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Perché il vaccino non ha funzionato?
 

I primi dati dai test del vaccino ci dicono che non funziona: almeno, in Borsa.

I dati noi di Recce’d abbiamo deciso di presentarveli nel modo più facile da leggere: attraverso tre grafici.

I tre grafici riguardano un unico test: quello fatto sulla Borsa di New York: la Borsa più grande del mondo e la più influente. Dopo che sale New York, salgono anche le altre: ma se New York scende, allora tutte scendono.

Per questo, soltanto in particolari occasioni Recce’d vi scrive dello Stoxx 600 europeo, del DAX oppure della Borsa di Milano

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Nel primo grafico, mettiamo in evidenza due dati

  • il primo dei due dati è il livello massimo toccato dall’indice S&P 500 di New York il giorno 9 novembre, ovvero nel giorno del primo dei tantissimi annunci de “il vaccino”, fatto a regola d’arte alle ore 8 degli USA, un’ora e mezza prima dell’apertura delle Borse, come sicuramente era stato concordato da Pfizer con Goldman Sachs, Morgan Stanley, ed il mondo della politica, per rendere massima l’emozione e l’emotività degli investitori; ebbene, come leggete, in quel 9 novembre, più di un mese fa, l’indice S&P 500 arrivò a 3668 punti come punto massimo

  • il dato che noi mettiamo a confronto è la chiusura di venerdì 11 dicembre, un mese e due giorni dopo; la chiusura è stata fissata a 3663 punti, ovvero cinque punti SOTTO il livello toccato il 9 novembre

Il primo test (perché ne seguiranno altri, che noi puntualmente vi riporteremo) che cosa ci dice? Che il vaccino non ha funzionato, almeno per la Borsa di New York: nonostante una imponente orchestrazione, su scala globale, ben pochi sono andati dietro a quel richiamo per allodole, e a fronte di questi pochi che hanno risposto al richiamo (“è un fatto storico”; “è il momento di investire”) altrettanti hanno venduto. per questo, il risultato dopo un mese è pari a zero.

I dati di questo test che cosa ci dicono? Che in questo frangente, tra i gestori di portafoglio, ha vinto chi chi ha detto ai propri clienti di fare NULLA. Si è dimostrato serie, e capace, e professionale.

Ora passiamo al secondo dei tre grafici-

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In questa seconda immagine, potete vedere che il massimo toccato da questo stesso indice il 30 agosto scorso fu di 3585 punti, ovvero di soli 80 punti inferiore al livello di chiusura del venerdì 11 dicembre.

Ai nostri lettori suggeriamo la seguente domanda: seguendo i media, i quotidiani, i TG Economia, i settimanali, CNBC, a tutti sembra di essere appena usciti da una fase di forte rialzo degli indici. Come leggete dal grafico qui sopra (e come i lettori del nostro Blog hanno letto la settimana scorsa nei nostri Post) non c’è stato alcun rialzo degli indici di Borsa. Non esiste.

Perché allora, sui quotidiani, sul Corriere Economia, e seguendo CNBC, si trovano parole di entusiasmo, si sottolinea il termine “rally di Borsa”, si spingono i piccoli investitori a comperare azioni?

A favore di chi è, questo concerto mediatico? Si intende davvero segnalare all’investitore una “grande opportunità”? L’uomo dei media, della TV, dei quotidiani, è in buona fede? E’ soltanto poco professionale? Oppure, lo scopo è una fregatura ai danni del pubblico?

Completiamo l’esame dei risultati del test “il vaccino” con un terzo grafico.

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Nel terzo grafico che vi proponiamo, abbiamo scelto di confrontare il livello attuale della Borsa di New York con il livello di inizio giugno scorso.

Recce’d ha individuato, e detto in pubblico, che a giugno era già finita la spinta, quella che potremmo definire naturale, al rimbalzo delle Borse. Non c’è più nulla da dire, da giugno in avanti.

Tutto ciò che i vostri occhi di investitori hanno visto da giugno in avanti è … tarocco. Artificiale, e fabbricato.

Nel caso della Borsa di New York, il rialzo dai 3220 punti di inizio giugno ai 3665 di venerdì 11 dicembre è certamente un rialzo, ma di modeste proporzioni, se come è doveroso sul piano della competenza professionale lo mettiamo a confronto con la volatilità dell’indice nel 2020. Un rialzo del 12% alla fine di una lunga fase di rialzo è sul piano della operatività un fatto privo di significato: può essere cancellato in una sola settimana (e tutti voi lettori lo avete visto).

Per non scappare di fonte alle nostre responsabilità, che sono quelle di un gestore di portafoglio serio, affidabile ed esperto, chiuderemo questo Post spiegando in modo estremamente concreto il nostro punto di vista sul grafico dell’indice S&P 500 nel 2020, quello che avete appena esaminato, tornando poi per la chiusura, sul vaccino.

