Chiedere scusa non basterà
Il nostro Post di oggi è collegato, in modo diretto, al Longform’d della settimana scorsa ed anche ad un precedente Post.
In più come leggerete più avanti, vi parleremo anche … di patologie intestinali: ed in particolare, di dissenteria.
Procediamo però con ordine. Nel nostro Longform’d di sette giorni fa, così come nel Post precedente, abbiamo portato alla vostra attenzione quello che sarà questo il tema di investimento dominante del 2025. E l’attualità ogni giorno ce lo conferma, in modo concreto.
Accade però che, se seguite i mercati finanziari attraverso i media tradizionali, oppure attraverso i siti Web di informazione finanziaria, non trovate neppure una parola su questo tema.
Sui media leggete invece dell’effetto Trump (che NON esiste nei numeri dei mercati), del rally di fine anno (che fino ad oggi NESSUNO ha visto) e della riunione della BCE (che NON ha il minimo effetto sui prezzi di mercati).
Avrete già osservato che, curiosamente, NESSUNO ha dedicato una riga, in questo 2024, al fatto che più di tutti ha segnato i mercati finanziari: ciò che a gennaio veniva dato per certo, ovvero un robusto calo dei rendimenti dei Titoli di Stato, NON c’è stato. I prezzi NON sono saliti, e questo per la ragione che i rendimenti invece sono saliti.
Ma NESSUNO, in Italia o nel Mondo, si è sentito in dovere di scrivere: “vi avevamo detto che i rendimenti sarebbero scesi: non è successo, per questa o quella ragione”.
Noi di Recce’d, come ben sapete, siamo unici: anche in questo. Noi affrontiamo i temi che scottano, quelli difficili, quelli che necessitano di analisi.
I temi che, per un investitore, davvero contano: ad esempio, oggi, che “chiedere scusa non sempre basta”.
I nostri lettori sanno molto bene quale è il giudizio di Recce’d sulle politiche economiche che sono state adottate prendendo a pretesto la pandemia: ne scriviamo, in modo esplicito, fin dall’agosto 2020.
Per conseguenza i nostri lettori sanno molto bene quali sono i nostri giudizi sull’operato di figure pubbliche come Janet Yellen.
Lo ammettiamo: quando sugli schermi è apparsa questa sua dichiarazione, abbiamo fatto un salto sulla sedia.
Le sue scuse hanno avuto una vastissima eco sui mercati finanziari: e, come si legge qui sotto, hanno suscitato un grande numero di reazioni … arrabbiate.
Sullo specifico di queste dichiarazioni, ci asteniamo da commenti: tutto ciò che c’era da dire, Recce’d lo ha detto e scritto anni fa.
Anche in pubblico ed anche qui nel Blog.
Quello che a noi fa sorridere, di queste dichiarazioni, è il tono di sorpresa e di stupore: quasi come se solo oggi, alle soglie del 2025, il massimo responsabile delle Finanze dello Stato americano si sia resa conto dei numeri.
Dei numeri che leggete sotto, nell’immagine.
Come abbiamo già detto, le scuse pubbliche di Janet Yellen hanno suscitato un grande numero di reazioni negative ed anche infuriate: tra quelle più analitiche ed ordinate, c’è quella che riportiamo qui di seguito.
A fine novembre è successa una cosa divertente.
La segretaria del Tesoro uscente, nonché ex presidente e vicepresidente della Fed, Janet Yellen ha detto di aver parlato con il candidato di Donald Trump a suo successore, Scott Bessent, dopo che era stato scelto per il lavoro. Durante un evento di martedì organizzato dal WSJ, Yellen ha detto che in una chiamata prima del Ringraziamento, aveva parlato a Bessent, un veterano gestore di hedge fund, dell'ampiezza del lavoro e della forza dello staff del dipartimento.
Yellen, che non aveva mai lavorato un giorno nel settore privato, e tanto meno in un hedge fund in cui sei bravo quanto la tua ultima operazione e hai successo solo se sei più furbo della maggior parte dei tuoi pari, ha ribadito i precedenti avvertimenti contro l'invasione dell'indipendenza della Federal Reserve e sugli ampi aumenti tariffari, esprimendo al contempo rammarico per la situazione fiscale.
