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Algoritmi per tutti: investire senza capirne di mercati

Recce'd negli ultimi due anni ha spiegato, in maniera diffusa e con riferimenti esterni, la sua posizione sul trading algoritmico e la gestione di portafoglio affidata ai ROBO.

Nelle ultime settimane siamo stati colpiti dalla pubblicità Web che dice: "Fare soldi con lo spread trading sena conoscenza specifica dei mercati? E' possibile".

Beh ... che dire, può darsi: è possibile che tutti i nostri sforzi, tutta la nostra quotidiana attenzione, siano in realtà inutili. Se c'è l'algoritmo che fa tutto, d'altra parte ... Allora TUTTI potrebbero diventare ricchissimi! WOW.

Ed ecco, allora la soluzione a portata di mano: in questo articolo trovate le istruzioni per il montaggio (tipo IKEA) di un algoritmo di trading in cento righe (sono pochissime) del linguaggio Python, che qualsiasi iscritto al primo anno di Informatica potrà maneggiare per conto vostro.

Ora vi resta solo un piccolo problema: decidere che cosa deve fare l'algoritmo (perchè non si scrive da solo).

Può darsi che, a questo punto, vi serva si capirne qualcosa, di mercati?

Noi vi ricordiamo qui solo una frase, un detto, in lingua inglese: garbage in, garbage out.

Il detto che cosa significa? Che se mettete pattume dentro una macchina, per quanto sofisticatissima e di acciaio cromato risplendente, quello che uscirà poi dall'altra parte sarà sempre e solo pattume.

la domanda finale è: ma se poi allora vi serve di capirne qualche cosa, dei mercati allora A CHE SERVE l'algoritmo automatico per l'esecuzione degli ordini?

Mercati oggiValter Buffo
Il mercato che guarda già oltre Trump

A venerdì 20 in poi, la fase "Elezione di Trump" si chiuderà: che cosa verrà dopo?

Moltissime cose, inattese, almeno secondo noi di Recce'd: e una parte almeno del mercato la vede come noi. I cambisti, ad esempio: hanno da molto tempo abbandonato il target di 120 per lo yen contro dollaro, ed hanno chiuso molte posizioni LONG dollaro USA, riportando così il cambio a 113. Un segnale, chiaramente, NON ottimistico e NON reflattivo.

Kuroda non ha fatto in tempo a presentarsi a Davos a spiegare che con Trump tutto sarà più semplice" che il mercato lo ha, come spesso accade, smentito, e lui è stato costretto quindi a toni più prudenti:

“As U.S. economic growth accelerates and world growth strengthens, of course the Japanese economy will benefit,”. “That could make achieving our 2 percent inflation target, or price stability target, slightly less difficult.”“The real economy is OK but prices are still very slowly moving,” he said from Davos, where he is attending the World Economic Forum. “We are still a long way before we can think about exiting from the current extremely accommodative policy. It’s too premature.”

Il Giappone da dopodomani 20 gennaio tornerà al centro dell'attenzione, perché è un problema grave ed irrisolto. Un po' come l'Italia, ma molto più importante. Kuroda dice a Davos che "l'economia reale è OK", ma noi in Recce'd evidentemente non abbiamo i suoi dati, e dai dati che vengono via via pubblicati non ricaviamo proprio nulla che sia OK.

Il problema centrale è ovviamente l'inflazione: ed invitiamo i lettori a riflettere, anche sulla base del grafico qui in basso. Quali sono le ragioni per le quali i prezzi salgono in tutto il mondo ma non in Giappone, dopo quattro anni di Abenomics? Una volta che avrete trovato la risposta, saprete anche come muovere il portafoglio.

Mercati oggiValter Buffo
Deflazione, reflazione, grande rotazione ... tutto finisce in "one"

Ogni fine anno, ed inizio d'anno successivo. le reti e le banche di investimento fanno sforzi immani di fantasia per individuare i "temi". Che, ripetiamo ancora una volta, sono solo "temi di vendita", e non "temi di mercato": sono slogan, come quelli per il dentifricio, che servono a piazzare al pubblico dei risparmiatori nuovi prodotti finanziari, visto che quelli dell'anno scorso non hanno funzionato (mai).

