(22/06 10:40) Mac-AI-a (2)
I genovesi associano alla “macaia” anche uno stato d’animo malinconico.
All’opposto, sul mercato di Borsa da alcune settimane si registra una euforia per “AI” che non è legata a fatti specifici, quanto ad una più generica “fiducia nel futuro”.
Oppure le ragioni sono altre? Che cosa sta succedendo davvero? C’è chi sostiene che siamo ritornati indietro, al 1999, anno al quale si riferisce la nostra immagine.
«Non mi sembra di essere nel 1999», ha dichiarato Dan Ives, analista senior di Wedbush Securities, riferendosi alla corsa delle società dot-com che ha preceduto un doloroso crollo del mercato l’anno successivo. Altri sono più scettici, affermando che i precedenti cicli di boom e fallimenti hanno insegnato che individuare la manciata di aziende che potrebbero dominare un determinato settore nel lungo periodo è più difficile di quanto possa sembrare. «Nella mia carriera devo ancora assistere a un ciclo tecnologico in cui il rialzo iniziale non fosse più pieno di entusiasmo e di speranze rispetto alle prospettive a lungo termine», ha dichiarato Jason Pride, a capo della strategia di investimento e della ricerca di Glenmede, una società di gestione patrimoniale con sede a Philadelphia. L’anno scorso, messaggi di questo tipo avrebbero probabilmente spaventato gli investitori. I money manager hanno attribuito all’aumento rapido dei tassi di interesse da parte della Fed la colpa del crollo del mercato del 2022, che ha fatto perdere migliaia di miliardi di dollari ai titoli tecnologici. Secondo loro, gli investitori spesso considerano le società tecnologiche come investimenti che si ripagano nel corso di molti anni. Quando i tassi d’interesse aumentano rapidamente, i gestori di fondi possono ottenere rendimenti più elevati in periodi più brevi da altri insiemi di titoli, come quelli di Stato. Questo può rendere le azioni meno attraenti, soprattutto quelle tecnologiche relativamente costose. Spostandosi al 2023, molti investitori non sembrano più considerare la Fed come una minaccia per la corsa tecnologica. Il Nasdaq Composite è salito del 31% quest’anno, superando di gran lunga il più ampio S&P 500, che è salito del 15%. Una possibile spiegazione è che gli investitori dubitano che la Fed continuerà ad aumentare i tassi di interesse.