"Quello che la ricerca ha dimostrato, e questo è certamente ciò che vedo dalla mia esperienza personale, è che i paesi hanno prestazioni migliori, non solo hanno prestazioni in termini di inflazione, ma anche prestazioni reali in termini di creazione di posti di lavoro e crescita sono più forti quando una banca centrale è lasciata usare il suo miglior giudizio senza influenza politica", ha detto Yellen, senza alcun motivo, poiché la Fed è ed è sempre stata un'entità politica da usare e abusare da chiunque sia al potere. Un esempio concreto: Yellen, come il suo predecessore Bernanke, ha mantenuto i tassi troppo bassi per troppo tempo in modo che i suoi signori democratici potessero godere di un periodo di relativa tranquillità (mentre generava anche quella che presto sarà la più grande crisi finanziaria nella storia degli Stati Uniti).
Tuttavia, niente di tutto ciò è stato divertente. Ciò che lo è stato è che Yellen ha anche espresso rammarico per non essere riuscita a fare più progressi nel ridurre il deficit fiscale durante il suo mandato.
"Sono preoccupata per la sostenibilità fiscale e mi dispiace che non abbiamo fatto più progressi", ha detto aggiungendo che "credo che il deficit debba essere ridotto, soprattutto ora che ci troviamo in un contesto di tassi di interesse più elevati".
Questo è davvero divertente per due motivi.
In primo luogo, è stato sotto la supervisione di Yellen che gli Stati Uniti hanno sperimentato il loro più grande aumento del debito nella storia. Come mostrato di seguito, Yellen è stata presidente della Fed da ottobre 2010 a febbraio 2014, e poi presidente della Fed da febbraio 2014 a febbraio 2018, un periodo durante il quale ha intenzionalmente mantenuto i tassi a zero per quasi tutta la durata del suo mandato "apolitico". Diciamo "apolitico" perché a gennaio 2021 la maschera è caduta e Yellen è stata scelta per la sua ideologia politica per servire come la principale democratica di Biden che stampa debito prendendo il controllo del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, dove in più di un'occasione ha intenzionalmente manipolato l'emissione di debito degli Stati Uniti per aumentare le attività di rischio a scapito di una straziante crisi del debito che incombe sotto l'amministrazione Trump poiché trilioni di debito ora devono essere rinnovati a un tasso molto più alto. Ma più concretamente, sotto Yellen il debito totale degli Stati Uniti è aumentato di 6,8 trilioni di dollari mentre era presidente/vicepresidente della Fed e poi di altri 8,4 trilioni di dollari mentre era segretaria del Tesoro di Biden.
In altre parole, Yellen ha presieduto personalmente un gigantesco aumento di 15,2 trilioni di dollari del debito degli Stati Uniti, ovvero circa il 42% di tutto il debito degli Stati Uniti mai emesso! Nessun altro funzionario governativo può fare un'affermazione anche lontanamente simile.
Quindi sì, il mondo ha certamente tutte le ragioni per essere "preoccupato per la sostenibilità fiscale", ma l'ultima persona autorizzata a cercare responsabilità è Yellen, che è l'unica persona negli Stati Uniti più direttamente complice nel rendere la sostenibilità fiscale degli Stati Uniti una grande barzelletta.
E no, dire che è "dispiaciuta" non basterà.
La seconda ragione per cui le parole di Yellen sono grottesche e ridicole è che, come abbiamo mostrato prima, nei suoi ultimi giorni, l'amministrazione Biden, che è meglio conosciuta per aver speso miliardi per comprare voti negli Stati Uniti (e inspiegabilmente, in Ucraina), ha deciso di chiudere con un botto, e in un momento in cui la spesa pubblica sta raggiungendo nuovi massimi record mese dopo mese, anche se le entrate fiscali statunitensi sono rimaste invariate negli ultimi cinque anni...
... gli Stati Uniti hanno appena iniziato il loro ultimo anno fiscale con il più grande aumento bimestrale del deficit di bilancio mai registrato.
Nel frattempo, la spesa per interessi negli Stati Uniti è ora di 1,2 trilioni di dollari, la seconda spesa governativa più grande che supera la spesa per la difesa e la sanità, ed è a una sola crisi del debito e/o picco dei tassi di interesse di distanza dal superare la spesa per la previdenza sociale come la più grande spesa governativa per il governo più indebitato del mondo.
