(12/06 09:20) Andrà meglio oggi che con la BCE? (1)
Mercoledì 12 giugno gli investitori saranno ossessionati dalla questione se i funzionari della Federal Reserve proporranno uno o due tagli dei tassi di interesse quest’anno.
Per i politici, le decisioni difficili e le incombenti divisioni su se e quando tagliare i tassi di interesse saranno un problema per il futuro, non adesso. Invece, la fissazione sulle proiezioni trimestrali dei tassi oscura la notevole coesione tra i decisori dei tassi rispetto alla loro posizione di attesa.
Dopo aver concluso una rapida serie di aumenti dei tassi lo scorso anno, i funzionari della Fed rimangono ampiamente uniti nel ritenere che la migliore linea d’azione per un’economia con una crescita solida e un’inflazione ancora leggermente al di sopra del target è quella di non fare alcuna mossa. In effetti, si stanno prendendo l’estate libera per valutare come stanno andando le assunzioni, la spesa e l’inflazione un anno dopo aver alzato i tassi al livello più alto degli ultimi vent’anni.
Mercoledì 12 giugno la banca centrale è sulla buona strada per mantenere stabile il suo tasso di riferimento a breve termine in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%. È probabile che i funzionari mantengano anche le linee guida nella loro dichiarazione politica attentamente analizzata, che suggerisce che il loro prossimo movimento dei tassi sarà più probabile che sia al ribasso che al rialzo.
Ciò spiega l’intensa attenzione rivolta alle proiezioni dei tassi che rivelano quanti funzionari prevedono uno o, forse, due tagli dei tassi quest’anno a seconda delle loro prospettive economiche. L’esatta distribuzione potrebbe essere definita all’ultimo minuto da un rapporto sull’inflazione ampiamente seguito che verrà pubblicato mercoledì 12 giugno nella mattina (ora degli Stati Uniti), poche ore prima che i funzionari pubblichino le proprie proiezioni nel pomeriggio (ora degli Stati Uniti).