Chi poteva immaginarlo? (parte 5)

 

Nessuno ve lo ha messo in evidenza, fino ad oggi: ma nella settimana appena conclusa la Banca Centrale degli Stati Uniti ha comunicato al Mondo un cambio di rotta nella propria politica monetaria. Si tratta del primo cambio nel 2021, e non è detto che sia l’ultimo.

Noi di Recce’d a questo proposito abbiamo scritto in pubblico, già sue mesi fa, che vedremo presto una (ulteriore) svolta ad U.

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Quello che abbiamo ed avete letto mercoledì scorso, nel verbali della più recente riunione del Direttivo della Federal Reserve, è che:

  1. “un paio di partecipanti” ha espresso preoccupazione per la stabilità dei mercati finanziari, specificando che lo scoppio della bolla avrebbe ricadute negative sull’economia reale, e poi che

  2. l’effetto di “shortages and bottlenecks” potrebbe provocare rialzi dei prezzi “non transitori”

Due cose note a molti, e da molti mesi: ne hanno tenuto conto tutti i gestori di portafoglio responsabili, e tutti gli investitori consapevoli ed informati.

La notizia, qui, non sta nei contenuti delle due affermazioni che abbiamo messo in evidenza: sta nel fatto che se ne parla, e se ne scrive, in un documento ufficiale. Nei verbali di mercoledì 19 maggio si riconosce che la politica monetaria, così come è stata condotta fino ad oggi, espone i mercati finanziari al rischio di una nuova crisi, e poi si riconosce che l’inflazione potrebbe non essere transitoria.

Due cose negate, con tutta la forza e l’insistenza possibile, soltanto fino a poche ore prima.

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Nei giorni successivi, come leggete qui sopra, l’intera “orchestra” dei Governatori della Federal Reserve si è messa a suonare questa nuova canzone.

Che cosa comporta, per noi investitori, questo cambiamento?

Per comprenderlo, dobbiamo ripartire dai fatti, e dai mercati finanziari: le cose che la Fed ci racconta nei Verbali del 19 maggio 2021, per la verità, erano già visibili e le avevano già viste tutti.

Per noi investitori, quindi, la sola informazione utile contenuta nei più recenti Verbali della Fed sta nel fatto che la Federal Reserve è (di nuovo) in ritardo sulla realtà.

La domanda che noi investitori dobbiamo farci, oggi, per conseguenza è quella che segue: questa mossa della Federal Reserve è tardiva, ed è nulla di più che il riconoscimento dello stato delle cose nel maggio 2021.

La Fed rincorre, mentre la realtà si evolve: questo costringe noi gestori, e voi investitori che volete guadagnare e non perdere soldi, a posizionare oggi il portafoglio titoli sulla PROSSIMA mossa della Federal Reserve. Sulla mossa che, ad oggi, non ci è stata ancora annunciata, ma che, visto il modo nel quale le cose si sono disposte, non è più evitabile.

I fatti spingeranno la Federal Reserve a tornare all’azione, già prima dell’estate 2021. Ma quello che la grandissima parte degli investitori, e buona parte di voi lettori, NON immagina è il modo in cui la Fed interverrà.

I fatti costringeranno la Federal Reserve a muoversi in una direzione mai tentata prima.