E così, nel 2017, tutti a parlare e scrivere di reflazione: tema che Recce'd non ha mai neppure nominato, proprio perché se c'è una cosa che non diventerà mai rilevante è proprio quel "tema dell'anno" che va di moda a gennaio.

Qualcuno, però, comincia a farsi furbo, e quindi "spinge" la reflazione a dicembre ma subito a gennaio si auto-smentisce, fa marcia indietro. Ecco come esempio quello che scriveva Goldman Sachs martedì scorso:

The “global reflation” theme has therefore drowned out what in reality are increasingly divergent fundamentals in the G10, so that what markets are calling “global reflation” is really a strengthening of the divergence theme that will ultimately drive the Dollar stronger.

E' già un passo avanti: riconoscere che il mercato, sotto l'etichetta di "reflazione globale" ha in realtà "annegato" andamenti divergenti delle maggiori economie.

Che poi tutto ciò ci porti verso il "dollaro ancora più forte", beh ... lo dice Goldman, ma fino ad oggi non lo dice il mercato dei cambi. Forse, Goldman farebbe bene ad informarsi da Donald Trump, vedere lui che cosa ne pensa.

Mercati oggiValter Buffo
L'investitore e la memoria corta

CONSOB durante l'estate 2016 ci ha informato che l'investitore medio in Italia è ignorante e poco informato.

Non è la nostra esperienza, e lo abbiamo già scritto: noi conosciamo, e frequentiamo, moltissimi investitori, tutti molto curiosi, molto informati, molto attenti. Tutti, o quasi tutti, vittima di intermediari, come le grandi reti, che NON VOGLIONO informarli nei dettagli ("che noia parlarci tutti i giorni ..." dice il venditore) e che SI OPPONGONO alla loro richiesta di maggiori dettagli, per capire meglio.

Però è vero che anche l'investitore "medio" qualche responsabilità ce l'ha:

  • spesso è pigro, e rifiuta il cambiamento perché costerebbe attenzione e concentrazione, e magari lo "scontetare un amico" (mah...)
  • poi spesso, anzi molto spesso, si concentra sulle forme e trascura la sostanza (tranne quando poi paga il prezzo di questa scelta sbagliata); capita così che sia lo stesso investitore a trascurare aspetti come la competenza professionale, e cerchi invece il divano in pelle, il torneo di golf oppure le minuzie amministrative come i moduli e le "autorizzazioni", giochetti di cui sono espertissime tutte le Lehman Brothers e le MPS di questo mondo
  • infine, molti investitori hanno la memoria corta: dimenticano in fretta le lezioni del passato; per molti, gli anni 2007-2009 non hanno lasciato insegnamento, continuano a farsi trascinare beati dal gregge, credendosi protetti (il gregge NON protegge); ed anche episodi più recenti vengono subito rimossi come "eccezioni".

Ad esempio, nessuno ricorda lo shock del franco svizzero, che risale esattamente a due anni fa, quando venne rimosso il tetto imposto dalla SNB ed il franco passo in una notte da 1,20 a 1,05 contro euro.

Noi ve lo ricordiamo oggi perché c'è molto di simile tra quella situazione del gennaio 2015 ed oggi: in particolare, c'è sui mercati un clima di "ottimismo stupido" che parte da non si sa bene che cosa, da slogan giornalistici ed analisi approssimative, che non ha fondamenta solide, che è poco più che una chiacchiera al bar. Così era nel 2015 con il QE, così ci sembra sia oggi con Trump: "tutto andrà meglio, azioni, obbligazioni, valute, materie prime", si dice, ma nessuno saprebbe spiegare il perché, a soli due giorni dall'Insediamento. Serve solo per vendere.

