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Esuberanza irrazionale, euforia da caldo, allucinazioni indotte?

Se parla Jeremy Siegel, autore del celeberrimo best seller "Stocks for the Long Run" e professore alla Wharton Scool della Penn University, è necessario ascoltare con attenzione. E così noi di Recce'd facciamo ogni volta.

Ci sono occasioni nelle quali, però, anche i più esperti si lasciano trascinare dalle emozioni, fino al punto di affermare cose molto azzardate. E facciamo subito un recentissimo esempio.

I do think the rally in stocks, and the sell off in bonds was a Trump phenomenon in November, December, January, and February. But as the Trump agenda has stalled, what kept the market up was very good earnings in the first quarter.

We had the best earnings in the first quarter than we had in three or four years, and actually the best [earnings] guidance for the year. And that is absolutely borne out by the data, because the estimates of the full year earnings are about the best that I have seen. It usually goes down over the year because the analysts are overly optimistic. This has been one of the lowest declines that I have seen.

Tutto chiaro e tutto giusto. Peccato solo che ... non è vero. Per nulla. Ed è semplicissimo dimostrarlo.

Il risultato (utile per azione) del primo trimestre 2017 NON è stato il più elevato del periodo 2014-2017, come vedete anche nel grafico. Inoltre, lo stesso grafico vi chiarisce che

  1. anche se facessimo riferimento al secondo trimestre 2017, la differenza sarebbe sempre così piccola da risultare semplicemente insignificante; dal terzo trimestre 2014 al secondo del 2017 (per tre anni quindi) gli utili dello S&P 500 semplicemente NON si sono mossi; e che
  2. quel tasso di crescita degli utili nel primo trimestre, messo in evidenza con una sorta di ebbrezza alcoolica sia dai promotori, sia dalle Reti, sia dalle banche di investimento, ed anche dai mezzi di informazione (tutti a ripetere: "oltre +10% di incremento") è spiegato unicamente dal fatto che il dato di quattro mesi prima era stato IL PIU' BASSO nel medesimo periodo; siamo quindi di fronte ad una allucinazione collettiva (nella migliore delle ipotesi)

A tutti fa piacere utilizzare toni "ottimisti" ed "aggressivi", anche ad un esperto docente di oltre 70 anni di età: il danno però viene fatto nei confronti del pubblico degli investitori, che (pur essendo in molti casi lettori attenti) non hanno sempre la disponibilità dei dati necessari per fare un confronto dettagliato.

C'è poi anche una seconda osservazione di Siegel che merita particolare attenzione ed è la seguente:

That has taken [the market] up. Also, of course, lower interest rates. Who would expect the 10-year [Treasury yield] to be 2.31%? … The dollar has been soft, this is very good for the S&P — 40% of [its member companies’] profits are international and they gain by a declining dollar. Basically what we’ve had is certain things have taken over for the decline that we’ve seen in the promise of the Trump agenda. That is what kept markets up.

Voi credete che sia possibile, per un esperto come Siegel, trascurare un fatto così importante, come il fatto che la SOLA spiegazione possibile per i "bassi tassi di interesse" ed il "dollaro debole" che lui stesso cita è un PEGGIORAMENTO delle prospettive dell'economia degli Stati Uniti? E che quindi questa seconda affermazione è in aperta contraddizione con la precedente? Eppure, fanno parte proprio della stessa intervista.

Il ruolo di un gestore come Recce'd, che offre la sua consulenza direttamente all'investitore finale, è prima di tutto quello di metterlo in guardia da (gravi) errori come questi e dalle trappole (gravissime) che ne derivano per i loro portafogli.

Euro: post- Draghi (parte 1)

I mercati internazionali hanno voltato, in modo definitivo, le spalle a Draghi ieri sera 20 luglio 2017 dopo la riunione della BCE. I mercati sono pronti per un dollaro a 1,20 contro euro, dopo che sei mesi fa il consenso unanime (sia delle banche globali di investimento sia delle Reti di vendita e delle consulenze a GPM) era per un "dollaro forte", anzi fortissimo?

Non ci avevano, davvero, capito nulla di nulla.

