Potrebbe andare avanti così ... per sempre? (parte 2)

Come abbiamo scritto nel Post precedente, c'è TUTTO il tempo per rimettere TUTTO a posto, non appena i mercati finanziari riusciranno a liberarsi dalla TRAPPOLA in cui sono stati cacciati tra febbraio e maggio 2017. Le "tecniche di vendita" delle Reti e delle banche di investimento sono raffinate, ma NON possono modificare la realtà dei fatti economici.

Ripetiamolo: NON PUO' durare ancora a lungo, ed i segnali sono concreti ed evidenti. In questo Post, vi proponiamo un giochetto estivo, una specie di "caccia all'errore", un gioco che mette due grafici a confronto.

Nel primo grafico, vedete l'indice tedesco DAX, il più liquido ed il più grande in Eurozona. Le due frecce arancioni inicano le due fasi di rialzo del 2017, ovvero 1) il rialzo di metà febbraio, dovuto al 100% ad un rialzo (che a tutto oggi resta SENZA spiegazione) dell'indice S&P 500; e 2) il rialzo di Macron.

Nel secondo grafico, vedete i flussi di investimento sui Fondi Comuni che investono in equity europee. Il grafico è ricavato da un articolo che "celebra" l'afflusso di denaro verso i Fondi Equity europei.

Dal confronto, vedete subito che 'è qualche cosa che non quadra. Noi vi abbiamo aiutato, con il circoletto bianco: ma non vogliamo togliervi del tutto il gusto.

Comunque, sappiate che gli "advisors", ovvero le Reti delle banche, i private bankers ed i promotori, spingono per "comperare equity Europa". E quindi ...

Potrebbe andare avanti così ... per sempre? (parte 1)

La settimana che sta per chiudersi, oggi 23 giugno, è stata senza dubbio la più ... noiosa del 2017, e se non succederà qualche terremoto verso sera si dovrà dire che sui mercati ... è successo NULLA.

Si era partiti, lunedì, con le Borse euforiche, e lo S&P 500 a 2450 punti ("nuovo record!"): spieghiamo subito che i grossisti, i brokers nelle sale di negoziazione, hanno detto "proviamo a vedere se qualcuno ci viene dietro!". 

Nessuno gli è andato dietro: almeno, fino alle ore 14 del venerdì 23 giugno. E anche sul fronte delle valute e delle obbligazioni, flussi quasi inesistenti, e prezzi fermi. Solo sul petrolio, c'è stato un po' di movimento (di cui scriveremo poi in un'altra sede).

Con i molti Clienti che abbiamo sentito negli ultimi giorni, ci capita spesso di discutere il seguente argomento: potrebbe andare avanti così a lungo? Magari ... fino alla fine dell'anno?

Chi lo può dire, con certezza? Nessuno ha la palla di vetro, come si dice. La nostra professione, però, ci impone di analizzare con massimo scrupolo, ed in modo selettivo, tutti i dati e tutte le informazioni disponibili, e individuare quelle più importanti.

Questo lavoro ci permette di arrivare almeno a due conclusioni:

  1. veniamo da mesi di mercati MOLTO strani, MOLTO anomali, MOLTO distorti
  2. questa fase potrebbe durare ancora, è vero: ma ogni giorno, le probabilità diminuiscono: perché al di fuori dei mercati finanziari (dove la Borsa USA è ferma ormai da ben quattro mesi) le cose si muovono, si evolvono e cambiano

Per dare sostanza alle nostre affermazioni, vi presentiamo due grafici. Per ciò che riguarda le ANOMALIE vi ricordiamo che l'indice VIX della volatilità attesa sulla Borsa di New York è al suo livello più basso dal 1993.

Per ciò che riguarda invece l'economia reale, l'indice calcolato da Citigroup, che misura la differenza tra le ATTESE per i dati macro pubblicati, ed i dati effettivi, è al livello più basso dal 2011.

Citi_macro_surprise_June_2017.png

Conclusione: ha perfettamente ragione chi dice che "questa fase di mercato è dominata dagli ANALISTI TECNICI". Eppure, guardando i dati qui sopra, e gli altri che abbiamo, non proviamo neppure il minimo desiderio di cambiare metodo ed affidarci all'analisi tecnica. Perché? Perché NON andrà avanti così a lungo. C'è tempo, per rimettere TUTTO a posto.

La riunione più importante di tutte

La riunione di ieri 14 giugno 2017 della Federal Reserve è stata, a giudizio di Recce'd, la più significativa nella carriera di Janet Yellen come Chairwomen, e quindi anche la più importante degli ultimi anni.

Non è difficile spiegare su che cosa basiamo questa nostra affermazione: è di tutta evidenza che, per la prima volta dal momento del suo insediamento, Yellen è stata costretta a forzare, ovvero a fare non una ma due scommesse:

  1. ha scommesso sul rapporto tra inflazione e disoccupazione, comunicando che rimane ferma la previsione di un ulteriore rialzo dei tassi nel 2017 nonostante i recenti CALI del tasso di crescita dei prezzi al consumo
  2. ha scommesso sulla crescita dell'economia USA di breve e medio termine, annunciando che le operazioni di riduzione dell'attivo della Fed inizieranno "entro il 2017"

Yellen ha scommesso, si è esposta, ha preso dei rischi: tanto che, subito questa mattina, 15 giugno, circolano articoli e commenti che si domandano "Ma Yellen ha davvero voglia di rimanere come Chairman?", articoli che interpretano le recenti mosse di Yellen come segnali di un futuro disimpegno spiegato dai dissensi con la Amministrazione Trump.

