MPS: l'ennesima "estate del gattopardo"? (parte 1)
Recce'd ha accompagnato la vicenda "salvataggio del Monte dei Paschi" lungo i mesi di giugno e luglio con una serie di commenti in tutte le sue sedi pubbliche, dal sito ai documenti che sono riservati ai Clienti. Avevamo deciso di tacere, da qualche giorno, perché è del tutto inutile continuare a ripetere sempre le medesime conclusioni che sono quelle che noi vi avevamo anticipato due mesi fa.
Se oggi interrompiamo il silenzio, è perché ci sono situazioni in cui puntualizzare non è semplicemente polemica, ma può mettere in guardia da rischi nascosti.
Leggiamo oggi, 31 luglio, sul Corriere della Sera, una dichiarazione del Presidente del Consiglio, secondo la quale l'operazione MPS privilegia gli interessi di "correntisti e risparmiatori". E poi leggiamo il Consigliere Delegato di Banca Intesa affermare, dialogando con un giornalista ... non molto aggressivo, che il Fondo Atlante è stato un "game changer".
Quegli investitori che, da domattina, operassero sui loro portafogli affidandosi a queste due affermazioni farebbero un errore colossale: perchè entrambe queste due informazioni NON sono vere.
Se il Fondo Atlante sia stato un "game changer", ce lo racconta la storia del medesimo Fondo e dei mercati negli ultimi mesi: guardate che cosa ha fatto il Fondo, e come hanno reagito i prezzi sui mercati, e potete da soli arrivare alla conclusione che con il Fondo si sono peggiorate, e non migliorate, le difficoltà del sistema bancario. Adesso, ci sono due miliardi di euro investiti per garantire la sopravvivenza di due banche Zombie che nessuno sul mercato vuole: davvero un bel risultato! Mentre sul fronte sofferenze, sul fronte MPS, sul fronte sistema i risultati stanno a zero, oppure sono negativi.
Quanto al fatto che la soluzione che si sta cercando, con affanno, per la situazione MPS sia "favorevole a correntisti e risparmiatori", noi vi diciamo chiaramente che non è così: i risparmiatori avrebbero bisogno di pulizia, trasparenza, miglioramento delle prospettive reddituali, in una parola di tutto il contrario di ciò che si ottiene cacciando altri 5 miliardi di euro in una banca Zombie attraverso un "finanziamento-ponte garantito dallo Stato" (che poi, cosa è, esattamente???). Lo Stato garantisce solo guadagni e commissioni a JP Morgan ed alle altre banche che sono state chiamate a soccorso, e con le quali quindi si negozia da condizioni di estrema debolezza: non garantisce nulla invece ai risparmiatori, che al contrario vendono circolare ancora di più la medesima carta straccia che fino ad oggi li ha penalizzati.
Finiamo poi coi correntisti: e chiediamoci che cosa sanno i correntisti delle Poste del modo in cui la Cassa Depositi e Prestiti impiega il loro denaro. Il Presidente del Consiglio afferma che la CdP risponde solo "alla Legge ed ai soci", ma poi si dimentica di spiegare chi sono i soci, e a quali logiche rispondono le loro scelte.
Logiche che certo NON sono logiche di mercato: perché se no, che bisogno ci sarebbe stato di un misterioso "prestito-ponte garantito dallo Stato", ovvero dai soldi NOSTRI, di tutti noi?
La scena è la solita: è estate, fa caldo, a Palazzo c'è il ballo coi vestiti eleganti, e nei salotti si tresca per fare sì che "tutto cambi perché nulla cambi". E così ci tocca di leggere dichiarazioni arroganti del tipo "siamo la migliore banca di tutta Europa", da parte di signori che, senza i regali di Draghi, avrebbero da anni già abbassato le saracinesche, e stanno in piedi solo con il BTp decennale a 1,20% di rendimento. Se per caso sale al 3,5%, chiudono bottega: bel modello di business davvero.