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Allo scopo di valutare, in modo concreto e legato al risultato finale, ciò che il vostro gestore ha fatto nel 2020, per ciò che riguarda gli investimenti azionari, dovete farvi tre semplicissime domande:

  1. che cosa è stato fatto, con i miei soldi, nella fase della freccia di colore nero?

  2. che cosa è stato fatto, con i miei soldi, nella fase contrassegnata dalla freccia di colore verde?

  3. aveva un senso, fare qualsisia cosa nella fase segnata dalla freccia di colore rosso? E quale cosa?

Il grafico qui sopra ci aiuta a rispondere alla domanda con la quale abbiamo aperto il Post: il vaccino ha fallito?

Allo stato delle cose di oggi, il grafico ci consente almeno di concludere una cosa: il vaccino, in questo grafico proprio non si vede. Non c’è. Non esiste.

Mercati oggiValter Buffo
PSTD/Review 2021 (parte 2)
 

La grande parte di ciò che ogni investitore (a nostro giudizio) deve utilizzare, per fondare le proprie scelte di investimento e articolare la propria gestione del portafoglio di investimenti nel 2021 era scritta già nel nostro Post della settimana scorsa che aveva il medesimo titoli di questo, e che leggete poco più sotto in questo Blog.

Ci sentiamo di aggiungere qualche cosa oggi, per una ragione che è presto spiegata.

Mai come quest’anno, abbiamo notato una inquietante sintonia: tutte le banche di investimento, ma proprio tutte, dalle più grandi alle più piccole, dalle più note alle meno note, raccontano il 2021 allo stesso modo.

Se ci si affida a questo tipo di pubblicazioni, chiamate “di analisi” ma nella realtà finalizzate alla promozione dei prodotti finanziari, il 2021 è un anno senza incognite. E quindi senza rischi. e quindi facile da interpretare.

Il tutto, sul piano della gestione dell’operatività, si traduce in un’unica (unanime) indicazione: “investire sulla ripresa delle economie”. Che era poi la medesima indicazione fornita per il 2017, per il 2018, per il 2019, per il 2020. Ma siamo ancora qui ad attenderla.

Recce’d ha una posizione radicalmente diversa, così come era profondamente e fortunatamente diversa già 12 mesi fa. Non è vero che la situazione è sotto controllo. Non è vero che la situazione priva di rischi. E soprattutto, non è vero che le cose più rilevanti, per la gestione dei portafogli, sono già state scritte.

Per le gestioni dei vostri titoli e dei vostri soldi, le cose più significative saranno quelle che capiteranno: come 10 mesi fa il COVID-19, oggi e domani saranno altri eventi, di diversa natura, a dimostrare che le banche di investimento scrivono cose false anche quest’anno.

Ma lasciamo da parte il COVID, che per ragioni che Recce’d ha già spiegato, anche in questo Blog, ha poco o nulla a che vedere con i risultati futuri dei vostri investimenti.

Dedichiamo invece il resto di questo Blog ad una sintetica illustrazione delle variabili alle quali è necessario guardare, se si vogliono decidere le prossime mosse del proprio portafoglio in modo tale da ricavare un guadagno da ciò che accadrà nel 2021.

Lo facciamo facendoci aiutare proprio da una delle cosiddette “ricerche” delle banche di investimento: in questo caso, da una delle più grandi nel Mondo. Che si chiama Bank of America, ex Merrill Lynch. insomma: uno dei grandi “padroni dei mercati”.

Lo spunto di questo notissimo “analista” di Bank of America è proprio quello che noi abbiamo citato in precedenza: ovvero, il consenso tra le banche di investimento per il 2021, che lui definisce “uber-Goldilock”. Uber è tedesco, e significa “super” in questo contesto. mentre Goldilock è il personaggio di una fiaba, Riccioli d’Oro.

Insomma, Michael Hartnett definisce il consenso 2021 “super-da favola”, definizione che in sé contiene già un elemento di critica.

Hartnett prosegue poi come raccontato qui di seguito.

One week after BofA CIO Michael Hartnett issued a "code red" for stocks after publishing a report in which he showed that while current market euphoria has surpassed dot com levels, what was going now is absolutely staggering and it's only getting crazier with each passing day and new all time high, he has tripled down on his calls for a near-term correction (recall his first reco to "sell the vaccine" hit about a month ago), he is out with a new report warning that the current "froth, greed, vaccine, inflation, renminbi the new Deutschmark" all portend a "toxic brew for uber-Goldilocks 2021 consensus", and is why he has called the current market with what may be the best sellside definition we have heard to date: the Frankenbull.

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E’ molto interessante scorrere l’elenco che Hartnett propone in apertura: amici lettori, in questo elenco trovate la realtà, mentre le altre cose che leggete sono soltanto la fantasia di essere umani (interessati).

