Italia di fine 2018 (1): comunque sarà una piccola storia

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I nostri portafogli modello, e quindi anche i nostri Clienti, sono posizionati da mesi sull’Italia, e nel modo più opportuno.

Per questa ragione, non ci emoziona la vicenda della Legge Finanziaria che tutti i media mettono in prima pagina.

La settimana scorsa, per i nostri Clienti, ne abbiamo esaminato le implicazioni per i mercati finanziari, ogni mattina in The Morning Brief.

E nel weekend ne scriveremo ancora, nella nostra abituale rassegna settimanale dei fatti principali, che aggiorneremo domenica 30 settembre.

Se però vogliamo fare una sintesi estrema, questa è la nostra visione delle cose:

  1. sono del tutto sprecati i richiami al buon senso, gli allarmi per il risparmio degli italiani, e i calcoli sul maggiore debito che peserà sulle spalle delle future generazioni; come esempio, autorevole, c’è l’articolo di Bloomberg a cui ci si riferisce nell’immagine di apertura; Recce’d NON la vede in questo modo, come un problema di “assunzione di responsablità”, perché oggi il tema NON è questo

  2. oggi, e qui, la questione NON è questa; come analizzato ampiamente in altre sedi, la questione oggi è l’Europa, e non l’Italia; l’Italia sta facendo un test, e di questo scrive ad esempio stamattina Lucia Annunziata su Huffington Post; se l’Europa tiene, quella dell’Italia è solo una piccola storia priva di importanza; notate che se l’Europa NON tenesse, comunque l’Italia sarebbe una piccola storia marginale

  3. l’investitore, nelle sue decisioni per i portafogli, deve quindi mettere da parte del tutto i calcoli sui BTp e la Borsa di Milano e concentrarsi su questa domanda: come sta l’Eurozona? E’ indispensabile, per azzeccare oggi le scelte, rivedere i dati per l’economia e comprendere le dinamiche della politica; sapete come va l’economia in Europa, precisamente e oggi? e sapete come sta cambiando lo scenario politico, oggi in Europa? Se non avete le risposte, preoccupatevi

Chiudiamo questo Post con una considerazione di natura politica.

Se non si trattasse di realtà, della nostra realtà quotidiana, e fosse ad esempio una partita di Risiko, dovremmo dire che le mosse del Governo in carica ci sembrano molto azzeccate.

Da un lato, guardando all’interno e alla sola Italia, ora ci sarà chi deve convincere gli elettori italiani che c’è una grande differenza tra lo 1,8% ed il 2,4% di deficit. Missione impossibile. Su questo terreno, il Governo ha già vinto

Dall’altro lato, il Governo cerca (come noi avevamo anticipato molti mesi fa ai nostri Clienti) lo scontro aperto con Bruxelles. Il calcolo è chiaro: il Governo stima che gli equilibri elettorali nel 2019 modificheranno la maggioranza del Parlamento Europeo, e quindi della commissione. Qui la partita non è già vinta, qui c’è un azzardo.

Ma è certo che, mentre nel 2011 una Eurozona forte almeno sul piano della politica poteva permettersi di minacciare l’Italia si sanzioni oppure espulsione, oggi la situazione è ben diversa. Salvini e Di Maio voglio andare a vedere le carte: perché resta ancora da vedere, se questa volta l’Europa VUOLE minacciare sanzioni ed espulsione.

Mercati oggiValter Buffo