Segnali dai mercati e scelte per i nostri portafogli

 

Nelle prime settimane del 2019, era lecito attendersi reazioni (di varia natura) alla brusca discesa delle Borse di fine 2018.

Le reazioni ci sono state: ed i mercati hanno reagito. Tutto è rimbalzato, ma per intensità spicca il rimbalzo della Borsa di New York come vedete anche nel grafico qui sotto che vi propone un utile confronto, sul quale vale la pena di riflettere.

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I segnali di reazione, che poi sono mosse di difesa, sono arrivati, nel 2019, dalla politica ma in particolare dalle Banche Centrali, con una pioggia di dichiarazioni, culminata nella svolta ad U alla Federal Reserve (già commentata nel Blog) e poi proprio ieri 15 febbraio 2019, con le frasi di Benoit Couré (BCE) sulle operazioni di finanziamento TLTRO, parole che sono state messe in evidenza anche dai giornali e dai TG in Italia.

La rilevanza delle dichiarazioni di ieri dalla BCE sta in questo: che tutto il mercato ne parlava da almeno un mese, tanto che noi ne scrivemmo, in gennaio, ai nostri Clienti nel nostro bollettino quotidiano, The Morning Brief, dove riprenderemo questo argomento anche lunedì 18 febbraio.

Come già abbiamo avuto modo di commentare in precedenza, per noi investitori consapevoli si tratta sempre di giocare, con intelligenza ed un pizzico di astuzia, la nostra mano di poker: scoprirsi troppo presto è un errore, ed anche mostrare in misura eccessiva le proprie emozioni è un errore. Molti dei segnali che arrivano propri dai mercati sono falsi: falsi segnali, fake signals, proprio come le fake news. Il grafico qui sotto a voi che cosa fa pensare? (un tema che sarà analizzato nel dettaglio, ogni mattina, dal nostro The Morning Brief la settimana prossima).

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Per le chiare, semplici, e al tempo stesso solide e concrete ragioni che abbiamo esposto qui sopra, un attento gestore del proprio portafogli deve utilizzare tutta la pazienza che è necessaria, per andare a vedere le mosse degli altri partecipanti.

Oggi, che le carte iniziano ad essere calate sul tavolo, siamo in grado di muoverci sui portafogli in modo più consapevole. Prendete ad esempio in considerazione i dati del grafico qui sotto.

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Il nostro suggerimento operativo, come sempre, sarà quello di partire dai dati di fatto: ad esempio, nel grafico qui sopra vedete che la fase di calo delle Borse nel 2018 fu accompagnata da una fase di calo delle aspettative di futuri rialzi dei tassi di interesse ufficiali negli Stati Uniti. Un dato di fatto che è facile da comprendere: le Borse scendono perché le prospettive peggiorano, e se le prospettive peggiorano allora è minore la necessità di alzare il costo del denaro.

Poi però, cosa succede? Nel riquadro in rosso tutti vedete che la Borsa rimbalza, ma le aspettative per i tassi di interesse non recuperano. Perché?

Una possibile interpretazione la trovate nel brano che abbiamo selezionato e che riproduciamo qui sotto: un brano dove vengono messe in evidenza le ragioni (forti e concrete) per le quali il rimbalzo delle Borse NON ci riporta alla situazione di alcuni mesi fa, la situazione che sui mercati avevano definito “Goldilocks”. Come dice l’articolista, al massimo oggi siamo in … “Silverlocks”.

Battute a parte, dall’analisi dei segnali che ci sono forniti da questo dato di fatto, e da altri, muoveranno le nostre prossime scelte di portafoglio. Scelte come sempre consapevoli.

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Mercati oggiValter Buffo