Quindi sì, Janet, anche noi siamo "dispiaciuti"... dispiaciuti che sotto i tuoi vari mandati ufficiali gli USA abbiano preso misure irrevocabili per perdere la valuta di riserva mondiale (non crederci, proprio come l'oro e il bitcoin), e dispiaciuti che gli USA siano a pochi mesi dalla più grande crisi finanziaria della storia.
Naturalmente, ci rendiamo anche conto che a 78 anni la tua previsione che non ci sarà "nessuna crisi importante nella tua vita" è - in un modo o nell'altro - probabilmente esatta. Se solo fosse vero anche per il resto di noi
Il nostro lettore potrà trovarsi d’accordo, o meno, con il tono utilizzato dall’autore del commento che avete appena letto. E potrà liberamente schierarsi a favore oppure contro il Presidente Trump e la suua Amministrazione.
Per la nostra professione, lo schieramento politico a favore di questo o di quello non è un’opzione. Conta nulla, risolve nulla: per noi, parlano i risultati, i fatti.
Lasciando quindi il tono del commento precedente del tutto da parte, concentriamoci sulla sostanza: ciò che per Recce’d conta sono i numeri che Yellen ci lascia, e le conseguenze delle scelte operate da Yellen (in accordo con altri).
Perché quelle conseguenze non le pagherà Yellen (che esce di scena):le pagheremo (soprattutto) noi investitori.
Come sempre.
Facciamo ancora un esempio concreto: al di là delle dimensioni assolute del deficit e del debito, Yellen ha anche deciso (e qui la scelta è solo sua) di concentrare le emissioni di Titoli di Stato sulle scadenze brevi.
Questa scelta ha gonfiato i mercati finanziari in prima battuta, nel 2023 e nel 2024: e li farà scendere poi, dal 2025. Dopo che lei sarà uscita di scena.
I dati sulle nuove emissioni di Titoli di Statoli potete leggere nel grafico che segue.
In aggiunta a questo, oggi noi vi dovremmo parlare anche del fenomeno dei “reverse REPO”, che viene illustrato nel grafico che segue. Per ragioni di spazio, scegliamo di non approfondire questo argomento nel Post che state leggendo: lo faremo sicuramente, ma durante i contatti diretti con i nostri Clienti.
Ed anche con voi lettori, se ci contatterete attraverso la pagina CONTATTI di questo sito.
Concentriamoci ora sulle ricadute sui mercati della situazione che abbiamo appena descritto, ovvero le “scuse di Yellen”. Lo facciamo grazie al contributo che trovate qui di seguito.
Nel testo che state per leggere, viene sintetizzato l’argomento di quelli (e sono tanti) che NON la vedono come Recce’d sul futuro dei mercati.
La premessa che trovate nell’articolo (mega forze stanno rimodellando le economie e le loro traiettorie a lungo termine — non si tratta più di fluttuazioni a breve termine dell'attività che portano all'espansione o alla recessione) è pienamente condivisa da Recce’d: ma c’è una differenza, molto importante, che sta nei fatti.
La differenza, tra la visione di Recce’d e quest’altra, è dovuta al fatto che queste considerazioni (del tipo: non c’è più la recessione) possono essere formulate unicamente grazie che vi abbiamo mostrato in precedenza, ovvero i dati per i quali Yellen “si è scusata”.
Dati che, come vi abbiamo già fatto vedere in passato più volte, vengono accuratamente evitati, ignorati, messi da parte da tutti quelli che a voi scrivono di “soft landing”, “Goldilocks”, “fine del ciclo economico”, e tutta quell’altra paccottiglia distribuita a piene mani dagli “ottimisti di professione”, dove la “professione” sta nell’incassare le retrocessioni dai Fondi Comuni, dalle GPM e dalle polizze vita.
Quando si arriva alla fine dell’articolo che segue, poi, si ritorna ad argomenti e conclusioni che Recce’d condivide pienamente.
