(22/06 10:50) Mac-AI-a (1)
I genovesi chiamano “macaia” una situazione metereologica con cielo coperto, alta umidità e scirocco.
“AI” è la sigla ritornata di moda, dopo vent’anni, alla Borsa di New York. Alle banche di investimento serviva, disperatamente, un nuovo slogan: di quelli classici, del tipo “una occasione da non perdere!”.
Recce’d ne aveva già scritto, di questo preteso “boom di AI”, con una approfondita analisi, in The Morning Brief. Ed in modo sintetico anche qui in TWIT - TWOO.
A mente fredda, ci ritorniamo sopra oggi. Un articolo recente del Wall Street Journal ci aiuta a fare il punto. Ne riportiamo alcuni brani nei tre tweet di questa serie
I titoli tecnologici sono in piena corsa. Gli investitori devono ancora capire se il recente boom sia il preludio di un fallimento finale, come quello dell’era delle dot-com, o l’inizio di un’impennata più duratura. L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha contribuito a far salire le azioni delle società tecnologiche a livelli record quest’anno. Il rimbalzo si è intensificato verso la fine del trimestre. Il Nasdaq Composite è reduce dall’ottavo guadagno settimanale consecutivo, la serie più lunga da 10 settimane a marzo 2019. Gli investitori individuali si sono accaparrati le azioni delle società tecnologiche, e i dati di Vanda Research mostrano che la scorsa settimana il gruppo ha investito più denaro in Tesla che in qualsiasi altro titolo. Le scommesse sulle opzioni sono esplose. Gli investitori e gli analisti che ritengono che l’impennata abbia ancora spazio di manovra affermano che gli sviluppatori di software, i produttori di chip e le altre aziende che investono nell’intelligenza artificiale hanno il potenziale per essere in prima linea in una tecnologia che potrebbe trasformare la società nei prossimi anni.