(20/10 09:55) Manterremo la tripla B (2)
In tempi come questi, il senso di responsabilità dovrebbe essere il primo utensile da tirar fuori dalla cassetta degli attrezzi. Resta da vedere se verrà usato da Moody's, che si pronuncerà il prossimo primo novembre dopo aver già minacciato un declassamento del rating tricolore, ora a un solo «notch» dal bollino nero che indica scarsa affidabilità creditizia. In teoria, nessuno dovrebbe desiderare che la tempesta perfetta che si è già scatenata sul versante bellico si estenda anche al mondo economico-finanziario. Alle tossine da Covid non ancora smaltite, se ne sono aggiunte di nuove con l'inflazione che ha portato le banche centrali a caricare a testa bassa il muro del carovita con l'ariete dei tassi. In Italia, dove latita il senso di appartenenza collettivo, prevale invece il tifo, quello che spera che la palla di neve si trasformi in valanga, quello della «torcida» di chi espone gli striscioni con la scritta «Forza Spread» e tiene la foto di Mario Monti sul comodino. Il livore anti-governativo fa premio su tutto e bolla come sprecona una manovra finanziaria varata col bilancino del farmacista, mentre negli Stati Uniti, dove un accordicchio ha sistemato il tetto del debito e il titolo a 10 anni sfiora ormai il 5%, non si assiste allo stesso accanimento che si vede dalle nostre parti. Eppure, per quanto il dollaro sia ancora la valuta di riserva mondiale, l'allargamento dei Brics e la Cina venditrice netta di Treasury a stelle e strisce dovrebbero creare qualche allarme in un Paese il cui debito è sopra i 32.650 miliardi di dollari e rappresenta il 124% del Prodotto interno lordo.
Proprio sul più bello, proprio qui mentre si attaccano le finanze pubbliche degli USA, ecco che qui lo scrivente si ferma.
Che cosa manca? Il rapporto debito/PIL … dell’Italia.
Peccato.
Altra cosa da sottolineare è sicuramente l’inflazione: che secondo questo articolo … è scesa dal cielo.
Il senso di responsabilità, che l’articolista cita qui sopra, imporrebbe prima di ogni altra cosa di smetterla di girare intorno ai problemi, ancora “per un altro anno”.