Può essere utile rileggere (2): l'industria del risparmio
La Banca con cui parlate di investimenti, oppure la Rete di Private Banking con cui parlate regolarmente, oppure la Rete di Promotori Finanziari che nel 2018 vi ha venduto le Polizze Vita oppure i Fondi comuni, sta per cambiare.
Come investitori sui mercati finanziari, siete obbligati a capire: dovete, necessariamente capire come cambia e come cambierà l’industria che viene a casa vostra e vi vende i prodotti. E’ necessario perché, se non lo capite, non potete in seguito comprendere a fondo le ragioni per le quali oggi il vostro portafoglio Fondi Comuni, di Polizze Assicurative, e di altri “prodotti finanziari” è fatto come è fatto.
Questo cambiamento, inevitabile, Recce’d lo ha anticipato in analisi precedenti e in alcune serie di Post di qualche anno addietro, che potete facilmente recuperare via Web.
Il grafico di oggi, che vedete sotto, vi ricorda che i Fondi Comuni di Investimento, nel Mondo, NON si vendono più, e che quindi coloro i quali, in conflitto di interesse, oggi basano le loro entrate sulle commissioni che proprio i Fondi Comuni vi fanno pagare, in futuro hanno solo due strade da seguire. La prima è vendervi più Polizze Vita. La seconda è cambiare settore.
Il vostro portafoglio è costruito come lo vedete oggi perché alla Rete, alla banca, al promotore, al venditore, al private banker conviene costruirlo così. A lui ed alla sua Rete: non a voi.
Il private banker, il promotore e il consulente non sanno rispondere neppure alle domande più elementari, più basilari, sul futuro dell’economia, dei tassi ufficiali di interesse, degli utili, e vi risponderanno sempre “quello che dice Goldman Sachs” senza averlo capito. Sulla base di che cosa, allora, vi suggeriscono questo Fondo piuttosto che un altro?
L’obbiettivo resta quello di piazzarvi nelle tasche certi prodotti, e non certo quello di vedere poi tra qualche anno chi avrà guadagnato e chi avrà perso. Tanto, loro NON saranno più lì. Si tratta di un modo diffuso di ragionare, ed anche ad altri livelli, come ci dice l’immagine qui sotto.
Come possiamo aiutarvi a capire meglio in che situazione vi trovate?
Come abbiamo fatto proprio oggi, in una precedente occasione, anche qui vi suggeriamo di leggere qualcosa che riguarda una delle grandi Reti di promotori finanziari che vendono Fondi Comuni di Investimento e Polizze Vita in Italia, ovvero Generali Investments.
A nostro giudizio, la notizia di stampa che leggete qui di seguito nell’estratto offre una lunga serie di elementi che potrebbero aiutarvi a capire meglio dove sta andando e come sta cambiando, oggi il settore dei servizi al risparmiatore in Italia. Potrebbe, quindi, aiutarvi a decidere dove, ma soprattutto con chi, vorreste essere tra un anno.
L'operazione punta a migliorare la capacità di Generali Investments, il braccio di investimento del gruppo, di offrire la propria attività di gestione al di fuori di quanto viene garantito dalla casa madre. E forse anche a migliorare la capacità di gestione che nell'ultimo anno, come del resto in quasi tutte le case di investimento, non è stata tra le più felici, compresi quei settori che per loro natura dovrebbero invece essere più decorrelati dall'andamento del mercato.
Dei 69 fondi pubblicati sul sito di Generali Investments, sono meno di dieci quelli che a un anno mostrano un rendimento positivo. Proprio nella strategia absolute return che dovrebbe essere meno colpita dai ribassi di mercato, i rendimenti sono stati scarsi con perdite che vanno dal 2 al 4%. Nessuno dei gestori poi che opera nel reddito fisso ha portato a casa una perfomance con segno più e nel multi-asset le perdite si aggirano tra il 6 e il 7%. Solo pochi fondi azionari hanno salvato la stagione: il segno rosso lo hanno evitato solo Generali investment sicav Global e il Fondo Alto America. Per gli altri solo perdite con un picco di meno 18% del fondo Eastern Europe.
Forse proprio per questi risultati, Generali sta cercando vie alternative. "La qualità dei gestori e delle strategie di CMISL - scrive il gruppo nella nota con cui annuncia l'acquisizione - è stata costantemente riconosciuta dagli investitori, con sette HFM Awards2 per la migliore piattaforma UCITS ricevuti nel corso degli ultimi otto anni e sei HFR Awards3 consecutivi". L'ambizione del gruppo è di riuscire a competere con player come BlackRock e, forte dei 480 miliardi di asset garantiti dalla casa madre, a costruire una delle cinque piattaforme multi-boutique più grandi al mondo. Ma la strada sembra ancora lunga.