Verso la resa dei conti (parte 3)

Si è parlato e scritto molto di VIX, nell’ultima settimana, e per due motivi opposti fra loro.

Perché è sceso, come vedete nel grafico sotto. ed anche perché non è sceso a sufficienza, visto il rialzo delle Borse. il VIX è rimasto a 13, ben più alto dei minimi del 2018. Anche da questo punto di vista, ci sembra che si avvicini il momento di una resa dei conti.

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L’indice VIX, come tutti ormai sapete, misura la volatilità attesa dell’indice della Borsa di New York, attraverso i prezzi delle opzioni sul medesimo indice che vengono quotate alla Borsa di Chicago.

Noi abbiamo una posizione sullo strumento, che potremmo a breve muovere ulteriormente.

In particolare, se accadesse ciò che prevede Goldman sachs nell’immagine che segue.

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Nel grafico qui sotto, si mette a confronto il VIX (nella parte alta) con l’andamento dell’indice S&P 500 (nella parte bassa): questo è l’utilizzo che viene fatto, dalla maggioranza degli operatori, dell’analisi dell’indice VIX. Si vorrebbe utilizzare il VX per anticipare le mosse dell’indice di Borsa.

In Recce’d non crediamo nell’efficacia del VIX in questo senso: pensiamo piuttosto che, nel contesto attuale dei mercati, sia il VIX a seguire gli alti e bassi dell’indice S&P 500. Ed è in questa chiave, che abbiamo deciso in merito alle nostre posizioni.

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Mercati oggiValter Buffo
Verso la resa dei conti (parte 2)
 

Oltre all’obbiettivo della consapevolezza del Cliente. Ed oltre all’obbiettivo del rendimento ponderato per il rischio.

Recce’d adesso ha anche un terzo obbiettivo. quello di farvi risparmiare.

Farvi risparmiate tempo e denaro.

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Per Brexit, si avvicina ogni giorno di più la resa dei conti.

Chi era con Recce’d già nel 2016 ricorderà perfettamente che cosa scrivemmo e dicemmo tre anni fa su Brexit.

Ogni nostro lettore, ed ancora di più ogni Cliente, avrà potuto risparmiarsi, grazie a noi la lettura di decine di migliaia di pagine su Brexit: perché già sapeva come sarebbe andata a finire. Ovvero: nel modo che ci racconta l’immagine qui sopra.

Nelle ultime settimane, lo stillicidio di notizie ha esasperato tutti. Persino un settimanale compassato come The Economist è costretto a ricorrere … alle parolacce.

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Noi abbiamo lavorato, per i Clienti, sulla sterlina GBP: il cui destino, oggi, risulta MOLTO più chiaro di quello di Brexit, almeno se leggete il titolo di Bloomberg che segue.

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Solo sei mesi fa, nessuno sui mercati era positivo sulla sterlina: oggi la musica è cambiata, e c’è chi la vede a 80 contro euro.

La nostra, di musica, invece non è cambiata, e manteniamo la visione che i Clienti già conoscono.

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Mercati oggiValter Buffo
Verso la resa dei conti (parte 1)
 

La settimana scorsa, sul sito SoldiOnline.it, abbiamo dedicato i nostri cinque contributi quotidiani al tema di MMT.

Ne scriviamo NON perché giudichiamo l’argomento importante per i nostri portafogli: ne scriviamo perché ne parlano e scrivono tutti. Giornalisti, operatori di mercato e gestori. E persino, come vedete qui sotto, Jay Powell e Warren Buffett.

Così tanto se ne parla, che c’è da chiedersi il perché. MMT potrebbe essere solo un pretesto? Non stanno forse maturando i tempi per una resa dei conti, nel campo della politica economica? Lo scontro sta per raggiungere il livello di ebollizione?

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Qui nel Blog, ci limiteremo ad offrire una sintesi davvero estrema, ma efficace, di MMT.

Una sintesi … sorridente. La leggete nelle due immagini che seguono qui sotto.

Nel primo testo si dice che MMT è l’opposto di Babbo Natale: “qualcosa che è ovviamente vero, e che provoca una serie di cattive azioni”.

Nel secondo testo si dice che MMT equivale a chiedere che a scuola si dia il massimo dei voti a tutti ed in tutte le materie.

