spiega?
Molto facile da spiegare.
Nessuno ci crede, a quella storia in 8 punti: non i Governi, non le Banche Centrali, non le banche di investimento, e forse neppure il vostro abituale venditore di “prodotti finanziari”. Ma almeno per il momento conviene fare finta di crederci, e soprattutto non mettere in dubbio questa storia con l’investitore finale.
A chi conviene? Sicuramente conviene ai grandi intermediari, come le banche globali di investimento, che si sono assunte il ruolo di “predicatore”, di quello che “distribuisce il messaggio santo dei banchieri centrali”, perché quel messaggio a loro garantisce un aumento del flusso delle commissioni che i Clienti sono costretti a pagare.
Fare finta di crederci, poi, conviene alle stesse Banche Centrali, che (come già scritto nel Blog in numerose precedenti occasioni) sono “in un angolo” e non hanno più altre mosse da fare. Per Fed e BCE ormai è “o la va, o la spacca”: o fanno così, oppure … dichiarano fallimento.
Fare finta di crederci poi conviene moltissimo ai Governi in carica: che negli ultimi 12 mesi hanno approfittato, grazie al COVID-19, del beneficio di un contesto sociale che chiedeva: “fate tutto ciò che volete, ma fate in fretta”. E allora, avanti, liberi tutti: deficit, debito, denaro agli amici, tutto ciò che si vuole adesso si può fare.
L’esempio più clamoroso lo abbiamo proprio qui, in casa nostra, in Europa: dopo 30 anni, l’Europa ha emesso i cosiddetti Euro-bonds. Che per trent’anno sono stati negati, esclusi, dichiarai impossibili, “impraticabili” oppure “inaccettabili” dalla maggioranza sia dei politici sia dei commentatori. Ma nel 2020, si sono spezzate le catene. Va tutto bene, ma proprio tutto per tutti, pur di fare nuovo debito.
Esprimiamo qui un nostro primo commento a questo fatto, ed ai vari “Piani Biden” e “Piani Recovery”: peccato, non averci pensato prima, magari dieci anni fa. Se si poteva fare, di alzare il debito pubblico al 150% del PIL senza creare alcun danno ed alcuna conseguenza negativa, beh … ma allora perché si è atteso così tanto? Draghi, Lagarde, Yellen, Powell, non avrebbero dovuto pensarci molti anni prima, se è così facile fare stare bene tutti quanti, e farlo senza creare alcuno stress sull’economia?
Perché non ci avevano pensato prima? Perché non è vero. Queste iniziative di politica economica, a cui veniva attribuito un impatto NEGATIVO dieci anni fa, avranno un impatto NEGATIVO (ed ancora più grande) dal 2021 al 2030.
Per questa ragione, il tema di investimento dominante di questo giugno 2021 e degli anni a venire non è e non sarà quello che a voi è stato presentato sei mesi fa: in sei mesi, il Mondo e le prospettive sono cambiati radicalmente. In questo Longform’d, Recce’d si propone di illustrare ai lettori alcune (alcune) delle ragioni per le quali l’elenco di 8 punti che avete letto più sopra contiene una serie di favole, proprio come quelle che si raccontano ai bambini la sera per metterli a dormire.
La storia in 8 punti è semplicemente uno strumento di propaganda: viene raccontata al pubblico, ed ai mercati finanziari in modo particolare, per “tenerli buoni”, ma le cose, questo è certo già oggi, non andranno così.
E noi di Recce’d possiamo affermarlo con certezza, perché già oggi, 27 giugno 2021, la realtà dei fatti ci mette nelle condizioni ottimali per affermare che le cose non stanno come racconta Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS, Credit Suisse, ed anche la Federal Reserve, la BCE, la Amministrazione Biden e la signora Von der Layen,