La domanda oggi è questa: che cosa cambia per la parte restante del 2017?

  1. l'euro forte è il segno della chiusura di una fase: quella di Draghi; e con Draghi, sparisce anche il "Whatever it takes"
  2. le previsioni di "ripresa globale sincronizzata" che si appoggiavano sei mesi fa sul ritorno al 3% della crescita negli USA sono da buttare nel cestino
  3. infine, le previsioni per la crescita degli utili delle Società europee sono tutte da rifare; ne parla il grafico sotto, e ne scriveremo, ogni mattina, la settimana prossima nel nostro The Morning Brief riservato ai Clienti, a partire da lunedì 24 luglio

Ora, provate a rifare i conti: come vi avevano spiegato il DAX a 12400 punti? Mettete quelle spiegazioni alla prova dei fatti.

La stangata: remake 2017 (parte 1)

Ricordate il film degli anni Settanta, di grande successo? Paul Newman e Robert Redford erano i protagonisti.

La vicenda di quel film era, ovviamente, romanzata, ma non mancano nella vita reale episodi che ricordano quello del noto film. Uno di questi, che per tutta la settimana abbiamo discusso ed analizzato con i nostri Clienti nel quotidiano Morning Brief, è la "crescita globale sincronizzata".

Che, semplicemente, non è mai esistita. Spieghiamo: da sette mesi a questa parte, il tema viene "pompato" prima di tutto dalle banche globali di investimento, e poi dalle Reti di vendita dei Fondi Comuni e delle vecchie GPM. Di che cosa parlano, questi signori? Del nulla assoluto.

Come vedete qui sopra, la stima "di consenso" della crescita del Prodotto Lordo globale per il 2017 è salta, nei primi mesi del 2017, dal 3,2% al 3,4%. Sulla base di che cosa? Non si capisce (o meglio, si capisce benissimo ...) perché nel frattempo tutti i dati economici che sono stati pubblicati vanno nella direzione OPPOSTA.

I nostri amici lettori dovrebbero fare vedere, ai loro consulenti, il grafico che segue qui sotto: chiedete a private bankers e promotori di che cosa parlano, quando vi parlano di "ripresa globale sincronizzata". Se la sono ... sognata in una notte di mezza estate?

E MOMO gioca al ballo con la scopa. Finché la musica suona ...

Sono giorni che resteranno nella storia dei mercati finanziari internazionali: stiamo assistendo a cose che mai, in precedenza, si erano viste sui mercati finanziari, e alcune noi le abbiamo anche segnalate attraverso questo Post. Volete un freschissimo, recentissimo, e molto concreto esempio? Leggete qui sotto.

One measure of fear on Wall Street posted its third lowest finish ever, according to FactSet data. The CBOE Volatility Index closed down 3.9% at 9.51, which marks the lowest level for the so-called fear gauge since 1993. The indicator, also known as VIX, has only closed lower on two other occasions both in December 1993 at 9.48 and 9.31. 

Se mesi fa (non sei anni: solo sei MESI) gli argomenti a supporto dell'investimento in Borsa erano opposti, ma a 180 gradi, a quelli che vengono utilizzati oggi, e che leggete qui sotto.

Advances on Wall Street follow weaker-than-expected economic releases. Inflation was flat in June, while a reading of retail sales slumped, emphasizing persistent weakness in that sector and underlining consumer reluctance to spend. The patch of data raises some questions about the Federal Reserve’s ability to quickly normalize monetary policy, as it hopes to do, despite signs of anemic growth and stubbornly low inflation.

“I think this morning’s economic data once again plays into the narrative that the Fed will be more dovish,” said Ian Winer, head of the equities division at Wedbush Securities, in an interview. “It further fuels the sentiment that there’s no alternative for stocks.”

With weak inflation and less hard data pointing to growth, Winer said the Fed is more likely to think twice about raising rates and may even postpone an expected reduction of the $4.5 trillion balance sheet in September.

“Economic surprises continue to tilt toward the downside in the world’s largest economy, suggesting that the Federal Reserve’s hawkish stance earlier in the year could once again prove ill-founded,” said Karl Schamotta, market strategist at Cambridge Global Payments.