“Le mega forze stanno rimodellando le economie e le loro traiettorie a lungo termine — non si tratta più di fluttuazioni a breve termine dell'attività che portano all'espansione o alla recessione. Il 2024 ha rafforzato la nostra opinione che non siamo in un ciclo economico: l'intelligenza artificiale è stata un importante motore di mercato, l'inflazione è scesa senza un rallentamento della crescita e i tipici segnali di recessione non sono riusciti. La volatilità è aumentata e le narrazioni sono cambiate mentre i mercati continuavano a vedere nuovi dati attraverso una lente del ciclo economico, non di trasformazione”.
Questo è quanto si legge nelle prospettive di investimento 2025 di BlackRock, pubblicate ieri. Non è proprio Gordon Brown che si vanta alla vigilia della crisi finanziaria di aver eliminato i cicli di espansione e contrazione, ma ci sono strani echi.
Tuttavia, BlackRock è BlackRock. Un grande gestore di Fondi Comuni non suonerà mai troppo negativo nelle sue grandi prospettive annuali, quando il punto è attirare gli scommettitori nella sala scommesse.
Ovvero, come afferma la stessa BlackRock:
Questo panorama fondamentalmente diverso sovverte la natura degli investimenti, a nostro avviso. Riteniamo che gli investitori possano trovare opportunità attingendo alle onde di trasformazione che vediamo in arrivo nell'economia reale, con l'intelligenza artificiale e la transizione a basse emissioni di carbonio che richiedono investimenti potenzialmente alla pari con la rivoluzione industriale.
Ciò che è più evidente è quanti perma-bear stanno ora gettando la spugna. Persino Nouriel Roubini sta suonando straordinariamente positivo in questi giorni, e ora David Rosenberg sta pubblicando mea culpas (anche se insiste che non è quello che è).
In conclusione: si può ragionevolmente discutere se il mercato azionario sia aumentato in modo esponenziale, ma non si può negare che l'aumento dell'S & P 500 negli ultimi due anni sia stato a dir poco straordinario. E chiaramente è andato molto più lontano di quanto pensassi, specialmente negli ultimi dodici mesi, e quindi a questo punto, vale la pena dedicare tempo e sforzi per discutere e interpretare il messaggio del mercato; togliere il cappello ai tori che, dopo tutto, sono stati dalla parte giusta, e fornire qualche spiegazione dietro questa potente ondata.
Questo non è un tentativo di mea culpa o di gettare la spugna, tanto quanto il lamento di un orso che ha fatto i conti con la premessa che mentre il mercato è stato sicuramente esuberante, potrebbe non essere del tutto irrazionale. Le credenziali di Rosenberg sono state ben consolidate per diversi decenni. È il tuo orso preferito dell'analista ribassista preferito. Fino al mese scorso consigliava alle persone di entrare in contanti perché sentiva che praticamente tutto era sopravvalutato. Quindi il cambiamento di Rosenberg è . . . interessante. Vale la pena leggere tutta la sua argomentazione, poiché alcuni dei suoi ragionamenti ribassisti persistono ancora.
Ad esempio, Rosenberg ritiene ancora che potrebbe esserci una correzione in qualunque momento presto, forse innescata da una Federal Reserve più aggressiva. Ma pensa che la risposta sarà e probabilmente dovrebbe essere quella di "comprare in calo". Questo pezzo si è distinto per noi, poiché non avremmo mai pensato di sentire Rosenberg dire senza ironia qualcosa come "questa volta è diverso":
odio usare il termine "nuova era" o "è diverso questa volta", ma non abbiamo un campione di grandi dimensioni di punti dati storicamente su punti di inflessione così importanti sulla curva tecnologica. Ma quando si verificano, quello che trovi è ciò che abbiamo oggi tra le mani, che, ancora una volta, è una comunità di investimento che allunga i propri orizzonti di investimento e rende obsolete le classiche metriche di valutazione (almeno per l'ambiente in cui ci troviamo attualmente).
Questo è il punto principale.
Questo è il genere di cose che accadono per lo più poco prima delle principali svolte del mercato.
Per fortuna Albert Edwards è cupo come sempre, perché se cambiasse idea probabilmente si scatenerebbe l'inferno.
L’articolo qui sopra si chiude con un accenno ad Albert Edwards, un notissimo analista e commentatore dei mercati finanziari internazionali.
Molti hanno definito Edwards come un “perma-bear”: un ribassista perenne.