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Mercati oggiValter Buffo
Ma siete proprio sicuri? (parte 9)
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Vi proponiamo un esercizio che a qualcuno potrebbe risultare un po’ … pedante, accademico. Ma che, in realtà, dovete assolutamente fare, se intendete continuare ad investire i vostro risparmi sui mercati finanziari.

L’esercizio è: leggere con attenzione. Non scorrere i titoli, ma leggere con attenzione, collegando fra loro le notizie e poi collegandole con altre notizie. Analizzare le notizie.

Noi abbiamo preso ad esempio la pagina di un sito di Finanza, durante la conferenza stampa di Draghi di giovedì scorso.

Rileggendo insieme a noi, noterete un numero eccezionale di incongruenze e di fatti che meritano la vostra riflessione.

  1. In alto, leggete che Draghi dichiara che “l’argomento del quantitative easing non è stato discusso durante la riunione”; come a dire che un ritorno del QE è fuori discussione; peccato che, la medesima persona (Draghi) dopo la più recente riunione del Board della BCE avesse detto “l’argomento del TLTRO non è stato discusso durante la riunione”; e quindi: che significa?

  2. sempre in alto, leggete che Draghi dice che “l’economia di Eurozona non dipende dalle politiche di stimolo della BE”; ma allora … perché continuate con queste politiche da anni ed anni ed anni? Quale è lo scopo?

  3. scendendo più in basso Draghi dice che “con queste decisioni la BCE ha aumentato la credibilità della propria forward giudance”; che poi vuole dire che la BCE è più credibile nei suoi annunci ai mercati: cosa che, detta subito dopo una inversione di rotta a 180 gradi, fa sorridere; ed i mercati infatti hanno votato, almeno nella loro più immediata reazione, per un calo della credibilità

  4. Draghi poi dice che “le scelte della BCE sono guidate dai dati e le più recenti decisioni sono una risposta alla revisione al ribasso delle stime di crescita”: ma se le cose stanno così, e se la revisione la avete fatta voi alla BCE, allora a che cosa servono le vostre previsioni per il futuro, già sapendo che possono cambiare nello spazio di 60 giorni?

  5. ed ancora Draghi dice che le “financing conditions” oggi sono meno restrittive di due mesi fa: ma se è così, ovvero se sui mercati oggi c’è meno tensione, allora perché annunciare oggi misure che ulteriormente vanno a immettere liquidità nel sistema?

La nostra conclusione? E’ quella che scrive sotto nel titolo l’agenzia Bloomberg.

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Ma siete proprio sicuri? (parte 8)
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Ma siete proprio sicuri che ogni volta che aumenta la liquidità i mercati salgono?

Noi non ne siamo sicuri. Anzi: noi siamo sicuri del contrario.

Per questo motivo, vi chiediamo di riflettere. Come dice (con ironia) l’immagine qui sopra, che commenta i fatti degli ultimi due giorni di mercato, “vi ricordate un’altra occasione nella quale la Banca Centrale annuncia una nuova iniziativa per creare liquidità e le Borse scendono?”.

Le cose non sono le stesse per sempre. Non funzionano allo stesso modo per sempre. La fiducia, con il trascorrere del tempo, si può esaurire.

In questo specifico caso, c’è chi ha detto e scritto che “le misure annunciate da Draghi non sono aggressive a sufficienza”. Ovvero, che le previsioni fatte da Draghi per le economie europee non sono negative a sufficienza.

Non sappiamo dire se Draghi non è pessimista a sufficienza. Né ci interessa. Per certo sappiamo altre due cose: 1) non è detto che queste misure funzionino: se guardiamo agli ultimi 10 anni, si può senza dubbio affermare che NON hanno funzionato, e si può dire con certezza che NON hanno risolto i problemi; 2) i mercati finanziari di certo NON sono pronti, oggi, ad un calo della credibilità delle Banche Centrali.

A nostro parere, questa potrebbe essere la grande novità del 2019: dopo le due brusche ed impreviste “inversioni ad U” della Fed e poi della BCE, si dovrà verificare se la credibilità delle Banche Centrali è rimasta invariata oppure è diminuita.

A breve, si potrebbero vedere sui mercati atteggiamenti di diffidenza, se non di irritazione, verso le iniziative delle Banche Centrali. Di sicuro, la maggiore parte dei portafogli titoli, oggi, non è preparata per questa evenienza.