PTSD/Review 2021 (parte 1)
La linea di Recce’d sul tema COVID -19 e sul lockdown è chiarissima fin dal mese di marzo 2020.
Sono due, e soltanto due, le cose che a nostro giudizio vale la pena di sottolineare, se ci mettiamo dal punto di visuale di un investitore che non vuole vedere massacrato il proprio patrimonio da ciò che sta per arrivare:
il COVID-19, dal punto di vista di ogni investitore, ha nessuna rilevanza: l’epidemia ha semplicemente messo alla luce le fragilità di un sistema che non sta più in piedi; poteva essere il COVID-19 oppure un altro innesco: in ogni caso, qualcosa sarebbe successo perché qualcosa succede sempre
il lockdown è pericolosos soltanto da un punto di vista: ed è lo stress da trauma (PTSD: pot traumatic stress disorder; lo stress sugli individui, lo stress nelle relazioni sociali, lo stress negli equilibri della politica
Sottoposti ad una lunga serie di stress, che vanno dalla vita professionale alla vita privata, dagli spostamenti alle relazioni familiari (e l’elenco potrebbe prolungarsi all’infinito) le menti degli individui producono enzimi negativi, reazioni isteriche, decisioni mal calcolate.
Ovviamente i mercati finanziari sono lo specchio fedele di questa diffusione dei sintomi di PTSD.
Gli eccessi che da almeno un decennio dominano il panorama dei mercati finanziari internazionali si sono ulteriormente esasperati, nel 2020, anno difficilissimo da vivere ed ancora più difficile da interpretare. Ne vediamo uno nuovo ogni giorno, noi che effettuiamo un monitoraggio selettivo di tutti i comparti, su tutti i mercati maggiori.
Gli investitori individuali si sentono “obbligati a fare qualche cosa”, si sentono spinti ad agire perché “non si può stare fermi davanti a tutto questo”, ed al tempo stesso sono spinti a “fare qualche cosa” anche dalle difficoltà della vita privata, e dalle difficoltà in ambito lavorativo.
Si tratta di un effetto voluto, si tratta di una scelta politica. si vuole spingere il pubblico in uno stato di (confusa) euforia collettiva, per allontanare il “pessimismo” ma pure per allontanare lo sguardo dalla realtà.
Lo slogan è il seguente “è il momento di investire! comperate, comperate in Borsa, e comperate o Titoli di Stato! senza pensarci troppo, non state li a perdere tempo con tanti ragionamenti! qui c’è da guadagnare, e guadagnano tutti, anche i poco informati, è sufficiente un pizzico di intuito! e del futuro … ma chissenefrega, guadagnate soldi oggi, siate felici, e poi per tutto il resto si vedrà, alla peggio arriva la Federal Reserve”.
Il meccanismo psicologico è il medesimo della lotteria degli scontrini, per intenderci. I soldi li tirate fuori oggi, e domani poi sicuramente ne avrete indietro ancora di più, perché l’economia vola!
Forse.
Il meccanismo è semplice, persino ingenuo. Ma quasi tutti (quasi) ci cascano dentro. Ce lo dicono i dati, centinaia di dati. Ma ci sono segni fortissimi di PTSD anche negli atteggiamenti di Autorità monetarie ed autorità politiche.
Questa forma di PTSD che interessa i comportamenti degli investitori, e quindi il futuro andamento dei mercati finanziari, è come detto figlia di una politica (economica, monetaria e politica in generale) che da anni ha deciso di appropriarsi dei mercati finanziari e farne un’arma di propaganda. seguendo, in questo, passo per passo la prassi dei regimi totalitari.
La Cina, ad esempio, da decenni utilizza la Borsa come megafono: ne fece, come tutti ricorderete, le spese, ed in modo drammatico, cinque anni fa: allora, nel 2015, l’indice della Borsa di Shanghai valeva il doppio di ciò che vale oggi, e non si è mai più ripreso.
Ma in Cina la Borsa è un mercato semplice, tutti gli operatori sono quanto meno controllabili, e sono conosciuti. La situazione in Occidente e ben più complessa, ben più articolata, e proprio per questo meno controllabile: quando sfugge di controllo, come fu tra il 2007 ed il 2009, travolge nella sua rovinosa caduta anche ogni comparto dell’economia globale.
E’ questa la ragione per la quale, nel 2009, tutti voi avete letto sui quotidiani italianai di una nuova Grande Depressione.
Che poi, negli anni successivi, è stata rimandata utilizzando in misura maggiore esattamente le medesime politiche che ci avevano portati sull’orlo del baratro.
Oggi, la politica viene mirata in particolare sul pubblico degli investitori al dettaglio, ovvero degli investitori retail.
E’ a loro che si chiede di tenere su le Borse, ed è sempre a loro che si chiede di acquistare BTp al 0,65% di rendimento a scadenza sui 10 anni, magari chiamando le nuove emissioni di vecchi strumenti obbligazionari con nomi di fantasia, che invocano la fedeltà alla Nazione.
In fasi come questo, complesse, dolorose e prolungate, il nostro principale contributo alle scelte di investimento non è quello di “fare comperare dollari USA” oppure di “fare vendere Tesla”: il nostro compito principale è aiutare i nostri Clienti a mantenere la lucidità, a conservare il sangue freddo, a non sentirsi “obbligati a fare qualcosa, perché tutto si muove”.
In breve, aiutare i nostri Clienti a gestire gli effetti del PTSD (che tutti quanti sopportiamo) senza fare danni al proprio patrimonio.
Quello è il primo obbiettivo. Il secondo è trovare autentiche opportunità di investimento, in un contesto così fortemente perturbato, distinguendo il falso dal vero, nel fare questo, esperienza e competenze specifiche aiutano moltissimo.
Conclusione. Quella che avete letto in questo Post, per dirla tutta, è la nostra indicazione di investimento per il 2021: la sola utile, l’unica che conta.
Potete metterla a confronto con tutto ciò che leggerete sul Sole 24 Ore, sul Corriere Economia, con ciò che ascolterete su CNBC Class TV, con la Review per il 2021 di Goldman Sachs, con la Review 2021 di Morgan Stanley, con la Review 2021 di UBS, e con quella che (utilizzando il “copia e incolla”) vi ha appena portato il vostro promotore finanziario che chiamate private banker, ed anche con … la Review 2021 che verrà stampata dal vostro robot che vi fa da advisor (ammesso il robot che sappia scrivere).
Poi, tra sei mesi, rivedremo tutto, tutti insieme. E sarà divertente.