How did we get here? Here is the full breakdown courtesy of Hartnett:

  • $1.3bn: asset purchases by central banks every 60 minutes since March

  • 190: central bank rate cuts in 2020, 4 rate cuts every 5 trading days

  • 37: US Treasury MOVE index of volatility at all-time low this quarter

  • 9.2%: lowest global CCC HY bond yield since Sep'14

  • $2.5tn: issuance of US IG, HY bonds, leveraged loans in 2020, all-time record

  • $3.4tn: issuance of US Treasuries in 2020, all-time record

  • $39tn: rise in global equity market cap from lows (to >$100tn)

  • 25.3x: MSCI ACWI equity 12-month forward PE, highest since Mar'00

  • $139bn: record inflows into global equity funds past 6 weeks (prior peak Jan'18)

  • 9730: global equity offerings (IPOs etc) in 2020…$1.1tn annualized, best year ever

  • 2009: 1st time since Q4 '09 (Chart 13) US IPO/secondary issuance higher than S&P 500 buybacks

So before we look at the coming year, first a quick summary of what happened in 2020, as summarized by the year's top winners and losers: flow winners as % AUM: gold (23.7% - Chart 10), cash (18.3%), tech (19.6%).

The losers were: Europe (-$43bn), US value (-$35bn), bank loans (-$24bn); winning themes were "safe havens", "yield" & "growth", losing themes "cyclicals" & "value".

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Questo rapidissimo esame di ciò che è stato il 2020 ci porta poi all’elenco di quali sono, secondo il notissimo Michael Hartnett, i quattro principali catalisti (quattro punti elenco) ai quali ogni investitore dovrebbe guardare, e che invece sono assenti nel quadro di consenso uber-Goldilock. Come leggete più sotto (il quinto punto), per questa ragione Hartnett conclude che lo scenario chiamato da lui uber-Goldilock, che è quello che ogni banca di investimento di questo Pianeta propone ai suoi Clienti, non si realizzerà (come accade, per dire tutta la verità, ogni anno).

2021…Vaccine>Virus: according to BofA, 2021 will be a year of vaccine not virus, reopening not lockdown, recovery not recession; we hope 1.1bn people will be vaccinated by end-'21 (that's roughly 2000 people every minute) vs COVID case count of 69mn in 2020.

2021…Wall Street nationalized: as even Hartnett now admits, "central banks have never been this dovish at this level of asset prices and valuation before" (negatively yielding debt at all-time high as shown in Chart 4). And in yet another stunning admission, the strategist adds that "the new policy establishment is inciting deeper nationalization of bond markets in US, EU and Japan (also equity markets) via YCC so as to facilitate MMT, i.e. inflationary fiscal spending & unlimited deficits"; In other words, authorities are now "openly tolerating asset price bubbles (and extreme wealth inequality) so as to "bridge" to stronger growth and lower employment." Said even simpler: the "authorities" know they are pushing markets to a crash of unprecedented proportions... and they don't care because they have nothing else left!

2021…Renminbi is the new Deutschemark: According to BofA, China's PBoC is positioning the renminbi as new "hard currency": Why? Because China's central bank is the only central bank tightening financial conditions, unwilling to sacrifice balance sheet to finance government spending & debt; it's also why BofA says the CNY to appreciate to 6.30 in '21.

2021…Peak Consumer: None of this is good news for the economy, however, as the "stubbornly high unemployment claims and fading gasoline demand signaling best may be behind us"; too early to implement given Q4 fiscal and Q1 vaccine but Hartnett thinks peak consumer will be a key 2021 theme "as wealth/balance sheet/fiscal positives fade and corporations reluctant to expand workforce."

2021 ≠ uber-Goldilocks: Putting the above together  - the frothy prices, the greedy positioning, the vaccine, inflationary & desperate policy makers, China, peaking consumer, represents a "toxic brew for a 2021 consensus of uber-Goldilocks" on the back of a surge in economic growth, low and stable rates & inflation; To find out when it all comes crashing down, MOVE, DXY, CRB RIND, LQD, SOX, XHB will be lead indicators of regime shift to stagflation (growth disappointing, inflation surprising to upside).

Come i nostri lettori ormai sanno, Recce’d non si iscrive a questa “garetta fra ragazzini” su “come andrtà il 2021. E’ un esercizio da scuola elementare, e vale solo come pungolo commerciale per la vendita.

Ma del futuro Recce’d parla, eccome: e lo ha fatto sia nel Blog, sia, ed in modo ben più approfondito, con i propri Clienti.

Clienti ai quali, e fin dalla primavera, recce’d ha prospettato un futuro prossimo che avrà numerose caratteristiche in comune con gli anni Settanta del secolo scorso.

