Come Recce'd può fare, e farà, la differenza (parte 1)

Ci aspettano anni, e forse decine di anni, di performances piatte o negative degli indici di mercato: come potranno gli investitori ottenere performances decorose dai propri portafogli, mantenendo però i rischi all'interno di un intervallo ragionato? Recce'd può fare la differenza, perché costruisce portafogli risk neutral e fonda quindi le proprie strategie in modo totalmente diverso dall'industria dei fondi comuni, che saranno quelli costretti a pagare il prezzo più alto per gli eccessi degli ultimi anni. Un esempio concreto lo offre una dichiarazione che abbiamo letto ieri su Bloomberg, a commento delle implicazioni derivanti dal crollo delle obbligazioni in euro in maggio: un gestore diceva a proposito dell'equity che 

“We’re still strategically bullish (...) The only place that money can go is either abroad or into equities. If you sell your sovereign bonds to the ECB, what are you going to buy? I think it’s equities.”

In una sola frase, leggiamo due affermazioni che sono, come minimo, fortemente dubbie: la prima è dove il gestore dice che se si vendono obbligazioni è NECESSARIO comperare azioni (perché mai? c'è l'obbligo di comperare sempre e comunque, a prescindere dai prezzi?); la seconda è che l'acquisto di azioni possa essere motivato in questo modo e fondato su queste basi.

Entrambe queste due cose noi di Recce'd le riteniamo false: e quindi fondare su queste affermazioni scelte di investimento lo giudichiamo del tutto sbagliato, e dannoso. Per questo lavoriamo diversamente sui portafogli, e per questo dal luglio 2007 ad oggi abbiamo ottenuto risultati superiori alla media del settore, per quantità ed anche per qualità.