STREAM 10: orizzonte temporale e pianificazione finanziaria. Introduzione.

 

Questo contributo è il primo di una nuova serie (da noi chiamata STREAM).

Abbiamo previsto di organizzare il lavoro che pubblicheremo nella pagina GESTIONE DI PORTAFOGLIO (quella dove vi trovate ora) intorno a dieci aree tematiche, ad ognuna delle quali dedicheremo un flusso (STREAM) di contributi originali, arricchiti poi anche con contributi di terze parti.

Questo contributo he state leggendo inaugura una di queste aree tematiche che andremo ad approfondire con voi.

Si tratta dello STREAM numero 10, dedicato al tema dell’orizzonte temporale nella gestione di portafoglio, a cui è associato naturalmente il tema della pianificazione finanziaria. In seguito, pubblicheremo l’elenco completo dei 10 STREAM in questa stessa pagina del sito, la pagina GESTIONE DI PORTAFOGLIO.

Il nostro lavoro in questo STREAM si propone un duplice scopo:

  • da un lato smascherare i “falsi amici” ovvero quella fitta rete di "luoghi comuni” che a voi vengono spacciati per “buon senso” quando all’opposto sono cattivi consigli pratici;

  • da un altro lato, Recce’d invece produrrà per voi utili e concreti supporti, informazioni dettagliate sulle tecniche, sui metodi, sui criteri da seguire nelle scelte di gestione di portafoglio.

Abbiamo preso ad esempio, nell’immagine qui sopra, uno di quei “luoghi comuni”, quelle “credenze popolari” che sono diffusissime tra quelli che praticano quotidianamente la “consulenza finanziaria” ovvero, nella realtà dei fatti, agiscono da promotori per merci chiamate “prodotti finanziari”, come i Fondi Comuni oppure le polizze UCITS.

Nella prima immagine viene spacciata per “promessa di rendimento” una statistica su ciò che è successo in un solo mercato finanziario, e precisamente quello degli Stati Uniti, nel periodo che va dal 1959 al 2019.

Provate voi stessi a fare un analogo calcolo per altri mercati ed altri Paesi (dal Giappone all’Italia, dall’Argentina al Regno Unito) e immediatamente vedrete che ciò che si tenta di farvi credere con il titolo della prima immagine è, molto semplicemente, falso.

In questo STREAM, torneremo più e più volte su questo specifico punto.

La seconda immagine qui sotto è più neutra: noi di Recce’d siamo pienamente d’accordo con ciò che è scritto qui sotto. Il punto allora dove sta? Sta nell’utilizzo che successivamente viene fatto di questo tipo di affermazioni.

Nella grandissima parte dei casi, si accenna all’orizzonte temporale per arrivare ad una immagine con tanti colori, e a forma di piramide, come quella che abbiamo preso a campione sul Web e riportato qui sotto (ne potete voi stessi trovare a centinaia sul Web).

Recce’d utilizzerà lo STREAM 10 (dedicato all’orizzonte temporale ed alla pianificazione finanziaria) anche per questo scopo: per spiegare come la “piramide del risparmio” sia un concetto inutile, ovvero per spiegare perché quello che è scritto in questo grafico non è vero, e anche per spiegare che i numeri che leggete nel grafico non descrivono la realtà ma un Mondo di fantasia.

Lo scopo di grafici come questo, e di molti altri grafici colorati preparati con Power Point, che vengono utilizzati in modo abbinato alla “piramide dell’investimento”, è uno solo: preparare la mente del risparmiatore alle offerte di collocamento delle quote dei Fondi Comuni di Investimento e delle polizze UCITS.

A quello servono sia il grafico che ha aperto questo nostro contributo (che vi spinge a … investire con un orizzonte a 30 anni) sia la “piramide dell’investimento”, che rende complicatissimo ciò che, nella realtà, deve rimanere semplicissimo, nel vostro interesse.

A questo proposito, va detto che la piramide abbiamo fatto vedere poco più sopra viene utilizzata dalla vostra Banca o Rete di promotori finanziari allo scopo, molto preciso, di confondere le idee, e presentare il promotore finanziario come una sorta di “consulente familiare a tutto tondo”, come leggete qui sopra nell’immagine.