Dopo otto mesi, Bank of America, una delle più grandi banche di investimento del Pianeta, racconta ai propri Clienti la medesima storia. Per voi lettori, se fino ad oggi non la avete presa sul serio perché ve la diceva soltanto Recce’d, adesso è arrivato il momento di prenderla in esame.,

Another word for what Hartnett thinks is coming is "stagflation", which is never pretty. To help the bank's clients navigate what is coming he presents the following roadmap:

  1. Expect low, volatile, clustered, 3-5% long-run returns, like 1970s;

  2. Optimal AA is 25/25/25/25 in bond/stock/cash/gold;

  3. Barbell within asset classes during Big Change;

  4. Raise inflation hedges as US dollar weakens (real assets, gold, TIPS, small cap value, EM assets). Deflation utterly dominant in 2020, but long run contrarian entry point into inflation theme attractive;

In other words, as we enter 2021, it is similar to the transition from the 60s to the 70s (when we saw stagflation, monetary & fiscal instability, breakdown in global cooperation, civil disobedience)and which coincided with 3 big simple trends:

  1. rising bond yields,

  2. falling US dollar,

  3. volatile, sideways stock markets

As such, Hartnett's favorite big trades for 2021 remain a weaker US dollar, higher gold, and higher volatility.

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Proprio dai dati che leggete sopra in questo grafico partiremo con il nostro prossimo Longform’d, che sarà ancora una volta libero e gratuito per tutti i lettori, come anticipazione di una serie di documenti di ricerca (la ricerca quella vera, in senso proprio) che verrà proposta da Recce’d a pagamento a tutti gli investitori, come prezioso e concreto contributo alle loro scelte di investimento.

Recce’d giudica il grafico qui sopra come quello più importante, sul piano dell’operatività dei portafogli, nel dicembre 2020 e guardando al 2021.

Anche se, va precisato, le nostre scelte operative per i Clienti NON coincidono con quelle che Hartnett fa intravedere nel testo che abbiamo riprodotto qui.

Noi altro, sul 2021, non avremo da scrivere nel Blog: ci sembra di essere stati chiari, quest’anno come non mai.

Mercati oggiValter Buffo
In arrivo un nuovo Longform'd di Recce'd sul tema: Fight The Fed
 

Recce’d ha dedicato il suo primo Longform’d alla Federal Reserve, prendendo una posizione chiara: La Fed, insieme con la BCE e la Banca del Giappone, oggi per noi investitori, è il più grande nemico da battere. E’ il più grande rischio da gestire. E’ la più grande incognita.

Abbiamo già dedicato a questo tema, tema che tutte le Reti di promotori si guardano bene dall’affrontare con i propri Clienti, due Longform’d ed è in preparazione un terzo.

Anticipiamo i temi di questo terzo contributo dedicato alla Federal Reserve, ed insieme anticipiamo i temi della prossima riunione Fed di martedì e mercoledì, ripubblicando qualcosa che risale al 2018.

Si tratta di parole utilissime, pronunciate proprio da Jerome Powell, il Grande Capo assoluto ed incontrastato dei banchieri centrali.

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L’immagine qui sopra è scherzosa, e lo rappresenta all’opera con una macchina da stampa da cui escono un’infinità di bigliettoni verdi.

L’immagine più in basso invece è seria. è la testimonianza più concreta del modo celebrativo nel quale tutti i media specializzati del Pianeta celebrano l’uomo, rappresentandolo come onnipotente e quindi vero e proprio Salvatore del Mondo.

L’immagine è distorta: Powell è in effetti il Salvatore, se ci mettiamo dal punto di vista di quella rivista. Il Salavtore di tutto il mondo del business che gira intorno a Barron’s, un mondo che senza l’intervento di Powell da tempo sarebbe già fuori dal business. Spazzati via quelli di Barron’s, insieme con le Reti di promotori e private bankers e family bankers e wealth managers, con tutte le banche globali di investimento, e con CNBC..

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Sarebbe stato un male? Oppure, per noi investitori finali, sarebbe stato un bene?

Per il passato, non si può rispondere, mentre per il futuro … si vedrà se la risposta ci sarà fornita da quello che accade.

Ma resta una cosa per certo: che il Salvatore ha salvato LORO e non NOI investitori, per i quali il risultato finale a tutto oggi è appeso ad un filo sottilissimo.

Noi con questo Post, come detto, anticipiamo alcuni dei temi che tratteremo nel prossimo Longform’d, e per farlo utilizziamo le parole dello stesso Powell nel gennaio 2018, ovvero ben tre anni fa, poco prima di essere dominato da Donald J. Trump a Capo della Federal Reserve.

Ciò che queste parole ci consentono di mettere in evidenza è quanto segue: l’attenzione, e la celebrazione, dei media verso Powell è profondamente selettiva. Solo alcune delle parole di Powell vengono evidenziate e messe in prima pagina. Altre parole, dello stesso Powell, vengono nascoste al pubblico.

Noi di Recce’d riteniamo che proprio le parole nascoste di Powell siano le più utili, per decidere dei propri investimenti presenti e futuri. E per questo vi invitiamo a leggere con la massima attenzione.

Ripetiamo: chi parla, qui, non è Recce’d, ma il Chairman della Federal Reserve, quello che tra 72 ore muoverà i mercati con le sue dichiarazioni.