Prendendo rischi ci si espone alle critiche. Ed infatti, fino da ieri sera, si è scatenata una parte che sostiene che adesso la Fed sarebbe "davanti alla curva " (ahead of the curve) nel senso che avrebbe già alzato i tassi ben pù del necessario. Il rendimento del decennale (grafico in alto) sembra proprio riflettere questa posizione, ed ancora di più la curva dei rendimenti, che oggi come oggi anticipa una recessione (grafico qui sopra) come ai tempi in cui, dopo il Referendum Brexit, le banche di investimenti internazionali annunciavano un "inevitabile rallentamento globale". Ricordate? Solo 12 mesi fa. Tenetelo a mente.

Per noi investitori, si apre una fase nuova comunque: la Fed adesso ha preso una posizione, e a noi investitori toccherà di verificare ogni mattina, ed ogni sera, se questa mossa era giustificata dai fatti a cui assisteremo.

Quando un dato è proprio brutto

Oggi, 14 giugno 2017, nelle prime ore del pomeriggio europeo, gli Stati Uniti hanno pubblicato il dato di maggio per le vendite al dettaglio: e forse proprio con questo dato si è chiusa la fase di Trump-phoria.

Quando un dato è brutto, va proprio detto: e anche se a voi nessuno lo ha detto, il dato di oggi è veramente brutto.

Non solo è inferiore alle attese, ma è anche così tanto negativo, da mettere in discussione la (famosa) stima del 3% di crescita del Prodotto Nazionale nel secondo trimestre 2017, dopo lo scarso 1,2% del primo trimestre.

OK ma ... alla fin fine che ce ne importa a noi, di 'sti americani e di quanto spendono?

In primo luogo, pensate ai supporti per il rally di Borsa: il dollaro forte non c'è più, l'ottimismo delle masse nei dati non viene fuori, e se gli togliamo pure la crescita economica ...

Ma la ragione forte di interesse, il motivo più importante, lo trovate solo se andate nel dettaglio del dato di oggi, e gettate lo sguardo sulle vendite di auto. Dopo che avete visto quel dettaglio, guardate poi i due grafici qui in basso, e fate i vostri calcoli al proposito.

In conclusione resta una sola domanda: quelli che hanno scritto con insistenza, da gennaio a maggio, di "forte ripresa" e di "netto miglioramento dell'economia globale", che tipo di film erano andati a vedere?

E poi: sbagliare ci sta, succede a tutti. Ma chissà perché certi sbagli che si ripetono puntano, tutti, dalla stessa parte ...

Investire "a dieci anni": sul contropiede (parte 2)

L'errore più grave e più frequente, che fanno gli investitori di tutto il mondo, è quello di fidarsi di quelli che raccontano che si deve "investire per il lungo termine", magari a 10 oppure 20 anni.

Si tratta, come Recce'd ha spiegato in decine e decine di occasioni, di uno strumento commerciale, il più diffuso presso le Reti di vendita. Questo è l'argomento principe, a puro titolo di esempio, di tutti i "grandi nomi", ovvero Mediolanum, Fideuram e Generali. L'argomento viene, in genere, utilizzato appoggiandosi ad un grafico simile a questo che segue, dove si racconta che, su un orizzonte di 10 anni, un portafoglio bilanciato ha una media storica di rendimento nominale pari allo 8%.

Si tratta solo di un argomento di vendita, perché queste grandi Reti non hanno la minima idea di dove saranno i mercati tra 10 oppure 20 anni, ma sono al contrario sicure che il loro budget commerciale si farà (il prossimo anno) soltanto se loro riescono a convincervi di STARE FERMI SUI LORO PRODOTTI.

Il grafico qui sopra vi INGANNA, per almeno due ragioni:

  1. quel Mondo lì, il Mondo che il grafico descrive, il Mondo 1955-2000, è un mondo finito, che non tornerà mai più; è superfluo ricordarvi che (a differenza dei rialzi 1955-2000) i rialzi dei mercati finanziari dopo il 2000 sono spiegati UNICAMENTE dal fatto che dall'esterno qualcuno si compera tutto (le Banche Centrali); senza questo "contributi" gli indici oggi sarebbero almeno del 50% più in basso, sia l'azionario sia l'obbligazionario (ultimo grafico di questo Post)
  2. e poi vi inganna perché i rendimenti rappresentati sopra sono NOMINALI, gonfiati dall'inflazione

Non esiste, in tutto il Mondo, alcuna prova che è bene "investre a 10 anni" rimanendo fermi con la vostra asset allocation. Ed esistono invece fortissimi argomenti contrari, come ad esempio il grafico che segue qui sotto, che ripropone i medesimi dati del grafico precedente, questa volta in termini reali, ovvero al netto dell'inflazione.

Contropiede_004_june.png

Grafico molto interessante, che vi racconta la verità dei fatti: negli ultimi 20 anni, la media del rendimento di un tradizionale portafoglio bilanciato è stata, in media, del 2,5%. Poi vedete una impennata al 15%, spiegata solo dal QE, come potete vedere in modo chiarissimo nella tabella che segue: ma per i prossimi anni, aspettatevi un (più ampio) ribasso di quel dato.

Come si potrà fare, allora, per fare rendere i propri investimenti finanziari? Di certo, non "investendo a 10 anni" e non investendo con il tradizionale portafoglio bilanciato! Quelle sono strategie perdenti, per investitori perdenti e Reti perdenti: i dati lo confermano.

Noi in Recce'd su questo abbiamo le idee chiarissime, e vi mettiamo a disposizione strumenti e strategie che vi dimostrano che il modo migliore per investire a 10 anni è ... investire a 3-6 mesi. Come nella gestione di qualsiasi azienda, gestire bene la strategia significa fare bene domani, la prossima settimana , il prossimo mese, e non tra 10 anni.

Valter Buffo