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Gestione del portafoglio titoli: che cosa è, e come si fa (parte 9)

Qualche lettore avrà pensato che ci piace parlare male degli altri: che siamo troppo critici e forse maliziosi.

Noi al contrario abbiamo a noia questo tipo di confronti, e li consideriamo tempo perso, che potrebbe essere impiegato in attività ben più produttive: non sappiamo già, che le cose stanno in questo modo.

Ma ogni giorno, in tv ed alla radio, siamo costretti ad ascoltare qualcuno che promette di "proteggere il vostro risparmio": e sarebbe questo il modo? Ed allora siamo costretti a reagire: come è possibile rimanere in silenzio? 

Davvero non riusciamo a capire: come fanno a non dire niente i mezzi di informazione? Neppure quelli specializzati? Neppure le "grandi testate nazionali". E tutti quei "grandi opinionisti" che scrivono con tono autorevole sia dei destini del mondo, sia di ciò che dovrebbero fare gli investitori: ma hanno proprio nulla da dire? Zero.

E come fa a non dire nulla, a non reagire, il vostro private banker? Come fa a non dire nulla il promotore finanziario, ed anche il consulente, il banker, o come si chiama, , di fronte a numeri così tanto "strillati"?

Eppure, questa industria costa, ai risparmiatori cittadini italiani, miliardi di euro (miliardi) ogni anno. E adesso guardate qui sotto:

Nella prima colonna, i risultati da inizio anno, nella terza quelli a 12 mesi. Si Tratta dei Fondi Comuni azionari: nessuno si è salvato, e se pensiamo a tutte le parole spese a spiegare perché erano "meglio le Small Caps", ci vengono i brividi.

Sarebbe tempo che qualcuno ne parlasse seriamente. Oltre a noi di Recce'd, beninteso.

Mercati oggiValter Buffo
Gestione del portafoglio titoli: che cosa è, e come si fa (parte 8)

Proseguiamo nel discorso avviato con il Post precedente: a che cosa vi serve, pagare le commissioni di gestione all'industria dei Fondi Comuni? Perché state ancora lì? Osservate i dati qui sotto.

Tutte le categorie dei Fondi Comuni obbligazionari in Euro sono sotto zero negli ultimi 12 mesi. Qualcuno vi dirà che la colpa è dei "tassi negativi delle Banche Centrali": vi suggeriamo di chiedere, pacatamente, il gestore che cosa lo avete pagato per fare. 

Osservate che sono negativi, a 12 mesi, anche i Fondi Comuni Inflation-Linked. Questo poi, è clamoroso ai limiti del misterioso.

Mercati oggiValter Buffo
Gestione del portafoglio titoli: che cosa è, e come si fa (parte 7)

Siamo molto stupiti, dal leggere questi numeri: nella terza colonna, potete leggere quale è ad oggi il risultato prodotto negli ultimi 12 mesi dai Fondi Comuni che utilizzano strategie "ad asset allocation", che sono poi le stesse strategie utilizzate dai ROBO advisors, sia quelli che sono apparsi dentro le banche tradizionali (un esempio, tra tanti possibili, è quello di Che Banca), sia da quelli che si presentano come "consulenti", magari anche online, sul Web.

Noi non riusciamo a capire, e lo diciamo con grande franchezza, come facciano ad essere tutti sotto zero al 18 novembre 2016, con il DAX a 10600 punti, lo S&P 500 ai massimi di ogni tempo, il petrolio a 50$ ed il dollaro USA a 1,0700 contro euro.

Ecco allora la domanda: ma come li investite, i vostri soldi, amici lettori di Recce'd?

Mercati oggiValter Buffo
Gestione del portafoglio titoli: che cosa è, e come si fa (parte 6)

Chi fosse interessato, potrà tornare indietro nel Blog fino al mese di agosto, e leggere i nostri cinque contributi dedicati al metodo. Nei quali abbiamo discusso di strategie di portafoglio, di metodo di costruzione dei portafogli, di analisi e di valutazione, ed altri argomenti collegati.

A distanza di tre mesi ci torniamo perché sollecitati dalla prima di una serie infinita di "previsioni per il 2017" che inevitabilmente, nei prossimi 60 giorni, finiranno sui nostri e vostri tavoli.

Potete esaminare con tutta la calma che vi serve le previsioni di Goldman Sachs per il 2017, pubblicate tre giorni fa, tenendo a mente che Goldman Sachs è la banca globale di investimento più autorevole del lotto.