Questo è ciò che Powell anticipava, ben tre anni fa.

Leggete con attenzione: è dei vostri soldi, che sta parlando qui i Chairman Powell, e non di teoria.

For years, market watchers and Fed skeptics had warned that the record low volatility "blanket" that has fallen like a pall over the comatose market was the result of Fed actions, both direct or indirect. And while they mostly spoke metaphorically (although back in 2012 we observed a distinct shift in the VIX futs  when the current head of the Fed's trading desk, Simon Potter, replaced Brian Sack), we now have explicit confirmation that the Fed's "short vol" position appears to be rather literal.

This is what the next Fed Chair, Jerome Powell - who is scheduled to replace Janet Yellen next month - said during the October 23-24, 2012 FOMC meeting - just one month after the Fed announced QE3, as today's just released 2012 FOMC transcripts revealed:

I have concerns about more purchases. As others have pointed out, the dealer community is now assuming close to a $4 trillion balance sheet and purchases through the first quarter of 2014. I admit that is a much stronger reaction than I anticipated, and I am uncomfortable with it for a couple of reasons.

First, the question, why stop at $4 trillion? The market in most cases will cheer us for doing more. It will never be enough for the market. Our models will always tell us that we are helping the economy, and I will probably always feel that those benefits are overestimated. And we will be able to tell ourselves that market function is not impaired and that inflation expectations are under control. What is to stop us, other than much faster economic growth, which it is probably not in our power to produce?

And then the punchline:

[W]hen it is time for us to sell, or even to stop buying, the response could be quite strong; there is every reason to expect a strong response. So there are a couple of ways to look at it. It is about $1.2 trillion in sales; you take 60 months, you get about $20 billion a month. That is a very doable thing, it sounds like, in a market where the norm by the middle of next year is $80 billion a month. Another way to look at it, though, is that it’s not so much the sale, the duration; it’s also unloading our short volatility position.

Ah yes, unloading the Fed's "short volatility position". Maybe someone can ask Powell at the next FOMC press conference just where that stands today, and whether he is still as skeptical the Fed will succeed in unwinding its balance sheet, as he was in October 2012:

My third concern—and others have touched on it as well—is the problems of exiting from a near $4 trillion balance sheet. We’ve got a set of principles from June 2011 and have done some work since then, but it just seems to me that we seem to be way too confident that exit can be managed smoothly. Markets can be much more dynamic than we appear to think.

...

When you turn and say to the market, “I’ve got $1.2 trillion of these things,” it’s not just $20 billion a month— it’s the sight of the whole thing coming. And I think there is a pretty good chance that you could have quite a dynamic response in the market.

Fed's VIX trading aside, here is perhaps the most fascinating part of Powell's speech, one which contains some truly unprecedented - for a future Fed chairman - admissions:

I think we are actually at a point of encouraging risk-taking, and that should give us pause. Investors really do understand now that we will be there to prevent serious losses. It is not that it is easy for them to make money but that they have every incentive to take more risk, and they are doing so. Meanwhile, we look like we are blowing a fixed-income duration bubble right across the credit spectrum that will result in big losses when rates come up down the road. You can almost say that that is our strategy.



Mercati oggiValter Buffo
PTSD/Review 2021 (parte 1)
 
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La linea di Recce’d sul tema COVID -19 e sul lockdown è chiarissima fin dal mese di marzo 2020.

Sono due, e soltanto due, le cose che a nostro giudizio vale la pena di sottolineare, se ci mettiamo dal punto di visuale di un investitore che non vuole vedere massacrato il proprio patrimonio da ciò che sta per arrivare:

  1. il COVID-19, dal punto di vista di ogni investitore, ha nessuna rilevanza: l’epidemia ha semplicemente messo alla luce le fragilità di un sistema che non sta più in piedi; poteva essere il COVID-19 oppure un altro innesco: in ogni caso, qualcosa sarebbe successo perché qualcosa succede sempre

  2. il lockdown è pericolosos soltanto da un punto di vista: ed è lo stress da trauma (PTSD: pot traumatic stress disorder; lo stress sugli individui, lo stress nelle relazioni sociali, lo stress negli equilibri della politica

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Sottoposti ad una lunga serie di stress, che vanno dalla vita professionale alla vita privata, dagli spostamenti alle relazioni familiari (e l’elenco potrebbe prolungarsi all’infinito) le menti degli individui producono enzimi negativi, reazioni isteriche, decisioni mal calcolate.

Ovviamente i mercati finanziari sono lo specchio fedele di questa diffusione dei sintomi di PTSD.

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Gli eccessi che da almeno un decennio dominano il panorama dei mercati finanziari internazionali si sono ulteriormente esasperati, nel 2020, anno difficilissimo da vivere ed ancora più difficile da interpretare. Ne vediamo uno nuovo ogni giorno, noi che effettuiamo un monitoraggio selettivo di tutti i comparti, su tutti i mercati maggiori.