Cosa che il promotore finanziario non è: lui guadagna il suo reddito solo dal fatto che vi spinge ad investire sui Fondi Comuni e sulle UCITS.

Quello è il suo lavoro, il resto … è un hobby, solo una decorazione, come quei ghirigori sul piatto che piacciono tanto agli Chef stellati. Non c’è sostanza, nei ghirigori e neppure nell’immagine qui sopra.

Lo dimostra, sempre a puro titolo di esempio, l’immagine che segue: dove viene descritto un processo in termini così tanto generici che voi lo potete applicare ad ogni tipo di attività: anche quando piantate i fiori nel vaso del terrazzo oppure i pomodori nell’orto.

La realtà qui c’entra nulla: lo dicono i dati. A titolo di esempio, leggete i dati del sondaggio che sono raccontati dal grafico che trovate sotto, e confrontateli con i dati della prima immagine in alto.

Secondo voi lettori, sono gli investitori che sono poco intelligenti? Oppure, semplicemente, i dati della prima immagine in alto significano nulla?

Noi di Recce’d spiegheremo nello STREAM 10 le ragioni per le quali la buona risposta è la seconda.

In questo nostro primo contributo, ci affidiamo ad un premio Nobel della Finanza, Robert Merton, che con l’articolo che segue, tradotto da Recce’d per voi, spiega che la gestione di portafoglio, e il ruolo dell’orizzonte temporale, sono cose che NON si possono risolvere “in un attimo, guardando lo smartphone” come racconta in Tv una nota pubblicità.

L’argomento è tecnico: non può NON esserlo.

Purtroppo la cosa non è così semplice che “si risolve in cinque minuti guardando lo smartphone”. Ma il tempo che investite nel leggere questo articolo è un ottimo investimento, perché via aiuterà ad ottenere il massimo dai vostri investimenti finanziari.

Non spaventatevi degli aspetti tecnici: con una lunga serie di contributi, proprio nello STREAM 10, Recce’d fornirà ai lettori ogni necessario chiarimento d ogni possibile integrazione. Alla fine, tutto risulterà semplicissimo. Considerate questo articolo come una seria, utile, valida introduzione all’argomento.

I teorici della finanza sono, come tutti sanno, persone fuori dal mondo che riescono a malapena ad allacciarsi i lacci delle scarpe, e ancor meno a cambiare la gomma di un'auto.

Robert Merton confuta questo stereotipo. Mentre parla amabilmente all'ufficio londinese di Dimensional Fund Advisors (è lo "scienziato residente" dell'azienda), intuisci che qui c'è un uomo che potrebbe sostituire in pochissimo tempo uno penumatico sgonfio. Probabilmente avrebbe tenuto una lezione allegra sull'importanza della corretta pressione dei pneumatici mentre stava serrando i dadi delle ruote.

Robert Merton ha sempre avuto un debole per l'ingegneria, sia finanziaria che meccanica. Acquistò la sua prima azione all'età di dieci anni e completò un'attività di arbitraggio del rischio (sull'acquisizione da parte di Singer, un produttore di macchine da cucire) all'età di 11 anni. Ricostruì la sua prima macchina a 15 anni. Nel 1997 vinse il premio Nobel per l'economia all'età di 53 anni —una carriera rapidissima. Un anno dopo, però, la carriera svoltò al ribasso: LTCM, in notissimo hedge fund da lui co-fondato, è imploso. Questi indicatori del passare degli anni e del tempo contano.

Contano in modo particolare per Robert Merton, la cui specializzazione è la matematica del tempo applicata alla finanza. Il suo primo articolo sull'argomento è stato pubblicato quasi esattamente 50 anni fa. Il suo titolo - "Selezione del portafoglio lungo l’arco della vita in condizioni di incertezza: il caso a tempo continuo" - è proibitivo. Le dieci pagine di equazioni che seguono sono scoraggianti. Ma per Robert Merton, le equazioni sono strumenti, non diversi da un cric per auto. Hanno permesso a lui e ai successivi ricercatori di chiarire una domanda importante: quando è importante l'orizzonte temporale per investire e quando no?