“Market participants are increasingly convinced that the central bank’s ‘dot plot’ rate forecast will be adjusted downward, with the yield curve coming under pressure as investors fade the likelihood of rapid monetary tightening,” Schamotta said.

The so-called dot plot refers to a graph of Fed member expectations for rates into the future, while the yield curve is a line that charts yields across every available maturity. A flattening yield curve, showing a narrowing premium between short-dated yields and long-dated Treasurys, has traditionally been viewed as a sign that investors are bearish on economic prospects.

Qui c'è scritto (sul Wall Street Journal) che adesso la Borsa sale perché "tutte le sorprese economiche dagli Stati Uniti puntano al peggioramento". E quindi la Fed NON alzerà i tassi. E quindi il dollaro USA si indebolirà. Esattamente OPPOSTO ala Reflazione, e a Trumponomics. Commento: retail sales are declining after a prolonged run. This is especially troubling because the economy is near full employment. Typically, as employment gets stronger, retail sales climb. 

E su queste basi si riparte con il "panico da acquisto", con il "panic buying", con il "buy all the things".

Ripetiamo ancora: ragionare, ragionare, ragionare. Testa lucida e nervi saldissimi faranno di noi i (soli) vincitori quando si uscirà da questa fase di autentica isteria collettiva. Lasciarsi trascinare nel gorgo dell'emozione è il più grave danno che potete fare ai vostri investimenti, in questo momento. Riflettete: qualche mese in fa vi suggerivano la Borsa perché l'economia avrebbe dovuto accelerare; adesso, vi spingono vero la Borsa perché l'economia NON ACCELERA  ma rallenta. Ma davvero, volete farvi trattare in questo modo, come animali destinati al sacrificio?

Non siamo, naturalmente, i soli a vederla in questo modo.

So far in 2017, stocks have been under significant control of the “momo” (momentum) crowd. The momo crowd does not care about the economy or fundamentals. Momo simply buys because the price is going up.

It is no different now. Momo is totally oblivious to the weak economic data. In contrast, the “smart money” (professional investors) cares about the economic data.

The momo crowd continues to buy stocks aggressively. We will have to see if the smart money steps in to sell. So far, the smart money is inactive after the new data.

Investing along with momo is a fine technique but investors must be careful about two things.

• Playing with momo is like playing musical chairs. Sooner or later, the music stops and someone is left standing.

• From the large number of emails I have received from investors and social media, the momo crowd is driven only by price. Often such investors do not even have a good grasp of what a company does, yet they buy large quantities based on price momentum. Investors who are not especially nimble may consider staying away from this approach.

Virtual reality: anche sui mercati finanziari?

Potrebbe sembrare un telefilm, del genere "House of Cards": ma è la realtà. La nostra realtà di investitori. Una realtà però molto ... strana. Come appunto quelle raccontate dalle serie tv, serie nelle quali spesso accadono cose che tra loro sono in totale conflitto, incompatibili ed inspiegabili.

Ma quello, lo sappiamo, sono fiction: e gli Autori hanno totale libertà di creare. Molto più seria e grave è la situazione se assurdità come quelle si ripresentano nella realtà: perché è sempre alla realtà dei fatti che noi investitori dobbiamo guardare, anche nei momenti in cui sui mercati finanziari l'emotività è agli estremi, come in questo gennaio-luglio del 2017.

Dunque: come vedete sopra, il Presidente Donald J. Trump festeggia i "nuovi record" della Borsa di New York del mercoledì 12 luglio 2017 come "entisiasmo e spirito positivo": affermazione che, già di per sé, ha poco senso. Ma attenzione: a chi si riferisce, il Presidente? Chi ha questo entusiasmo e questo spirito positivo? A leggere i dati oggi disponibili, solo più ... quattro gatti, ovvero solo i quattro gatti di Wall Street che giocano con l'analisi tecnica, più la sua cerchia di collaboratori.

Proprio ieri, la Società Bloomberg, fondata da chi poi è stato Sindaco di New York per il Partito Repubblicano, aveva pubblicato il loro Indice che si ricava da un sondaggio (e sappiamo come Trump adori i sondaggi) e da quel sondaggio NON risultava alcun entusiasmo ed alcuno spirito positivo, come potete vedere qui sotto. Tutto l'opposto: "il rialzo post-elettorale è completamente evaporato".

