Sterlina GBP: le chiacchiere ed i fatti (parte 1)
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Per voi investitori finali, la maggiore difficoltà è distinguere tra chiacchiere e fatti.

Recce'd già nel luglio 2016 pubblicava una analisi sulla sterlina GBP nella quale si invitavano gli investitori a distinguere tra chiacchiere e fatti.

I dati di oggi, 17 aprile 2018, con la disoccupazione ai minimi dal 1975 e i salari che crescono più dell'inflazione, è una (ulteriore) conferma che l'economia del Regno Unito oggi è la più solida fra tutte quelle dei Paesi Sviluppati.

In quel luglio 2016, due anni fa, noi siamo stati i soli a prendere posizione contro il "consenso" e a dare a chi ci legge indicazioni positive sulla sterlina GBP. Indicazioni che restano valide anche oggi, anche se la sterlina sta ormai SOPRA i livelli del giugno 2016 contro dollaro USA.

Contro euro, pesa la svalutazione del dollaro USA, che però è solo temporanea (grafico sotto): ma ci aspettiamo che, una volta completato il movimento che è in corso, la sterlina GBP sia in realtà più forte contro euro, che contro dollaro.

Si tratta di un eccellente esempio di come si possa, anche oggi in mercati che sono stati pesantemente distorti da interventi esterni, investire sul VALORE.

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Mercati oggiValter Buffo
Treni che arrivano con grande ritardo (parte 7)
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Come potete leggere nei titoli di Bloomberg che stanno qui sopra, gli economisti delle banche di investimento NON ritengono che ci sarà "un collasso, ma solo una pausa" nei dati per la crescita economica del 2018.

Il nostro suggerimento, verso chi ci legge, è il seguente: chiedetevi perché queste medesime persone, questi cosiddetti economisti, solo tre mesi fa vedevano i tassi di crescita in aumento, ed ora invece vedono una "pausa". 

Domandatevi se servono a qualche cosa: anticipano, oppure seguono?

Mercati oggiValter Buffo
Treni che arrivano con grande ritardo (parte 6)

Questa serie di Post ha come scopo primario quello di dimostrare, a chi ci legge, il funzionamento dell'industria del risparmio, quella che va dalle grandi banche internazionali ai Fondi Comuni fino alle Reti di promotori.

C'è però anche un secondo scopo: che è quello di fornire a chi ci legge, indicazioni pratiche.

Ad esempio, se con i vostri portafogli volete guadagnare, nel 2018, sappiate che sarà molto, molto facile: prendete il grafico qui sotto, leggete il testo che abbiamo messo in evidenza, e operate sul portafoglio di conseguenza.

Ma fate in fretta!

Mercati oggiValter Buffo
Treni che arrivano con grande ritardo (parte 5)
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Anche la stampa specializzata, come abbiamo già scritto, ha cambiato tono: e adesso, come vedete nell'immagine di questo giornalista del Financial Times, si sceglie di dare spazio al dubbio, e dare evidenza alle opinioni di chi si domanda "come abbiamo fatto, a non vederlo arrivare?".

Ma poi, chi ha un po' di esperienza dei mercati finanziari ricorda che anche in passato, ogni volta, NESSUNO (o quasi) lo ha visto arrivare. Va sempre "tutto bene", finché ... non va più bene.

Mercati oggiValter Buffo
E' tutto come prima? Oppure è cambiato tutto? (parte 3)

Nel primo Post di questa serie, vi abbiamo parlato del mercato azionario. Nel secondo Post della serie, del mercato obbligazionario. Entrambi i comparti, a nostro parere, sono cambiati in modo drammatico nelle ultime settimane: e non siamo i soli a pensarlo.

C'è però chi dice "i prezzi di azioni ed obbligazioni restano, anche oggi, molto vicini ai massimi di ogni tempo". Ed è vero. 

Assistiamo ad una guerra violenta ed aperta su tutti i fronti:, quello economico, quello politico, e quello militare. Il rischio è ai livelli massimi che noi ricordiamo. Il contrasto tra questa situazione, di aperto conflitto in ogni ambito, e i prezzi sui mercati finanziari, ai massimi sia per le azioni sia per le obbligazioni, è enorme e senza precedenti. la causa: l'atteggiamento ultra-benigno delle banche centrali: persino della Fed, che tiene ancora il costo del denaro SOTTO quello dell'inflazione.

Come dicevamo sopra, però, questa sorta di "supporto artificiale" oggi non basta più, per calmare le acque: e lo avete visto tutti. Per questo, Citigroup scrive che "è morto FOMO".

To Citi, the equity part of the debate is relatively clear: there won't be a resolution for a while, as much of the recent pent up euphoria has fizzled and will need months to be rebuilt:

With regard to stocks, we believe the market needs time. If we take a look at relatively recent previous equity corrections that have occurred in this cycle, it seems that it can take several months of indeterminate price action until the rally continues.

An explanation for this is that when the ‘going is good’, there are lower VaR constraints, lower margin requirements and generally increasing leverage. This is until a small shock causes these constraints to tighten, forcing investors to liquidate, increasing volatility and tightening these constraints further. Unfortunately, it may take a while for risk limits to reset, particularly for those that bought when the RSI flashed +80 (RIP FOMO?).

E questo spiega il momento, precario e fragile, dei mercati azionari. Il problema di oggi è che la situazione sui mercati delle obbligazioni è anche peggiore, a cominciare proprio dal mercato che è il più grande del Mondo, quello dei Titoli USA:

Finally, what about the broader credit market in terms of duration/overall direction? Here, as the CBO reminded us last week, net treasury supply is set to double to just shy of $1 trillion, a transition which - all else equal - should send yields sharply higher (of course, all else will not be equal if a global deflationary scare is unleashed). This to Citi represents "a massive problem" as the market has already priced in all of this, and any moves from this point out will be extremely violent, to wit:

Treasury supply (net) is set to double from circa $400bn to $800bn. At the top of the cycle, this is going to push real yields higher (Figure 9). Especially with reduced flows from the EA and Japan. But there is a massive problem. The market knows this and holds a massive duration short.

In other words, the market is poised at a very precarious (dis)equilibrium: on one hand bond traders are certain that yields will keep rising; on the other the recent sharp reversal in economic conditions threatens to flush the record short overhang, resulting in a plunge in yields, potentially as low as 2% and massive P&L losses for the spec community. 

This is something Merrill Lynch noted two weeks ago, when observing the recent dramatic inflows into Treasury funds, which suggest that a move in yields back to 2% is just a matter of time, or as BofA's Michael Hartnett said, these Treasury inflows "are the most visible expression of positioning for risk-off to date."

 

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