Gli investitori individuali si sentono “obbligati a fare qualche cosa”, si sentono spinti ad agire perché “non si può stare fermi davanti a tutto questo”, ed al tempo stesso sono spinti a “fare qualche cosa” anche dalle difficoltà della vita privata, e dalle difficoltà in ambito lavorativo.

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Si tratta di un effetto voluto, si tratta di una scelta politica. si vuole spingere il pubblico in uno stato di (confusa) euforia collettiva, per allontanare il “pessimismo” ma pure per allontanare lo sguardo dalla realtà.

Lo slogan è il seguente “è il momento di investire! comperate, comperate in Borsa, e comperate o Titoli di Stato! senza pensarci troppo, non state li a perdere tempo con tanti ragionamenti! qui c’è da guadagnare, e guadagnano tutti, anche i poco informati, è sufficiente un pizzico di intuito! e del futuro … ma chissenefrega, guadagnate soldi oggi, siate felici, e poi per tutto il resto si vedrà, alla peggio arriva la Federal Reserve”.

Il meccanismo psicologico è il medesimo della lotteria degli scontrini, per intenderci. I soldi li tirate fuori oggi, e domani poi sicuramente ne avrete indietro ancora di più, perché l’economia vola!

Forse.

Il meccanismo è semplice, persino ingenuo. Ma quasi tutti (quasi) ci cascano dentro. Ce lo dicono i dati, centinaia di dati. Ma ci sono segni fortissimi di PTSD anche negli atteggiamenti di Autorità monetarie ed autorità politiche.

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Questa forma di PTSD che interessa i comportamenti degli investitori, e quindi il futuro andamento dei mercati finanziari, è come detto figlia di una politica (economica, monetaria e politica in generale) che da anni ha deciso di appropriarsi dei mercati finanziari e farne un’arma di propaganda. seguendo, in questo, passo per passo la prassi dei regimi totalitari.

La Cina, ad esempio, da decenni utilizza la Borsa come megafono: ne fece, come tutti ricorderete, le spese, ed in modo drammatico, cinque anni fa: allora, nel 2015, l’indice della Borsa di Shanghai valeva il doppio di ciò che vale oggi, e non si è mai più ripreso.

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Ma in Cina la Borsa è un mercato semplice, tutti gli operatori sono quanto meno controllabili, e sono conosciuti. La situazione in Occidente e ben più complessa, ben più articolata, e proprio per questo meno controllabile: quando sfugge di controllo, come fu tra il 2007 ed il 2009, travolge nella sua rovinosa caduta anche ogni comparto dell’economia globale.

E’ questa la ragione per la quale, nel 2009, tutti voi avete letto sui quotidiani italianai di una nuova Grande Depressione.

Che poi, negli anni successivi, è stata rimandata utilizzando in misura maggiore esattamente le medesime politiche che ci avevano portati sull’orlo del baratro.

Oggi, la politica viene mirata in particolare sul pubblico degli investitori al dettaglio, ovvero degli investitori retail.

E’ a loro che si chiede di tenere su le Borse, ed è sempre a loro che si chiede di acquistare BTp al 0,65% di rendimento a scadenza sui 10 anni, magari chiamando le nuove emissioni di vecchi strumenti obbligazionari con nomi di fantasia, che invocano la fedeltà alla Nazione.

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In fasi come questo, complesse, dolorose e prolungate, il nostro principale contributo alle scelte di investimento non è quello di “fare comperare dollari USA” oppure di “fare vendere Tesla”: il nostro compito principale è aiutare i nostri Clienti a mantenere la lucidità, a conservare il sangue freddo, a non sentirsi “obbligati a fare qualcosa, perché tutto si muove”.

In breve, aiutare i nostri Clienti a gestire gli effetti del PTSD (che tutti quanti sopportiamo) senza fare danni al proprio patrimonio.

Quello è il primo obbiettivo. Il secondo è trovare autentiche opportunità di investimento, in un contesto così fortemente perturbato, distinguendo il falso dal vero, nel fare questo, esperienza e competenze specifiche aiutano moltissimo.

Conclusione. Quella che avete letto in questo Post, per dirla tutta, è la nostra indicazione di investimento per il 2021: la sola utile, l’unica che conta.

Potete metterla a confronto con tutto ciò che leggerete sul Sole 24 Ore, sul Corriere Economia, con ciò che ascolterete su CNBC Class TV, con la Review per il 2021 di Goldman Sachs, con la Review 2021 di Morgan Stanley, con la Review 2021 di UBS, e con quella che (utilizzando il “copia e incolla”) vi ha appena portato il vostro promotore finanziario che chiamate private banker, ed anche con … la Review 2021 che verrà stampata dal vostro robot che vi fa da advisor (ammesso il robot che sappia scrivere).

Poi, tra sei mesi, rivedremo tutto, tutti insieme. E sarà divertente.