Questo il commento di Bloomberg:

The root of the biggest two-week decline in the measure of confidence about the economy since 2011 and less optimism about households’ financial well-being may lay in subdued wage growth and disappointment in Washington politics. While stocks are hovering close to record highs, sentiment weakened particularly among those making more than $50,000 a year, indicating respondents are increasingly doubtful Congress and President Donald Trump will pass economy-enhancing legislation, including tax reductions. While the post-inauguration bump in sentiment has evaporated, low inflation and cheap borrowing costs remain sources of support for consumer spending.

Ma non basta: nelle ore successive le cose sono ancora peggiorate. Oggi 14 luglio è stato pubblicato l'indice calcolato dalla Università del Michigan per la fiducia dei consumatori: e (sorpresa) il dato pubblicato oggi risulta essere il più basso dal mese di Ottobre 2016, ovvero da ... prima della Elezione di Donald J. Trump, come vedete ben sotto nel grafico.

Siamo quindi in presenza di qualcosa di un enorme contrasto: tra le percezioni del Presidente ed i risultati dei sondaggi. Ma come tutti sanno, noi in Recce'd diamo poco peso ai sondaggi, e molta più importanza ai dati "veri", i dati che ci raccontano che cosa sta facendo, nella realtà, l'economia reale. E qui le cose peggiorano ulteriormente.

Sempre oggi 14 luglio 2017, e sempre negli Stati Uniti sono stati pubblicati i dati per la spesa delle famiglie americane in giugno: c'è poco da commentare, è sufficiente guardare il grafico sotto. Non c'è alcuna traccia di entusiasmo, e neppure alcun segno di "pensare positivo" in ciò che i consumatori fanno ed hanno fatto da gennaio ad oggi. Guardate il grafico: ci trovate forse uno "spirito positivo"?

Consumers were optimistic at the start of the Trump presidency, especially Republicans, but the early hopes about even faster U.S. growth appear to have faded as gridlock in Washington persists.

“The data indicate that hopes for a prolonged period of 3% GDP growth sparked by Trump’s victory have largely vanished, aside from a temporary snap back expected in the second quarter,” said Richard Curtin, chief economist of the survey.

An index that measures current conditions rose to 113.2 to set a 10-year high, but a gauge that looks out six months fell to 80.2 from 83.9.

The outlook of consumers is now back to where it was before the November election in which Trump shocked the political world by upsetting Hillary Clinton, the Democratic front-runner heavily favored to win.

Conseguenze di questi dati? Ovvie: le stime di crescita del GDP degli Stati Uniti, il Prodotto Nazionale, sono state quasi dimezzate negli ultimi sei mesi. Anche quelle della Federal Reserve nel grafico più in basso: ma questo voi lo sapete già se seguite il nostro Blog.

Stop if you’ve heard this story before — optimistic gross domestic product estimates at the start of a quarter aren’t looking as rosy by the end.

That’s what appears to be happening again after the latest wave of economic reports.

On Friday, the New York Fed said its “nowcast” has been reduced to 1.9% for the second quarter, down a tick from its last report, and from as high as 2.6% in April. A similar assessment from the Atlanta Fed called GDPNow fell to 2.4% from 2.6%, and is down from 4.3% in May.

Economists at IHS Markit cut their GDP estimate to 2.4% from 2.7%, Barclays cut its estimate to 2.4% from 2.5%, and Macroeconomic Advisers also cut its estimate to 2.4% from 2.5%.

The culprit was the June retail sales report. Retail sales fell 0.2% in June, the Commerce Department reported.

Resta quindi la domanda: come si giustificano i "nuovi record" di Borsa? E che cosa dovrei farne dei miei soldi, adesso? Noi, su questo abbiamo già scritto più volte, e sappiamo chiaramente che cosa va fatto, se si vuole operare per davvero come investitori, e non come scommettitori. I dati parlano in modo chiaro. Vi suggeriamo anche di fare in fretta: quando poi salta il tappo, sarà tardi.