La storia della gestione di portafoglio (parte 2)
La Teoria del Tutto (TOE) è una teoria della fisica che spiega tutti i fenomeni della fisica collegandoli fra loro. Si caratterizza per un particolare: non esiste. Non esiste perché non può esistere: la realtà è così ampia, così complessa, ed in continua evoluzione, che non può essere ridotta ad una UNICA teoria. Allo stesso tempo, è impossibile comprendere i fenomeni della Fisica senza possedere, senza avere una conoscenza approfondita delle sue Teorie, dalla Quantistica alla Relatività.
Allo stesso modo, è del tutto impossibile comprendere i fenomeni che vediamo ogni giorno sui mercati finanziari senza avere solide basi di Teoria della Finanza, senza conoscere in modo dettagliato le principali Teorie dell'asset pricing. In Recce'd come sapete sottoponiamo settimanalmente alle nostre analisi quantitative tutti gli strumenti finanziari compresi nel nostro universo investibile, con esercizi di simulazione, ed aggiorniamo le stime per il rischio dei nostri portafogli modello, utilizzando i modelli più evoluti della Teoria della Finanza.
I moltissimi che ancora oggi si rivolgono ai Clienti basandosi soltanto sulla lettura dei giornali, e delle cosiddette "ricerche" pubblicate da questa o quella banca svizzera oppure americana, si troveranno in difficoltà sempre maggiori, non disponendo di capacità autonome di giudizio, valutazione, costruzione di scenari. Molti tra di loro, e molti Clienti, si sono illusi dopo il 2009 che "i mercati siano facili": levatevi subito dalla testa questa illusione, i mercati sono difficilissimi ed è solo con un lavoro quotidiano sulle valutazioni e sui rischi che si possono battere, con una performance positiva. Per queste ragioni, ci fanno sorridere (e ci preoccupano) tutti quelli che si affidano ai titoli di giornale (quelli che dicevano "Bravo Draghi!" 12 mesi fa, con il FTSE MIB a 24 mila punti) senza avere poi la capacità di comprendere la complessa realtà sottostante.
Ma ci fanno ancora più paura quelli, e sono molti, che si affidano in modo integrale ai "modellini matematici" oppure ai "modellini statistici": quelli per i quali esiste la Teoria del Tutto. Questi soggetti si illudono che un modellino che mastica numeri possa risolvere problemi, eliminare il "fattore emotivo", e magari "anticipare il trend". Al Cliente poi dicono cose del tipo "in questo trimestre noi diminuiremo l'esposizione all'azionario ed aumenteremo l'obbligazionario", con il tono chi chi già sa come andrà il prossimo trimestre.
Regolarmente, poi, queste persone rimangono a bocca aperta ed impotenti quando svaluta lo yuan oppure rivaluta lo yen: "eventi inattesi", li chiamano, ma il problema è che al Cliente il loro parere serve lì, in quel momento e su quel tema. Il Cliente non sa che farsene, del loro "bilanciamento periodico", perché invece è proprio in quel preciso momento che necessita di un consiglio. E' proprio in quel momento, che c'è bisogno della advisory: se non arriva in quel momento, non c'è nessuna advisory, ma soltanto un giochetto coi numeri da studente di liceo.