Mercati oggiValter Buffo
La Farsa e la Narrativa
 
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Il lavoro di informazione che noi di Recce’d abbiamo organizzato per i nostri Clienti, e che svolgiamo ogni giorno, parte dalle informazioni, che sono la nostra materia prima.

Come in ogni altro settore, anche nella professione dell’investimento la materia prima va poi elaborata: e qui che nascono le differenze. C’è chi maneggia la materia prima in modo grossolano, e chi opera in modo accurato, preciso e raffinato. Come quello degli orologiai.

Noi abbiamo organizzato l’elaborazione della materia prima, l’informazione, in tre fasi:

  • raccolta (la più ampia e completa possibile)

  • selezione (del vero dal falso)

  • prioritizzazione (ciò che è più importante per l’investitore va separato da ciò che al contrario aumenta la confusione e non genera idee di investimento.

Attraverso questo Blog, noi offriamo da sempre ai lettori, in modo gratuito, campioni del nostro lavoro: ed è quello che facciamo anche con questo Post.

Lo scopo di questo Post è rendere evidente, a chi ci legge, che esiste da un lato la realtà, e dall’altro la cosiddetta “narrativa”. E moltissimi sono gli esempi che potete ritrovare, con tutta facilità e senza spendere, andando a ritroso nel nostro Blog.

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Ma qui ed ora ci occupiamo dell’oggi. Oggi accade che la “narrativa” racconta una realtà che non esiste: mezzi di informazione, banche di investimento, e Banche Centrali sono tutti allineati nel creare una “realtà virtuale” della quale è necessario convincere il pubblico..

E’ necessario convincere il pubblico che la situazione è sotto controllo. E’ necessario convincere il pubblico che non ci saranno nel 2021 effetti visibili del COVID-19 sui dati economici. E’ necessario convincere il pubblico che in ogni caso, anche se quanto abbiamo appena scritto fosse una balla, ci sarebbero le Banche Centrali a sistemare tutto.

E molti si sono fatti convincere: in modo particolare, molti investitori retail, ovvero al dettaglio, negli Stati Uniti.

Ovviamente, sono molti, ma non sono tutti. Ovviamente, ci sono ancora individui capaci di utilizzare il senso critico, e di ragionare con la propria testa.

E non soltanto singoli individui: anche alcune Istituzioni. Lo scopo di questo Post è fornirvene un esempio.

Rabobank è una banca olandese di medie dimensioni (tipo Intesa oppure Unicredit), che (a differenza delle banche italiane) è però in grado di giocare un ruolo, non centrale ma comunque visibile, sui mercati finanziari internazionali.

Ogni giorno Recce’d legge e seleziona un centinaio di “ricerche” ed altre pubblicazioni (commerciali) delle banche di investimento globali. Tra le cento che abbiamo letto venerdì 4 dicembre 2020 spicca proprio una ricerca di Rabobank.

A noi questo lavoro torna utile da pubblicare nel Blog, per una ragione molto chiara: si tratta di un concreto esempio di come si possa utilizzare spirito critico nella lettura dei fatti che accadono sui mercati e intorno ai mercati.

Per essere estremamente chiari e diretti: mentre la maggior parte di voi lettori, e quasi tutti gli investitori individuali, segue la “narrativa” e si occupa di ciò che dicono le banche di investimento, il canale CNBC, la stampa finanziaria, noi in Recce’d ci occupiamo di altri argomenti, di altri temi, di altre analisi. Ci occupiamo di altro. la “narrativa” non la prendiamo neppure in considerazione, quando si tratta di operare sui portafogli modello.

E qui arriva la ricerca di Rabobank: che offre una validissima sintesi, ed una ottima selezione, dei temi che al 4 dicembre 2020 hanno una reale importanza, sono rilevanti, per il futuro, la performance ed i rischi dei nostri portafogli. Ed anche dei vostri.

Ma prima di tutto, come opportunamente scrive Rabobank, bisogna essere coscienti del fatto che tutti, voi e noi, siamo spettatori di una Farsa. Che improvvisamente e velocemente si è trasformata in tragedia a marzo 2020, e che tornerà a breve ad essere tragedia (nel senso che c’è poco da ridere).

Se manca questa consapevolezza, allora il nostro consiglio è: evitate di investire, evitate di azzardare sui mercati finanziari, non fate neppure un passo su questo terreno scivoloso ed infido, dove tutto ciò che oggi date per scontato domani si rivelerà un’illusione, un miraggio.

Esattamente come è successo nel 2017, nel 2018, e nel 2018. Solo, molto peggio.

Buona lettura: e grazie a Rabobank per l’eccellente lavoro.