Abbiamo già scritto, decine di volte, che questi esercizi sono totalmente inutili, per chi investe: sono nulla di più di un giochetto commerciale per attirare l'attenzione. Potremmo facilmente recuperare la tabella di previsioni di 12 mesi fa, e forse lo faremo se ne avremo il tempo: per il momento, ci pare più che sufficiente ricordare che in quella tabella di previsioni di un anno fa il rendimento di fine 2016 del decennale Treasury stava allo 1,75%, e già oggi siamo al 2,30%.

Recce'd utilizza questo spunto per sottolineare però un altro aspetto: il quadro che Goldman Sachs ci offre qui sopra è un quadro di oscillazioni modeste, contenute e ragionevoli per tutti gli indici presi in considerazione. E sarà così anche per tutte le banche globali.

Purtroppo per loro, il mondo non funziona così: la realtà dei fatti, l'esperienza del 2016, ci dice che il contesto è  del tutto diverso: ci dice che siamo arrivati ad una strettoia, ad un passaggio delicato. 

L'importanza di questa osservazione sta nel fatto seguente: nei Comitati di Investimento (purtroppo per gli investitori) dei Fondi Pensione, dei Fondi Comuni, delle SGR, si ragiona a tutto oggi così, come se fosse sensato prevedere oggi dove saranno gli indici a fine 2017, dopo che per il 2016 si è sbagliato tutto, come è dimostrato dalle performance dei Fondi Comuni e delle GPM, che stanno tutte a zero o peggio sotto zero.

Stanno a zero, perché non è possibile gestire un portafoglio in questo modo. 

Voi investitori dovete al più presto abbandonare questa nave che affonda: invece di perdere tempo a leggere quali sono le previsioni sul petrolio oppure sul dollaro USA, occupatevi di CHI vi sta parlando e di CHE COSA vi propone, indagate sulla QUALITA' delle proposte e delle analisi sottostanti. 

Lasciate perdere le previsioni 2017: che cosa volete che ne capiscano, quelli che hanno sbagliato sia su Brexit sia su Trump, di quello che succederà nel prossimo anno?

Mercati oggiValter Buffo
Facebook e le notizie. False.

I nostri lettori avranno forse letto, in qualche articolo, accenni al dibattito in corso: Twitter e Facebook hanno fatto vincere Trump? Grazie alla pubblicazione di notizie rivelatesi, a posteriori, false?

In Italia, alcuni quotidiani ne hanno accennato. Sui media internazionali, questo è l'argomento numero uno, da dieci giorni.

Nel merito, a noi interessa soltanto in quanto cittadini ed elettori: Facebook e Twitter hanno la forza di indirizzare un'elezione? Non è questa la sede per discuterne.

Ma se passiamo invece al nostro ruolo di consulenti professionali, le cose che ci sembrano molto interessanti sono altre due, che ora vi segnaliamo.

La prima cosa significativa è: Facebook non è più un titolo Tech, è un titolo Media. E' la nuova Time Warner, è il New York Times di domani. Questo ormai è un dato di fatto, evidente a tutti: i Media sono diversi, le informazioni fluiscono e si diffondono in un modo totalmente nuovo, del tutto diverso.

Anche altri giganti del Tech, a partire da Amazon, in realtà oggi sono realtà che producono servizi nei settori tradizionali. E da anni noi scriviamo che Apple è un "moderno produttore di elettrodomestici di consumo", la Philips di domani. E' un cambiamento profondo, che ridefinisce i settori.

La seconda cosa che portiamo alla vostra attenzione è questa: nel settore Tech, l'attenzione, l'enfasi si è primai spostata dalla forma, dal veicolo, dal contenitore; oggi tutti guardano prima di tutto ai contenuti. Ci pare determinante capire con anticipo che sarà così anche nel nostro settore, quello del risparmio: fino ad oggi, si è nascosto tutto dietro ad un etichetta ("Fintech") e ad alcune parole dal suono esotico (come "algoritmo", "ROBO advisory" e "online"), puntando tutto sulla novità e sull'effetto, a prescindere dalla qualità di ciò che poi viene proposto ai Clienti.

Ma presto, molto presto, ci si renderà conto che la sfida si può vincere solo con la qualità dei contenuti, e non con prestese di tecnicismo e scientificità fuori luogo. Conta come è costruito il portafoglio il giorno 8 dicembre, in questo mestiere: il resto (come spiegano ad esempio a Masterchef) è solo decorazione del piatto, e non può salvare un piatto insipido o peggio sbagliato.

Queste due sono le direttrici intonro alle quali Recce'd si svilupperà nei prossimi dieci anni. Diventare magari un colosso, ma consapevoli di produrre servizi che sono sempre quelli tradizionali, solo fatti molto, ma molto, meglio.

Mercati oggiValter Buffo