Recce’d (lo abbiamo spiegato in decine di occasioni) non è ribassista, e neppure rialzista: sono concetti del tutto estranei al nostro modo di valutare e di operare sui portafogli.
Recce’d ogni mattina si affaccia sui mercati finanziari con la mente del tutto libera, e pronta a modificare tutte le valutazioni fatte sino al giorno prima.
Recce’d ovviamente non è mai “pessimista”: sarebbe contrario agli interessi di chi si affida a noi per la gestione del proprio risparmio. Ma Recce’d non è neppure “ottimista su commissione”, come le banche internazionali e tutti i nostri “venditori a commissione” di polizze, di GPM e di Fondi Comuni. Quello risulterebbe ancora più dannoso, per la gestione del risparmio
Noi di Recce’d guardiamo, ogni giorno, alla realtà dei fatti: con analisi approfondite ed anche con senso critico, senza mai nasconderci dietro a “quello che dicono tutti” . Quella sarebbe una scelta dalle conseguenze catastrofiche, per la gestione del portafoglio.
Torniamo ad Albert Edwards, e lasciamo al nostro lettore di decidere se c’è tanta oppure poca realtà, nelle opinioni di Albert Edwards che leggete nel brano che completa questo Post.
Potrete facilmente capire il punto nel quale il brano che segue si collega in modo diretto al Longform’d della settimana scorsa
E facilmente potrete comprendere come guadagnare (finalmente) dalla gestione del vostro risparmio, fin dalle prime battute del 2025.
Vi suggeriamo ancora: fate attenzione ai dati, ai numeri più che alle parole.
La scorsa settimana abbiamo notato che molto dipende dal fatto che Albert Edwards di SocGen non getti la spugna sul ribassismo, il che sarebbe davvero un segno della fine dei tempi in cui il top era in.
Fortunatamente la sua ultima nota è fedele alla forma cupa e presenta il suo premio per il “grafico più pazzo del Mondo” di questo 2024 (lo vedete qui sopra): Edwards ha sostenuto che questa enorme impennata degli utili aziendali in percentuale del PIL, anche dopo un aumento secolare di 20 anni, è in parte dovuta alla "greedflation" (la inflazione da avidità, con i prezzi aziendali che superano i costi del lavoro),
ma è principalmente attribuibile alla "dissenteria fiscale" americana:
. . . È facile razionalizzare l'eccesso di valutazione degli Stati Uniti. Conosciamo tutti gli argomenti perché li sentiamo e li leggiamo quasi ogni giorno. In sostanza, l'argomentazione è che le azioni statunitensi meritano un premio enorme perché i profitti stanno crescendo molto più rapidamente negli Stati Uniti che in qualsiasi altra grande economia, una tendenza che probabilmente continuerà data la sua dominanza nelle aziende legate alla tecnologia. Ciò ha un senso, persino per un orso come me!
Ma un semplice fattore del successo delle inc statunitensi viene spesso trascurato. Il deficit del governo statunitense dopo il Covid è rimasto super espansionistico a circa il 7,5% del PIL nel 2023, 2024 e previsto per il 2025 (dati FMI). Ciò si confronta con l'eurozona e persino il Giappone (ad esempio) con deficit di "solo" il 3% del PIL. Si tratta di un grande divario.
Pensiamo che molti investitori sottovalutino ampiamente quanto sia cruciale la dissenteria fiscale statunitense come propellente di una crescita dei profitti statunitensi di gran lunga superiore che a sua volta "giustifica" valutazioni del mercato azionario molto più elevate.
È molto più "sexy" aggrapparsi a una storia sull'eccezionalismo aziendale statunitense nella tecnologia. Comprendere la vera fonte (fiscale) della crescita degli utili superiori delle aziende statunitensi ci dà un'idea di quanto sia sostenibile la bolla azionaria statunitense.
Naturalmente Edwards pensa che la fine sia alta, evidenziando come il tasso di disoccupazione statunitense quest'anno si sia mosso al di sopra della sua media mobile a 36 mesi, un indicatore affidabile di una recessione in arrivo, secondo lui. Siate attenti: un analogo incrocio recessivo si è già verificato a maggio 2024, ma per aggiungere cautela, la media mobile a 36 mesi ha appena iniziato a salire anche a novembre, cosa che di solito accade solo in piena recessione.