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By Michael Every of Rabobank

The farcical state of our 24/7 global, info-driven markets was made abundantly clear yesterday when everything swung violently around a press releases suggesting a Covid-19 virus vaccine was going to be significantly delayed, only for it to turn out the headline dated from October and everything is proceeding according to plan. At the same time the media was playing up a story that wasn’t a story that fits an economic narrative - reflation - that arguably isn’t the narrative, it wasn’t covering other developments shared here. For example, in the US it’s still lawfare 24/7. The latest being:

  • The Wisconsin Supreme Court refused to hear a case seeking to throw out ballots for technical discrepancies, but did not dismiss on point of law: it merely has to be refiled in a lower court first. Two similar cases sit before Wisconsin federal courts;

  • A Georgia senate election hearing saw CCTV footage of four suitcases of ballots being produced from under a table and apparently counted unobserved in the period in which a burst pipe had stopped such activity, dozens of witnesses to alleged irregularities, and data analysis alleging tens of thousands of illegitimate ballots. The Governor has now called on the Secretary of State to enact a full signature audit of ballots – which could potentially overturn the election result;

  • In Nevada, evidence was presented in court not dissimilar to some of the claims in Georgia. The judge is setting a higher evidentiary standard than the usual for these cases, which is merely “a preponderance of evidence”, but ruling is at 10am Nevada time today;

  • In Arizona court, evidence was provided of a sample of 1,600 ballots --carried out by the defendant and not the plaintiffs-- which only found a net gain of 6 for Trump, far less than the 2-3% rate in his favor in the initial sample of 100 checked by plaintiffs. Mathematically, however, it is still right around the slim Biden margin of victory. The case continues;

  • In Pennsylvania, Republican law-makers have once again appealed to the Supreme Court to undo its election certification, and it appears Justice Alito has set down a 9 December date for the state to respond. One legal camp says as this is after the 8 December “safe harbour” for the electoral college it is effectively kicking the issue into the long grass; another believes the Supreme Court could yet swoop before 8 December, potentially rolling this case up with the separate constitutionality issue over mail-in voting, and with related cases from other states.

The long and the short of it is that while a legal long-shot, the election outcome is *still* not 100% clear, and there remains a fat tail risk that could throw markets off track just as much as a fake news headline about a vaccine delay. Of course, as realists note given the stakes involved all round, it all depends how level the legal playing field actually is.

On Brexit the latest headlines also suggest that there is now UK-EU disagreement over what the term “level playing field” means. Will it be resolved in time for a deal to be done? How many more such sentences does one have to write before this issue is finally resolved? It has after all been dragging on even longer than this US election.

We also see further mixed signals in US-China relations. The Biden team is talking about the same kind of things as Trump in insisting Beijing must accept a level economic playing field incompatible with its state-led economic model (while adopting more of one itself). However, the Trump White House is determined to make clear this issue is far larger than subsidies:

  • It just slashed the maximum length of visa that can be issued to any member of the Chinese Communist Party (CCP) to 1-month from a maximum of 10-years;

  • The Director of National Intelligence made a public statement via the Wall Street Journal titled “China is National Security Threat No. 1” claiming “China poses the greatest threat to democracy worldwide since Nazi Germany, and policy makers must be ready for a prolonged confrontation….The intelligence is clear: Beijing intends to dominate the US and the rest of the planet economically, militarily and technologically."

  • A CNN reporter tweets Chinese military activity around Taiwan continues to ramp up, and a Trump administration official saying “We are watching very closely and would be ready for anything including a grave miscalculation by the PRC. We’re definitely watching them. Sooner or later they’re willing to push things to a boiling point over Taiwan as they did in Hong Kong and on the border with India. It’s coming.”

  • The DOD is apparently proceeding with plans for a new 1st Fleet for the US Navy to be based in the Indian Ocean – and not aimed at India;

  • At the same time, the DOJ is allegedly prepared to discuss allowing Huawei CFO Meng Wanzhou, under arrest in Canada and awaiting extradition to the US, to return to China in exchange for admitting wrongdoing, known as a “deferred prosecution agreement”. Allegedly Meng is refusing the deal, while separately there are suggestions in China that if it is done, two detained Canadians might somehow find their way to being released too. For the three people involved, such an outcome would be a huge personal victory. For markets, it might be taken as such too despite the sabre-rattling. Yet do we really want to formalise a world in which hostage-taking diplomacy is effectively normalised? Is that part of the Great Restoration too?

Yet why worry about such complex, conflicting (literally) narratives? It’s Friday. It’s payrolls day. And markets just want to go up. Which is easy when their playing field is so very clearly NOT level: it is slanted at more than 45 degrees, and all of our central bank and government liquidity runs downhill. Following a Trump presidency that openly tweeted about stock prices this is something unlikely to change under a Biden administration given Bloomberg happily flags: “Biden’s White House Team Delights His Fans on Wall Street: The Biden team is poised to include alumni of finance, venture capital, private equity, and asset management.” One is reminded of The Blues Brothers:

“What kind of music do you usually have here?”

“We got both kinds, we got country AND western!”

Yet how will this team square its Wall Street strategy with what the DNI just said about the biggest threat since the Nazis? What kind of global playing field do they see ahead? That’s another big question for another day.

Mercati oggiValter Buffo