Per iniziare a comprendere l'importanza del lavoro di Merton, ritorniamo indietro di oltre mezzo secolo, alla nascita della Moderna Teoria del Portafoglio.

Fino ad allora, la teoria finanziaria era stata principalmente una raccolta di storie e regole pratiche. Alcune di queste avevano ed hanno una notevole utilità pratica ("vendi fino al punto in cui non ti riesce di dormire tranquillamente"). Ma poco era rigoroso. Una nuova generazione di studiosi ha cambiato questo. Il loro primo passo è stato quello di presumere che gli investitori cercassero i rendimenti più elevati per una determinata quantità di rischio. Le azioni sono più rischiose delle obbligazioni. Il problema per la scelta del portafoglio è quanto di questo rischio sopportare. Questo varierà da soggetto a soggetto. Ogni persona dovrebbe effettivamente contenere il rischio a quanto è compatibile con un sonno profondo.

In questo nuovo assetto formalizzato dagli studiosi con la MTP, gli investitori decidono una volta per sempre come dividere la propria ricchezza finanziaria. Ma investire nella vita reale è un film, non un'istantanea. Il tempo è un fattore, oltre alla propensione al rischio. Merton ha voluto andare oltre e scoprire come gli investitori, di fronte a un futuro incerto, dovrebbero decidere in ogni momento il loro mix di attività rischiose e sicure.

La saggezza popolare dell'epoca diceva che i giovani dovrebbero detenere un portafoglio più rischioso di quelli più anziani, perché il passare del tempo rende le azioni meno rischiose. Ciò si è rivelato sbagliato o, almeno, non era del tutto corretto. In due articoli pubblicati nell'agosto 1969, Merton e il suo mentore, Paul Samuelson, hanno dimostrato che l'orizzonte temporale non dovrebbe fare alcuna differenza nella scelta del portafoglio. Ma il risultato vale solo se la propensione al rischio non cambia e i prezzi delle azioni sono imprevedibili. Modificando queste ipotesi (come avrebbero poi fatto i futuri ricercatori) e i risultati cambiano.

L'uso della matematica a tempo continuo da parte di Merton ha creato un modello prezioso. I teorici della finanza sono stati in grado di applicare lo stesso kit di strumenti per risolvere problemi correlati, afferma Hugues Langlois della Università HEC di Parigi, una business school. L'esempio migliore è il modello Black-Scholes per la determinazione del prezzo delle opzioni finanziarie, per il quale Merton ha ricevuto il premio Nobel, insieme a Myron Scholes.

Un sacco di teoria finanziaria che è venuta dopo avrebbe svelato le circostanze in cui l'orizzonte temporale è davvero importante. La resa dei conti cambia, ad esempio, quando la ricchezza viene considerata a tutto tondo per includere il capitale umano non negoziabile: conoscenze, abilità e abilità. Seduto in un ufficio di Londra, Merton fa un esempio illustrativo. Supponiamo che il capitale umano di un giovane, che determina i suoi guadagni futuri, sia il 90% della sua ricchezza di una vita, con il saldo in azioni. E dire che per una persona quasi in pensione le proporzioni sono invertite. Se il mercato azionario crolla del 40%, il giovane perde solo il 4% della sua ricchezza. Ma il quasi pensionato ha perso il 36%, il che è molto più grave. Per le persone anziane, avere tutta la loro ricchezza finanziaria in azioni non è un rischio ragionevole da correre, afferma Merton. Il capitale umano è a basso rischio. Se ne hai molti, puoi correre più rischi finanziari.

La migliore strategia per tutta la vita è un problema complesso da risolvere, anche per persone intelligenti come Robert Merton. Ma spera che, con il passare del tempo, il settore pensionistico crei prodotti più user-friendly. Le auto sono facili per i loro utenti; il complesso lavoro è svolto da progettisti e ingegneri. Le pensioni dovrebbero essere le stesse. I bisogni guidano l'innovazione, afferma Merton. "Ecco perché sono ottimista".

Valter Buffo