Segnali dalle economie e scelte per i nostri portafogli

 

Ai nostri Clienti abbiamo segnalato, la mattina di venerdì 15, la rilevanza del dato pubblicato negli Stato Uniti per le vendite al dettaglio il giorno precedente (è stato pubblicato con un netto ritardo sui tempi abituali, a causa dello shutdown del Governo USA).

Nella nostra pagina di ricapitolazione settimanale, oggi, abbiamo pubblicato il grafico che riproponiamo anche qui sotto.

Il dato che leggete nel grafico è una previsione: quella che viene fatta dalla Federal Reserve di Atlanta per la crescita del PIL USA nel trimestre che si è appena concluso, ovvero il quarto del 2018.

Non dovete stupirvi per il fatto che siamo passati in sei mesi da un +4,5% a un +1,525%: al contrario, dovete pensare che è normale. Questo è il “nuovo normale”, il contesto nel quale dobbiamo fare le scelte di investimento.

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Abbiamo sottolineato questo punto, oggi, perché oggi forse la più grande, tra le incertezze che pesano sul futuro dei mercati finanziari, è proprio lo stato dell’economia negli Stati Uniti. A proposito del quale, venerdì 15, gli Stati Uniti hanno pubblicato il dato per la produzione industriale che vedete sotto nel grafico.

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La fase di shutdown degli uffici del Governo negli USA ha determinato lo slittamento in avanti della pubblicazione di numerosi dati macroeconomici, incluso quello per il PIL del quarto trimestre, che verrà pubblicato soltanto alla fine del mese di Febbraio. Questo ha creato una sorta di pausa, ed ha in un certo senso alimentato un clima di tranquillità che ha fornito ulteriore propulsione al rimbalzo della Borsa. Una specie di tranquillità artificiale provocata dalla mancanza di dati.

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Come dice molto chiaramente il grafico qui sopra, il rimbalzo delle Borse non solo negli USA ma in tutto il Mondo è stato costruito sulla “speranza” (alimentata, con astuzia, sia dalle solite banche internazionali, sia dalle nostre Reti di vendita dei Fondi Comuni di Investimento).

Il grafico dice appunto che è stata venduta, e quindi comperata, la speranza di sorprese positive. Fino ad oggi, però, come dice il grafico qui sotto, nel Mondo le sorprese risultano al contrario negative e hanno fatto scendere le aspettative per l’intero 2019.

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La pubblicazione dei dati, come sempre, ora costringe tutti ad un confronto tra i sogni, le illusioni, i miraggi, e la realtà dei fatti.

Confronto dolorosissimo, per tutti quelli che, mal consigliati (dal private banker, dal family banker, insomma dal banker di turno, che poi significa da uno di quelli che nascondono dietro ad una nuova etichetta la loro natura di promotori finanziari), hanno scommesso sulla “crescita globale sincronizzata” solo 12 mesi fa e adesso non sanno più come uscirne senza danni, visto che i dati di fatto sono quelli che ci racconta qui in basso il grafico.

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Mercati oggiValter Buffo