Riportiamo oggi alla vostra attenzione i franco svizzero del 2015, perché proprio in fasi come queste, in qualche angolo meno illuminato dei mercati internazionali, si sta caricando una molla, che poi senza alcun preavviso salta per aria e comincia a rimbalzare contro tutto il resto. Un dato solo è sufficiente per supportare questa nostra conclusione: l'indice VIX del CBOE, che misura la volatilità attesa, ai minimi assoluto di 11,5.

Arriva la frustata: e va detto che non è una disgrazia. Invece è il mercato che si autoregola, che si cura da solo, che elimina gli "eccessi stupidi" che tentano di dominarlo e di indirizzarlo in fasi come questa. Il mercato, alla fine, vince sempre.

Mercati oggiValter Buffo
Il trappolone è già scattato (parte 2)

Il primo Post con questo titolo noi lo scrivemmo lo scorso 26 giogno, il giorno dopo il Refrendum Brexit: con quel Post, abbiamo inteso segnalare ai lettori che cosa era veramente importante per i loro investimento. Brexit non era importante, le obbligazioni erano importanti. Cosa era veramente importante allora, e che cosa resta davvero importante anche oggi.

Oggi, 18 gennaio 2017, sappiamo che il tasso di inflazione negli Stati Uniti è tornato al 2,1%. In Germania, sta allo 1,7%, come nel Regno Unito.

Come fa la sera Fabrizio Frizzi in tv (RAI), anche noi adesso proponiamo un Quiz ai nostri amici che ci leggono, un quiz fatto di 5 domande:

  1. qual'è il costo del denaro nei tre paesi citati?
  2. c'è qualche cosa che non va, a prima vista?
  3. come si può uscire da questa situazione?
  4. è possibile che le Banche Centrali non abbiano il controllo della situazione oggi come accadde dieci anni fa, tra il 2006 ed il 2008? E' possibile che Yellen, Draghi e Kuroda oggi non sappiano che cosa fare, come nel 2006-2008? Una stagione è morta e sepolta, quella dei QE, ma quella nuova chi la dominerà?
  5. chi pagherà le perdite sui Titoli nei bilanci delle Banche Centrali? Quella distruzione di ricchezza, chi renderà più poveri? nessuno? Chi ha detto nessuno? si faccia vanti, che le diamo subito tutte a lui!

Se ripondete esattamente a queste cinque domande, potete allora passare (sempre con Frizzi) al DOMANDONE: questa cosa mi interessa da vicino? Toccherà i miei soldi? Beh, quei numeri che vedete nei grafici lì sopra stanno già distruggendo oggi, che è il 18 gennaio 2017, in parte la vostra ricchezza. Sono numeri MOLTO più grandi delle vostre cedole obbligazionarie, non vedete? fate due conti sul retro di una busta.

E poi, il grande "pacco" finale: una asset allocation tradizionale azioni/obbligazioni mi può essere utile in questo momento? Quella dei Private Banking? Oppure quella di Black - Litterman che viene usata dagli algoritmi dei ROBO? Che poi, sono la stessa cosa?

Amici lettori e non Clienti, che siete cullati dalla calma di gennaio e che pensate che "in fondo, è tutto tranquillo, è andata bene anche stavolta", che pensate che "è inutile occuparsi dei mercati finanziari quando non succede nulla": noi di Recce'd vi consigliamo di uscire subito dal sogno oggi, prima che le cose si rimettano in moto.

Per fare cosa?

  • Punto primo, parlate con il vostro abituale consulente, e chiedetegli che cosa pensa di fare partendo dal grafico che Recce'd vi mette a disposizione qui sotto, un suggerimento gratuito come tutti i precedenti. E' un ottimo spunto per i prossimi 12 mesi: vi anticipa che probabilmente il vostro portafoglio azioni/obbligazioni vi creerà seri problemi di qui in poi.
  • Punto secondo: se non capisce, cambiate consulente. Per il resto, si vedrà poi via via, sulla base di ciò che accade, quali sono le scelte giuste.
Mercati oggiValter Buffo